Konrad Rootsawer

C'era qualcosa di strano in quella foresta, non si poteva negarlo. Avevo vissuto tutta la mia vita in una foresta e, anche se eravamo in pianura e non in montagna, dubitavo che dovesse essere così silenziosa. Avevamo camminato per ore ma sulla foresta continuava ad aleggiare un silenzio inquietante. Nessuno sbattito di ali, nessun animale che scavava, nessuna zampetta che scalava gli alberi. Nulla di nulla. Anche mia zia teneva la mano sul pomolo della sua spada, pronta ad estrarla in qualunque momento.

Avevamo seguito per ore le impronte lasciate dalle bestie di mana, eppure non riuscivamo a trovare niente. Sapevamo che non doveva essere troppo vicino ma neanche così lontano. Nessun'altro villaggio o centro abitato di sorta aveva subito attacchi quindi non aveva senso una simile distanza, almeno secondo le parole di mia zia.

"Non sarebbe il caso di fermarsi?" chiesi quando sentii le gambe diventarmi pesanti.

"Però le impronte sono ancora nitide".

"Ma abbiamo camminato tutto il giorno e non credo sia una buona idea affrontare qualunque cosa ci sia nel dungeon così stanchi".

Guardai Wil, che annuì in segno di assenso. Il suo corpo era più robusto del mio ma anche usando il mana il terreno rimaneva accidentato e la camminata difficile.

"Va bene, riposiamoci un ora".

Evocai tre panche di pietra dal terreno e Wil raccolse della legna. Non osò spingersi troppo lontano con il rischio di essere colto alle spalle, quindi dovette salire su un grosso albero e usare la sua ascia per tagliare alcuni rami da mettere sul fuoco. Non avrebbero preso bene come i rami secchi caduti per terra ma avendo due maghi del fuoco nel nostro gruppo non fu difficile accendere la legna.

Usai un incantesimo di duttilità per estrarre l'acqua dall'atmosfera e riempii la pentola con essa mentre mia zia tirava fuori del grano e del pesce secco per preparare un po' di porridge.

"Quanto ci vorrà a trovare il dungeon?" chiese Wil a mia zia mentre mangiava.

"Non te lo so dire. È difficile fare previsioni su quando si scoprirà qualcosa".

"Come fanno gli avventurieri a scoprire i dungeon?" domandai.

"Detto sinceramente... il più delle volte per caso".

"Cosa intendi? Vorresti dire che gli avventurieri gironzolano per le Beast Glades finché non si imbattono casualmente in un passaggio pieno di mostri?" disse Wil, sputacchiando un po' di porridge.

"Che schifo! Non mangiare con la bocca piena" esclamai mentre mi toglievo pezzetti del suo pasto dal mio abito da prestigiatore.

"In genere i dungeon si trovano vicino a zone con un alta concentrazione di bestie di mana, tuttavia non è facile trovarli. Le Beast Glades sono un territorio enorme e in gran parte sconosciuto. Conosciamo solo una fascia di territorio vicino alle grandi montagne e alcune zone più interne dove si trovano portali attivi, esplorati per un raggio molto ristretto. Avete mai visto una mappa di Dicathen?"

"Sì".

"No" ammise Wil.

"Beh, per quanto ne so nessuno è mai arrivato alla costa orientale per confermare quelle mappe, se sono fatte in quel modo è solo perché sono copiate da mappe più antiche che probabilmente sono copiate a loro volta da mappe più antiche. In effetti uno dei compiti principali degli avventurieri, almeno di quelli più alti in grado, è infiltrarsi all'interno delle Beast Glades per esplorarle. È durante questo tipo di esplorazioni che si scoprono nuovi dungeon e, come detto, questo capita più che altro per fortuna piuttosto che per un tentativo studiato di cercarli".

"Questo è davvero confortante" affermò Wil alzando gli occhi al cielo.

"Ti capita spesso di fare missioni di esplorazione?" domandai.

"Qualche volta. Tra tutte sono probabilmente le missioni più pericolose e sono spesso sovvenzionate dallo stesso sovrano, ma per questo sono anche molto rare" rispose mia zia.

"Hai mai trovato un dungeon?"

"Una sola volta".

"È molto pericoloso scoprire un nuovo dungeon?"

