Konrad Rootsawer

"Non guardare la spada, guarda i miei piedi. No... I piedi ho detto. I piedi".

"Sto imparando a combattere o a ballare?" chiese Wil, sarcasticamente.

"Stai imparando a non muoverti come uno gnoll ubriaco" rispose mia zia, pungente.

Wil tentò di attaccarla con un colpo ampio che Zia Elaine schivò facilmente prima di farlo cadere a terra con un colpo ben assestato sulle natiche.

"Per il momento con scarsi risultati" aggiunse, con una nota di ironia.

"Devi per forza prenderci in giro?"

"Sono bloccata in un villaggio che puzza di fumo e che devo difendere da degli aborti, dovrò pur trovare qualcosa per divertirmi".

Erano passate tre settimane da quando eravamo arrivati nel villaggio. Dopo che Wil si era ripreso mia zia ci aveva portato nella radura per allenarci quasi tutti i giorni. C'era stato un altro attacco in quel periodo ma niente che potesse essere paragonato al primo, anche perché avevo tenuto l'artefatto ben nascosto nel mio anello dimensionale.

"Tocca a te, Konrad" disse mia zia.

Afferrai un bastone da allenamento che mia zia aveva ricavato da un albero vicino e presi il posto di Wil, che si mise seduto sul tronco caduto dove avevo aspettato il mio turno. Mi misi in posizione, ma non mormorai alcun incantesimo e non incanalai mana. Zia Elaine voleva che rafforzassi il mio corpo e, dato che il bastone che mi aveva regalato mio padre aveva già ottime qualità come arma contundente – stando almeno alle sue parole – voleva che imparassi le tecniche di combattimento con il bastone.

"Avvicina le mani, sono troppo distanziate" mi disse.

"Va bene".

"Ora prova ad attaccare".

Tentai di coglierla alla sprovvista con un affondo di punta, ma lei non ebbe problemi a deviarlo con la sua arma.

"Riprova".

Provai di colpirla di taglio e poi di rovescio con la coda del bastone e di nuovo non ebbe problemi.

"Ancora".

Cercai di colpirla nuovamente di taglio usando una sola mano per allungare di più il colpo, lei però lo spazzò via con facilità, rischiando di farmi cadere il bastone di mano per la torsione del mio polso.

"Se non hai abbastanza forza devi assicurarti che il colpo vada a segno prima di fare un attacco del genere".

Afferrai il bastone con le mani rivolte verso di me e feci un altro affondo di punta, ma stavolta non si limitò a deviare ma mi colpì anche le dita con la sua spada di legno.

"Perché lo hai fatto?" chiesi, massaggiandomi le dita doloranti.

"Perché mi sto stancando dei tuoi attacchi scialbi. Mettici più grinta!"

Infuriato, misi tutta la mia forza nel successivo attacco ma mia zia mi scansò come se nulla fosse e poi con una manata sulla nuca mi fece finire a terra. Mi rialzai, sputacchiando un po' di terriccio che mi era finito in bocca.

"Ho detto di metterci grinta, non di caricarmi alla cieca. Nessuno di voi due ha ancora capito che il combattimento non è uno scontro tra due trogloditi che si danno mazzate".

"Accidenti però, io sono un prestigiatore. Capisco rafforzare il fisico ma perché devo imparare a combattere corpo a corpo?"

"Più il nucleo viene purificato e più la differenza tra prestigiatore e potenziatore si assottiglia".

Il corpo di mia zia venne pervaso dai fulmini. Puntò una mano verso un masso lì vicino, poi sparò un fulmine che frantumò la roccia in pezzettini.

"Sono arrivata al nucleo giallo chiaro l'anno scorso e questo è quello che riesco a fare usando la magia come una prestigiatrice. Forse non ne sei ancora del tutto consapevole ma con il tuo talento probabilmente arriverai al nucleo d'argento un giorno e forse potresti anche arrivare al nucleo bianco. Il combattimento ravvicinato però richiede più che semplicemente sapersi rafforzare con il mana. Richiede anni di esperienza e non si possono improvvisare dall'oggi al domani".

"Quindi perché non mi insegni le basi di come un prestigiatore utilizza la magia?" chiese Wil.

