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Didn't We Try

We had our moments, didn't we?
So much that we will never be...

C'era aria di festa, per una delle prime volte dopo la scomparsa di Melissa.

Theo era rientrato a casa a braccia aperte, urlando che era l'uomo più felice del mondo. Dietro di lui, Liam rideva e sfoggiava l'anello che portava al dito.

Mason, anche se avrebbe potuto esser pieno d'invidia, si precipitò in cucina e aprì una vecchia bottiglia di vino, sotto lo sguardo gelido di Scott.

"Andiamo Scott, non importa."
Gli disse la madre, dandogli sei colpetti sulla spalla.

Lui mise il broncio, proprio come un bambino: "Ma era per la laurea!"

Tutti si servirono, e la festa continuò fino a tardi. Tra urli, giochi e battute, si erano fatte le 23.

Nessuno accennava a volersene andare, ma la serata cambiò quando Stiles varcò la porta di casa McCall.

"Siete ubriachi?"
Lui sembrava essere l'unico umano lì dentro. L'unico con la testa ancora apposto: ed effettivamente lo era.

Melissa era andata a lavorare qualche ora prima, nonostante i vari rimproveri del figlio. In fondo, era appena tornata.

Non che le varie creature sovrannaturali fossero veramente ubriache, ma si comportavano come se lo fossero.

"Che c'è?"
Chiese Theo con una punta di acidità, seduto per terra proprio davanti al castano.

"Alzatevi, c'è qualcosa che vi devo far sentire."
Afferma stufo Stiles.

"Anche tu devi sapere qualcosa"
Controbatte Theo.

"In questo momento, ciò che ho da dire ha più importanza."
Puntualizza Stiles, facendo cenno alla chimera e agli altri di ricomporsi.

Scott per primo, si sedette sul divano, obbedendo a Stiles, a ruota lo fecero tutti tranne Liam e Theo.

"Sarebbe più importante di me e Theo che ci sposiamo?"
Chiese Liam, guardando con superbia il castano.

Stiles sbuffò, gli sembrava di aver a che fare con dei bambini. Poi gli sorrise: "È una bellissima notizia Liam, sono contento per voi e sarò felice di farvi da testimone. Però ora ciò che ho da dire è veramente importante. O meglio, in realtà non sarò io a parlare."
Prese dalla tasca un registratore. Era sotto osservazione da tutti gli altri, che pensavano che stesse ancora una volta nascondendo un segreto.

Si sentivano davvero che se fossero i suoi figli, sotto la sua scadente custodia.

"Questo l'ho preso il giorno dello scontro. Lo so, voi non sapete di cosa io stia parlando, ma fra poco lo capirete."
Iniziò a spiegare.

Il discorso era davvero complicato perché loro capissero da un giorno all'altro, in quanto nessuno di loro ricordava niente.

Qualcuno però, aveva comunque qualche pensiero a riguardo, perché come un dejavu, si ritrovò in ciò che Stiles stava dicendo.

"Io forse so di cosa stai parlando. Si tratta dello scontro con il padre di Donovan, non è vero?"
Disse Scott, prestando attenzione all'espressione sul viso di Stiles, che improvvisamente era rimasto stupito dalle parole dell'Alpha.

"Come fai a saperlo?"

"Non riesco a dormire, lo sogno di continuo e ogni volta, sembra non esserci una conclusione ben definita."
Dice Scott.

"Lascia che sia io a spiegarti com'è finita: noi abbiamo perso. Non ci hanno ucciso perché non faceva parte dei loro piani ed io ero già scappato."
Sottolinea Stiles, cercando di non sembrare saccente, ma anzi, più umile possibile.

"Noi poveri deficenti che non stiamo capendo niente, potremmo avere una spiegazione più eloquente?"
Chiese Lydia, scocciata.

E infatti aveva anche ragione, nessuno di loro stava capendo una sola parola di tutto ciò.

