La vista tornò ad essere un monocolore bianco, poi delle macchie di colore che divennere più nitide man mano che la mia vista tornava a fuoco. Dopo poco tornai a vedere il mondo esterno, che si concretizzò in due vividissimi occhi color nocciola che si trovavano a un palmo dal mio naso e che mi guardavano con sorpresa.

"Ma che cazzo!" esclamai, saltando indietro per lo spavento e sbattendo contro il petto corazzato di Wil.

Anche Emerald saltò all'indietro, rischiando di inciampare contro alcuni dei detriti. Continuava a guardarmi con aria confusa, stupita e con un pizzico di meraviglia che traspariva dalle sue labbra. Anche sulla faccia di Wil c'era un certo stupore, sebbene apparisse più perplesso che meravigliato.

"Cosa cavolo ci fa qui? Ti avevo chiesto di farla allontanare" gli urlai contro, facendolo uscire dallo stato di stordimento.

"Non è colpa sua, gli ho teso un tranello" si affrettò a dire Emerald. "Stavamo parlando e mentre era girato ho lasciato il cristallo luminoso per fargli pensare che fossi ancora lì e poi mi sono allontanata usando il vento per non farmi sentire".

"Mi sarà sfuggita di vista per appena cinque secondi, davvero".

Sbuffai, trattenendo la rabbia per quell'ennesima complicazione e rimettendo dentro l'anello di mio padre il manufatto. Emerald seguì ogni movimento e continuò a fissare il mio anello con una curiosità che sembrava quasi famelica.

"Cos'era quel manufatto?" mi chiese.

"Non sono affari tuoi" le risposi, stizzito.

"Cos'è stata quella cosa? Chi era il tizio che stava parlando e come abbiamo fatto a vedere questo posto ancora integro?"

Fu il mio turno di rimanere completamente di stucco.

"Sei riuscita a vederlo?"

"Sì. Ti avevo trovato fermo a fissare il vuoto e mi sono avvicinata. Quando ti ho toccato per sapere come stavi è successa questa... cosa che non so come spiegare e ho visto questo vecchio che parlava di cose strane".

"Era tuo bisnonno, vero?" mi chiese il mio compagno.

"Lo hai visto anche tu?"

"Quando mi sono accorto che era scomparsa sono tornato subito qui e vi ho trovato entrambi in queste condizioni. Ti ho toccato anch'io e... più o meno è andata come ha detto Emerald anche per me, sebbene sia durato per poco tempo e ho visto la parte finale".

Sapere che loro potevano vedere quello che vedevo io mi lasciò sgomento. In effetti le uniche altre due volte in cui avevo sentito i messaggi di mio bisnonno ero sempre stato da solo, quindi non avevo mai sperimentato l'eventualità che anche altri potessero vedere quello che vedevo io. Quindi chiunque mi avesse afferrato mentre ero in quello stato poteva vedere quello che vedevo io... oppure c'era qualcos'altro?

Nonostante fosse con me da più di metà della mia vita in realtà conoscevo ancora poco dell'artefatto ma se c'era una cosa che avevo capito era che non agiva in maniera lineare. Mi guidava e mi proteggeva in un modo che più che un semplice artefatto lo faceva sembrare qualcosa di... intelligente.

"Quindi quel tizio era tuo bisnonno? Wow, è qualcosa di incredibile" disse Emerald, l'eccitazione nella sua voce che era quasi palpabile.

"Ascoltate, se avete visto com'era prima la città e come è adesso dovreste capire che significa che qualcuno è arrivato qui e... potrebbe essere il responsabile di quello che è successo a questo dungeon" dissi.

"Cosa intendi?" chiese Wil.

"Non lo so ma il tutto mi sembra una coincidenza troppo grande. È meglio tornare indietro e fare rapporto".

"Anche su quello che hai visto nel tuo manufatto?" domandò l'avventuriera.

"No, quella è una cosa che deve rimanere tra noi tre" risposi, guardandola con circospezione.

"Che ne facciamo del manufatto?" chiese il mio compagno, indicandolo con un pollice.

"Se nessuno ha voluto toccarlo significa che potrebbe esserci una qualche sorta di trappola mortale che si attiva spostandolo o forse anche solo toccandolo".

"Sì, probabilmente hai ragione. Ho visto abbastanza di queste stronzate da aver capito che è meglio non scherzarci".

Noi tre tornammo indietro per la stessa strada che avevamo percorso prima per scendere, stando attenti a non scivolare sul pavimento umido. Ora che avevamo visto la città distrutta, non potei non notare le fluttuazioni di mana, segno del passaggio di molti maghi lungo la galleria. I nostri passi echeggiavano rumorosamente contro la pietra, rendendo l'ambiente in qualche modo ancora più opprimente di quanto non fosse già prima.

"Comunque tuo bisnonno non è stato molto esaustivo nella sua spiegazione" disse dopo un po' Emerald, anche per spezzare il silenzio. "Per caso prima ha spiegato qualcosa che mi sono persa?".

"No" risposi, voltandomi verso di lei. "Da quello che ho capito ha inserito questi messaggi tutti insieme, o comunque in un arco di tempo abbastanza breve. Sembra non potesse rendere i messaggi troppo lunghi".

"Quindi ci sono molti altri messaggi".

"Il problema è che ci sono delle precondizioni per sbloccarli e non ho idea di quali siano, ne in che ordine arrivino".