"Di norma è assolutamente vietato agli avventurieri inoltrarsi nei dungeon quando ne scoprono uno" disse con tono innaturalmente serio, iniziando a slacciarsi il corsetto di pelle sotto la corazza pettorale. "Io e il mio gruppo abbiamo scoperto nel modo peggiore perché sia vietato. Tre avventurieri, tutti molto potenti, sono morti in maniera atroce e io mi sono procurata questo".

Mi zia rivelò quattro profonde cicatrici sul fianco, appena sotto la curva del seno coperto. Deglutii rumorosamente e con la coda dell'occhio mi parve di intravedere il volto di Wil sbiancare.

"State tranquilli, quella era una zona molto profonda delle Beast Glades. Dubito che all'interno del Regno ci sia un dungeon anche solo lontanamente pericoloso come quello. Lo stavo solo dicendo come lezione per il futuro, quando diventerete avventurieri. Sono sicuro che non succederà niente".

...

Improvvisamente mia zia parò i piedi a terra e si guardò intorno con aria sospettosa. Era passata un intera giornata in cui avevamo cercato l'entrata del dungeon, eppure non si vedeva l'ombra di nulla.

"Cosa c'è?" chiesi.

"C'è qualcosa di strano" disse, quasi più a se stessa che a noi.

Zia Elaine si diresse verso un grosso albero e iniziò a ispezionare i dintorni.

"Quello non è lo stesso albero sotto cui ci siamo riposati prima?" domandò Wil, confuso.

"Come fai a dirlo?"

"Ero un taglialegna. Riconosco gli alberi a un primo sguardo. Fidati, quello è lo stesso".

"Non riconosco gli alberi come Wil ma credo abbia ragione, qui ci siamo già passati" intervenne mia zia.

"Significa che abbiamo girato in tondo?"

"Sembra di sì. Qui ci sono le nostre stesse tracce" disse, indicando delle impronte di piedi calzati.

"Com'è possibile? Abbiamo seguito la scia delle bestie di mana" affermò Wil.

"In effetti neanche io capisco cosa sta succedendo"ammise.

"Pensi sia il caso che tiri nuovamente fuori il manufatto?"

Per un periodo avevamo camminato con il manufatto davanti a me ma i continui attacchi ci avevano spinto a rimetterlo dentro. Nessuno di essi era ovviamente una minaccia come il primo, tuttavia erano una continua perdita di tempo e avevamo deciso di tirarlo fuori solo quando sarebbe sembrato necessario.

"Sì, penso sia il momento".

Con un impulso di mana tirai fuori il manufatto ma appena fu tra i miei palmi sentii un moto di vertigini che mi fece cadere in ginocchio a terra.

"Stai bene?" chiese mia zia, con un accenno di preoccupazione.

"Non capisco" dissi, tenendomi la testa con un palmo.

Aprii il manufatto e guardai all'interno, ma quello che vedevo non aveva il minimo senso. Sembrava come se attorno a me gli alberi, il cielo e la terra si stessero dividendo in migliaia di frammenti e poi si ricomponessero, come una finestra che si rompe e si aggiusta all'infinito.

Provai ad alzare la mia mano, ma invece di una ce n'erano due, sdoppiate come se fossi ubriaco o avessi ricevuto un colpo in testa. Improvvisamente mi sentii come se l'interno del mio corpo volesse uscire all'esterno e venni preso dalle convulsioni.

"Konrad!" mi chiamò Wil, stavolta seriamente allarmato.

Anche senza più guardare attraverso l'artefatto la vista non tornò come prima. Mi misi le mani sugli occhi nel tentativo di fermare l'emicrania, ma anche il buio sembrava star andando in frantumi. Riaprì gli occhi e sopra di me mi stavano guardando Wil e mia zia, anche loro sdoppiati e con i contorni che si dividevano e si ricomponevano.

"Cosa facciamo?" chiese Wil, il suo tono preoccupato anche se non riuscivo a distinguere i suoi lineamenti.

"Non lo so".

Mentre i due parlavano vidi il manufatto, che mi era caduto di mano, giacere vicino a me. Per qualche ragione sembrava l'unica cosa a non essere influenzata da qualsiasi fenomeno che stava sconvolgendo l'area, rimanendo definito. Lo afferrai come un annegato afferra un'asse di legno per tirarsi fuori dall'acqua. Iniziai a pompare mana dentro al manufatto, molto più di quanto avessi mai fatto prima di allora. La crisi divenne meno intensa e il mio corpo iniziò a tornare a fuoco.

