Capitolo Tre
MAI SFIDARE MERIDA DUMBROCH!!!
La campanella della terza ora suonò, e molto presto i corridoi della Lunanoff International High School si riempirono del familiare vociare degli studenti.
Dalla classe di Arte intanto, uscirono altri teeneger, con i libri ed il materiale per il disegno sotto braccio.
Tra questi c'era anche Merida Dumbroch, che aveva un'aria apparentemente sollevata; per fortuna era riuscita a finire il suo (secondo) disegno in tempo, che non era altro che un grosso orso feroce. Purtroppo però non era riuscita a colorarlo e la professoressa Toothianna le aveva fatto una breve partaccia.
Ma alla rossa non importava; Era sempre meglio che dover consegnare il volto di Jack Frost!
A tale proposito, la ragazza aveva buttato senza tanti complimenti il bel disegno nella spazzatura, accartocciandolo, cosicché nessuno avesse potuto mai vederlo.
O così lei sperava...
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Jack Frost, seguito a ruota da Flynn, si mise in fila per uscire dalla classe, dato che quasi tutti gli studenti, per uscire in fretta, si stavano spingendo per oltrepassare la soglia, con scarsi risultati.
Il ragazzo sorrise divertito assistendo a quello spettacolo, e arrivò ad una conclusione:
Si sarebbe divertito in questa scuola.
Anche se era uno a cui non piacevano le regole, questo istituto gli sembrava adatto a lui. C'erano tante persone che gli stavano già simpatiche, come Flynn Rider, Kristoff (un altro ragazzo che aveva conosciuto durante la lezione di storia e che aveva una gran fissazione per le renne XD) Hans, che sembrava molto disponibile e, perché no, anche Dagur gli piaceva abbastanza. Era troppo divertente stuzzicarlo!
Ridacchiando tra sé, Jack avanzò verso la soglia ormai libera, quando una carta accartocciata nel cestino non attirò la sua attenzione.
Sembrava ritraesse un volto.
Curioso, l'albino si chinò, prendendo tra le dita il pizzo del foglio (dato che era stato buttato appena sopra l'altra spazzatura) e lo tirò fuori dal cestino.
Poi lo allisció, quel tanto che bastava per venire a conoscenza di cosa rappresentava, e quello che vide lo lasciò senza fiato...
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<< ...E poi sono andato a sbattere contro uno di quei bulli dalla faccia grande come una palla da baseball ed il cervello piccolo quanto quello di uno scoiattolo! Te lo giuro, ho avuto una fifa tremenda!!! >>
Astrid Hofferson rise così forte che dovette tenersi lo stomaco con due mani per non cadere a terra, finendo di ascoltare il racconto del suo compagno.
Hiccup, dal canto suo, rise anch'egli ricordando i 'vecchi tempi', ovvero i primi anni del liceo in qui era un imbranato totale!
Beh, non che fosse cambiato molto da allora (XD) ....
<< Ahahahahah, oh Hiccup! Sei così divertente! Ahahahah >> commentò Astrid ridacchiando ed asciugandosi una lacrima formatasi nell'angolo sinistro dell'occhio.
Il ragazzo arrossì al complimento e fece per dire qualcosa, quando udì il fastidioso rumore della campanella che suonava.
Gemendo, si alzò dalla panchina sulla quale era seduto insieme ad Astrid, e guardò questa negli occhi.
<< Accidenti, devo andare... >> gemette frustato; Non aveva proprio voglia di non rivedere la sua compagna per altre due ore!
Astrid, dal canto suo, sembrava triste come lui.
<< Già anche io... >> rispose massaggiandosi il braccio << ...Come passa il tempo >>
<< Hai ragione... >>
Il silenzio regnò sovrano per alcuni secondi, quando la bionda si avvicinò di più al moro.
<< Mi sono divertita Hic >> gli disse sorridendo << Davvero >>
Quella frase fece scaldare il cuore del ragazzo, che annuì felice, arrossendo.
Astrid gli sorrise ancora una volta, poi, cercando di apparire 'figa come al solito', gli diede una gomitata piuttosto forte nello stomaco.
<< E dai su col morale! >> lo incitò (mentre lui si stava tenendo con due mani lo stomaco mentre cercava di non apparire dolorante) << Ci rivedremo fuori scuola! >>
<< S-Si c-certo! >> gemette con voce roca Hiccup.
Astrid si accorse di questo e gli diede uno sguardo curioso.
<< Va... Tutto bene? Sembra che ti sia passato un Troll sullo stomaco! >> rise la ragazza.