"Ha accennato a un luogo che si chiamava Forbudt, se non sbaglio. Lì potrebbero esserci degli indizi e potresti sbloccare un altro dei suoi messaggi se ci arrivassi" disse lei, pensierosa.

"Già, peccato che non abbia la più pallida idea di dove sia questo posto. Forse è una località remota nelle Beast Blades o un altro dungeon ma non ne ho mai sentito parlare. Se solo fosse stato un po' più chiaro".

Emerald non parlò subito, invece mi fissò intensamente per qualche secondo con i suoi occhi color nocciola.

"Non ho mai visto niente del genere. Com'è possibile? Come è riuscito il tuo bisnonno a lasciare questi messaggi e cos'è quel manufatto?" chiese alla fine.

Guardai negli occhi Wil, che aveva seguito la nostra discussione senza dire nulla. Francamente aveva già saputo abbastanza da farmi sentire fortemente a disagio.

"Non lo so" risposi alla fine, senza dire in realtà una completa bugia.

Emerald sbuffò, voltando lo sguardo.

"Immagino che ci siano cose che non mi vuoi dire".

"Abbiamo parlato per la prima volta poche ore fa e sai già veramente troppo. Ho i miei motivi per tenermi queste cose per me".

"Già, non hai tutti i torti" concesse.

"Beh, puoi iniziare dicendoci il tuo vero nome" intervenne Wil per la prima volta.

"Non ve l'avevo già detto?" ci chiese, confusa.

"No, ancora no" le dissi.

La ragazza si aggiustò gli abiti sporchi di terra e sangue, poi ci porse la mano.

"Aine Ivsaar. Piacere di conoscervi".

...

Passare attraverso la terra era facile per me a quel punto, praticamente come nuotare, ma come tutti i buoni nuotatori sapevano era difficile farlo trasportando un'altra persona, figurarsi due. Non potevo neanche rischiare creando un tunnel perché il terreno era instabile e rischiavo di far crollare tutto se non avessi messo in sicurezza le pareti, cosa che avrebbe richiesto troppo tempo e mana.

Una volta tornati nella grotta dove avevamo sconfitto la bestia di mana avevamo dormito lì e il giorno dopo avevamo cercato il suo nucleo. Ci volle parecchio tempo date le sue dimensioni ma una volta trovato avevamo iniziato la salita.

Eravamo scesi molto più in profondità di quanto avessi inizialmente pensato e ci volle parecchio tempo per tornare al quinto livello, ma alla fine smossi l'ultimo masso e la luce mi accecò.

"Porca miseria, che cazzo succede adesso?" esclamò un avventuriero che si trovava alla mia sinistra, spaventato per l'improvviso movimento del cumulo di roccia.

Quando finalmente la luce smise di abbagliarmi e potei finalmente vedere, il caposquadra Jesmya e i suoi uomini si stavano dirigendo verso di me quanto più velocemente potevano attraverso il terreno accidentato.

La caverna era ancora più devastata di prima, con il tetto che si inclinava verso questo lato fino praticamente a terra. Al centro, martoriato da diverse decine di colpi, ora giaceva anche il corpo del secondo Verme Sanguinario Titanico, anche se mancavano molti avventurieri all'appello.

"Siete vivi" disse l'avventuriera, guardandoci tutti e tre con sorpresa a malapena represso.

"Non è stato facile, ma siamo riusciti a cavarcela" disse Aine. L'elfa aveva riparato il suo cappuccio come meglio poteva e ora i tratti più evidenti della sua razza erano tornati ad essere nascosti. Forse c'era anche un incantesimo intessuto in esso per coprirli meglio, ma non potevo dirlo con certezza.

"E la bestia di mana?"

"L'abbiamo uccisa" dissi.

"Seriamente? Voi tre avete ucciso... quella cosa?" chiese una delle guardie con gli occhi spalancati per lo stupore.

La nostra caposquadra alzò la mano per farlo zittire, cercando di mantenere un atteggiamento più dignitoso e professionale.

"Ci sono questioni più importanti da affrontare. Perché siete rimasti via così tanto tempo? Stavamo già approntando una squadra per andare a recuperarvi".

"Siamo stati trattenuti" disse Wil.

"Siete arrivati nel fondo del dungeon?"

"Sì. Abbiamo delle cose importanti da riferire al comandante della missione".

"Allora seguitemi, vi porterò da lui" disse, voltandosi dall'altra parte e facendo cenno con la mano.

Il nostro gruppo percorse l'intera lunghezza del livello del dungeon, superando il cadavere della bestia di mana e proseguendo fino all'apertura. Una volta oltrepassata notai che la differenza di luminosità rispetto al giorno prima era minore e vidi che avevano usato anche loro i cristalli del quinto livello per illuminare il passaggio.

Camminammo parecchio prima di raggiungere il luogo dove la spedizione si era accampata. Avevano chiuso il passaggio con un poderoso muro di pietra con il cancello che era semplicemente una lastra sempre di pietra che scorreva lateralmente. All'interno non c'era granché, a parte diversi focolari e qualche tenda che probabilmente serviva per dare un po' di privacy a chi era rimasto ferito.

Notai che, stranamente, c'erano più persone di quante ce ne sarebbero dovute essere. Certamente non potevo ricordarmi i volti di tutti dopo che li avevo incontrati di sfuggita il giorno prima e potevano essere anche avventurieri di altri gruppi rimasti a riposare. Il modo in cui si comportavano però e come erano vestiti mi faceva dubitare che lo fossero, mettendomi in allerta.