"Perché conosci a malapena le basi del potenziamento del corpo".

"Ehi, sono arrivato allo stadio arancione scuro senza l'aiuto di nessuno".

"Ringrazia il dio che ti ha miracolato la prossima volta che vai in un tempio".

Una vena pulsò sulla fronte di Wil e notai le nocche sbiancarsi mentre afferrava con più forza la sua arma.

"Konrad, diamo una lezione a questa ubriacona".

"Come?" chiesi, spaventato dalla sua uscita.

"Sono stufo di come continua a trattarci tua zia, specie dopo quello che ci ha fatto".

"Ma non possiamo-"

"Ti ricordi la tizia nella palude, quella che abbiamo sconfitto? Insieme possiamo batterla".

"Bene... se la mettete così allora vediamo se insieme riuscite almeno a non coprirvi di ridicolo".

Mia zia si diresse verso un albero dove avevo poggiato il bastone che mi aveva regalato mio padre e me lo lanciò contro. Ebbi appena il tempo di prenderlo che Wil si lanciò alla carica. Mia zia usò appena una piccola quantità di mana per schivare l'attacco di Wil, che colpì l'albero dietro di lei.

"Come ho detto, sei più bravo come taglialegna".

Con un ruggito gutturale, Wil provò a colpirla ma Zia Elaine gli diede un calcio, mandandolo diversi metri indietro. Wil non riuscì ad alzarsi subito, invece rimase a terra per un po' cercando di far entrare aria nei suoi polmoni.

"Credevo avesse detto di lavorare insieme".

Immisi mana nel mio bastone ed evocai una colonna di pietra con cui provai a colpirla ma scansò anche questo attacco e la colonna abbatté l'albero già indebolito dal precedente attacco di Wil. Emisi un getto d'acqua che puntai leggermente di lato, in modo che rimanesse bloccata dalla colonna di terra, senza scomporsi però lei schivò l'attacco con una spaccata e quando provai ad abbassare il getto si infilò sotto la colonna e sbucò dall'altra parte.

"Non ha neanche usato la magia elementale" mormorai.

Accanto a me Wil finalmente si rialzò, massaggiandosi lo sterno. Mia zia prese la sua ascia, che era rimasta lì quando lo aveva scaraventato via.

"Questa è tua. Tieni, per quanto ti possa servire".

Lanciò l'ascia verso di noi. Compì un paio di rotazioni prima ti piantarsi di fronte al suo proprietario con un colpo sordo. Wil fece un passo in a vanti e la estrasse dal terreno.

"Tua zia è veramente irritante".

"Vero, ma se lo può permettere".

"Ce la faresti a colpirla mentre io attacco?" mi chiese Wil.

"Non lo so" risposi.

"Beh, proviamoci".

Wil alzò la sua ascia e la lama venne rivestita di fuoco mentre caricava, ma mia zia continuò a tenermi d'occhio. Anche così, riuscì a deviare facilmente il suo attacco indirizzandolo verso il terreno. Nello stesso momento feci emergere tre spuntoni di roccia attorno a mia zia, ma lei si abbassò e, nonostante la sua arma fosse fatta di legno, rivestendola di mana riuscì a renderla abbastanza affilata da tagliarle tutte in un unico colpo.

Wil però non si perse d'animo e, senza neanche estrarre l'arma, tentò di colpirla con questa ancora piena di terra. Presi il controllo delle pietre che mia zia aveva creato prima distruggendo il masso e provai a colpirla con queste, in modo che fosse più difficile schivare.

Mia Zia scansò l'attacco di Wil e lo stese a terra con un calcio. Nel mentre colpì le rocce una dopo l'altra con la sua spada di legno, riducendole in briciole.

Creai un grande disco di pietra, con un raggio che era due volte la mia altezza e coperto sul bordo di spuntoni di roccia. Lo feci rotolare contro di lei e, come mi aspettavo, lo schivò. Senza perdermi d'animo lo feci tornare indietro, più e più volte. Mentre stava schivando per l'ennesima volta però fu intercettata da Wil, che aveva approfittato della distrazione per riprendersi e provare ad attaccarla di sorpresa.