Il moro annuì e fece un breve cenno alla giovane, che intanto stava entrando nella classe di musica.
Appena lei sparì alla sua vista, si lasciò cadere sulla panchina, mentre il dolore si attenuava pian piano.
" Per tutti i draghi! " pensò sospirando " Quella picchia forte! "
Perso in questi pensieri senza senso, il giovane si accorse che era in ritardo clamoroso per l'ora di Storia, quindi iniziò a correre a perdifiato verso la palestra, con un solo pensiero nella mente:
Astrid.
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Il suo volto! Sul foglio c'era disegnato il suo volto! Gli stessi occhi azzurri e scintillanti, gli stessi capelli ribelli e bianchi come la neve, le stesse labbra sottili e lo stesso naso piccolo e fine!
Ma.... Chi avrebbe potuto disegnarlo così bene?!
<< Cavolo Amico! >> Flynn Rider guardò da sopra la sua spalla il disegno, mentre gli poggiava una mano sulla spalla << Quando hai avuto il tempo di farti un autoritratto?! >>
L'albino a quella domanda scosse la testa, girandosi per guardare il compagno negli occhi.
<< Io... Io non l'ho fatto >> balbettò
<< Sarà stata una delle tue fans allora mio caro! >> scherzò il moro ridendo.
Jack inarcò un sopracciglio a tale affermazione; Beh, poteva anche essere, solo che era strano... Non c'era scritto il nome, e lui era certo che nessuno lo aveva guardato... Aveva una specie di sesto senso quando si trattava di essere fissato...
Scrollando le spalle, infilò il foglio nella cartella, poi fece cenno a Flynn di seguirlo.
<< Forse hai ragione tu >> disse apparentemente convinto << Allora.. Qual'è la prossima lezione? >>
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Merida Dumbroch osservò da dietro un muro Jack Frost, insieme a Flynn Rider, che si dirigeva verso l'aula di storia, ignaro che qualcuno lo stava osservando.
' Bene ' pensò sogghignando ' E così il bastardo ha le mie stesse lezioni eh? Che magnifico colpo di fortuna! Così potrò mettere in atto il mio piano!!! '
Pensato questo, la giovane sorrise sadicamente e si avviò verso il suo armadietto, prendendo il libro di testo tra le mani.
Doveva assolutamente sedersi vicino a Frost.
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Rapunzel Corona uscì felice dalla classe di Matematica, e si diresse verso quella di Storia.
Era proprio una giornata piena il lunedì, pensò.
Oh, beh, l'aspetto positivo era che tra non molto le ore scolastiche sarebbero terminate e allora avrebbe potuto dedicarsi con tutta se stessa alla pittura.
Dopo aver studiato ovviamente.
Sorridendo, la ragazza individuò facilmente l'aula di matematica e, dopo aver preso i libri di testo, si recò senza ulteriore indugio al suo interno.
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Jack Frost si sedette comodamente nel banco alla prima fila, aspettando pazientemente che l'amico Flynn lo raggiungesse.
Ma, dopo un po', accorgendosi che non arrivava, si guardò intorno.
Dov'era finito?
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<< Ehi, Dumbroch! Lasciami andare, che vuoi da me?! Giuro che se è per quel panino che ti ho accidentalmente rubato la scorsa settimana, ho una giustificazione più che... >>
<< Oh ma stai zitto Rider! >> Merida interruppe bruscamente il compagno, il quale era intrappolato tra lei ed il muro e non aveva alcuna possibilità di fuga.
Sembrava decisamente preoccupato. Infondo, si sapeva che Merida Dumbroch era, insieme ad Astrid, una delle femmine più temute della scuola.
Quindi bisognava stare attenti intorno a lei.
Solo che stavolta la rossa aveva un favore molto importante da chiedere al moro.
<< Senti... >> incominciò con voce assorta << ...Ho bisogno che tu mi faccia sedere vicino a Jack Frost >>
Quella richiesta sconvolse molto Flynn, che aggrottò le sopracciglia.
<< E perché mai? >>
<< Semplice. Perché sono io ad ordinartelo. >>
<< Non è una risposta, mi spiace. >>
<< Oh, ma ti prego! È top secret, non posso rivelare nulla al momento >>
Udendo quella frase, il ragazzo non poté trattenere il commento malizioso che gli sfuggì:
<< Un attimo, ma sì è così ovvio!Sei cotta di lui!!! >> esclamò.
La rossa sbarrò gli occhi azzurri e gli tappò la bocca con la mano destra. I suoi occhi bruciavano.
