Io, Wil e l'avventuriera di nome Emerald eravamo racchiusi dentro la sfera di pietra che avevo evocato. Essendo colui che aveva fatto l'incantesimo e lo stava sostenendo ero fisso al suo centro, ma gli altri due rotolarono al suo interno in maniera incontrollata. Fummo scaraventati in diverse direzioni, poi rotolammo giù per una specie di declivio prima di schiantarci contro qualcosa.

Una volta che ci siamo saldamente fermati mandai un impulso di mana terrestre verso l'esterno per controllare la situazione. Dopo essermi accertato che non eravamo stati sepolti aprii la sfera protettiva e tutti e tre cademmo a terra, cercando di riprenderci dai capogiri di quella corsa folle e inaspettata. Ebbi solo una vaga consapevolezza dei suoni poco piacevoli che stava producendo Wil e dell'odore del suo pasto mezzo digerito che ritornava fuori.

Sostenendomi con il mio bastone mi rialzai e spinsi mana nella mia testa e nelle orecchie cercando di riprendermi il prima possibile, consapevole che la situazione era ancora estremamente pericolosa.

Eravamo finiti in una specie di grotta, poco più alta e larga di quella del quarto livello. Alcuni cristalli erano rotolati giù insieme a noi, rendendo l'ambiente ragionevolmente rischiarato in confronto alla prima parte del dungeon.

Ovunque fossimo finiti, la strada per tornare indietro era completamente intasata di macerie che avrebbero richiesto non poco sforzo per sgomberare.

Nella parte opposta c'era un altro lato della parete, con una lunga spaccatura che preludeva a una continuazione del dungeon.

"Penso che siamo finiti nel livello successivo del dungeon"dissi.

La mia voce rimbombò nello spazio cavernoso, producendo un eco sinistro.

"Bene, allora in dungeon continua" disse Emerald, la voce ancora un po' attutita dai capogiri.

Mi girai per risponderle ma quello che vidi mi sorprese. Non erano tanto i boccoli di capelli biondo chiaro, che probabilmente prima erano tenuti in ordine da qualche corda o laccio che era andato perso, ma le lunghe orecchie appuntite che emergevano da essi.

"Sei un elfa" disse Wil con la voce attutita dalle radici che gli riempivano la bocca, esternando i miei stessi pensieri.

Per un attimo rimase paralizzata, rendendosi conto che il suo cappuccio era volato via, ma non ebbe tempo di spiegarsi perché la terra tremò nuovamente.

"Restatemi vicino" dissi.

"Cosa facciamo adesso? Siamo solo noi tre" chiese l'elfa, agitata.

Wil sputò a terra.

"Dobbiamo fargli il culo da soli" rispose.

Usai l'impulso terrestre e rivelai completamente la creatura. Si trovava vicino e stava scavando verso di noi con il suo corpo poderoso. Nonostante quanto mi fosse apparso imponente prima, potevo percepire chiaramente che aveva tenuto gran parte del suo corpo sotto terra per potersi muovere.

"Preparatevi, sto per tirarlo fuori" li avvertii.

"Cosa-"

Poggiai il mio bastone a terra. Era lo stesso incantesimo che avevo usato per tirare fuori l'avventuriera nel quarto livello, solo su una scala molto più vasta. Se non avessi sfondato al nucleo argento iniziale questo incantesimo, lanciato su un essere così grande, mi avrebbe prosciugato.

La bestia di mana, strappata dalla nuda terra, emerse in tutta la sua imponenza dimenandosi violentemente. Le prime paia di tozze zampe, che si trovavano poco distanti dalla bocca, si agitavano in ogni direzione nel tentativo di afferrare qualunque superficie a cui aggrapparsi per permetterle di tornare sotto.

"Come accidenti hai fatto?" mi domandò l'avventuriera, atterrita.

"Non adesso. Dobbiamo attaccarlo con tutto quello che abbiamo".

Wil non se lo fece ripetere due volte.

Si rivestì di uno spesso strato di mana e le rune sulla sua armatura si illuminarono di rosso venato di giallo, poi scattò e rivestendo la sua ascia di fiamme chiare colpì la creatura con tanta violenza da fargli sbandare la testa di lato. Ciò non aiutò molto perché nonostante questo non sembrava essere stata penetrata la sua corazza, che visto l'ambiente in cui viveva doveva essere particolarmente spessa.

Lanciai contro la bestia di mana una lancia di terra, modellata con la punta a tripla spirale per aumentare la sua forza di penetrazione. Il verme fu spinto all'indietro ma la lancia scivolò di lato senza riuscire a penetrare nel corpo dell'essere.

Infastidito dagli attacchi la bestia di mana si dimenò ancora più furiosamente, cercando di rifugiarsi sotto terra dove poteva muoversi più liberamente e costringendo Wil ad allontanarsi per non venire schiacciato. Feci apparire diversi tentacoli di pietra che immobilizzarono a terra l'essere, che però continuava a dibattersi costringendomi a usare una grande quantità di mana.

Mi pulii la fronte sudata, rendendomi conto che la temperatura aveva iniziato a salire da quando avevo tirato fuori l'essere. Questo mi fece venire un idea.

"Wil, riesci a staccare uno dei segmenti della sua corazza?"

