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Un fenomeno o niente🏈

Capitolo 4

Dopo dieci minuti uscii dal bagno e fortunatamente di lei non c'era alcuna traccia, anche se rimaneva il suo fastidioso profumo, eccessivamente dolce, a infestarmi la stanza. Tirai le lenzuola dal letto per metterle a lavare, non mi piaceva che avessero un profumo che non fosse il mio, i miei amici dicevano che ero un maniaco della pulizia, ma la mia stanza era il mio regno.

Andai in cucina e trovai proprio chi cercavo, gli passai dietro dandogli uno scappellotto.

<<Sei proprio uno stronzo, che cazzo ti ha promesso?>>

<<Di certo non quello che ha fatto a te, e poi pensavo che fosse una sorpresa gradita!>> non aveva tutti i torti, se pensavo alla sua lingua là sotto mi venivano ancora i brividi, era stata gradita sì, ma il finale un po' meno.

<<Oh credimi, piacevole eccome, la sua bocca è una goduria, e quei risucchi che fa mentre ingoia...>> lasciai la frase in sospeso giusto per dare l'idea del piacere che mi aveva fatto provare.

<<Stronzo, ora devo andare a farmi una sega.>> disse Blake quasi arrabbiato.

"Colpito e affondato piccolo traditore"

Io ovviamente ridacchiai e non potei esimermi dal prenderlo per il culo.

<<Ti eccito così tanto?>> cercai una tazza per prendere un po' di caffè e lo sentì sbuffare indispettito <<L'hai accompagnata in dormitorio?>>

<<Perché avrei dovuto? Mica a venire sono stato io, come mi hai fatto notare, l'unico che ha goduto di un pompino a gola profonda sei stato tu.>> ovviamente la sua era una stupida quanto squallida battuta ma mi fece ridere la sua faccia da cane bastonato <<Non c'è il caffè, inutile che cerchi, Axel ha fatto il pieno di caffeina, è sveglio da ieri sera, tra qualche settimana ha l'esame e se non lo passa è fuori dal campionato.>> ormai era tornato serio.

<<Che situazione di merda, cazzo deve farcela! Se perde i Draft si può scordare la NFL.>> era il suo sogno, era il nostro sogno da una vita. Ero veramente preoccupato per il nostro compagno di squadra, eravamo come fratelli venivamo dalla stessa città, era il mio Wide receiver, non potevamo perderlo, non quando mancava così poco alla meta. Era stato una testa di cazzo per tutto l'anno precedente, tra feste, sesso e alcool aveva perso molte lezioni e la sua media era scesa, anzi era crollata a picco, a tenerlo a galla era stato l'amore per il football che si respirava al campus, anche i professori erano dei grandi fan, ma non sarebbe stato d'aiuto quest'anno, molte cose erano cambiate e si aspettavano di più anche da noi atleti.

<<Gli ho suggerito di prendere un tutor, ma non so se mi prenderà sul serio.>>

<<Buona idea, ci parlerò e dovrà ascoltarmi, ora alza il culo, andiamo a mangiare qualcosa al bar e poi a correre che tra pochi giorni ricominciano gli allenamenti e stiamo fisicamente una merda.>>

Dovevo ricaricare le energie sprecate con Lisa e avevo bisogno di caffè, urgentemente e in quantità industriale, Maledetto Blake!

***

<<Che cazzo gli hai fatto a quella?>> domandò Colin, uno dei miei compagni di squadra, soprannominato "la scheggia", era un running back, il migliore probabilmente che avesse mai messo piede in quel campus.

Ci avevano raggiunto al bar lui, Gary, l'altro running back, uno dei miei migliori amici e una new entry di nome  Ethan ma che tutti noi chiamavamo "novellino", doveva soffrire un po' prima di essere chiamato per nome, ma probabilmente non lo avrei mai chiamato per nome, in fondo era lì per sostituire me quando sarei andato via.

Ovviamente Colin si riferiva a Lisa, era seduta a qualche tavolo di distanza dal nostro, insieme alle sue amiche, tra loro riconobbi anche Kendall, una cheerleader mi ero fatto anche lei, e la cosa un po' cominciava a nausearmi, era tutto un grande cliché, mi stava guardando come un cucciolo bastonato.

"Ma dove cavolo era finito l'amor proprio di quella ragazza?"

L'avevo cacciata come se non valesse un centesimo, e aveva ancora la faccia tosta di guardarmi e non era neanche arrabbiata come ci si dovrebbe aspettare da una persona normale.

Evitai di rispondere alla domanda di Colin, era inutile mettermi a spiegare perché avevo scacciato Lisa come se fosse infetta dalla peste bubbonica, non avrebbe mai capito, secondo lui se la tipa che si scopava si innamorava di lui era meglio, perché gliel'avrebbe data sempre e volentieri, insomma la tipica mentalità della testa di cazzo.

Mi concentrai sulla colazione: uova strapazzate con bacon e due bagel al prosciutto, avevo proprio deciso di esagerare, stavo mangiando per un regimento, ma avevo bisogno di energie dopo la serata che avevo appena trascorso, era stata l'ultima festa prima dell'inizio delle lezioni e quindi anche dell'inizio degli allenamenti, ci sarebbero state altre a cui sicuramente avremmo partecipato, ma non avremmo potuto bere alcool. Ci eravamo distrutti, avevo iniziato con la solita birra e i soliti buoni propositi, poi era arrivato Axel e i propositi erano andati a rannicchiarsi in un angolo, da quel momento in poi avevo perso i conti dei giri di shottini, infine la bocca, ora imbronciata, di Lisa aveva succhiato via le mie ultime energie, avevo davvero bisogno di cibo.

<<Stanno venendo qui.>> mi avvisò Blake complice, in parte il broncio di Lisa era colpa sua.

<<Bene! Buona fortuna con loro, io mi avvio, raggiungetemi al lago.>> dissi ancora masticando l'ultimo morso della mia colazione, ingoiai tutta la premuta d'arancia di un fiato, mi alzai e mi avviai verso il sentiero dell'altro lato della strada, ignorando le proteste di Blake e ovviamente la faccia delusa della ragazza che quella mattina mi aveva regalato un orgasmo, prima si metteva in testa che non doveva rompere le palle meglio era. Quest'anno non potevano esserci distrazioni di nessun tipo, ovviamente non significava niente attività tra le lenzuola o altrove, ma solo quello, niente complicazioni o distrazioni, piacere reciproco e basta.

Corsi per un kilometro fino ad arrivare nei pressi del lago, quello era solo il riscaldamento, di solito percorrevo dai 3 ai 5 km, l'allenamento era molto personale e si basava sul ruolo che ciascuno di noi aveva all'interno della squadra, nel mio caso non dovevo strafare, perdere massa muscolare era deleterio per il mio ruolo. Feci qualche serie di squatjump, flessioni e poi mi fermai alla fontana per bere acqua, i coglioni che mi ritrovavo come compagni di squadra non mi avevano ancora raggiunto. Dovevo calcare la mano con loro se non volevo rischiare di ritrovarmi con un pugno di sabbia, altro che realizzare il nostro sogno.

Il mio obiettivo era quello di essere scelto al primo giro dei Draft, ne andava del mio futuro, o ero un fenomeno o niente.

🔖Ciaooo a tutti... ecco un'altra curiosità sulla mia storia, è uno sport romance ambientato a Berkeley, California.

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