La sensazione che ci fosse qualcosa che non andava si acuì quando mi avvicinai al centro dell'accampamento, vicino a un anello di tende e casse di provviste che creava uno spazio separato rispetto agli altri. Dal suo interno proveniva una firma di mana che non avevo mai sperimentato prima, che anche se pesantemente soppressa mi metteva a disagio. Mi sentivo come se fossi in piedi davanti a uno specchio d'acqua calmissimo, che però celava un mostro feroce pronto a balzare in ogni momento.

Quando entrai nell'anello trovai il capo della spedizione e alcuni uomini della Gilda in compagnia di un altro gruppo di persone in armatura, che portavano in bella vista i simboli della casata dei Glayder. Il mio sguardo però venne subito attratto dall'uomo che gli stava davanti.

Il capo della spedizione era probabilmente uno dei maghi più forti tra gli uomini che la Gilda degli Avventurieri aveva mandato per la spedizione, eppure anche lui sbiadiva davanti alla forza appena celata di quell'uomo, che indossava un'armatura appena più ricca di quella degli altri ma senza altri particolari simboli di riconoscimento.

Aveva i capelli biondi tagliati corti e un fisico imponente, anche se non grande e grosso come quello di Wil. I suoi occhi verdi guardavano tutti con un aria che sarebbe sembrata altezzosa su chiunque altro ma che su di lui, con tutta la pressione che emanava, faceva apparire insignificante chiunque fosse attorno a lui.

"Cosa la porta qua, signorina Cruwer?" chiese il capo spedizione, che pareva a disagio e continuava a lanciare sguardi agli sconosciuti.

"Tre avventurieri della mia squadra, che erano stati dati per dispersi, sono appena tornati e potrebbero avere informazioni importanti da riferire" disse il nostro caposquadra.

"Bene, sentiamo cos'hanno da dire" disse l'uomo biondo, voltandosi verso di noi.

"Siamo... siamo caduti nei livelli inferiori del dungeon dopo che la bestia di mana ha fatto crollare una parte del quinto livello" disse Aine, con la voce un po' incerta.

Mi voltai e vidi che sia lei che Wil parevano essere stati ancora più innervositi di me dalla sua presenza. Stranamente era proprio quest'ultimo ad essere rimasto più sconvolto dalla sua vista, anche se in un modo che sembrava diverso da quello della ragazza.

"Cosa è successo a quel punto?"

"Abbiamo sconfitto il Verme Sanguinario Titanico, poi siamo scesi fino all'ultimo piano" dissi.

"L'avete ucciso voi tre?" mi chiese.

"Sì".

"Un impresa degna di nota" disse, senza particolare enfasi. "Cosa avete trovato?"

Dietro di lui una donna stava prendendo appunti, assicurandosi di non perdere nulla della conversazione. Pareva quasi un topolino intento a rosicchiare un pezzo di pane alle spalle di un gigante.

"Quando siamo scesi abbiamo trovato il manufatto che riporta in vita le bestie di mana in questo dungeon, insieme a... delle rovine rase al suolo".

"Rovine rase al suolo? Cosa intendi dire?" chiese, prestandomi molta più attenzione di prima. Anche gli altri presenti mi guardarono molto più intensamente, facendomi sentire leggermente a disagio.

"Sembravano le rovine di un insediamento ma è stato tutto quanto distrutto di recente, come se qualcuno avesse voluto nascondere le sue tracce".

"Posso confermarlo, c'erano segni dell'uso di magia recente" aggiunse Wil, che si era un po' ripreso dalla sorpresa, anche se c'era ancora dell'esitazione nella sua voce.

Il personale della Gilda e gli uomini del Re parlottarono tra loro nei rispettivi gruppi, ma dall'espressione dell'uomo che mi aveva posto le domande sembrava che conoscesse qualcosa.

"Non avete trovato indizi su chi possano essere?" chiese.

"Nessuno. Sembrava come se avessero voluto coprire le loro tracce" dissi.

L'uomo annuì, poi disse qualcosa a uno dei suoi uomini che corse verso l'uscita.

"Questa missione non è più responsabilità della Gilda degli Avventurieri. Passerà sotto la giurisdizione della corona" annunciò dopo un po', scatenando un coro di proteste.

"Non può fare una cosa del genere! Le Beast Glades sono sotto la giurisdizione della Gilda degli Avventurieri" disse il capo della spedizione, facendo un passo avanti.

"Non in questo caso. La situazione richiede che siamo noi a occuparcene. La invito a non sfidarmi".

Lo sprazzo di velleità che aveva avuto l'uomo della Gilda si sgonfiò subito quando l'uomo esercitò una pressione più intensa, anche se si trattava solo di un avvertimento. Funzionò dato che tutti si zittirono, anche se la mano del a questo punto ex capo della spedizione si chiuse a pugno con abbastanza forza da sbiancare le nocche.

"Siete congedati" disse alla fine l'uomo del Re, senza neanche voltarsi verso di noi.

Mentre uscivamo insieme ad altro personale sia del Re che della Gilda un uomo che non era lo stesso che era uscito prima entrò nel piccolo cerchio di tende e si diresse verso il capo delle forze della corona. Era vestito in maniera diversa e invece dei simboli della casata Glayder ne indossava altri che però non riconoscevo.

"Signore, il processo a carico di suo fratello dovrebbe iniziare tra poco. Vuole che intervenga?"

"In questo momento sono impegnato in questioni più urgenti. Mio padre può..." le voci della conversazione si persero mentre ci allontanavamo in direzione dei livelli superiori.

