Balla con me🏈
Capitolo 28
<<Giù, giù, giù!>> i ragazzi attorno al tavolo incitavano le tre ragazze a bere dei cicchetti.
<<Evie!>> la chiamai, ma ovviamente non mi sentiva, impegnata com'era a buttare giù l'alcool di pessimo qualità che girava a quelle feste.
Muoveva i fianchi a tempo con la musica e buttava le braccia in alto, mentre dimenticava il mondo fuori. Le altre due ballavano attorno a lei toccandosi a vicenda e dando spettacolo per quei pervertiti del cazzo, forse in un altra situazione sarei stato tra di loro.
<<Evie!>> riprovai, ma nulla.
<<Scimmione tirala giù, non so cosa le succede ma a lei non piace stare al centro dell'attenzione.>>
Mi girai per guardare chi mi parlava, era la strana coinquilina di Evie, e forse non la conosceva bene perché dire che Evie non amasse quegli spettacoli era assurdo. Forse si riferiva a quella nuova Evie.
La presi in braccio seguendo il suo suggerimento ed Evie strillò spaventata. Ovviamente quella scena divertì la folla.
<<Vai così capitanooo.>> Urlò uno dei presenti.
<<Se non lo faceva lui me la portavo io.>> fulminai quel coglione di Colin.
<<Tranquillo cap, scherzavo.>>
<<Che fai Dylan fammi scendere.>> protestò Evie.
<<Quando sarò certo che non farai altre stupidaggini come questa allora ti metterò giù.>> dissi risoluto.
<<Tu sei pazzo.>> accusa più che giusta.
<<Perché tu no?>> le disse la sua coinquilina accompagnata da un Axel che se la rideva sotto i baffi.
La portai via e la feci scendere accanto alla peggiore guardia del corpo di tutti i tempi, gli altri due mi seguirono.
<<Visto? è tutta intera.>> disse Blake.
Presi le due bottiglie e ne passai una a Evie.
<<Bevi, era quello che volevi no?.>> dissi stizzito.
<<Sei arrabbiato?>> mi chiese, la guardai malissimo perché sì, lo ero, ma non sapevo neanche il perché <<Volevo solo ballare.>> aggiunse, e poi si scolò la birra tutta d'un fiato.
Prevedevo altri guai, non era una buona idea mischiare tequila scadente e birra ancora più scadente.
<<Sei abituata a bere?>> chiese Logan dando voce ai miei pensieri.
<<Per nulla, è la prima volta, ed è davvero bruttissima, ma ne voglio un'altra.>>
<<E' stata una pessima idea!>> dissi rassegnato, e Blake mi diede una pacca sulla spalla.
<<Buona fortuna fratello te la sei cercata proprio difficile, e lascia che ti dica che era il terzo giro di cicchetti.>>
<<Prevedo un dopo sbornia colossale.>> disse la hippie preoccupata.
<<Almeno non ci sentirà scopare, vedi il lato positivo.>> disse qul coglione di Axel.
<<Che schifo voi due.>> si lamentò Evie.
<<Vado a prendervi da bere.>> disse Blake, e andò verso la cucina, con lui si allontanarono anche gli altri due, e andarono diretti in pista.
Mi avvicinai di più a Evie <<Come ti senti?>> chiesi riferendomi a quello che era successo fuori dallo stadio.
<<Non voglio parlarne Dylan.>>
Era cocciuta come un mulo.
<<E cosa vuoi fare di preciso piccola Evie?>> mi vennero in mente diverse cose assai più divertenti del bere come una spugna.
<<Voglio...>> deglutii vistosamente. <<voglio...>>
"Bingo! Pensieri a luci rosse piccola?"
<<Dimmi cosa vuoi e ti accontento.>> mi guardava le labbra e non vedevo l'ora di accontentarla, volevo baciarla anche io.
<<Ecco la tua birra.>>
Maledetto Blake, ci aveva interrotto sul più bello.
<<Grazie.>> lei arrossì e si tirò indietro velocemente.
Presi la mia bottiglia osservando la piccoletta, con una gran voglia di far scomparire Blake dal pianeta.
<<Non hai niente di meglio da fare che stare qui? Fai come Axel da bravo.>> l'altro mio coinquilino era impegnato a ballare e contemporaneamente a ficcare la lingua in gola alla hippie, ultimamente lo vedevo spesso insieme a lei.
<<Nulla di più interessante che godermi lo spettacolo di te che cadi nella rete della capo cheerleader. Troppo un cliché.>>
<<Stronzo!>>
<<Vado a parlare con Lilibeth.>> disse Evie imbarazzata.
<<Penso sia impegnata.>> gli dissi per impedirle di fuggire.
