Running In The Danger
"Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore".
-Italo Calvino, Lezioni americane
Il tragitto in macchina era stato insopportabilmente, Theo non aveva spicciato parola e il suo fidanzao aveva paura del fatto che se avesse parlato avrebbe soltanto peggiorato le cose.
In conclusione decise che quel silenzio era imbarazzante e che loro erano abbastanza adulti da saper affrontare la conversazione.
"Lui mi aveva chiesto di non dirlo a nessuno"
Da parte di Theo non ottenne nessuna reazione, quest'ultimo era rimasto concentrato nella strada che stava percorrendo e non era interessato alle scuse di Liam.
"Lo sai che quando mi chiedono di tener star zitto su un segreto io lo faccio, anche se devo includere te, fa parte della mia persona."
Non avrebbe smesso di comportarsi in un modo che riteneva fedele per ogni persona che si confidasse con lui, neanche per Theo, in fondo ciò non aveva niente da fare con la loro storia d'amore.
La chimera sospirò, sapendo che il suo ragazzo non sarebbe stato zitto finché lui non gli avrebbe risposto.
"Risparmia il fiato Liam, è inutile che cerchi di giusficarti attraverso la tua personalità"
"È un mio principio, se qualcuno mi dice di non parlare io non lo faccio"
"È un principio stupido."
"oh davvero? Perché lo dici tu no? Se no sarebbe stato un principio degno di nota, o almeno lo era fino a ieri"
Affermò innervosito il beta.
"Allora non è un principio da applicare a tutte le situazioni, tu hai visto com'eravamo ridotti, era tuo dovere risollevarli tutti dicendo la verità, non importa quale segreto tu stia proteggendo quando si parla della sofferenza altrui."
Puntualizzò Theo.
Liam non era pronto ad ascoltare quelle parole, aveva ragione ma quel
"Principio", era quello che gli aveva permesso di non rovinare rapporti e amicizie nel corso degli anni. Se lo portva dietro come un armatura e 'romperlo' lo faceva sentire come se stesse per tradire se stesso.
Liam fece un respiro profondo ed uscì dalla macchina. Theo non sembrava essere poi così tanto arrabbiato.
"Pensavo te la fossi presa perché non lo avevo detto a te"
Liam si fermò davanti all'auto ad ammirare il suo ragazzo in tutta la sua bellezza mentre questo apriva la porta del covo. Si trovavano in mezzo al bosco e vedere il profilo di Theo in quel modo lo faceva impazzire.
"io sono il minimo dei problemi, me lo sarei aspettato e poi Stilinski ed io non avevamo chissà quale rapporto"
Si girò verso il beta e lo vide troppo concentrato ad osservarlo.
"e poi è una mancanza di rispetto nei loro confronti che li cercano da mesi, tu lo sapevi e non gli hai detto niente, così hai solo prolungato la loro sofferenza e ricerca per qualcosa di irreale, perché Stiles in realtà non è mai morto"
Si spiegò avvicinandosi allo sguardo intenerito di Liam, che non smetteva di guardarlo con desiderio.
Era ciò che più apprezzava di Theo, quando le cose andavano male, lui era capace di farlo innamorare un'altra volta, e poi un'altra ancora.
Theo si protese verso di lui per appoggiare le sue labbra su quelle di Liam con dolcezza: "Io non sono arrabiato con te, deluso forse, ma non arrabbiato" gli sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra, prima di ricaderci ancora.
Il beta adorava il dolce sapore delle labbra della chimera contro le sue, che gli facevano perdere la cognizione del tempo, del mondo e gli facevano percepire le vertigini nel corpo, quasi come se fosse talmente fragile da poter cadere da un momento all'altro a causa del suo amore.
"Dobbiamo andare"
Disse con voce soave la chimera tra un bacio e l'altro.
Si guardarono negli occhi per qualche secondo, a seguito di un sorriso che rendeva le loro emozioni trasparenti l'un all'altro.
Theo si precipitò nel bagaglio e prese degli strumenti che si era portato dietro per aprire la porta.
Il più giovane rise, divertito dall'ammasso di cose che Theo si era portato dietro. Quest'ultimo c'era rimasto di sasso, aspettandosi una giustificazione a quella reazione.
"Bastava una forcina per capelli"
Gli disse trattendendo le risate mentee gliela mostrava.
Lui alzò gli occhi al cielo sorridendo.
"Andiamo"
Disse passandogli di fianco.
Liam lo seguì, sempre prendendolo in giro e mettendogli la forcina davanti agli occhi.
Erano tornati alla normalità finalmente, almeno tra loro due, almeno finché non ebbero aperto quella porta.
"Fatto!"
Esclamò Theo, soddisfatto.
Liam invece gli rivolse un occhiataccia.
"Che c'è?"
Gli chiese la chimera, compiaciuta.
"che c'hai messo un secolo, ecco che c'è!"
Ribatté il beta, scocciato.
Lui lo avrebbe fatto molto più in fretta.
Il più grande, si fece spazio nella stanza oltre la porta, mentre Liam lo seguiva a ruota.
Vi erano delle scale da scendere ma il tutto sembrava un gigantesco laborstorio scientifico. I due si accorsero dopo poco che si trattava di molto di più di ciò.
"oh mio Dio"
Sussurrò Liam, indicando delle celle.
All'interno di queste, si potevano vedere degli uomini e donne, sdraiate per terra in fase di trasformazione.
Dei lupi mannari.
Dalla loro bocca sgorgava del liquido nero, quasi come se fossero stati avvelenati.
"Li stanno sterminando"
Affermò Liam, sicuro della sua teoria.
"No, non credo"
Negò Theo, che poco più in là aveva trovato delle scatole piene di erba.
Ne prese una busta e la fece vedere a Liam, che era a poca distanza da lui.
"E sembra che la coltivino direttamente qui"
Indicò delle piante in fondo alla stanza.
Non sembrava essere un laboratorio moderno, più che altro trascurato e poco innovativo. Quasi come se non gli interessasse tenerlo segreto, o forse non avevano semplicemente i fondi per farlo.
"Stanno facendo degli esperimenti"
Disse Theo, che nel frattempo aveva esplorato ancora di più la stanza e nel fondo di essa vi aveva trovato dei computer con delle informazioni che lui non riusciva a capire chiaramente.
In più c'erano delle siringhe utilizzate su un tavolino, probabilmente strozzalupo.
Uno dei lupi mannari racchiuso nelle gabbie cominciò a muoversi e fare versi.
"Theo, Theo andiamo!"
Iniziò a dire Liam, che iniziava a preoccuparsi.
Non dovevano esser visti, per nessun motivo al mondo.
"Aspetta, aspetta"
Rispose Theo, completamente guidato dall'ansia mentre fotografava i vari documenti sul pc.
Almeno Mason ne avrebbe capito qualcosa in più, sicuramente era più qualificato di lui per questo tipo di lavoro.
"THEO!"
Disse ancora Liam, questa volta con più insistenza.
Il beta era già all'inizio delle scale che lo aspettava, e il lupo mannaro, chiunque lui fosse, continuava a tossire.
"Arrivo!"
Disse Theo affrettandosi e saltando direttamente la barra della scala, grazie alla sua innegabile agilità.
I due salirono il più velocemente possibile e si chiusero la porta alle spalle.
"Andiamo via da qui"
Sussurrò Liam, ancora in preda al panico, e Theo annuì, prendendolo sotto braccio e portandolo fuori da quella struttura.
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