Per un momento pensai che finalmente ce l'avevamo in pugno, ma mia zia doveva aver intuito la nostra strategia perché afferrò un braccio di Wil e usando il suo slancio lo scagliò contro il disco di pietra, riducendolo in frantumi.

Provai a lanciare un altro getto d'acqua ma questa volta Zia Elaine non lo schivò nemmeno. Tese la mano verso il getto e questa si accese di selvagge fiamme gialle e arancioni che, scontrandosi contro il getto d'acqua, formarono una cortina di vapore che si estese in tutte le direzioni.

Una sagoma infuocata uscì dalla copertura creata dai nostri due poteri contrapposti, diretta verso la mia sinistra. Tentai di intercettarla evocando uno spuntone di roccia ma tutto ciò che esso colpì fu il tizzone ardente della spada da allenamento di mia zia.

"Dove stai guardando?" disse una voce alle mie spalle.

Provai a girarmi, vedendo fu un pugno arrivarmi contro.

Per un momento vidi tutto nero, poi la mia vista esplose di stelline viola e rosse che si spegnevano man mano che l'immagine divenne più chiara. Mi trovavo a terra e avevo lo zigomo in fiamme a causa del colpo. Mi misi a sedere ma questo mi provocò un giramento di testa.

"Accidenti, è solo un pugno" disse mia zia mentre si avvicinava.

"Ma era necessario?" chiesi.

"Così capisci quanto è importante preparare degli incantesimi di difesa quando combatti".

"Ma stavi-"

"Stavo combattendo contro Wil? Sì, e sarei potuta venirti addosso in ogni momento. Anche se il tuo compagno fosse in grado di ingaggiare corpo a corpo il tuo avversario devi sempre tenere in conto che questo si smarchi e attacchi te, per quanto possa sembrare improbabile. Nelle Beast Glades e nei dungeon inoltre non puoi mai essere sicuro di quanti nemici ti troverai ad affrontare, quindi devi stare sempre attento".

Ci fu un movimento che ci fece voltare. Wil emerse dal mucchio di detriti che aveva creato quando mia zia l'aveva fatto schiantare contro il mio precedente attacco. Era sporco di terra e il suo viso era pieno di graffi e abrasioni.

"Inoltre, ritieniti fortunato che con te ci sono andato piano".

Andammo verso di lui e lo aiutammo ad alzarsi. Wil continuava a guardare in cagnesco mia zia ma non disse niente. Ci aveva completamente surclassati, quello era il potere di un avventuriero di classe AA.

Io e Wil mangiammo un pasto leggero seduti sulle radici di un albero, cercando di riprenderci usando la meditazione animale per assorbire mana. Mia zia se ne stava accoccolata sul ramo di un grosso albero, bevendo vino e guardando con pigrizia il paesaggio. Non si sarebbe detto vedendola così che fosse la temibile avventuriera che era in realtà.

"Senti ma, secondo te, come ha fatto tua zia a diventare così forte?" mi chiese Wil, bisbigliandomi all'orecchio.

"È stata addestrata in un accademia e la stessa Madam Astera ci ha detto che era molto talentuosa. In fondo non è l'unica avventuriera di classe AA del mondo".

"Sì ma, non pensi che potrebbe aver usato qualche trucco?"

Mentre lo diceva involontariamente puntò i suoi occhi verso la mia mano. Per un momento ci avevo pensato anch'io, ma avevo scartato la possibilità perché il tipo di  potere di mia zia era comunque entro limiti considerati normali, anche se non comuni. Mio padre aveva detto anche che zia aveva provato a usarlo senza ottenere grandi risultati, tanto da rimanere sconcertato dai miei stessi di progressi.

Stavo per dirlo quando mi resi conto di ciò che stava cercando di fare. Da quando Wil aveva scoperto che avevo un manufatto degli antichi maghi sembrava fin troppo interessato ad esso, tanto da averlo sorpreso più volte a guardarmi la mano. Wil non era uno stupido e sembrava aver intuito qualcosa sul legame tra il manufatto e la mia abilità magica anormale.

"Parli di elisir e roba del genere? Mio padre mi ha sempre detto che potevano essere pericolosi e avere a lungo andare molte controindicazioni. Credo sia solo talento".