Alzai la mano con grande difficoltà mentre sempre più mana veniva drenato fuori dal mio nucleo. La mano era tornata solida ma tutto quello che c'era attorno ad essa diventava distorno e mi parve che l'aria stessa fosse diventata densa come la melassa.

Con una fatica che mai avevo provato prima di allora tentai di alzarmi in piedi. Wil, o forse mia zia, tentarono di mettermi giù, forse per paura che crollassi di nuovo e mi facessi del male anche se non sentivo cosa stavano dicendo. 

Spinsi da parte chiunque mi stesse tenendo e tesi le mani davanti a me. Sentii le dita formicolare, poi bruciare mentre il manufatto iniziava a tremare... o forse era solo la mia mano a tremare in maniera incontrollabile? Non saprei dire ma mentre il mio mana fluiva provavo una strana resistenza, un potere che premeva contro il mio, che interagiva con esso ma anche contro di esso. Era quella la sensazione che provava mio padre quando utilizzava la sua magia da emettitore al massimo e che non riusciva a spiegare? Io però non ero un emettitore.

"Cosa stai facendo?" fu la domanda che mi arrivò alle orecchie, così ovattata e distante che non sapevo se me l'aveva fatta mia zia o qualche demone dall'oltretomba.

Ignorando la domanda alzai la mano libera. Non so perché ma in qualche modo sentivo che il manufatto mi avrebbe dato controllo su quel potere, qualunque cosa esso fosse. Attorno alle mie dita e al dorso della mia mano comparvero dei segni. Anche sul palmo doveva esserci qualcosa del genere, perché li sentivo come se la mia pelle stesse venendo marchiata a fuoco.

"Cosa diamine è quello?" fu un altra domanda, che mi sembrò formulata da Wil.

Lo vedeva anche lui quindi? Non era la mia mente che mi stava giocando brutti scherzi? Assomigliavano un po' ai segni che gli Helyg si tatuavano sul corpo, ma quella che mi era apparsa nella mano non era una mera decorazione, lo sapevo.

Inarcai le dita e sentii una resistenza, come se avessi afferrato qualcosa. Sentendo che le mie forze stavano per arrivare al limite tirai di lato, come se stessi scostando una tenda da una finestra. Il mondo parve dissolversi e io crollai nuovamente a terra. Dietro di me sentii dei gemiti sofferenti, simili a quelli che Wil emetteva dopo aver attraversato un cancello di teletrasporto.

Mentre il mondo si ricomponeva apparve un entrata simile alla tana di un qualche animale ma molto più grande. Da essa strisciarono due ombre, che si muovevano malevole verso di noi.

"Bestie di mana!" urlò mia zia, con la voce che arrivava ovattata nelle mie orecchie.

Fu l'ultima cosa che sentii prima di cadere nell'oblio.

Quando ripresi conoscenza, desiderai non averlo fatto. Mi sentivo come tutto il mio corpo fosse stato preso a martellate da dei fabbri che mi avevano preso per una sbarra di ferro. La mia testa pulsava e il nucleo mi faceva così male che temetti stesse per andare in frantumi. 

"Finalmente ti sei svegliato" disse Wil mentre attizzava il fuoco con un bastone.

Soltanto quando vidi il fuoco mi resi conto che era calata la notte mentre ero svenuto.

"Cos'è successo?"

"Dopo che hai fatto quel... qualunque cosa sia, il cielo si è come strappato e all'improvviso è comparso l'ingresso del dungeon. Abbiamo avuto appena il tempo di riprenderci prima che queste due bestie di mana orribili, molto più grosse e forti delle altre, sbucassero fuori e ci aggredissero. Elaine è rimasta indietro a combattere mentre io ti portavo via".

Sentii il fiato mozzato.

"Dov'è?"

"Sta tranquillo, è andata un attimo a raccogliere altra legna. Mi sorprende che ti preoccupi di una che ci ha venduto come schiavi".

"La smetti di dire che vi ho venduto" si lamentò mia zia, uscendo dall'oscurità con le braccia cariche di legna.