Attraversammo l'accampamento che si estendeva per lo più in lunghezza, dove il brusio aumentava man mano che la notizia si diffondeva. Non mi sorprese, gli avventurieri sono sempre stati per natura intolleranti verso le ingerenze della monarchia e questa in particolare era davvero odiosa.

Dopo essere usciti dall'accampamento per un po' fummo preceduti dal messaggero che aveva inviato dopo il colloquio, che però andava molto più di fretta e scomparve presto nei meandri di quel livello del dungeon lasciandoci completamente da soli.

"Ehi, Wil. Perché hai avuto quella reazione prima?" gli chiesi dopo un po' che stavamo camminando.

"È solo che... sono rimasto sorpreso" disse.

"Per la sua forza?"

"No. Mi ricordava tantissimo Sir Wykes".

"Chi?" chiese la ragazza.

"Era il proprietario della valle in cui siamo cresciuti" le spiegai. "Comunque non ha senso che sia qui".

"Infatti non era lui. Ha gli occhi di un colore diverso ed è senza baffi, oltre a essere un po' più grosso e giovane di quanto sia lui".

"Sarà un parente".

"Si sente parlare spesso della famiglia Wykes nei circoli nobiliari degli elfi" disse Aine, con un moto che pareva quasi di disgusto. "Girano le storie più orribili su di loro".

"Anche nel regno di Sapin la loro fama è piuttosto sinistra" confermò Wil. "Si dice che facciano di tutto per ottenere i maghi più potenti per la loro famiglia".

"Durante la guerra i contingenti della famiglia Wykes hanno rapito molti elfi. Intere tribù sono state strappate dalla loro terra e ridotte in schiavitù".

Ebbi un moto di ribrezzo e vergogna e, anche se ero voltato dall'altra parte, ero sicuro che anche Wil doveva aver avuto una reazione simile. Il ricordo di quello che avevamo assistito nelle terre degli Helyg era ancora vividissimo nella nostra memoria, anche se entrambi avremmo voluto dimenticare quei fatti.

"Ho sentito che Lucas Wykes, il ragazzo che a stanno mettendo a processo in questo momento – se il messaggero si stava riferendo a questo – è un mezz'elfo. Se è così la famiglia Wykes non deve aver avuto alcuno scrupolo a sperimentare mischiando il sangue delle due razze".

"Mi... mi dispiace tanto" disse Wil.

"Tranquillo, so che non c'entrate niente. Lui è addirittura più giovane di me" disse, indicandomi. " Anche se mio padre continua ad essere diffidente e nella Gilda ho trovato soprattutto ostilità credo si possa trovare un modo per convivere. La direttrice di Xyrus è stata molto gentile con me e anche il signor Bladeheart, che ha avuto la gentilezza di esaminarmi personalmente".

Continuammo a camminare per parecchio tempo, approfittando del momento di calma nel tunnel, ma quando finalmente raggiungemmo il terzo livello trovammo ad aspettarci una situazione assolutamente caotica. Gli avventurieri stavano praticamente assediando l'uomo del re che ci aveva preceduto, urlandogli contro mentre il caposquadra e alcuni uomini cercavano di tenerli lontani.

Non mi stupii di vedere mia zia in prima fila con la spada sguainata e già carica di mana che stava urlando le peggiori maledizioni.

"Questa è una situazione piuttosto brutta" constatò Aine.

"Già, mia zia sembra sul punto di ucciderli tutti".

"Tua zia è lì in mezzo?" chiese, sorpresa.

"Sì, è proprio lì" rispose Wil, indicandola.

"Non è il caso che la tiriate fuori da questa situazione? È piuttosto pericoloso quello che sta succedendo".

"Non sarebbe la prima e non sarà di certo l'ultima volta che quella stronza finisce in galera".

"Temo che potrebbe succedergli di peggio. Il tipo nel quarto livello sembra non ammettere che si disobbedisca ai suoi ordini" dissi.

"Vorresti davvero salvarla?" mi chiese, facendo scomparire mezzo sopracciglio sotto il suo elmo.

Devo ammettere che fui molto tentato di tirare dritto e lasciare che ricevesse ciò che si meritava, ma poi pensai a mia nonna e ricacciai indietro quei pensieri.

Ci sarebbero stati momenti e modi migliori per fargliela pagare.

"Meglio far finire questa storia prima che ci scappi il morto".

Wil sbuffò sonoramente e poi rimase in silenzio qualche secondo, guardandomi in faccia. Mantenni il contatto visivo con lui e alla fine cedette.

"Va bene, dammi il nucleo" disse.

Ritirai il nucleo di mana di mana del Verme Sanguinario Titanico e lo diedi a Wil. Il mio compagno si mise due dita in bocca e fischiò sonoramente, attirando tutta l'attenzione dei presenti verso di noi.

"Ascoltatemi, è inutile lamentarsi con loro. Il nucleo bestiale ce l'abbiamo noi" disse, alzandolo in alto come un trofeo. Con la luce della caverna e la sua mano enorme che lo avvolgeva quasi completamente non era possibile per loro distinguere quel nucleo da quello della bestia di mana di classe S. Avrebbe anche potuto tenere in mano un sasso.

Ci fu un brusio di delusione collettiva e qualcuno fece un passo avanti stringendo la propria arma, ma mia zia balzò fuori dal resto del gruppo e gli puntò contro la spada.

"Ehi, non provateci. Volete mettervi sullo stesso piano di questi leccaculo del re?" sbraitò, facendoli tornare al proprio posto.