"Già, tuo padre aveva detto una cosa del genere al mio" disse, non contento della mia risposta.

Nella foresta iniziò a echeggiare il suono di più campane che suonavano forsennatamente senza ritmo. Mia zia scese dall'albero e si diresse verso di noi con fare sicuro nonostante l'otre di vino apparisse molto più sgonfio di prima.

"Meglio andare, devono essere ancora quelle bestiacce".

...

Evocai uno spuntone di pietra che trafisse la bestia di mana, un mostro orribile con una faccia da scimmia la cui parte destra del corpo pareva starsi sciogliendo, con appena pochi brani di carne che tenevano i muscoli attaccati alle ossa. La creatura agitò ancora per qualche secondo le braccia che terminavano con mani artigliate prima di abbandonarsi sulla punta di pietra, immobile. Nel mentre Wil tagliava la testa a uno strano essere con le ali di pipistrello e un lungo collo che terminava con la testa di un cane rognoso con zanne così lunghe che non riusciva neanche a chiudere la bocca.

"Credo che questo fosse l'ultimo" disse mia zia, estraendo la sua spada dal corpo di una lucertola gigante con quattro teste.

"Finalmente... sono stanco morto" esclamò Wil.

Gli abitanti del villaggio aprirono le porte e un gruppo di persone uscì, dirigendosi verso le montagnole dove producevano carbone. Nella lotta una di queste era stata divelta e la legna che stava bruciando si è sparsa intorno. I tizzoni ardenti avevano già dato fuoco a un arbusto e il fuoco rischiava di espandersi.

Mi avvicinai, pensando di dare una mano, ma una donna di mezza età mi fermò.

"L'acqua rovinerebbe la legna, lascia fare a noi" disse.

Uomini e donne si avvicinarono portando grossi barili di sabbia e iniziarono a gettarla sul fuoco. Con mia sorpresa vidi che il fuoco si stava spegnendo.

Allungai il mio bastone e provai a prendere il controllo della sabbia. Era un po' più difficile di quanto pensassi dato che si trattava di piccoli granelli senza coesione, ma dopo l'esperienza nella palude non ebbi problemi ad alzare la sabbia e spargerla sui fuochi accesi, estinguendoli in pochi secondi.

"Oh... grazie" disse la donna, molto colpita.

Essendo quello un semplice villaggio c'erano solo due maghi, entrambi a malapena capaci di incanalare il proprio mana. A quanto avevo sentito prima c'era un altro mago un po' più talentuoso – anche se era difficile dire cosa potessero intendere per 'talentuoso' – ma aveva cercato fortuna in una città a nord.

Era una cosa comune che i maghi che mostravano un briciolo di talento lasciassero questi villaggi sperduti e cercassero una vita migliore altrove, creando città o magioni piene di maghi e campagne che si potevano esplorare per giorni senza trovare un mago capace di creare una sfera di mana stabile sulle mani. Durante il viaggio in nave eravamo passati in un villaggio di pescatori dove un saltimbanco che usando dei trucchi aveva incantato tutti i pescatori del molo, compreso un mago che sembrava non essersi nemmeno accorto che l'uomo davanti a lui non lo era.

In teoria qui dovrebbero essere abituati agli avventurieri, che sono mediamente più forti, ma evidentemente quelli che sostavano erano troppo scarsi per fare una magia di livello intermedio come far levitare la sabbia.

"Okay ragazzi, facciamo così. Wil, vai al mercato e compra qualcosa da mangiare mentre io e Konrad andiamo a casa ad accendere il fuoco".

"Perché devo essere io a fare la spesa?"

"Non discutere" disse mia zia, lanciandogli il borsello con i soldi.

Entrati nel villaggio ci separammo da Wil e io tornai a casa con Zia Elaine. Mentre stavo andando a prendere paletta e spazzola per togliere la cenere di ieri mia zia prese direttamente un ciocco piuttosto grosso dalla catasta di legna. Mi voltai a guardarla e lei incendiò il tronco con una fiammata prima di buttarlo dentro il camino.

"Ehi ma che fai?"

"Non ho voglia di aspettare che tu sistemi. Tieni acceso il fuoco mentre io vado a farmi una dormita".