<<Oh ok, allora vado da Katy.>> la lasciai allontanarsi, forse era il caso di prendere un po le distanze.
<<È successo qualcosa?>> chiese Blake una volta soli.
<<Ho capito un paio di cose che mi hanno lasciato interdetto.>>
<<Ne vuoi parlare?>>
<<Blake vai a scopare, o a fare altro, ti prego, non ho bisogno di questo terzo grado.>> non oggi.
<<Ok, anche perché tu hai da fare...la piccoletta è nelle mani di Axel.>>
Cosa? Quando era andata dalla coppietta stramba? Mi girai di scatto e la vide destreggiarsi in una danza sensuale con il mio amico e coinquilino mentre la sua di coinquilina se la rideva.
<<Mi ucciderà!>> dissi esasperato, la peggiore festa di sempre. Sentii la risata di Blake ma io ormai ero a metà strada tra lui e la piccola casinista.
<<Voleva ballare e Axel era più che disposto.>> disse la sua coinquilina con noncuranza.
<<Axel, togli subito le mani di dosso a Evie se non vuoi perderle.>>
<<Siete uno spasso.>> rideva la hippie.
<<Calmo fratello, la scelta era tra me e uno degli arrapati qui presenti.>>
<<Evie ti riporto al dormitorio.>> tuonai.
"Quando ero diventato io lo stronzo guastafeste?"
<<No, balla con me.>> disse alticcia, poi prese la mano e si avvicinò a me muovendosi sulle note di "Earned it" , ma chi cazzo metteva quella roba alle feste? Non esitai un attimo a premerla contro il mio corpo e metterle le mani sui fianchi.
Dio del cielo, mi passò le mani sul petto e sempre a ritmo di musica mi tracciò dei cerchi con le dita, poi si girò di spalle e strusciò il suo corpo contro il mio, non ero di certo un santo, così mi abbassai e le baciai il collo e poi le sussurrai all'orecchio: <<Piccola Evie sei ubriaca, non tentarmi, voglio comportarmi bene.>> quella era l'ultima frontiera del controllo.
Lei si girò, mi guardò negli occhi e mi disse <<Non lo fare.>>
La presi per la nuca e attirai le sue labbra nelle mie, lei rispose prontamente, era calda, esigente, ed io la desideravo troppo.
<<Andiamo via di qui.>> lei annuì, la presi per mano e ci incamminammo fuori da quella bolgia di corpi.
Non fu facile arrivare all'esterno, dovetti spintonare parecchie persone, ma una volta fuori portai Evie al mio fianco e andammo dritti alla mia macchina.
La feci salire e le allacciai la cintura di sicurezza. Ma mentre facevo il giro dell'auto per mettermi al volante, un attacco di coscienza mi ricordò quanto fosse ubriaca. Non fu facile, avevo voglia di stenderla sul mio letto, ma la mia coscienza ebbe la meglio e mi avviai verso il suo dormitorio.
<<Non andiamo da te?>> chiese con la voce roca e leggermente confusa.
<<Non oggi piccola.>> mi costava troppo rinunciarci, ma era giusto così, non era da me approfittarmi di qualcuno.
In un primo momento protestò flebilmemte, ma poi non insistette, e io ringraziai il cielo perché non ero esattamente irremovibile nella mia decisione.
Parcheggiai dopo pochissimo tempo sotto la Clifford, a quell'ora la strada era vuota e non avevo trovato traffico. Evie dormiva da qualche minuto ormai, l'alcool aveva fatto il suo corso e ringraziai che almeno non avesse vomitato. La chiamai ma lei non si svegliò, la scossi un po' e farfugliò qualcosa di incomprensibile.
A quel punto non avevo altroa scelta che prenderla in braccio, per la seconda volta in poche ore. Misi la sua borsa in spalla e mi avviai per le 3 rampe di scale.
Le poggiai i piedi a terra davanti alla sua porta ma dovetti mantenerla per non farla cadere.
Provai a svegliarla <<Evie mi servono le chiavi.>>
Mugugnò qualcosa di molto simile a "nella borsa", ma lì non c'erano.
<<Evie non ci sono.>>
<<Bussa c'è Lilibeth.>>
Merda, a sua coinquilina era alla festa e lei non aveva idea di dove fossero le chiavi.
<<Voglio sedermi.>> si appoggio al muro e scivolò a terra.
Appunto per il futuro: evitare di farmi coinvolgere da una cheerleader con zero tolleranza all'alcool.
Non vedevo altre soluzioni, cominciavo ad essere stanco e volevo andare a casa, non volevo lasciarla lì, quindi la presi nuovamente in braccio, la riportai alla mia macchina e guidai verso casa, avrebbe dormito da me, tanto era ubriaca, non era un pericolo.
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