La tensione scemò rapidamente e il gruppo di avventurieri iniziò a disperdersi, nonostante le occhiate inferocite rivolte soprattutto contro i funzionari regi. Questi non ci misero molto ad allontanarsi, probabilmente cercando un posto più sicuro dove continuare il proprio lavoro.

"Quindi siete davvero riusciti a prendere il nucleo del Guardiano del Bosco Anziano?" chiese, guardando verso Wil con l'avidità di un lupo famelico.

"No. È il nucleo di mana del Verme Sanguinario Titanico" dissi.

"E, tra parentesi, questo è tutto nostro" aggiunse Wil.

Il viso di mia zia cambiò bruscamente, come se fosse stata appena schiaffeggiata da un Orso di Mezzanotte.

"E allora perché cazzo mi avete fermata? Volevo scuoiare quel damerino che ha osato darci ordini".

"Proprio per questo lo abbiamo fatto. Vuoi davvero metterti nei guai con la corona?"

"Se fossimo andati tutti insieme avremmo potuto uccidere tutti gli uomini che quel pallone gonfiato ha osato mandare qui. In fondo siamo nelle Beast Glades, potevamo anche dirgli che sono state le bestie di mana a farli fuori. Che rimangano nel suo bel castello ad Etistin a pulirgli il culo ogni folta che caca, sono più utili lì".

Accanto a me notai che Aine sembrava piuttosto a disagio, anche se non sapevo dire se era per la leggerezza con cui parlava di uccidere emissari reali o per la sua volgarità.

"Ti sbagli zia, la situazione non è così semplice. Il re ha inviato qualcuno che da solo avrebbe facilmente potuto spazzare via gran parte degli avventurieri che sono in questo dungeon".

"Anche contando te?" chiese.

"Francamente non vorrei avere nulla a che fare con questa storia ma dubito che anche io avrei potuto aiutarti contro di lui".

"Cazzo, perché il re avrebbe dovuto mandare in questo dungeon dimenticato dagli dei un uomo del genere?".

"Deve avere a che fare con quello che abbiamo trovato nell'ultimo livello del dungeon" dissi.

"Siete stati all'ultimo livello del dungeon?"

"Sì. Nel quinto livello sono comparsi due Vermi Sanguinari Titanici e uno di essi ci ha fatto crollare addosso la caverna, facendoci finire in un altro livello del dungeon che prima era nascosto e che continuava molto più in basso. Dopo aver ucciso la bestia di mana siamo scesi e sul fondo abbiamo trovato i resti di una città che era stata completamente rasa al suolo".

"Già. C'erano segni di distruzione recenti e residui di incantesimi. Qualcuno è stato lì di recente" intervenne Aine.

"E tu chi sei?" chiese Zia Elaine, notandola per la prima volta.

"È caduta con noi e ha visto tutto" dissi, enfatizzando la parola 'tutto'.

"Se siete stati sul fondo avete trovato almeno il manufatto che risveglia le bestie in questo dungeon?"

"Sì ma lo abbiamo lasciato lì" disse Wil.

"Perché?"

"Perché abbiamo pensato che se chi ha distrutto la città ha lasciato il manufatto al suo posto allora era meglio non toccarlo e fare la stessa cosa".

Mia zia si irritò ancora di più a questa notizia.

"A me non interessa nulla di questa storia. Si sono comunque intromessi nel nostro territorio e cosa più grave si sono messi tra me e una montagna di oro".

"Ascolta, non sembrano interessati a cercare questo nucleo di mana, specie se ora pensano che ce l'abbiamo noi. Possiamo tornare in un altro momento per cercarlo" dissi, non senza che il fastidio nella mia voce arrivasse alle mie stesse orecchie.

"Cosa facciamo adesso? Cerchiamo dove si trova Forbudt?" mi domandò Aine.

La guardai accigliato. Si stava prendendo un po' troppe libertà, con questo 'cerchiamo'.

"Non subito. Prima c'è una persona che voglio incontrare".

English version

My vision went back to a solid white, then spots of color that became clearer as my vision came back into focus. After a while I returned to seeing the outside world, which took the form of two very vivid hazel eyes that were an inch from my nose and that were looking at me with surprise.

"What the fuck!" I exclaimed, jumping back in fright and slamming into Wil's armored chest.

Emerald also jumped backwards, nearly tripping over some of the debris. She continued to look at me with a confused, amazed expression and with a hint of wonder that shone through her lips. There was a certain astonishment on Wil's face too, although he looked more perplexed than amazed.

"What the hell is she doing here? I asked you to make her go away" I yelled at him, snapping him out of his daze.

"It's not his fault, I set a trap for him" Emerald quickly said. "We were talking and while he was turned I left the glowing crystal to make him think I was still there and then I walked away using the wind so he couldn't hear me."

"She must have slipped out of my sight for just five seconds, really."

I snorted, holding back my anger at yet another complication and putting the artifact back inside my father's ring. Emerald followed every movement and continued to stare at my ring with a curiosity that seemed almost hungry.

"What was that artifact?" she asked me.

"It's none of your business" I replied angrily.

"What was that thing? Who was the guy talking and how did we see this place still intact?"

It was my turn to be completely stunned.

"Did you see it?"

"Yes. I found you standing there staring into space and I approached. When I touched you to see how you were doing, this... thing happened that I don't know how to explain and I saw this old man talking about strange things".

"He was your great-grandfather, wasn't he?" my partner asked me.

"Did you see it too?"