"Vuoi fare quella cosa quindi?" mi chiese Wil, che aveva colto al volo.

Annuii e il mio compagno si diresse verso la creatura.

La corazza della bestia di mana era formata a segmenti sovrapposti uno sull'altro in modo che la bestia fosse ben protetta pur potendo muoversi con una certa liberta. Fu tra una di queste intersezioni che Wil piantò il piccone che formava la parte retrostante della testa della sua ascia e tirò.

Questo sembrò provocare un forte dolore alla bestia che emise uno stridio assordante e strattonò con tanta violenza da rompere alcuni dei miei legami e rendendomi difficile concentrarmi sull'altro incantesimo.

Il mio compagno non si lasciò disarcionare e continuò a tirare con tutte le forze. Mentre però la corazza si stava sollevando questa si spezzò, mandando a gambe all'aria Wil e dando alla bestia di mana l'ultimo sprazzo di energia dolorosa per liberarsi.

Il verme spruzzò a casaccio il liquido incandescente dalla sua bocca rischiando di colpire Wil, ma Emerald riuscì a frapporsi e disperdere l'attacco prima che lo raggiungesse, dandogli la possibilità di alzarsi e mettersi a una distanza di sicurezza.

La bestia di mana intanto riuscì finalmente ad aggrapparsi alla terra e a immergersi nuovamente nel suolo della grotta.

"Cazzo! Riesci a ritirarlo fuori?" chiese Wil.

"Non come prima, no. Sprecherei troppo mana e non possiamo permetterci errori".

Stavo monitorando il verme usando l'impulso terreste. Si muoveva più lentamente di prima – evidentemente la zona sotto la corazza era molto sensibile e muoversi gli dava fastidio – ma sembrava assolutamente deciso a farci fuori e continuava a rimanere vicino a noi.

Improvvisamente dal verme scaturì un ondata di mana di attributo terra che spazzò via il mio incantesimo e fece tremare tutta la grotta.

"Cos'è successo?" mi chiese Wil.

"Ha disperso il mio impulso terrestre con una scarica di mana. Sta per attaccare!"

La bestia non perse tempo e sotto di me la terra si sollevò. Ebbi appena un attimo per creare una barriera d'acqua che mi avvolse completamente, impedendo alle sue fauci di chiudersi su di me. Fui sollevato per tutta l'altezza della grotta, fino a schiantarmi sul soffitto della stessa.

L'aura della bestia di mana, composta prevalentemente da mana della terra e del fuoco, sfrigolava contro la mia barriera e volute di vapore si allargavano dalla zona in cui l'acqua entrava in contatto con le fauci. Sul soffitto comparvero crepe sempre più lunghe e larghe, ma impedii alla creatura di trascinarmi dentro la roccia e a bloccarla lì.

Stringendo con forza il mio bastone, espansi la bolla d'acqua respingendo indietro la creatura, poi iniziai a farla vorticare finché le sue zanne non furono costrette ad aprirsi. Fu in quel momento che due lame di mana, una di fuoco ardente e l'altra di vento impetuoso colpirono la bestia con un frastuono apocalittico, facendola sbandare e liberandomi del tutto.

Mentre scendevo a terra trasformai la barriera d'acqua in mani giganti, con cui afferrai la bestia e la costrinsi a terra.

"Forza Wil, riprovaci".

Il mio grosso compagno, che comunque appariva piccolo in confronto alla bestia, balzò sul segmento dove aveva provato la prima volta. Insieme all'ascia piantò nella fessura anche il coltellaccio che usava per tagliare la carne, mandando schizzi di sangue bollente che non lo ustionavano gravemente solo la sua armatura e il suo strato di mana di attributo fuoco.

Wil tirò con forza, sollevando con suoni torturati la corazza senza però riuscire a staccarli.

In quel momento Emerald, veloce come un lampo, tagliò esattamente in mezzo alla corazza e si allontanò prima di venire colpita dall'eruzione di sangue che ne seguì.

Finalmente, con un ultimo sforzo, Wil riuscì a staccare quasi metà dell'armatura del segmento ed esporre la viscida massa pulsante che stava immediatamente sotto.

La bestia di mana emise dei suoni assordanti e si liberò di nuovo, ma ormai avevo completato il mio incantesimo.

Dal terreno emerse una lancia gigante, con un grosso bulbo appena dietro la punta trilobata. L'arma fu poi rivestita di fiamme che vorticarono intorno ad essa come un tornado infernale. Era un incantesimo complesso, che riuniva tre elementi diversi e contrapposti, ma era incredibilmente potente.

Nonostante l'agitazione del verme agonizzante lanciai il proiettile contro la zona scoperta della corazza e questa si piantò nella carne fino a metà dell'asta.

L'attimo dopo il la bestia di mana esplose.

Il boato fu così assordante che mi fischiarono le orecchie e le due metà della bestia di mana furono scaraventate in direzioni opposte. La testa si schiantò contro la parete e poi sul terreno mentre il corpo colpì il terreno facendo emergere un'altra parte di ciò che era rimasto sepolto. Il sangue incandescente schizzò per tutta la caverna e tutti e tre fummo costretti a proteggerci erigendo barriere con il nostro mana.

Rimanemmo fermi in posizione difensiva per un minuto, poi due e poi tre.