"Sono sicuro che ricordiate fino al punto dove ci hanno invitato ad andare dove rottamano le auto, ci avevano minacciati di uccidere Melissa dopo averla rapita. Avevano inviato una lettera a casa mia e io ero tornato dalla Università solo ed esclusivamente per risolvere quel problema. Alcuni di noi era arrivati al punto di pensare che la Monroe fosse tornata, invece si trattava di qualcun altro. Qualcuno che esigeva vendetta."
Stiles voleva veramente spiegare come stavano le cose, ma era inutile dilungarsi troppo su argomenti che tutti conoscevano bene.

"Una volta arrivati ci fu uno scontro, volevano me, ma Lydia mi costrinse a scappare via con lei mentre voi affrontavate il padre di Donovan e i suoi uomini. Il resto ve lo spiegherà questo."
Prese il registratore in mano, pronto a farlo partire, ma prima sospirò: erano troppe informazioni in una botta sola.

"Quando stavo scappando sono caduto a terra vicino ad uno degli uomini di Donovan. Gli è caduto questo dalla tasca e io non ho esitato a prenderlo prima di rialzarmi e correre via. Sembra essere una registrazione dove uno di loro spiega come stanno le cose al nuovo reclutato."
Conclude Stiles, rigirandosi fra le mano il registratore, incoscente di star aumentando la suspense.

"Perché noi non ricordiamo?"
Chiese Mason, confuso.

"Adesso lo capirai."
Gli rispose il castano, fancendo partire la registrazione.

"Devi sapere un paio di cose, prima di decidere di venire davvero a lavorare con noi. La Monroe e Mr Donovan hanno un piano. Per la Monroe è questione di principio: i lupi mannari non devono esistere e nemmeno chi osa difenderli. Per Mr Donovan invece si tratta di vendetta. È il motivo per cui entrambi ambiscono ad arrivare a Scott McCall. Tu diresti che a Donovan dovrebbe interessare Stiles giusto? Ed effettivamente è così, ma hanno dovuto mettersi d'accordo per mettere in atto una nuova strategia. Sai tutto del mondo sovrannaturale no?"

Nella registrazione si era sentita una voce di un ragazzino che annuiva a bassa voce.

"Bene. Quando i cacciatori fantasmi se ne sono andati, non l'hanno fatto veramente, hanno lasciato qui la loro essenza, e noi l'abbiamo usata."
A Theo venne in mente la ferita che aveva sulla schiena, era proprio conforme alle ferite lasciate dalle fruste dei ccacciatori fantasma.

"Ma lascia che sia più specifico: ti spiego come funziona il piano. Abbiamo reclutato tanti ragazzini come te che vogliono aiutarci. Ciò che voglio fare la Monroe e Mr Donovan per ora è scoprire come indebolire il branco, perciò faranno degli esperimenti su dei lupi che abbiamo catturato. Pensa un po': uno di loro è un alpha."
Si poteva sentire l'uomo ridere in sottofondo.

"Questi esperimenti però devono essere finanziati, noi dobbiamo avere di che vivere e quindi la mattina voi venderete la droga alla Beacon Hills High School. Inoltre, per essere ancora più chiaro, questi esperimenti si assomigliano più a delle torture in quanto stiamo cercando di capire qual è la soglia del dolore, quanto tempo ci mettono a guarire e quanta forza possano avere se indeboliti. Arriverà lo scontro finale, e con una giusta ricetta, noi vinceremo. L'unico problema sembra essere il fatto che nonostante le fruste, il loro cervello si rifiuta di non ricordare. E che Stiles è ancora là fuori con tutti i ricordi e perciò noi saremo costretti a lasciare gli altri andare, o altrimenti la società si accorgerà della loro scomparsa. Ora loro sono degli eroi per i cittadini di Beacon Hills, ed è il motivo per cui la loro caduta deve essere veloce e silenziosa, in modo da evitare qualsiasi rivolta civile."
La registrazione era finita.

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