"Hai ucciso le bestie di mana?" domandai.

"Ovviamente, per chi mi hai presa? Anche se devo ammettere che è stato più difficile di quanto immaginassi".

"Sei entrata nel dungeon?"

"No, non era una buona idea. Tu eri svenuto ed era troppo pericoloso lasciarvi fuori da soli con te in quelle condizioni. Hai subito un contraccolpo e non fosse stato per l'elisir che ti ho dato probabilmente non saresti già sveglio a quest'ora".

"Quindi cosa facciamo?" chiesi.

"Per il momento vi riporto entrambi al villaggio, poi tornerò a porre fine a questa stupida missione" disse.

"Ma sarai da sola".

"Non sei nelle condizioni di affrontare qualunque cosa ci sia là dentro. Inoltre io sono un avventuriera di classe AA, non ho bisogno dell'aiuto di due mocciosi".

"Allora perché siamo venuti qua?"

"Avevo bisogno di te perché lo cercassi con il manufatto. Ora però che lo hai rivelato non è più necessario".

"Ma io voglio vedere cosa c'è dentro. Se ho dovuto usare il manufatto degli antichi maghi per rivelarlo allora deve esserci qualcosa di incredibile là dentro".

"Questo mi sembra un motivo in più per non farti andare, non in meno".

"Ma-"

"Ascolta, è vero che era mio fratello quello assennato e giudizioso tra noi due ma io non sono sconsiderata fino a questo punto" disse, con un tono che non ammetteva alcuna replica.

Mia zia frugò dentro una borsa e tirò fuori una specie di sfera, al cui interno vorticava mana di una sfumatura azzurrina. Era un nucleo bestiale.

"Tienilo, quando ho ucciso le due bestie di mana sono riuscita a prelevare i loro nuclei. Ne ho un altro dentro lo zaino di Wil. Assorbi il loro mana, ti aiuterà a rimetterti prima dal contraccolpo. Non provare a incanalare mana o fare qualunque incantesimo per qualche giorno. Il contraccolpo non è una cosa che va sottovalutata".

Abbassai la testa, stranamente abbattuto dalla sua risposta.

"Va bene" dissi alla fine.

Mia zia dirò fuori un grosso pezzo di carne secca pepata che iniziò a tagliare con un coltello e a distribuire tra noi tre. La carne era dura e dovevo masticarla a lungo prima di poterla inghiottire, ma avere qualcosa sotto i denti inizio a farmi sentire meglio. Sia Wil che mia zia intanto continuavano a guardarmi con sospetto mentre masticavano la loro porzione. Alla fine fu mia zia a parlare.

"Konrad, ti devo chiedere... cosa ti è successo esattamente? Appena hai guardato nel manufatto sei crollato a terra e hai avuto le convulsioni, poi quando lo hai ripreso le tue mani hanno iniziato a brillare e... cosa hai fatto?"

Non risposi subito, invece mi guardai le mani. Nonostante mi fosse sembrato che stessero venendo marchiate a fuoco ora a guardarle non si vedeva nulla, come se non fosse mai accaduto. Se non me lo avessero confermato anche loro avrei creduto di essermelo completamente immaginato.

Le girai un paio di volte, poi le chiusi e riaprii, sentendole ancora intorpidite. Solo allora parlai.

"Neanche io capisco quello che mi è successo, però..." guardai un attimo Wil, poi dissi: "Hai presente quella strana sensazione che avvertono gli emettitori quando usano intensamente la loro magia? Una volta me ne ha parlato papà".

Zia Elaine ci pensò un attimo. "In effetti mi sembra che mia madre me lo abbia accennato qualche volta. Perché però lo tiri fuori proprio adesso?"

"Io... credo di averlo sentito. No, di più. Credo che il manufatto me lo abbia fatto usare per disperdere l'incantesimo che avvolgeva il dungeon".

"Ma mi avevate detto che serviva solo per vedere le cose nascoste" disse Wil, con aria interrogativa.

"Non è quello che ha fatto?" ribattei sulla difensiva.

"Konrad, questo è... assurdo" disse mia zia.

"Vero, ma devi ammettere che è successo qualcosa di molto strano lì".