Alla fine rilasciammo cautamente i nostri incantesimi quando vedemmo che la creatura non si muoveva e non sembrava capace di farlo.

A quanto pare le creature non rinascevano perché venivano dall'esterno.

"E anche questa volta l'abbiamo sfangata" disse Wil, sedendosi pesantemente a terra.

"Avevi qualche dubbio?" gli chiesi, sentendo la tensione iniziare a scendere.

"Pieno di te come sei avevo paura lo sottovalutassi troppo".

"Ehi, con l'altro verme in giro non potevo sprecare mana a vuoto, anche se credo a questo punto che lo stiano combattendo gli altri avventurieri e forse lo hanno anche già ucciso".

Emerald ci guardava, le sopracciglia sottili alzate e gli occhi spalancati.

"Avete appena ucciso un Verme Sanguinario Titanico e ve ne state lì a scherzare come niente fosse? E poi cos'era quell'esplosione gigantesca?"

"Acqua ad alta pressione" risposi. "All'interno della lancia c'era acqua pressata portata al punto di ebollizione. Molte bestie di mana con affinità al fuoco sono estremamente calde all'interno, quindi quando l'acqua si trova all'improvviso al suo interno evapora in un istante e... questo è il risultato. Le fiamme servivano per perforare il suo velo di mana del fuoco annullandolo, così da non iniziare prima il processo.

La donna annuì lentamente ma poi i suoi occhi si spalancarono ancora di più per la realizzazione.

"Hai usato tre elementi? Sei un mago trielementare?" mi chiese, scioccata.

"Sì... ho provato anche ad utilizzare la magia del vento ma quella proprio non mi riesce"

"L'avevo detto che è un pallone gonfiato. Parla di diventare un mago quadraelementare come se fosse qualcosa di fattibile" intervenne Wil, roteando gli occhi verso il soffitto.

La ragazza scosse la testa con incredulità, senza distogliere lo sguardo da noi due.

"Comunque, ci vorrà un po' per trovare il nucleo di mana di questo coso, sperando di non averlo distrutto per sbaglio".

"Aspetta, non vuoi continuare l'esplorazione?" chiese Emerald.

"Non mi sembra il momento adatto".

"Perché sono qui con voi e non vuoi che io vedo cosa potrebbe esserci?"

"No, non è questo" dissi, imprecando tra me e me.

"Ascolta, quando arriveranno gli altri non avrai alcuna possibilità di cercare di nascosto... qualunque cosa tu stia cercando. Andiamo insieme, adesso".

"No".

"Andiamo, non avresti possibilità migliori e vi assicuro che sono affidabile".

"Potrei avere una possibilità migliore se ti uccidessi".

"Piantala Konrad. Sei tante cose – non di rado anche una testa di cazzo – ma non sei il tipo di persona che ne uccide a sangue freddo" intervenne Wil.

"Ma senti chi parla! Vuoi soltanto provarci con lei".

"Sentite, mentre voi due litigate io inizio ad andare" disse lei.

L'avventuriera girò sui tacchi con leggerezza e si incamminò verso l'apertura.

"Ehi, aspetta. Dille qualcosa anche tu".

Mi voltai verso Wil ma lo trovai che stava raccogliendo uno dei cristalli luminosi che erano caduti dal quinto livello del dungeon. Dopo averne trovato uno abbastanza grande da poter essere portato agevolmente come una torcia lo tenne alto e la raggiunse all'imboccatura.

Alla fine, maledicendo tutto e tutti, li raggiunsi e insieme scendemmo lungo il resto del dungeon.

Attraversammo una galleria lunga e stretta, formata da nuda roccia umida su cui crescevano chiazze di muffa e funghi. In alcuni punti la volta si abbassava e si rialzava in maniera irregolare, costringendo Wil ad abbassarsi per non sbattere la testa. Nel complesso non differiva tanto rispetto ad altri passaggi nei dungeon ma il gran numero di anomalie che si sono viste prima mi ha tenuto all'erta.

"Quindi... tu sei un elfa pura o una mezzelfa?" chiese ad un certo punto Wil.

"Sono un'elfa".

"Come hai fatto allora a diventare un'avventuriera? Ho visto un paio di mezz'elfi che facevano gli avventurieri ma non sapevo che anche gli elfi di Elenoir potessero diventarlo".

"Fino a due anni fa non era possibile, poi per decreto del re di Sapin i capi della Gilda sono stati costretti ad accettare anche le altre due razze".

"Due anni fa? E allora perché non ne ho mai sentito parlare?"

"In quel periodo stavamo attraversando le Sabbie Nere" risposi. "Quando siamo tornati sei subito voluto andare a Lynsbeir. Io l'ho sentito mentre ero a Blackbend".

"E perché non me l'hai detto quando sono tornato?"

"Non mi importava tanto e mi è passato di testa. Dubito comunque che avrebbe importato qualcosa anche a te".

"Se è così siete migliori della maggior parte degli avventurieri" disse Emerald con un sospiro.

Ci voltammo entrambi verso di lei. Guardava per terra con aria di frustrazione e tristezza.

"Perché?" chiese Wil.

"Non si può cancellare con un colpo di spugna la base su cui si fonda tutto il sistema degli avventurieri".