<< Non ti azzardare a dire una cosa del genere mai più!!! >> ringhiò scoprendo i denti << Quell'idiota non è minimamente all'altezza di una come me, ed ora tu, se non vuoi che ti umili di fronte a tutta la scuola, entri in classe silenziosamente e ti siedi in un altro banco, lontano da Frost, Ci siamo capiti? >>
Il moro scacciò via la mano della ragazza per risponderle a tono:
<< Ma scusami, non credi che mentre parliamo qualche... Non so... Decina di ragazze stia facendo a gara per sedersi vicino a lui? Il tuo è un piano idiota! >>
Vedendo poi lo sguardo che gli rivolse la giovane, Flynn si affrettò a continuare << Senza offesa, s'intende >>
<< Dieci dollari >>
<< Scusami? >>
Gli occhi di Merida si restrinsero << Ho detto che ti do dieci dollari se stai zitto ed oltrepassi quella fottuta porta senza fiatare. Altrimenti, se non accetti le mie condizioni, sai già cosa succederà >>
Il moro a quella frase carica di avvertimento deglutì e si affrettò ad annuire: Ok, per i soldi avrebbe potuto accettare.
<< Ok, affare fatto, Dumbroch >>
<< È un piacere fare affari con te, Rider >>
E così, dopo una stretta di mano, i due alunni entrarono in classe.
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<< Mi siedo io vicino a lui!!! >>
<< No, io!!! Sono molto più carina!!! >>
<< Ma che diavolo blateri?! Io sono... >>
<< Ehm, ehm... >>
Un leggero colpo di tosse fece voltare di scatto le ragazze, che al momento stavano litigando per sedersi nel posto vuoto vicino al nuovo arrivato, il quale non si era mai sentito tanto accerchiato e desiderato in tutta la sua giovane vita.
Girò anche lui lo sguardo e quello che vide lo incuriosì.
Merida Dumbroch aveva le braccia conserte con un espressione indescrivibile sul volto.
Espressione che evidentemente solo lui non capì. Difatti tutte le giovani che gli stavano intorno appena la videro si dileguarono, lasciando il banco vuoto.
<< Così va meglio >> commentò la rossa, accomodandosi senza tanti complimenti sulla sedia di fianco a Jack, che la fissava curioso.
Il professore doveva ancora arrivare, così nella classe c'era un gran trambusto.
Ma i due non ci fecero tanto caso. L'albino aggrottò le sopracciglia e, proprio quando stava per parlare, la compagna alzò il dito indice facendogli segno di non fiatare, e disse:
<< Senti... So che può sembrarti strano, il fatto che io mi sia seduta vicino a te, dopo la nostra... Come dire... 'Brusca conoscenza', ma in realtà vorrei rimediare. >>
Il ragazzo a quella frase socchiuse gli occhi, confuso.
<< Rimediare... A che proposito? >> domandò esitante.
Merida alzò gli occhi al cielo, esasperata. << Diventare amici, sai? Conoscerci, parlare, raccontarci i segreti e bla bla bla >>
<< Questi veramente mi sembrano più i punti che deve rispettare una coppia... >>
La giovane alla frase del compagno diventò più rossa dei suoi capelli, e si affrettò a rispondere:
<< M-Ma che ti salta in mente?! I miei erano degli esempi!!! Sai com'è, non è che sia molto esperta di amicizie. Infondo, essere la più temuta della scuola ha i suoi aspetti negativi.>>
Jack a questa frase aggrottò le sopracciglia << Tu sei la più temuta della scuola? >>
<< Certo, hai qualcosa da dire? >>
<< No, no, ero solo sorpreso. Tranquilla; Non voglio iniziare un'altra conversazione. Stenterai a crederci, ma io sono più maturo di quanto appaio >>
<< Non ci credo >>
<< E fai bene! Io ero conosciuto come 'l'irresponsabile' nella mia vecchia scuola >>
Alla risposta del compagno, Merida non poté trattenere una risatina, e, prima che riuscisse a fermarsi, guardò dritto dritto in quegli occhi azzurro ghiaccio.
Dio, quanto erano belli...
<< Salve ragazzi >>
La rossa si riprese subito dalla sua trance quando il professore entrò in classe; si alzò insieme ai suoi compagni in segno di saluto e poi si riaccomodò.
Guai se all'arrivo dell'insegnate di storia gli studenti non si fossero alzati...
Vi chiederete perché.
Beh, semplice: il professore Kozmotis Pitchiner (alias Pitch) li detestava, i suoi alunni.