"When I realized she was missing I immediately came back here and found you both in this condition. I touched you too and... more or less it went as Emerald said for me too, although it lasted for a short time and I seen the final part."

Knowing that they could see what I saw left me dismayed. In fact, the only other two times I had heard my great-grandfather's messages I had always been alone, so I had never experienced the possibility that others could also see what I saw. So whoever grabbed me while I was in that state could see what I saw... or was there something else?

Even though it had been with me for more than half my life, I actually still knew little about the artifact but if there was one thing I understood it was that it didn't act in a linear way. It guided me and protected me in a way that made it seem more than just an artifact. It most look like if it was... intelligent.

"So that guy was your great-grandfather? Wow, that's amazing" Emerald said, the excitement in her voice almost palpable.

"Listen, if you saw how the city was before and how it is now, you should undertand it means that someone came here and... they could be responsible for what happened to this dungeon," I said.

"What do you mean?" Wil asked.

"I don't know but it all seems like too much of a coincidence to me. It's better to go back and report."

"Even about what you saw in your artifact?" asked the adventuress.

"No, that's something that should stay between the three of us" I replied, looking at her warily.

"What do we do with the artifact?" my companion asked, pointing with a thumb.

"If no one wanted to touch it that means there could be some sort of death trap that is activated by moving it or perhaps even just touching it."

"Yeah, you're probably right. I've seen enough of this bullshit to know it's best not to mess with it."

The three of us headed back down the same route we had taken earlier, being careful not to slip on the damp floor. Now that we had seen the destroyed city, I couldn't help but notice the fluctuations of mana, a sign of the passage of many wizards along the tunnel. Our footsteps echoed loudly against the stone, making the environment somehow even more oppressive than it already was before.

"Anyway, your great-grandfather wasn't very thorough in his explanation" Emerald said after a while, also to break the silence. "Did he explain something earlier that I missed?"

"No" I replied, turning to her. "From what I understand he inserted these messages all at once, or in any case in a fairly short period of time. It seems he couldn't make the messages too long".

"So... there are many more messages."

"The problem is that there are preconditions to unlock them and I have no idea what they are or in what order they arrive."

"He mentioned a place called Forbudt, if I'm not mistaken. There might be some clues there and you could unlock another of his messages if we got there" she said thoughtfully.

"Yeah, too bad I don't have a clue where this place is. Maybe it's a remote location in the Beast Blades or another dungeon but I've never heard of it. If only he had been a little clearer."

Emerald didn't speak right away, instead she stared at me intently for a few seconds with her hazel eyes.

"I've never seen anything like it. How is this possible? How did your great-grandfather manage to leave these messages and what is that artifact?" she asked finally.

I looked into Wil's eyes, who had followed our discussion without saying anything. Frankly, she had already known enough to make me feel intensely uncomfortable.

"I don't know" I finally replied, without actually telling a complete lie.

Emerald huffed, looking away.

"I guess there are things you don't want to tell me."

"We first spoke less than few hours ago and you already know way too much. I have my reasons for keeping these things to myself."

"Yeah, you're not wrong" she conceded.

"Well, you can start by telling us your real name" Wil chimed in for the first time.

"Didn't I already tell you?" she asked us, confused.

"No, not yet" I told her.

The girl adjusted her clothes dirty and stained of blood, then she held out her hand.

"Aine Ivsaar. Nice to meet you."

...

Passing across land was as easy for me at that point, almost as easy as swimming, but as all good swimmers knew it was difficult to do while carrying another person, let alone two. I couldn't even risk creating a tunnel because the ground was unstable and I risked collapsing everything if I didn't secure the walls, which would have taken too much time and energy.

Once we returned to the cave where we had defeated the mana beast we slept there and the next day we searched for its core. It took a long time given its size but once we found it we had started the climb.

We had descended much deeper than I had initially thought and it took a long time to get back to the fifth level, but eventually I moved the last boulder and the light blinded me.

"Holy shit, what the fuck happens now?" exclaimed an adventurer who was to my left, frightened by the sudden movement of the pile of rock.

When the light finally stopped blinding me and I could finally see, team leader Jesmya and her men were heading towards me as fast as they could across the rough terrain.

The cave was even more devastated than before, with the roof sloping towards this side almost to the ground. In the center, battered by several dozen blows, now also lay the body of the second Titan Blood Worm, even though many adventurers were missing.

"You are alive" the adventuress said, looking at all three of us with barely suppressed surprise.

"It wasn't easy, but we got through it" Aine said. The elf had repaired her hood as best she could and now the most obvious features of her race were hidden again. Maybe there was even a spell woven into it to cover them better, but I couldn't say for sure.

"And the mana beast?"

"We killed it" I said.

"Seriously? You three killed... that thing?" one of the guards asked, his eyes wide in amazement.

Our team leader raised her hand to silence him, trying to maintain a more dignified and professional attitude.

"There are more important matters to deal with. Why did you stay away for so long? We were already preparing a team to go and retrieve you."

"We were detained" Wil said.

"Have you reached the bottom of the dungeon?"

"Yes. We have some important things to report to the mission commander."

"Then follow me, I'll take you to him" she said, turning away and waving.

Our group traveled the entire length of the dungeon level, past the mana beast corpse and continuing to the opening. Once I passed I noticed that the difference in brightness compared to the day before was smaller and I saw that they had also used the fifth level crystals to illuminate the passage.