"La base su cui si fonda tutto il sistema degli avventurieri?" ripetei.

"Voi umani non siete mica così speciali da essere gli unici a voler esplorare le Beast Glades. Sia gli elfi che i nani hanno esplorato queste terre per molto tempo in contemporanea con voi. Dico in contemporanea e non insieme perché le tre razze nelle Beast Glades si scontravano continuamente. Non importa se c'era o no la guerra, se un gruppo di umani incontrava un gruppo di elfi o nani si ammazzavano".

"Immagino che a prescindere dalla razza le Beast Glades siano un'enorme fonte di ricchezza che fa gola a molti" dissi.

"Non è solo una questione di ricchezza. Le bestie di mana e i loro nuclei, la continua forgia di maghi, di guerrieri... avere il controllo delle Beast Glades significa avere tra le proprie mani un enorme potere. Gli avventurieri nascevano precisamente per impedire alle altre razze di entrare nelle Beast Glades. Un'organizzazione mercenaria di maghi, altamente organizzati e lautamente finanziati. Prima i maghi, soprattutto delle famiglie nobili, entravano e uscivano – se riuscivano a uscirne – come e quando volevano. Progressivamente però la Gilda ci ha cacciati fuori e quando abbiamo provato a creare una nostra organizzazione era ormai troppo tardi. Alla fine della guerra nani ed elfi erano stati buttati fuori dalle Beast Glades".

"Sei piuttosto ben informata" disse Wil, abbassando la testa per superare un altro punto piuttosto basso del passaggio.

"La mia famiglia era tra le più attive nell'esplorazione delle Beast Glades. La fine della guerra è stata un colpo durissimo per noi. Il confine con il regno di Elenoir è piuttosto labile e qualche volta mio padre portava me e mio fratello un po' oltre, rischiando sempre grosso. La nobiltà elfica interessa poco agli umani e anche se noi siamo sempre stati fortunati è capitato che gli avventurieri uccidessero sommariamente gli elfi beccati oltre confine. Con i nani erano un po' più permissivi dato che già prima delle tre era la razza che si spingeva più raramente oltre le Grandi Montagne ma con noi sono sempre durissimi".

"Immagino che ora che potete tornare tuo padre sia un po' più contento".

"Per niente!" disse rivolta a Wil, facendoci sobbalzare.

"Perché?" chiesi.

"Mio padre voleva la totale cancellazione del trattato di Blackbend, invece il consiglio dei tre sovrani ha stabilito di mantenere il trattato ma stabilire che la Gilda avrebbe dovuto ammettere anche le altre razze. Il problema è che non ha neanche funzionato molto".

"Cosa intendi? Sei qui, no?" disse Wil.

Iniziai a sentire una sorta di pressione dentro la testa e mi massaggiai le palpebre.

"Sì ma io ho degli agganci importanti. La nostra principessa è allieva diretta della direttrice di Xyrus ed è stato con il suo appoggio che sono riuscita a farmi ammettere. Moltissimi elfi e nani non riescono ad entrare nonostante siano più qualificati di molti avventurieri di basso rango e quelli che riescono ad entrare fanno enorme fatica. Le missioni migliori vengono riservate agli umani, così come è molto difficile riuscire a vendere i nuclei e le parti di bestie di mana senza tornare nei rispettivi regni o affidarsi a mercanti della propria razza. È persino difficile prenotare le provviste!"

"Cavolo, capisco perché in due anni non ne ho mai visto".

"La cosa peggiore è che la maggior parte degli avventurieri è ostile e anche quelli che si associano agli elfi vengono guardati male e subiscono molti problemi. I mezzelfi non aiutano, anzi sono quasi più ostili degli umani puri, come se la nostra presenza potesse rappresentare un'ulteriore sfida".

Il mio cuore iniziò ad accelerare i battiti. Riconoscevo questa sensazione, non era il segnale di pericolo che a volte mi inviava il manufatto. No, era qualcosa che non sentivo da molto tempo.

"Per questo ti sei coperta la testa e ti sei inventata uno pseudonimo".

"Già, ho anche avuto la fortuna di avere degli agganci per coprirmi. Non dubito che ci siano molti altri elfi e nani che hanno scelto questa strada".

"Ehi, forse Note potrebbe essere un elfo o un nano. Cosa ne dici Konrad?"

Lo ignorai. La sensazione stava diventando sempre più forte e la mia eccitazione in parallelo, spingendomi ad accelerare il passo e superarli.

"Ehi Konrad, che succede?" mi domandò Wil.

"Ci siamo quasi, lo sento".

"Come fai a dirlo? Io non sento alcuna firma di mana" disse Emerald.

Svoltammo un angolo, poi un altro e all'ultimo si vide la fine della galleria. A quel punto stavo quasi correndo e la superai, entrando nel vero ultimo livello del dungeon.

Quello che trovai oltre mi lasciò sgomento.

Davanti a me c'era un piedistallo sopra cui stava un cubo di bronzo con rune incise su ogni angolo e al cui interno galleggiava una palla luminosa. Dietro di esso si estendeva un campo di macerie, quasi irriconoscibili come rovine di qualcosa costruito da esseri senzienti. Tutto intorno c'erano perturbazioni di mana di vari elementi.

"Che diavolo è successo qui?" esclamò Wil, appena dietro di me.