La guardai, un po' infastidito, mentre lei saliva le scale con disinvoltura.

"Accidenti!" dissi mentre vedevo il fuoco scemare visibilmente davanti a me.

Ci è voluto molto fiato e molti rametti prima di stabilizzare il fuoco, ma alla fine ce la feci. Il fuoco aveva bruciato tutto lo strato esterno del ciocco ma l'interno era ancora umido, per questo avevo fatto tanta fatica.

"Poteva almeno prendere la legna più secca invece di prendere un tronco a casaccio" mormorai.

Mi sedetti sul divano e guardai un attimo il mio anello. Wil non era ancora tornato e mi chiesi se potessi tirare fuori il manufatto. Era da quando eravamo arrivati lì che sentivo l'impulso di usarlo, ma a causa delle bestie di mana o a causa di Wil non lo avevo ancora fatto. Ora però le bestie nell'area erano state uccise e Wil era fuori.

Alla fine l'istinto – o forse era un altro suggerimento del manufatto? – mi convinsero a tirarlo fuori. Soppesai il parallelepipedo di metallo nella mia mano, poi ci incanalai mana per cercare di sondare i miei ricordi nel tentativo di trovare qualcosa di utile per la mia crescita. Il mio primo pensiero era andato allo scontro avuto prima con mia zia, eppure l'artefatto non mi fece vedere quello. Mi ritrovai a poco dopo la battaglia contro le bestie di mana, quando gli abitanti avevano buttato la sabbia sopra il fuoco. Quest'ultimo emetteva un bagliore che inizialmente attribuii al fuoco stesso, che però continuò anche dopo che la sabbia l'aveva spento. Lo rividi un paio di volte prima di passare allo scontro con mia zia, più precisamente al momento in cui, facendo ardere la sua mano, aveva causato la nuvola di vapore.

Con un angolo della mia mente sentii la porta aprirsi e fui riportato indietro. Mi girai, forse un po' troppo velocemente, verso Wil. Teneva in mano del cibo e mi guardava con uno sguardo interrogativo che non mi piaceva.

"Che stavi facendo?" chiese.

"Niente".

Mentre rispondevo rimisi il manufatto dentro l'anello dimensionale, sperando che non se ne accorgesse.

Dal piano di sopra si sentì un rumore di passi e mia zia scese giù.

"Cos'hai trovato?" chiese mia zia.

Wil non rispose subito, invece continuava a fissarmi.

"Allora?" insistette, costringendolo a voltarsi.

"Sono riuscito a trovare un grosso pezzo di carne salata e una forma di formaggio" rispose.

"Niente carne fresca? Immagino sia chiedere troppo. Almeno non è altro pesce".

Elaine prese a Wil il pezzo di carne e dopo averlaposata sul tavolo iniziò a tagliarla. La raggiunsi e iniziammo a preparare lacena.

English version

Konrad Rootsawer

"Don't look at the sword, look at my feet. No... The feet I said. The feet."

"Am I learning to fight or dance?" Wil asked sarcastically.

"You're learning not to move like a drunken gnoll" my aunt replied, bitingly.

Wil attempted to attack her with a sweeping blow that Aunt Elaine easily dodged before knocking him to the ground with a well-placed blow to his buttocks.

"For the moment with little results" she added, with a note of irony.

"Do you have to make fun of us?"

"I'm stuck in a village that smells of smoke and that I have to protect from abortions, I'll have to find something to entertain myself."

Three weeks had passed since we arrived in the village. After Wil had recovered, my aunt had taken us out to the clearing to train almost every day. There had been another attack in that period but nothing that could compare to the first, also because I had kept the artifact well hidden in my dimensional ring.

"It's your turn, Konrad" my aunt said.

I grabbed a training staff my aunt had made from a nearby tree and took over from Wil, who sat on the fallen log where I'd waited my turn. I got into position, but I didn't mutter any spells or channel mana. Aunt Elaine wanted me to strengthen my body and, since the staff my father had given me already had excellent qualities as a blunt weapon – according to her words at least – she wanted me to learn staff fighting techniques.

"Put your hands closer together, they're too far apart" she told me.

"All right".

"Now try to attack."