"Mmm, hai ragione. Forse ci torneremo insieme, ma dopo che avrò risolto questa situazione. Ora mangia la tua cena e vai a dormire ".

...

Era la prima volta che assorbivo mana da un nucleo bestiale. Venivano da due creature piuttosto bizzarre ma comunque di nuclei bestiali si trattava. Era molto più veloce rispetto all'assorbire mana ambientale e il fatto che fosse già in parte purificato rendeva meno difficoltoso assimilarlo. Per un po' mi chiesi se il nucleo contenesse una volontà bestiale, desiderando subito che non fosse così. Dubitavo della bontà o dell'utilità di qualunque cosa provenisse da quelle bestie orribili.

Mi trovavo nel villaggio da cinque giorni, tutti piuttosto noiosi. Rispetto ai due contraccolpi subiti da Wil, tutto sommato leggeri, il mio era stato più grave e per tre giorni ho avuto difficoltà a incanalare mana, anche se avevo riempito il mio nucleo grazie all'elisir e al nucleo bestiale. Il contraccolpo era più del semplice esaurimento del mana, era un vero e proprio colpo al nucleo, che lo lasciava temporaneamente debilitato. Avevo sottovalutato i rischi del contraccolpo dato che grazie alla meditazione animale quel rischio sembrava molto remoto, eppure l'avevo sperimentato anch'io. 

Avrei voluto avere il manufatto, anche a costo di usarlo davanti a Wil, per sapere cosa fosse davvero successo. Sapevo che era qualcosa di incredibile e potente, qualcosa che dovevo assolutamente vedere meglio, ma in quello stato era rischioso usare il manufatto. Inoltre, anche lo avessi potuto usare, mia zia lo aveva preso per la sua esplorazione.

Sentendo la bocca secca smisi di assorbire il mana e, con penosa lentezza, mi alzai per prendere un bicchiere d'acqua. Da quando eravamo arrivarti al villaggio Wil si è dovuto occupare di me come se fossi un invalido, portandomi cibo e tutto ciò di cui avevo bisogno, una cosa umiliante che sia io che lui abbiamo odiato fin dal primo minuto, motivo per cui quando ho iniziato ad alzarmi autonomamente ho cercato di fare il più possibile le cose da solo. Wil comunque si trovava vicino a me sul divano e continuava a tenermi d'occhio mentre attizzava il fuoco.

Mentre bevevo il mio bicchiere d'acqua il villaggio sembrò animarsi. Da fuori arrivava un brusio proveniente da diverse persone che parlavano in contemporanea, creando una cacofonia confusa da cui era impossibile distinguere una sola parola.

Zia Elaine entrò in casa e richiuse la porta sbattendola. Era sporca dalla testa ai piedi di sangue e terra, la sua mascella era contratta in una smorfia di rabbia e frustrazione non repressa che mi fece tirare indietro e quasi inciampare.

"Sei riuscita a ripulire il dungeon?" chiese Wil, girandosi verso di lei.

Mia zia lo fulminò con lo sguardo.

"No, non ci sono riuscita. Il dungeon è scomparso di nuovo e non riesco più a trovarlo".

English version

Konrad Rootsawer

There was something strange about that forest, there was no denying it. I had lived my whole life in a forest, and even though we were on the plains and not in the mountains, I doubted it should be so quiet. We had walked for hours but an eerie silence continued to hover over the forest. No flapping of wings, no animals digging, no little legs climbing the trees. Nothing at all. My aunt also had her hand on the pommel of her sword, ready to draw it at any moment.

We had followed the footprints left by the mana beasts for hours, yet we could find nothing. We knew it shouldn't be too close but not too far either. No other village or town of any kind had suffered attacks so such a distance made no sense, at least in my aunt's words.

"Shouldn't we stop?" I asked when I felt my legs getting heavy.

"But the footprints are still clear."

"But we've been walking all day and I don't think it's a good idea to face whatever is in the dungeon so tired."

I looked at Wil, who nodded in agreement. His body was sturdier than mine but even using mana the terrain remained rough and walking difficult.

"Okay, let's rest for an hour."

I conjured three stone benches from the ground and Wil gathered some wood. He didn't dare go too far at the risk of being caught from behind, so he had to climb a large tree and use his ax to cut some branches to put on the fire. They wouldn't take as well as dry branches that fell on the ground but having two fire mages in our group it wasn't difficult to turn on the wood.