Mi avvicinai a un sasso e lo guardai, in particolare i segni di bruciature. Sapevo che nelle grotte, al riparo dagli elementi, l'usura rallentava moltissimo. La rottura però era troppo precisa e la bruciatura troppo marcata.

"Qualcuno ha distrutto tutto e lo ha fatto di recente".

"Concordo, ci sono tracce piuttosto marcate di incantesimi" aggiunse Emerald, frugando tra un mucchio di detriti con la sua spada.

"Credevo che Brald fosse stato il primo a scoprire questo posto. E se ci sono arrivati altri avventurieri perché hanno distrutto tutto e lasciato qui questo manufatto?" si chiese Wil.

"Bella domanda".

Mi voltai verso di Wil e mi avvicinai a lui.

"Distraila un attimo mentre io uso quella cosa" gli sussurrai quando fui abbastanza vicino.

Wil mi fece cenno con la testa e poi andò da Emerald.

"Penso che sia meglio addentrarsi più in profondità se vogliamo trovare qualcosa. Vieni con me?"

"Certo, ma dammi il tuo cristallo. Non posso creare una mia fonte di luce stabile a differenza tua".

"Va bene".

Wil passò il cristallo ad Emerald, poi i due si addentrarono nelle rovine. Dopo qualche minuto che erano spariti dalla mia vista tirai fuori il manufatto degli antichi maghi e mi concentrai.

Bastarono pochi secondi perché venissi trasportato nel familiare spazio bianco dove mio bisnonno, uguale a come lo avevo visto l'ultima volta anni prima, stava guardando un immagine di quello che doveva essere un suo ricordo.

"Bene, vedo che sei riuscito a trovare la città sotto le Dire Tombs" iniziò mio bisnonno, guardando genericamente nella direzione in cui mi trovavo. "Questo è stato il terzo insediamento che sono riuscito a trovare. Il modo criptico in cui hanno tramandato la loro storia non me lo ha reso per niente facile".

Il ricordo si espanse e mi ci ritrovai all'interno. Era lo stesso luogo e il manufatto si trovava al suo posto, ma a differenza del cumulo di macerie mi ritrovai davanti a un'intera città, abbandonata e segnata dal tempo ma ancora in piedi. Assomigliava un po' alla parte interna di Marlow, tranne che questo posto era molto più grande e si trovava molto più in profondità.

"Questo mi sembra uno degli ultimi posti in cui si sono rifugiati dopo che hanno lasciato il Focolare, ovunque esso si trovi e qualunque cosa sia. Visto anche il modo in cui hanno deciso di difendere l'insediamento non ho dubbi che si fossero già corrotti parecchio quando si sono stabiliti qui. Purtroppo neanche in questo posto sono riuscito a trovare il pezzo mancante".

Lo sfondo scomparve e tornammo nella stanza bianca.

"Dopo aver perlustrato il dungeon ho chiuso il passaggio con un incantesimo illusorio in modo che nessuno potesse arrivare qui senza il manufatto. Spero che tu trovi qualcosa di utile".

Quest'ultima affermazione mi lasciò spiazzato. Se aveva davvero lanciato un incantesimo per occultare questo ramo del dungeon allora aveva senso che nessuno lo avesse trovato fino a quel momento. Ma allora come aveva fatto Brald a trovarlo? Quelli prima di lui rompendo l'incantesimo avevano permesso di scoprirlo? E soprattutto, chi erano costoro? Come avevano fatto a infrangere un suo incantesimo o anche solo ad accorgersi di esso se diceva che per farlo ci volesse il manufatto?

"Non posso che chiedermi cosa provassero loro, rinchiusi qui sotto mentre il mondo sopra di loro andava avanti. Forse è qui che è germogliata la pianta mortifera che avrebbe portato a quello che ho visto a Forbudt. Se è così... provo grande pietà per loro".

English version

Wil, I, and the adventurer named Emerald were enclosed within the stone sphere I had summoned. As I was the one who had cast the spell and was holding it I was fixed at its center, but the other two rolled inside it uncontrollably. We were thrown in several directions, then rolled down some sort of slope before crashing into something.

Once we were firmly at a standstill I sent a pulse of Earth mana outward to control the situation. After making sure that we had not been buried, I opened the protective sphere and all three of us fell to the ground, trying to recover from the dizziness of that crazy and unexpected race. I had only a vague awareness of the unpleasant sounds Wil was making and the smell of his half-digested meal drifting back out.

Supporting myself with my staff I stood up and pushed mana into my head and ears trying to recover as quickly as possible, knowing that the situation was still extremely dangerous.

We had ended up in a kind of cave, slightly higher and wider than the one on the fourth level. Some crystals had rolled down with us, making the environment reasonably bright compared to the first part of the dungeon.

Wherever we ended up, the road back was completely clogged with rubble that would have required a lot of effort to clear.

On the opposite side there was another side of the wall, with a long crack that preluded a continuation of the dungeon.

"I think we're in the next level of the dungeon" I said.

My voice boomed through the cavernous space, producing an ominous echo.

"Good, then in the dungeon continue" Emerald said, her voice still a little muffled from the dizziness.

I turned to answer her but what I saw surprised me. It wasn't so much the ringlets of light blonde hair, which had probably previously been held in place by some rope or string that had been lost, but the long, pointed ears that emerged from them.