I tried to catch her off guard with a lunge attack, but she had no problem deflecting it with her weapon.

"Try again".

I tried hitting her sideways and then backhanded with the tail of the staff and again she had no problem.

"More".

I tried to slash at her again using only one hand to extend the blow more, but she brushed it away with ease, risking making me drop the staff from my hand due to the twisting of my wrist.

"If you don't have enough strength you have to make sure the blow hits before you make an attack like that."

I grabbed the staff with my hands facing me and made another lunge attack, but this time she didn't just deflect but she also hit my fingers with her wooden sword.

"Why did you do that?" I asked, rubbing my sore fingers.

"Because I'm getting tired of your lackluster attacks. Put more punch into it!"

Enraged, I put all my strength into the next attack but my aunt dodged me as if nothing had happened and then with a slap on the back of my head she knocked me to the ground. I stood up, spitting out some dirt that had ended up in my mouth.

"I said to be determined, not to charge in blindly. Neither of you has yet understood that the fight is not a clash between two troglodytes who beat each other."

"Damn, I'm a conjurer. I understand strengthening the physique but why do I have to learn to fight hand to hand?"

"The more the nucleus is purified, the more the difference between conjurer and agumenter becomes narrower."

My aunt's body was filled with lightning. She pointed a hand at a nearby boulder, then fired a bolt of lightning that shattered the rock into small pieces.

"I got to the light yellow core last year and this is what I can do using magic like a conjurer. Maybe you're not fully aware of it yet but with your talent you will probably get to the silver core one day and maybe you might even get to the white core. Close combat, however, requires more than simply knowing how to strengthen yourself with mana. It requires years of experience and cannot be improvised overnight."

"So why don't you teach me the basics of how a conjurer uses magic?" Wil asked.

"Because you barely know the basics of body strengthening."

"Hey, I got to the dark orange stage without anyone's help."

"Thank the god who miraculous you the next time you go to a temple."

A vein pulsed in Wil's forehead and I noticed his knuckles whiten as he gripped his weapon tighter.

"Konrad, let's teach this drunkard a lesson."

"What?" I asked, startled by his exit.

"I'm sick of how your aunt continues to treat us, especially after what she did to us."

"But we can't-"

"Do you remember the women in the swamp, the one we defeated? Together we can beat her."

"Well... if you put it that way then let's see if together you can at least not cover yourselves with ridicule."

My aunt went towards a tree where I had placed the staff my father had given me and threw it at me. I barely had time to catch it before Wil charged. My aunt used just a small amount of mana to dodge Wil's attack, which hit the tree behind her.

"Like I said, you're better as a lumberjack."

With a guttural roar, Wil tried to strike her but Aunt Elaine kicked him, sending him several feet back. Wil couldn't get up right away, instead he lay on the ground for a while trying to get air into his lungs.

"I thought he said to work together."

I put mana into my staff and summoned a stone column with which I tried to hit her but she also dodged this attack and the column knocked down the tree already weakened by Wil's previous attack. I emitted a jet of water which I aimed slightly to the side, so that she remained blocked by the column of earth, but without being upset she dodged the attack with a split and when I tried to lower the jet she slipped under the column and emerged from the other part.

"She didn't even use elemental magic" I muttered.

Beside me, Wil finally stood up, rubbing his sternum. My aunt took his axe, which had remained there when she had thrown him away.

"This is yours. Here, however much you need it."

She threw the ax towards us. It made a couple of rotations before landing in front of him owner with a thump. Wil took a step forward and pulled it out of the ground.

"Your aunt is really annoying."

"True, but she can afford it."

"Can you hit her while I attack?" Wil asked me.

"I don't know" I replied.

"Well, let's give it a try."

Wil raised his ax and the blade was coated in fire as he charged, but my aunt continued to keep an eye on me. Even so, she was able to easily deflect his attack towards the ground. At the same time I brought out three spikes of rock around my aunt, but she ducked and, although her weapon was made of wood, by coating it with her mana she managed to make it sharp enough to cut them all in a single blow.

Wil, however, did not lose heart and, without even drawing his weapon, tried to hit her with it still full of earth. I took control of the stones that my aunt had created before destroying the boulder and tried to hit her with them, so that it would be harder to dodge.