I used a ductility spell to draw the water out of the atmosphere and filled the pot with it while my aunt took out grain and dried fish to make some porridge.

"How long will it take to find the dungeon?" Wil asked my aunt as he ate.

"I can't tell you. It's hard to predict when something will be discovered."

"How do adventurers discover dungeons?" I asked.

"Truthfully said... most of the time by accident."

"What? You mean that adventurers wander around the Beast Glades until they accidentally come across a passage full of monsters?" Wil said, spluttering some porridge.

"How disgusting! Don't eat with your mouth full" I exclaimed as I picked bits of his meal off my conjurer's suit.

"Dungeons are typically found near areas with a high concentration of mana beasts, however it is not easy to find them. The Beast Glades are a huge and largely unknown territory. We only know of a swath of territory near the large mountains and some more internal areas where there are active portals, explored for a very narrow radius. Have you ever seen a map of Dicathen?"

"Yes".

"No" Wil admitted.

"Well as far as I know no one has ever gotten to the east coast to confirm those maps, if they are made that way it's only because they are copied from older maps which are probably copied from older maps. In fact one of the the main tasks of adventurers, at least the highest-ranking ones, are to infiltrate the Beast Glades to explore them. It is during this type of exploration that new dungeons are discovered and, as mentioned, this happens mostly by luck rather than by chance. a studied attempt to look for them."

"That's really comforting," Wil stated, rolling his eyes.

"Do you often go on scouting missions?" I asked.

"Sometimes. Of all the missions, they are probably the most dangerous and are often subsidized by the sovereign himself, but for this reason they are also very rare" replied my aunt.

"Have you ever found a dungeon?"

"Once".

"Is it very dangerous to discover a new dungeon?"

"Adventurers are generally strictly forbidden from entering dungeons when they discover one" she said in an unnaturally serious tone, starting to undo the leather corset under her chest armor. "My party and I found out the hard way why it's forbidden. Three adventurers, all very powerful, died horribly, and I brought this upon myself."

My aunt revealed four deep scars on her side, just below the curve of her covered breasts. I swallowed loudly and out of the corner of my eye I thought I saw Wil's face go white.

"Keep calm, that was a very deep area of the Beast Glades. I doubt there is a dungeon even remotely as dangerous as that one within the Kingdom. I was only saying this as a lesson for the future, when you become adventurers. I'm sure nothing will happen."

...

Suddenly my aunt dropped her feet to the ground and looked around suspiciously. An entire day had passed in which we had searched for the entrance to the dungeon, yet there was not a shadow of anything to be seen.

"What's up?" I asked.

"There's something strange" she said, almost more to herself than to us.

Aunt Elaine walked towards a large tree and began to inspect the surroundings.

"Isn't that the same tree we rested under earlier?" Wil asked, confused.

"How can you say that?"

"I was a woodcutter, I recognize trees at first glance. Trust me, that's the same."

"I don't recognize trees like Wil but I think he's right, we've been through this before" my aunt chimed in.

"Does that mean we've been going around in circles?"

"It seems so. Here are our own tracks" she said, pointing to some shod foot prints.

"How is this possible? We followed the trail of the mana beasts" Wil stated.

"Actually, I don't understand what's happening either" she admitted.

"Do you think it's time for me to bring out the artifact again?"

For a while we had walked with the artifact in front of me but the constant attacks had forced us to put it back inside. None of them were obviously as much of a threat as the first, however they were a constant waste of time and we had decided to only bring it out when it seemed necessary.

"Yes, I think it's time."

With a surge of mana I took out the artifact but as soon as it was in my palms I felt a rush of dizziness that made me fall to my knees on the ground.

"Are you ok?" my aunt asked, with a hint of concern.

"I don't understand" I said, holding my head with one palm.

I opened the artifact and looked inside, but what I saw didn't make the slightest sense. It seemed as if the trees, sky and earth around me were splitting into thousands of fragments and then coming back together again, like a window that breaks and mends itself endlessly.

I tried to raise my hand, but instead of one there were two, split as if I were drunk or had been hit on the head. Suddenly I felt as if the inside of my body wanted to come out and I went into convulsions.

"Konrad!" Wil called me, this time seriously alarmed.