Beh, per essere precisi, lui detestava TUTTI.
E Merida lo odiava, quell'insegnante: era testardo, orgoglioso ed incuteva timore.
Tanto timore.
Le venne, in quel momento, l'istinto di alzare gli occhi al cielo, ma si trattenne, anche se a malincuore.
Proprio quando il professore iniziò a spiegare, girandosi di spalle, la ragazza si rivolse a Jack:
<< Ehi... >> gli sussurrò sogghignando << ...Sta' a vedere >>
Frost la guardò curiosamente, mentre lei strappava un foglio da un quaderno e lo accartocciata per bene. Dopodiché si guardò intorno per assicurarsi che nessuno stava guardando e ghignò sadicamente: Perfetto; Gli altri ragazzi erano troppo impegnati a cercare di seguire quel che diceva il professore, per prestare attenzione a quel che lei stava per fare. Quindi impugnò la palla di carta in mano e prese la mira.
<< Ma che fai?! >> le chiese Jack, con il panico negli occhi.
La ragazza non gli rispose e... BANG!!! La palla colpì la parte posteriore della testa del professore.
La classe sussultò impaurita e si girò verso Merida e Jack.
La rossa, dal canto suo, assunse uno sguardo falsamente allibito, guardando il compagno.
Pitch intanto si girò lentamente verso gli alunni sconvolti, con un'espressione che avrebbe fatto tremare anche il più forte degli bulli.
<< Chi è stato? >> sussurrò pericolosamente, con le spalle tese << ESIGO SAPERE SUBITO CHI È STATO!!! >>
' È ora ' si disse Merida sorridendo. Dopodiché si alzò in piedi, indicando il povero Jack.
<< È stato lui, signore >> mentì decisa << Ha strappato una pagina del mio quaderno e con quella ha creato una pallina di carta. Nonostante io avessi cercato di fermarlo, lui non mi ha dato ascolto. >>
Jack alle parole della giovane dilatò al massimo le pupille, e sentì gli sguardi di tutti sulle spalle, sopratutto quello del professore.
Egli, dal canto suo, lo fissò con il volto paonazzo, ed in seguito lo raggiunse.
<< Frost >> gli disse pericolosamente, facendolo alzare << Nell'ufficio del Preside, ORA! >>
Jack sbarrò ancora una volta gli occhi e, con la voce tremante, cercò di giustificarsi:
<< M-Ma signore, I-Io le assicuro che non ho fatto niente!! È-È stata lei! >> ed indicò la rossa che aveva un'espressione falsamente confusa.
<< È inutile, si sta arrampicando sugli specchi, Frost >> replicò il professore, con lo sguardo di fuoco << Venga con me >>
E, nonostante Jack avesse cercato in tutti i modi di dichiararsi innocente, fu portato di peso fuori dalla classe, ma, prima di andarsene, mandò uno sguardo tra l'addolorato e l'arrabbiato in direzione di Merida, che lo salutò con un cenno della mano e con un sorriso meschino in volto.
<< Ciao ciao, tesoro >> sussurrò.
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Flynn Rider fissò sconvolto il suo nuovo amico Jack, mentre veniva portato dal professore fuori dalla classe. Ma cosa diavolo era successo?!
Grattandosi il mento con fare dubbioso, il ragazzo si guardò intorno. Il suo sguardo cadde su Merida Dumbroch, che aveva un'espressione tremendamente soddisfatta in volto.
Ed in quel momento... Tutto gli fu chiaro!
Ecco perché quella vipera si era voluta sedere vicino a Jack!! Voleva fargli prendere una punizione!!
Ma la domanda giusta era... Perché?
Con gli occhi carichi di disprezzo, il moro si alzò dal suo posto, dirigendosi verso la rossa, determinato ad ottenere risposte alle sue domande.
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ANGOLO AUTRICE:
Ehilà, buon San Valentino a tutti!! Scusate se ci ho messo molto ad aggiornare, ma ho avuto molte cose da fare. Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se il tema trattato non è sicuramente l'amore *sguardo sadico* Già...
Cooomunque, ringrazio tutti coloro che hanno votato la mia storia e spero che questa continui ad appassionarvi e ad affascinarvi!!! Detto questo mi piacerebbe sapere qual'è il vostro personaggio preferito nei commenti e di cosa pensate a questo punto di Jack e Merida. ^_^
Ok, a questo punto vi ringrazio e al prossimo aggiornamento!!! Ciaooooo
Vostra Clacli
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