In this game of life,
just keep playing.

Stiles era seduto sul divano, accanto a lui c'era la sua amata che gli stringeva la mano palesemente nervosa. Il castano se ne accorse poco dopo, quando poso lo sguardo sulle loro mani intrecciate e pensando che fosse un miracolo poterla avere affianco, si accorse del tremore della mano che stringeva fortemente la sua.

"Stai bene?"
Gli chiese dolcemente Stiles, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Lei annuì e appoggiò la sua testa sulla spalla del fidanzato.

"È solo che... Io guardo Liam e Theo, e vedo una coppia praticamente sposata. Quando penso a noi invece, non so neanche come dovremmo definirci: siamo stati separati per così tanto tempo che siamo tornati agli imbarazzi dei primi tempi, ed è difficile ammetterlo, ma per me è difficile guardarti negli occhi senza pensare di esser stata ingannata."

Erano pensieri che teneva sempre per lei, che crescevano durante la notte togliendo spazio al sonno, e sembravano torturarla anche quando il sole tornava ad illuminare la terra.

Da quando Stiles era tornato, avevano passato solo un giorno assieme, e la notte precedente. Non è che avesse smesso di amarlo: dopo tutto ciò che avevano passato quell'amore si era perfino amplificato. Lydia era la prova vivente che perdere qualcuno ti fa apprezzare di più quella persona, perché anneghi le qualità negative ed emergono solo tutti i suoi pregi.

"Cosa vorresti che ti dica? Io ti amo come il primo giorno e non smetterò di farlo, ma cerca di capirmi: l'ho fatto per proteggerti, perché non potrei perdonarmi se ti accadesse qualcosa, ancora non mi perdono per aver permesso che tu fossi chiusa in Heichen House."

I due si guardavano negli occhi, ogni volta che lo facevano, sembravano protagonisti del pianeta terra. I soli e gli unici. Tutti gli altri erano solo la cornice dello specchio, e loro, erano il vero riflesso.

"Quindi io e te cosa siamo?"
Chiese sottovoce la biondo-fragola, mentre il ragazzo si avvicinava sempre di più alle sue labbra.

"Siamo ciò che siamo sempre stati: fidanzati che, affrontano peripezie in grado di far crescere la loro relazione, e loro stessi con essa."
Appena le ultime parole lasciarono la sua bocca, quest'ultima si precipitò sulle labbra di Lydia, in una delle migliori danze che avessero mai fatto insieme. Un mischio di passione, dolcezza e desiderio così raro, da sorprendere per fino loro stessi.

Non si curavano di essere osservati da Liam e Derek, che non si erano mossi dalle rispettive poltrone. Non si preoccupavano nemmeno del fatto che Scott e Theo fossero a qualche metro da loro, in cucina, e che potessero tornare in qualsiasi momento.

I due continuarono a scambiarsi le loro effusioni per circa venti minuti, sotto lo sguardo compiaciuto di Liam e quello disgustato di Derek.

Nel frattempo Theo e Scott stavano intraprendendo una conversazione che avrebbe dovuto aver luogo molto tempo prima.

Quando prima Mason avevano fatto riferimento al fatto che Theo, lui e Stiles avrebbero potuto dare inizio alla faida, non aveva tenuto in considerazione una cosa, anche perché giustamente non era a conoscenza di certi fatti: Theo non avrebbe potuto partecipare allo scontro con quel ruolo: sarebbe stato come suicidarsi.

"Dobbiamo dirglielo!"
Esclamò Scott, poggiandosi al bancone con fare autoritario.

Theo scosse la testa e sbuffò.

"Lo sai che non possiamo. Liam non sarebbe mai stato d'accordo e se venisse a sapere che l'ho fatto alle sue spalle... Lui.."
Theo fece un sospiro, non avendo il coraggio di continuare la frase.

Scott si accorse delle sue difficoltà a continuare il discorso e perciò, posò una mano sulla sua spalla in modo amichevole e continuò al posto suo: "Vi state per sposare Theo, non ci possono essere segreti fra di voi, altrimenti rischia di essere un matrimonio fallito già in partenza."

Sapeva che quelle parole potevano suonare rudi, insensibili e troppo dirette per la chimera, ma era l'unico modo per chiarire nella sua testa che la verità doveva venir fuori, e doveva farlo il prima possibile.

"Come faccio a dirgli che non sono più umano, che non sono neanche una chimera. Come faccio a dirgli che sono esattamente come lui? Dopo tutto ciò che ha affrontato, e che mi ha detto, sarebbe una profonda mancanza di rispetto."
Mentre parlava l'alpha era in grado di sentire il suo dolore e la sua tristezza. Questo anche a causa dei suoi poteri da lupo mannaro.

"Lo faremo insieme. In fondo sono coinvolto anche io che ho accettato di morderti e farti diventare ciò che sei ora. Dovremmo dirlo a tutti però, non solo a Liam."

Theo annuì ma fece una precisazione: "io mi occupo di Liam, è comunque giusto che sia io a dargli la notizia, tu pensa agli altri."

Scott sussurrò un "ok" a mala pena percettibile, e gli diede una pacca sulla spalla per incoraggiarlo, prima di uscire dalla stanza.

Mason era praticamente arrivato a casa di Corey, e mentre suonava al campanello si accorse che le luci di casa erano accese, e quindi il ragazzo doveva per forza essere a casa.

Ad aprirgli fu la madre di Corey, che lo invitò a raggiungere l'amico nella sua camera al paino superiore.

Appena bussò alla porta del suo ex ragazzo, questo aprì immediatamente, quasi come se lo stesse aspettando.

"Ciao."
Sussurrò Mason salutandolo con la mano.

"Ciao."
Disse anche Corey.

E se Corey aveva aperto così in fretta era perché stava veramente aspettando che il ragazzo arrivasse. Per lui rimanere era anche una scusa per affrontare il fatto che, una volta arrivato a Dublino, avrebbe dovuto fare a meno del suo amore. Perché nonostante Corey avesse scelto di essere se stesso, e quindi di abbandonare quella vita che si portava dietro in quei mesi, ciò non significava che avesse smesso di amare Mason. Purtroppo però quest'ultimo faceva parte di una vita alla quale Corey non voleva appartenere, non più.

Perciò, mentre invitava Mason ad entrare nella sua camera, continuava a ricordarsi che non poteva tornare indietro, neanche per Mason.

Perché non poteva più continuare a tradire se stesso per occuparsi prima degli interessi delle persone che ama.