Even without looking through the artifact anymore, my vision didn't return to how it was before. I put my hands over my eyes in an attempt to stop the migraine, but even the darkness seemed to be shattering. I reopened my eyes and above me Wil and my aunt were looking at me, also doubled and with their contours dividing and recomposing themselves.

"What do we do?" Wil asked, his tone concerned even though I couldn't make out his features.

"I do not know".

While the two were talking I saw the artifact, which had fallen from my hand, lying next to me. For some reason it seemed to be the only thing that remained unaffected by whatever phenomenon was shaking the area, remaining defined. I grabbed it like a drowned man grabs a wooden plank to pull himself out of the water. I began to pump mana into the artifact, much more than I had ever done before. The seizure became less intense and my body began to come back into focus.

I raised my hand with great difficulty as more and more mana was drained out of my core. The hand was solid again but everything around it became distorted and it seemed to me that the air itself had become thick as molasses.

With an effort I had never felt before I tried to stand up. Wil, or maybe my aunt, tried to put me down, perhaps out of fear that I would collapse again and hurt myself even though I couldn't hear what they were saying.

I pushed aside whoever was holding me and held my hands out in front of me. I felt my fingers tingle, then burn as the artifact began to tremble... or was it just my hand shaking uncontrollably? I couldn't say but as my mana flowed I felt a strange resistance, a power pressing against my own, interacting with it but also against it. Was that the feeling my father felt when he used his emitter magic to the fullest and that he couldn't explain? But I wasn't an emitter.

"What are you doing?" was the question that reached my ears, so muffled and distant that I didn't know if my aunt had asked it or some demon from beyond the grave.

Ignoring the question I raised my free hand. I don't know why but somehow I felt that the artifact would give me control over that power, whatever it was. Marks appeared around my fingers and on the back of my hand. There must have been something like that on my palm too, because it felt like my skin was being branded.

"What the heck is that?" was another question, which I thought was asked by Wil.

So he saw it too? Wasn't my mind playing tricks on me? They looked a little like the marks Helyg tattooed on their bodies, but what had appeared on my hand was no mere decoration, I knew.

I curled my fingers and felt resistance, as if I'd grabbed something. Feeling that my strength was reaching its limit, I pulled to the side, as if I were pulling back a curtain from a window. The world seemed to dissolve and I collapsed to the ground again. Behind me I heard pained moans, similar to those Wil made after passing through a teleportation gate.

As the world put itself back together, an entrance, similar to the lair of some animal but much larger, appeared in front of us. From it crawled two shadows, moving malevolently towards us.

"Mana Beasts!" my aunt shouted, her voice reaching muffled in my ears.

It was the last thing I heard before I fell into oblivion.

When I regained consciousness, I wished I hadn't. I felt like my whole body had been hammered by blacksmiths who took me for an iron bar. My head throbbed and my core hurt so much I thought it was going to shatter.

"You finally woke up," Wil said as he poked the fire with a stick.

Only when I saw the fire did I realize that night had fallen while I was unconscious.

"What happened?"

"After you did that... whatever it was, the sky ripped apart and suddenly the entrance to the dungeon appeared. We barely had time to recover before these two horrible, much bigger and stronger mana beasts of the others, came out and attacked us. Elaine stayed behind to fight while I took you away."

I felt my breath taken away.

"Where is she?"

"Don't worry, she went to collect more wood for a moment. I'm surprised you're worried about someone who sold us into slavery."

"Stop saying I sold you" my aunt complained, coming out of the darkness with her arms full of wood.

"Did you kill the mana beasts?" I asked.

"Obviously, who did you take me for? Although I have to admit, it was harder than I imagined."

"Did you enter the dungeon?"

"No, it wasn't a good idea. You were unconscious and it was too dangerous to leave the two of you out alone in that condition. You suffered a backlash and if it hadn't been for the elixir I gave you you probably wouldn't be awake now".

"So what do we do?" I asked.

"I'll take you both back to the village for now, then I'll come back to end this stupid mission" she said.

"But you will be alone."

"You're in no condition to deal with whatever's in there. Besides, I'm an AA-class adventurer, I don't need the help of two brats."

"Then why did we come here?"

"I needed you to look for it with the artifact. But now that you've revealed it, you're no longer necessary."