We walked a long way before reaching the place where the expedition had camped. They had closed the passage with a powerful stone wall with the gate which was simply a slab of stone that slid sideways. There wasn't much inside, apart from several fireplaces and a few tents which were probably used to give some privacy to those who had been injured.

I noticed that, strangely, there were more people than there should have been. I certainly couldn't remember everyone's faces after I had met them briefly the day before and they could also have been adventurers from other groups who had stayed to rest. However, the way they behaved and how they were dressed made me doubt whether they were, putting me on alert.

The feeling that something was wrong deepened as I approached the center of the camp, near a ring of tents and supply crates that created a separate space from the others. From within it came a mana signature that I had never experienced before, which even when heavily suppressed made me uncomfortable. I felt as if I were standing in front of a very calm body of water, which however hid a ferocious monster ready to pounce at any moment.

When I entered the ring I found the leader of the expedition and some men of the Guild in the company of another group of people in armor, bearing the symbols of the House of Glayder in plain sight. However, my gaze was immediately drawn to the man in front of him.

The leader of the expedition was probably one of the strongest mages among the men that the Adventurers' Guild had sent on the expedition, yet even he faded before the barely concealed strength of that man, who wore armor barely richer than that of the others but without other particular recognition symbols.

He had short blond hair and an imposing physique, though not as big and bulky as Wil's. His green eyes looked at everyone with an air that would have seemed haughty on anyone else but on him, with all the pressure he exuded, made everyone around him seem insignificant.

"What brings you here, Miss Cruwer?" asked the expedition leader, who seemed uncomfortable and continued to glance at the strangers.

"Three adventurers from my team, who were reported missing, have just returned and may have important information to report," our team leader said.

"Well, let's hear what they have to say" the blond man said, turning to us.

"We...we fell into the lower levels of the dungeon after the mana beast collapsed part of the fifth level" Aine said, her voice a little uncertain.

I turned and saw that both she and Wil seemed to be even more unnerved by his presence than I was. Strangely, it was the latter who was most shocked by the sight of him, although in a way that seemed different from that of the girl.

"What happened then?"

"We defeated the Titan Blood Worm, then went down to the top floor," I said.

"Did you three kill him?" he asked me.

"Yes".

"A noteworthy feat" he said, without particular emphasis. "What did you find?"

Behind him a woman was taking notes, making sure not to miss anything of the conversation. She almost looked like a little mouse intent on gnawing a piece of bread behind a giant's back.

"When we went down we found the artifact that brings mana beasts back to life in this dungeon, along with... some razed ruins."

"Razed ruins? What do you mean?" he asked, paying much more attention to me than before. The others present also looked at me much more intensely, making me feel slightly uncomfortable.

"It looked like the ruins of a settlement but it was all recently destroyed, as if someone wanted to hide their tracks."

"I can confirm, there were signs of recent magic use" added Wil, who had recovered somewhat from his surprise, although there was still some hesitation in his voice.

The Guild staff and the King's men chattered among themselves in their respective groups, but from the expression of the man who asked me the questions it seemed that he knew something.

"Have you found no clues as to who they might be?" he asked.

"Nobody. It looked like they wanted to cover their tracks" I said.

The man nodded, then said something to one of his men who ran towards the exit.

"This mission is no longer the responsibility of the Adventurers' Guild. It will come under the jurisdiction of the crown" he announced after a while, sparking a chorus of protests.

"You can't do that! The Beast Glades are under the jurisdiction of the Adventurers' Guild" the expedition leader said, taking a step forward.

"Not in this case. The situation requires us to handle it. I ask you not to challenge me."

The glimpse of courage that the Guild man had had immediately deflated when the man applied more intense pressure, even if it was only a warning. It worked as everyone went quiet, although the now ex-expedition leader's hand clenched into a fist with enough force to whiten his knuckles.

"You are dismissed" the King's man finally said, without even turning towards us.

As we going out along with other personnel from both the King and the Guild a man who was not the same one who had exited earlier entered the small circle of tents and walked towards the leader of the crown forces. He was dressed differently and instead of the symbols of the Glayder house he wore others that I didn't recognize.

"Sir, your brother's trial is expected to begin soon. Do you want me to intervene?"

"I am busy with more pressing matters at the moment. My father can..." the voices of the conversation were lost as we walked away towards the upper levels.

We walked through the mostly lengthwise camp, where the buzz increased as the news spread. It didn't surprise me, adventurers have always been by nature intolerant towards the interference of the monarchy and this one in particular was truly hateful.

After leaving the camp for a while we were preceded by the messenger he had sent after the interview, who, however, was in much more hurry and soon disappeared into the depths of that level of the dungeon leaving us completely alone.

"Hey, Wil. Why did you have that reaction before?" I asked him after we were walking for a while.

"It's just... I was surprised" he said.

"By the strength of him?"

"No. He reminded me very much of Sir Wykes."

"Who?" the girl asked.

"He owned the valley we grew up in" I explained to her. "It doesn't make sense for him to be here anyway."

"In fact it wasn't him. He has eyes of a different color and is without a moustache, as well as being a little bigger and younger than he is."

"He will be a relative."

"We often hear about the Wykes family in elven noble circles" said Aine, with a movement that almost seemed like disgust. "There are the most horrible stories about them."

"Even in Sapin's kingdom their reputation is quite sinister" Wil confirmed. "It is said that they go to great lengths to obtain the most powerful wizards for their family."

"During the war, contingents of the Wykes family kidnapped many elves. Entire tribes were torn from their land and enslaved."