My Aunt dodged Wil's attack and kicked him to the ground. As she did so, she struck the rocks one after another with her wooden sword, reducing them to crumbs.

I created a large stone disk, with a radius that was twice my height and covered at the edge with rock spikes. I rolled it at her and, as I expected, she dodged it. Without losing heart I made it go back, over and over again. While she was dodging for the umpteenth time, however, she was intercepted by Wil, who had taken advantage of her distraction to recover and try to attack her by surprise.

For a moment I thought we finally had her, but my aunt must have guessed our strategy because she grabbed Wil's arm and, using his momentum, hurled him into the stone disc, shattering it to smithereens.

I tried to throw another jet of water but this time Aunt Elaine didn't even dodge it. She held out her hand towards the jet and it lit up with wild yellow and orange flames which, colliding with the jet of water, formed a curtain of steam that extended in all directions.

A fiery shape emerged from the cover created by our two opposing powers, heading towards my left. I tried to intercept it by summoning a rock spike but all it hit was the burning ember of my aunt's practice sword.

"Where are you looking?" said a voice behind me.

I tried to turn around and saw a punch coming at me.

For a moment I saw everything black, then my vision exploded with purple and red stars that faded as the image became clearer. I was on the ground and my cheekbone was on fire from the blow. I sat up but this made me feel dizzy.

"Damn, it's just a punch" my aunt said as she approached.

"But this was necessary?" I asked.

"So you understand how important it is to prepare defense spells when fighting."

"But you-"

"Was I fighting Wil? Yes, and I could have come at you at any moment. Even if your partner was able to engage your opponent hand-to-hand, you must always take into account that he will break free and attack you, however much it may seem unlikely. In the Beast Glades and dungeons you can also never be sure how many enemies you will face, so you must always be careful."

There was a movement that made us turn. Wil emerged from the pile of debris he had created when my aunt had crashed him into my previous attack. He was dirty and his face was full of scratches and abrasions.

"Also, feel lucky I went easy on you."

We went towards him and helped him get up. Wil continued to glare at my aunt but he didn't say anything. He had us completely outclassed, that was the power of an AA-class adventurer.

Wil and I ate a light meal while sitting on the roots of a tree, trying to recover by using animal meditation to absorb mana. My aunt was crouched on the branch of a large tree, drinking wine and lazily looking at the landscape. You wouldn't have thought from looking at her like this that she was the fearsome adventurer she really was.

"Look, in your opinion, how did your aunt become so strong?" Wil asked me, whispering in my ear.

"She was trained in an academy and Madam Astera herself told us that she was very talented. She is, after all, not the only AA-class adventurer in the world."

"Yes but, don't you think she might have used some tricks?"

As he said this he involuntarily pointed his eyes towards my hand. For a moment I had thought about it too, but I had dismissed the possibility because my aunt's type of power was still within limits considered normal, even if not common. My father had also said that his sister had tried to use it without obtaining great results, so much so that he was disconcerted by my own progress.

I was about to say it when I realized what he was trying to do. Ever since Wil had discovered that I had an artifact of the ancient mages he seemed too interested in it, so much so that I caught him looking at my hand several times. Wil was no fool, and he seemed to have guessed something about the connection between the artifact and my abnormal magical ability.

"Are you talking about elixirs and stuff like that? My father always told me that they could be dangerous and have many contraindications in the long run. I think it's just talent."

"Yeah, your dad said something like that to mine" he said, not happy with my answer.

In the forest it began to echo the sound of more bells ringing wildly without rhythm. My aunt came down from the tree and walked towards us confidently even though the wineskin appeared much more deflated than before.

"Better go, they must still be those beasts."

...

I summoned a stone spike that pierced the mana beast, a hideous, ape-faced monster whose right side of its body seemed to be melting away, with just a few scraps of flesh holding the muscles attached to the bones. The creature waved its arms ending in clawed hands for a few more seconds before abandoning itself on the stone tip, motionless. Meanwhile Wil cut off the head of a strange being with bat wings and a long neck that ended in the head of a mangy dog with fangs so long that it couldn't even close its mouth.

"I think this was the last one," my aunt said, drawing her sword from the body of a giant four-headed lizard.