"You're an elf" Wil said, his voice muffled by the roots filling his mouth, voicing my own thoughts.

For a moment she froze, realizing that her hood had blown off, but she had no time to explain herself as the ground shook again.

"Stay close to me" I said.

"What do we do now? It's just the three of us" the elf asked, agitated.

Wil spat on the ground.

"We have to kick its ass ourselves" he replied.

I used earth pulse and fully revealed the creature. It was nearby and was digging towards us with its powerful body. Despite how imposing its had appeared to me before, I could clearly sense that it had kept much of its body underground in order to move.

"Get ready, I'm about to take it out" I warned them.

"What-"

I put my staff on the ground. It was the same spell I'd used to bring out the adventuress in the fourth level, only on a much larger scale. If I hadn't broken through to the initial silver core this spell, cast on such a great being, would have drained me.

The mana beast, torn from the bare earth, emerged in all its grandeur, writhing violently. The first pairs of stubby legs, which were located not far from the mouth, were flailing in all directions in an attempt to grab any surface to cling to to allow it to return underneath.

"How the hell did you do that?" the adventuress asked me, terrified.

"Not now. We must attack him with everything we have."

Wil didn't have to be told twice.

He coated himself in a thick layer of mana and the runes on his armor glowed yellow-tinged red, then he lunged and coating his ax in clear flames struck the creature so violently that it sent its head to the side. This didn't help much because despite this it didn't seem to have penetrated its armor, which given the environment in which it lived must have been particularly thick.

I threw an earthen spear, fashioned with a triple spiral tip to increase its piercing power, at the manabeast. The worm was pushed backwards but the spear slipped to the side without being able to penetrate the being's body.

Annoyed by the attacks, the mana beast wriggled even more furiously, trying to take refuge underground where it could move more freely and forcing Wil to move away so as not to be crushed. I made several stone tentacles appear that pinned the being to the ground, but it continued to struggle, forcing me to use a large amount of mana.

I wiped my sweaty forehead, realizing that the temperature had started to rise since I had pulled the thing out. This gave me an idea.

"Wil, can you detach one of its armor segments?"

"Do you want to do that thing then?" Wil asked me, having caught on.

I nodded and my companion ran towards the creature.

The mana beast's armor was made of segments overlapping one another so that the beast was well protected while still being able to move with a certain freedom. It was between one of these intersections that Wil planted the pickaxe that formed the back of his ax head and pulled.

This seemed to cause severe pain to the beast, which let out a deafening screech and tugged so violently that it broke some of my bonds and made it difficult for me to concentrate on the other spell.

My partner didn't let himself be thrown off and continued to pull with all his strength. However, as the armor was rising it broke, sending Wil sprawling and giving the mana beast the last burst of painful energy to free itself.

The worm randomly sprayed the glowing liquid from its mouth, almost hitting Wil, but Emerald managed to interpose and disperse the attack before it reached him, giving him a chance to get up and stand at a safe distance.

Meanwhile, the mana beast finally managed to cling to the earth and immerse itself again in the cave floor.

"Fuck! Can you get it back out?" Wil asked.

"Not like before, no. I would waste too much mana and we can't afford mistakes."

I was tracking the worm using earth pulse. It moved more slowly than before – evidently the area under the armor was very sensitive and moving bothered its – but it seemed absolutely determined to take us out and continued to remain close to us.

Suddenly, a wave of earth-attribute mana flowed from the worm, sweeping away my spell and making the entire cave tremble.

"What happened?" Wil asked me.

"It dispersed my earth pulse with a burst of mana. It's about to attack!"

The beast wasted no time and the earth rose beneath me. I had just a moment to create a barrier of water that completely enveloped me, preventing its jaws from closing on me. I was lifted up the entire height of the cave, until I crashed onto the ceiling of the cave.

The mana beast's aura, composed mostly of earth and fire mana, sizzled against my barrier and curls of steam spread from where the water made contact with its maw. Longer and wider cracks appeared on the ceiling, but I stopped the creature from dragging me into the rock and pinning me there.

Gripping my staff tightly, I expanded the bubble of water, pushing the creature back, then began swirling it until its maws were forced open. It was at that moment that two blades of mana, one of blazing fire and the other of raging wind, struck the beast with an apocalyptic crash, sending it careening and freeing me completely.

As I descended to the ground I transformed the barrier of water into giant hands, with which I grabbed the beast and forced it to the ground.

"Come on Wil, try again."

My large companion, who however appeared small compared to the beast, leapt onto the segment where he had first tried. Together with the ax he also planted the cutlass he used to cut flesh in the crack, sending splashes of boiling blood that not only seriously burned him but his armor and his layer of fire attribute mana.

Wil pulled hard, lifting the armor with tortured sounds but unable to detach them.

At that moment Emerald, quick as lightning, cut right through the armor and moved away before being hit by the ensuing eruption of blood.

Finally, with one last effort, Wil managed to peel away nearly half the segment's armor and expose the slimy, pulsating mass immediately beneath.

The mana beast made deafening noises and broke free again, but I had now completed my spell.

A giant spear emerged from the ground, with a large bulb just behind the three-lobed tip. The weapon was then coated in flames that swirled around it like a hellish tornado. It was a complex spell, bringing together three different and opposing elements, but it was incredibly powerful.