"But I want to see what's inside. If I had to use the ancient mages' artifact to reveal it then there must be something incredible in there."

"This seems like more reason not to let you go, not less."

"But-"

"Listen, it's true that my brother was the sensible and judicious one between the two of us but I'm not reckless to that extent" she said, in a tone that brooked no reply.

My aunt reached into a bag and pulled out a kind of sphere, inside which mana of a light blue shade was swirling. It was a beast core.

"Keep it, when I killed the two mana beasts I managed to take their cores. I have another one inside Wil's backpack. Absorb their mana, it will help you recover from the backlash sooner. Don't try to channel mana or do anything spell for a few days. The backlash is not something that should be underestimated."

I lowered my head, strangely dejected by her response.

"Okay" I said finally.

My aunt dished out a large piece of peppery jerky which she began cutting with a knife and distributing among the three of us. The meat was tough and I had to chew it for a long time before I could swallow it, but having something under my teeth started to make me feel better. Both Wil and my aunt meanwhile continued to look at me suspiciously as they chewed their portion. In the end it was my aunt who spoke.

"Konrad, I have to ask you... what exactly happened to you? As soon as you looked into the artifact you collapsed to the ground and convulsed, then when you picked it up your hands started to glow and... what did you do?"

I didn't answer right away, instead I looked at my hands. Although it seemed to me that they were being branded, now when I looked at them I couldn't see anything, as if it had never happened. If they hadn't confirmed it to me too, I would have thought I had completely imagined it.

I turned them a couple of times, then closed and reopened them, still feeling numb. Only then did I speak.

"I don't understand what happened to me either, but..." I looked at Wil for a moment, then said: "You know that strange sensation that emitters feel when they use their magic intensely? Dad told me about it once."

Aunt Elaine thought for a moment. "Actually, it seems like my mother mentioned it to me a few times. But why are you bringing it up now?"

"I... I think I heard it. No, more. I think the artifact made me use it to dispel the spell that shrouded the dungeon."

"But you told me it was only for seeing hidden things" Wil said, questioningly.

"Isn't that what it did?" I replied defensively.

"Konrad, this is... absurd" my aunt said.

"True, but you have to admit that something very strange happened there."

"Mmm, you're right. Maybe we'll get back together, but after I resolve this situation. Now eat your dinner and go to sleep."

...

It was the first time I had absorbed mana from a beast core. They came from two rather bizarre creatures but they were beast core nonetheless. It was much faster than absorbing ambient mana, and the fact that it was already partially purified made it less difficult to assimilate. For a while I wondered if the core contained a bestial will, immediately wishing it didn't. I doubted the goodness or usefulness of anything that came from those horrible beasts.

I had been in the village for five days, all of them rather boring. Compared to the two backlash suffered by Wil, which were all in all light, mine had been more severe and for three days I had difficulty channeling mana, even though I had filled my core thanks to the elixir and the beast core. The backlash was more than just mana exhaustion, it was an actual blow to the core, leaving it temporarily debilitated. I had underestimated the risks of backlash since thanks to animal meditation that risk seemed very remote, yet I had experienced it too.

I would have liked to have the artifact, even if it meant using it in front of Wil, to know what really happened. I knew it was something incredible and powerful, something I absolutely had to see better, but in that state it was risky to use the artifact. Furthermore, even if I could have used it, my aunt had taken it for her own exploration.

 When my mouth feeling dry I stopped absorbing the mana and, with painful slowness, got up to get a glass of water. Since we arrived at the village Wil has had to look after me as if I were an invalid, bringing me food and everything I needed, a humiliating thing that both he and I hated from the first minute, which is why when I started to get up independently I tried to do things on my own as much as possible. However, Wil was next to me on the couch and kept an eye on me while he stoked the fire.

As I drank my glass of water the village seemed to come alive. From outside came a buzz from several people speaking at the same time, creating a confusing cacophony from which it was impossible to distinguish a single word.

Aunt Elaine entered the house and slammed the door shut. She was covered from head to toe in blood and dirt, her jaw was set in a grimace of unsuppressed anger and frustration that made me pull back and almost stumble.

"Did you manage to clear the dungeon?" Wil asked, turning to her.

My aunt glared at him.

"No, I couldn't. The dungeon disappeared again and I can't find it anymore."