"Finally... I'm dead tired" Wil exclaimed.

The villagers opened the doors and a group of people came out, heading towards the mounds where they produced charcoal. In the struggle one of these had been torn down and the wood that was burning was scattered around. The burning embers had already set fire to a shrub and the fire was in danger of spreading.

I approached, thinking of helping, but a middle-aged woman stopped me.

"The water would ruin the wood, leave it to us," she said.

Men and women approached carrying large barrels of sand and began throwing it onto the fire. To my surprise I saw that the fire was going out.

I reached out with my staff and tried to take control of the sand. It was a little more difficult than I thought since it was small grains without cohesion, but after the experience in the swamp I had no problem lifting the sand and spreading it on the lit fires, extinguishing them in a few seconds.

"Oh... thank you" said the woman, very impressed.

This being a simple village there were only two mages, both barely capable of channeling their mana. From what I had heard before there was another wizard who was a little more talented – though it was hard to tell what they might mean by 'talented' – but he had sought his fortune in a city to the north.

It was common for mages who showed a modicum of talent to leave these remote villages and seek a better life elsewhere, creating cities or mansions full of wizards and countryside that you could explore for days without finding a mage capable of creating a stabele mana sphere on the hands. During the ship journey we passed through a fishing village where an acrobat who, using tricks, had enchanted all the fishermen on the pier, including a magician who seemed not even to have noticed that the man in front of him was not a magician.

In theory here they should be used to the adventurers, who are on average stronger, but evidently those who stopped were too weak to do intermediate level magic like levitating sand.

"Okay guys, let's do this. Wil, go to the market and buy something to eat while Konrad and I go home and make a fire."

"Why do I have to be the one doing the shopping?"

"Don't argue" my aunt said, tossing him the money bag.

Once we entered the village we separated from Wil and I went home with Aunt Elaine. While I was going to get a shovel and brush to remove yesterday's ash, my aunt took a rather large log directly from the woodpile. I turned to look at her and she lit the log on fire before throwing it into the fireplace.

"Hey what are you doing?"

"I don't want to wait for you to fix it. Keep the fire going while I go get some sleep."

I looked at her, a little annoyed, as she casually walked up the stairs.

"Damn!" I said as I watched the fire visibly fade in front of me.

It took a lot of breath and a lot of twigs to stabilize the fire, but I finally did it. The fire had burned the entire outer layer of the log but the inside was still damp, which is why I had worked so hard.

"She could have at least gotten the driest wood instead of getting a random log," I muttered.

I sat on the couch and looked at my ring for a moment. Wil hadn't returned yet and I wondered if I could get the artifact out. I had felt the urge to use it ever since we got there, but because of the mana beasts or because of Wil I hadn't yet. But now the beasts in the area had been killed and Wil was out.

In the end, instinct – or was it another suggestion from the artifact? – they convinced me to take it out. I weighed the metal cuboid in my hand, then channeled mana into it to try to probe my memories in an attempt to find something useful for my growth. My first thought was of the fight I had earlier with my aunt, yet the artifact didn't let me see that. I found myself shortly after the battle against the mana beasts, when the inhabitants had thrown sand over the fire. The latter emitted a glow that I initially attributed to the fire itself, but which continued even after the sand had put it out. I saw it a couple of times before moving on to the confrontation with my aunt, more precisely at the moment in which, by burning her hand, she had caused the cloud of steam.

In the back of my mind I heard the door open and I was brought back. I turned, perhaps a little too quickly, to Wil. He was holding some food and looking at me with a questioning look that I didn't like.

"What were you doing?" he asked.

"Nothing".

As I answered, I placed the artifact back inside the dimensional ring, hoping he wouldn't notice.

From upstairs there was the sound of footsteps and my aunt came down.

"What did you find?" my aunt asked.

Wil didn't respond right away, instead continuing to stare at me.

"At that time?" she insisted, forcing him to turn around.

"I managed to find a large piece of salted meat and a wheel of cheese" he replied.

"No fresh meat? I guess that's too much to ask. At least it's not more fish."

Elaine took the piece of meat from Wil and after placing it on the table she began to cut it. I joined her and we started preparing dinner.