Despite the agitation of the dying worm, I threw the projectile against the exposed area of the armor and it lodged itself in the flesh up to half of the shaft.

The next moment the mana beast exploded.

The roar was so deafening that my ears rang and the two halves of the mana beast were thrown in opposite directions. The head crashed into the wall and then onto the ground as the body hit the ground bringing out another part of what had remained buried. Hot blood spattered throughout the cavern, and all three of us were forced to protect ourselves by erecting barriers with our mana.

We stood in a defensive position for a minute, then two, then three.

We finally cautiously released our spells when we saw that the creature did not move and did not appear capable of doing so.

Apparently the creatures were not reborn because they came from outside.

"And we screwed it up this time too" Wil said, sitting down heavily on the ground.

"Did you have any doubts?" I asked him, feeling the tension begin to ease.

"Full of yourself as you are, I was afraid you would underestimate it too much."

"Hey, with the other worm around I couldn't waste mana on empty, although at this point I think the other adventurers are fighting it and maybe even killed already."

Emerald looked at us, her thin eyebrows raised and her eyes wide.

"You just killed a Titan Blood Worm and you're just standing there joking around like it was nothing? And what was that giant explosion anyway?"

"High pressure water" I replied. "Inside the spear was pressed water brought to the boiling point. Many mana beasts with an affinity for fire are extremely hot inside, so when water is suddenly found inside it evaporates in an instant and ...this is the result. Flames were used to pierce his veil of fire mana, nullifying it, so as not to start the process sooner.

The woman nodded slowly but then her eyes widened even more in realization.

"Did you use three elements? Are you a three-element wizard?" she asked, shocked.

"Yes... I also tried to use wind magic but I just can't do that"

"I told you he's a big deal. He talks about becoming a four-elementary mage as if it were something feasible" Wil interjected, rolling his eyes at the ceiling.

The girl shook her head in disbelief, without taking her eyes off the two of us.

"Anyway, it'll take a while to find this thing's mana core, hopefully we haven't destroyed it by accident."

"Wait, don't you want to continue exploring?" Emerald asked.

"It doesn't seem like the right time."

"Why am I here with you and you don't want me to see what might be there?"

"No, it's not that" I said, swearing under my breath.

"Look, when the others arrive you won't have any chance to secretly search... whatever you're looking for. Let's go together, now."

"No".

"Come on, you wouldn't have a better chance and I assure you that I am reliable."

"I might have a better chance if I killed you."

"Shut up Konrad. You're many things – often a dickhead – but you're not the kind of person who kills in cold blood" Wil interjected.

"Look who's talking! You just want to hit on her."

"Listen, while you two are arguing, I'll start going" she said.

The adventuress turned on her heel lightly and walked towards the opening.

"Hey, wait. Tell her something too."

I turned to Wil but found him picking up one of the glowing crystals that had fallen from the fifth level of the dungeon. After finding one large enough to be carried easily as a torch he held it high and joined her at the mouth.

Finally, cursing everything and everyone, I caught up with them and together we descended the rest of the dungeon.

We passed through a long, narrow tunnel, made up of bare damp rock on which patches of mold and fungi grew. In some places the vault lowered and rose irregularly, forcing Wil to duck so as not to hit his head. Overall it didn't differ much from other dungeon runs but the large number of anomalies seen before kept me on my toes.

"So... are you a pure elf or a half-elf?" Wil asked at one point.

"I'm an elf."

"How did you become an adventurer then? I saw a couple of half-elves who were adventurers but I didn't know that Elenoir's elves could become one too."

"Until two years ago it wasn't possible, then by decree of the king of Sapin the leaders of the Guild were forced to also accept the other two races".

"Two years ago? So why have I never heard of it?"

"We were crossing the Black Sands at the time" I replied. "When we returned you immediately wanted to go to Lynsbeir. I heard it while I was in Blackbend."

"And why didn't you tell me when I got back?"

"I didn't care that much and it slipped my mind. I doubt it would have mattered to you anyway."

"If so, you are better than most adventurers" Emerald said with a sigh.

We both turned to her. She looked at the ground with a look of frustration and sadness.

"Why?" Wil asked.

"The basis on which the entire adventurer system is based cannot be erased with a swipe of the sponge."

"The foundation on which the entire adventurer system is based?" I repeated.

"You humans are not so special as to be the only ones who want to explore the Beast Glades. Both the elves and the dwarves have long explored these lands at the same time as you. I say simultaneously and not together because the three races in the Beast Glades they clashed all the time. It didn't matter if there was war or not, if a group of humans met a group of elves or dwarves they would kill each other."

"I imagine, that regardless of race, the Beast Glades are a huge source of wealth that appeals to many" I said.

"It's not just a question of wealth. The mana beasts and their cores, the continuous forging of mages, of warriors... having control of the Beast Glades means having enormous power in your hands. The adventurers were born precisely to prevent other races from entering the Beast Glades. A mercenary organization of mages, highly organized and lavishly financed. Previously, mages, especially from noble families, entered and left – if they managed to get out – as and when they want. Gradually, however, the Guild kicked us out and when we tried to create our own organization it was too late. By the end of the war the dwarves and elves had been thrown out of the Beast Glades."