I felt a surge of disgust and shame and, even though I was facing away, I was sure that Wil must have had a similar reaction too. The memory of what we had witnessed in the lands of the Helyg was still very vivid in our memories, even if we both wanted to forget those events.

"I hear that Lucas Wykes, the boy they're putting on trial right now – if that's what the messenger was referring to – is a half-elf. If so, the Wykes family must have had no qualms about experimenting with mixing the blood of the two races".

"I'm... I'm so sorry," Wil said.

"Don't worry, I know you have nothing to do with it. He's even younger than me" she said, pointing to me. "Even though my father continues to be suspicious and I found mostly hostility in the Guild, I believe we can find a way to coexist. The director of Xyrus was very kind to me and so was Mr. Bladeheart, that was the kindness to examine me personally."

We continued walking for a long time, taking advantage of the moment of calm in the tunnel, but when we finally reached the third level we found an absolutely chaotic situation awaiting us. The adventurers were practically besieging the king's man who had preceded us, shouting at him while the foreman and a few men tried to keep them away.

I wasn't surprised to see my aunt in the front row with her sword drawn and already full of mana, shouting the worst curses.

"This is a pretty bad situation" Aine noted.

"Yeah, my aunt looks like she's about to kill them all."

"Is your aunt in the middle there?" she asked, surprised.

"Yes, she's right there" Wil replied, pointing to her.

"Isn't it time you get her out of this situation? It's pretty dangerous what's going on."

"It wouldn't be the first and it certainly won't be the last time that bitch ends up in jail."

"I'm afraid worse could happen to her. The guy on the fourth level doesn't seem to tolerate disobeying his orders" I said.

"Would you really want to save her?" he asked, half an eyebrow disappearing under his helmet.

I have to admit, I was very tempted to just keep going and let her get what she deserved, but then I thought about my grandmother and pushed those thoughts away.

There would have been better times and ways to make her pay.

"Better get this story over with before someone dies."

Wil snorted loudly and then remained silent for a few seconds, looking at my face. I maintained eye contact with him and he finally relented.

"Okay, give me the core" he said.

I withdrew the Titanic Blood Worm's mana core and gave it to Wil. My companion put two fingers in his mouth and whistled loudly, drawing all the attention of those present towards us.

"Listen to me, there's no use complaining to them. We have the beastly core" he said, holding it up high like a trophy. With the light of the cave and his enormous hand enveloping him almost completely it was not possible for them to distinguish that core from that of the S-class mana beast. He might as well have been holding a stone in his hand.

There was a collective murmur of disappointment and someone stepped forward with their weapon in their hands, but my aunt leapt out from the rest of the group and pointed her sword at him.

"Hey, don't try that. Do you want to put yourself on the same level as these king's ass-kissers?" she barked, ushering them back to their seats.

The tension quickly diminished and the group of adventurers began to disperse, despite the furious glances directed especially at the royal officials. It didn't take them long to move away, probably looking for a safer place to continue their work.

"So you actually managed to get the core of the Elderwood Guardian?" she asked, looking towards Wil with the greed of a ravenous wolf.

"No. It's the Titan Blood Worm's mana core" I said.

"And, by the way, this is all ours" Wil added.

My aunt's face changed abruptly, as if she had just been slapped by a Midnight Bear.

"Then why the fuck did you stop me? I wanted to skin that dandy who dared to give us orders."

"That's exactly why we did it. Do you really want to get in trouble with the crown?"

"If we had all gone together we could have killed all the men that inflated balloon dared to send here. After all we are in the Beast Glades, we could also have told him that it was the mana beasts that took them out. Let them stay in his beautiful castle in Etistin to clean his ass every time he shits, they're more useful there."

Beside me I noticed that Aine seemed rather uncomfortable, although I couldn't tell if it was because of the casualness with which she talked about killing royal emissaries or because of her vulgarity.

"You're wrong aunt, the situation isn't that simple. The king sent someone who alone could have easily wiped out most of the adventurers in this dungeon."

"Even counting you?" she asked.

"Frankly, I wouldn't want to have anything to do with this but I doubt even I could have helped you against him."

"Shit, why would the king send a man like that to this godforsaken dungeon?"

"He must have something to do with what we found in the last level of the dungeon" I said.

"Have you been to the last level of the dungeon?"

"Yes. In the fifth level, two Titanic Blood Worms appeared and one of them made the cave collapse on us, making us end up in another level of the dungeon that was previously hidden and which continued much further down. After killing the beast of mana we went down and at the bottom we found the remains of a city that had been completely razed to the ground".

"Yeah. There were signs of recent destruction and spell residue. Someone was there recently," Aine interjected.

"Who are you?" Aunt Elaine asked, noticing her for the first time.

"She fell with us and she saw everything" she said, emphasizing the word 'everything.'

"If you were at the bottom, did you at least find the artifact that resurrect the beasts in this dungeon?"

"Yes but we left him there" Wil said.

"Why?"

"Because we thought that if whoever destroyed the city left the artifact in its place then it was better not to touch it and do the same thing."

My aunt became even more irritated at this news.

"I'm not interested in anything about this story. However, they intruded into our territory and, more seriously, they put themselves between me and a mountain of gold."

"Look, they don't seem interested in looking for this mana core, especially if they think we have it now. We can come back another time to look for it" I said, not without the annoyance in my voice reaching my own ears.

"What do we do now? We search for Forbudt's whereabouts?" Aine asked me.

I frowned at her. She was taking a little too much liberties with this 'we'.

"Not right away. There's someone I want to meet first."