"You're pretty knowledgeable" Wil said, lowering his head to pass another rather low point in the passage.

"My family was among the most active in the exploration of the Beast Glades. The end of the war was a very hard blow for us. The border with the kingdom of Elenoir is rather vague and sometimes my father took me and my brother a little further, always risking a lot. The elven nobility is of little interest to the humans and even if we have always been lucky, it happened that the adventurers summarily killed the elves caught across the border. With the dwarves they were a little more permissive given that even before three it was the race that rarely ventured beyond the Great Mountains but they are always very hard on us."

"I guess your father is a little happier now that you can come back."

"For nothing!" she said to Wil, making us jump.

"Why?" I asked.

"My father wanted the total cancellation of the Treaty of Blackbend, but instead the council of three sovereigns decided to maintain the treaty but stipulate that the Guild should also admit other races. The problem is that it didn't even work much."

"What do you mean? You're here, aren't you?" Wil said.

I started to feel some sort of pressure inside my head and rubbed my eyelids.

"Yes, but I have important connections. Our princess is a direct student of the director of Xyrus and those who manage to enter struggle enormously. Many elves and dwarves fail to enter despite being more qualified than many low-ranking adventurers and those who do manage to enter struggle enormously. The best missions are reserved for humans, just as it is very difficult to be able to sell the cores and parts of mana beasts without returning to their respective kingdoms or relying on merchants of their own race It's even difficult to reserve supplies!"

"Man, I understand why I haven't seen any in two years."

"The worst thing is that most adventurers are hostile and even those who associate with elves are looked down upon and suffer many problems. Half-elves do not help, in fact they are almost more hostile than pure humans, as if our presence could represent a further challenge."

My heart began to beat faster. I recognized this sensation, it was not the danger signal that the artifact sometimes sent me. No, it was something I hadn't felt in a long time.

"That's why you covered your head and invented a pseudonym."

"Yeah, I was also lucky enough to have some connections to cover me. I don't doubt that there are many other elves and dwarves who have chosen this path."

"Hey, maybe Note could be an elf or a dwarf. What do you think Konrad?"

I ignored him. The feeling was growing stronger and my excitement paralleled, pushing me to pick up the pace and overtake them.

"Hey Konrad, what's going on?" Wil asked me.

"We're almost there, I can feel it."

"How can you say that? I don't feel any mana signatures" Emerald said.

We turned a corner, then another and at the last one we could see the end of the tunnel. I was almost running at that point and passed her, entering the very last level of the dungeon.

What I found next left me dismayed.

In front of me was a pedestal on which stood a bronze cube with runes engraved on each corner and within which floated a luminous ball. Behind it lay a field of rubble, almost unrecognizable as the ruins of something built by sentient beings. All around were mana disturbances of various elements.

"What the hell happened here?" Wil exclaimed, just behind me.

I approached a stone and looked at it, especially the burn marks. I knew that in the caves, sheltered from the elements, wear slowed down greatly. However, the break was too precise and the burn too marked.

"Someone destroyed everything and did so recently."

"I agree, there are pretty strong traces of enchantments" Emerald added, searching through a pile of debris with her sword.

"I thought Brald was the first to discover this place. And if other adventurers got there, why did they destroy everything and leave this artifact here?" Wil wondered.

"Good question".

I turned to Wil and approached him.

"Distract her for a moment while I use that thing" I whispered to him when I was close enough.

Wil nodded at me and then went to Emerald.

"I think we better go deeper if we want to find something. Are you coming with me?"

"Sure, but give me your crystal. I can't create my own stable light source unlike you."

"All right".

Wil passed the crystal to Emerald, then the two went deeper into the ruins. After a few minutes of them disappearing from my sight, I took out the ancient mages' artifact and concentrated.

It only took a few seconds for me to be transported to the familiar white space where my great-grandfather, just as I had last seen him years before, was looking at an image of what must have been a memory of him.

"Well, I see you managed to find the city beneath the Dire Tombs," my great-grandfather began, looking generically in the direction I was standing. "This was the third settlement I managed to find. The cryptic way they passed down their history didn't make it easy for me at all."

The memory expanded and I found myself inside it. It was the same place and the artifact was in its place, but unlike the pile of rubble I found myself in front of an entire city, abandoned and marked by time but still standing. It looked a little like the inner part of Marlow, except this place was much bigger and was much deeper.

"This seems to me to be one of the last places they took refuge in after they left the Hearth, wherever it is and whatever it is. Also given the way in which they decided to defend the settlement I have no doubt that they had already become corrupt a lot when they settled here. Unfortunately, I couldn't find the missing piece in this place either."

The background disappeared and we returned to the white room.

"After searching the dungeon I closed the passage with an illusory spell so that no one could get here without the artifact. I hope you find something useful."

This last statement left me shooked. If he had indeed cast a spell to conceal this branch of the dungeon then it made sense that no one had found it until now. But then how had Brald found it? Had those before him broken the spell allowed him to find out? And above all, who were they? How could they break his spell or even notice it if he said it took the artifact to do it?

"I can't help but wonder what they felt, locked down here while the world above them moved on. Perhaps this is where the deadly plant sprouted that would lead to what I saw in Forbudt. If so... I feel great pity for them."