Noi tre stavamo correndo attraverso la foresta, saltando rami, radici e rocce. Un'altra creatura sbucò fuori da un cespuglio ma Elaine la uccise con un fendente senza smettere di correre, così noi la seguimmo. Arrivati fuori dal bosco trovammo le porte del muro di legno chiuse e degli abitanti armati di arco e lunghe picche che tentavano di uccidere quante più bestie possibili con i loro scarsi mezzi. Sotto di loro la scena era rivoltante: sembrava come se una montagna di scarti di macelleria stesse provando ad attaccarli. Nessuna bestia era uguale alle altre, ma tutte sembravano un amalgama di parti di bestie differenti cucite insieme da un pazzo, proprio come mi aveva detto il capitano della nave. Anche Elaine impallidì dall'orrore, ma la sua esperienza fece passare subito quel momento e si rivolse a me e a Konrad.

"Io andrò alla carica e tenterò di ammazzarli tutti. Tu Konrad fammi da spalla e uccidi chi fugge. Wil, rimani vicino a lui ed evita che le bestie gli si avvicinino".

Elaine caricò la sua arma dell'attributo deviante del fulmine e si diresse verso l'orda. Una bestia di mana che aveva la testa di un serpente sul fianco sparò un getto d'acqua sulla zia di Konrad, ma questa lo scansò senza problemi e con uno swing uccise lei e tre sue compagne vicine.

Un'altra bestia di mana sbucò fuori dalla boscaglia e tentò di aggredirci con le fauci di lupo in fiamme. Alzai la mia ascia da combattimento, solo per venire anticipato da Konrad che impalò la bestia con uno spuntone di pietra. Con l'elemento acqua era ancora lento e impacciato, ma con l'attributo della terra era incredibilmente veloce e preciso. Nonostante la situazione provai nuovamente quella bruciante sensazione di essere rimasto indietro rispetto a lui, la stessa che avevo sentito nel momento della sconfitta.

Altre due creature, una con sei zampe da insetto e con una testa di capra che spuntava dalla schiena e l'altra con due teste di maiale fuse sul corpo di un grosso cane, ci attaccarono da due direzioni diverse. Non ebbi problemi a sbarazzarmi di quella con le teste di maiale mentre Konrad schiacciava con un masso quella con le gambe da insetto. Nel mentre Elaine, senza la minima difficoltà, uccideva una dopo l'altra le bestie asserragliate davanti al cancello.

"Queste creature sono piuttosto deboli" commentai guardando Elaine schiacciare la testa di uno strano bagarozzo sotto il tallone dei suoi stivali.

"Vero, ma sono tanti" aggiunse Konrad.

"Secondo te ce ne sono altri nella vegetazione? È difficile dirlo con tutte queste fluttuazioni di mana".

Konrad per un momento parve pensieroso e guardò il suo anello dimensionale. Alzò lo sguardo verso il villaggio da dove gli abitanti avevano smesso si usare le frecce e si limitavano ad abbattere chi si avvicinava con le picche.

"Forse è meglio guardare".

Dal suo anello dimensionale comparve un oggetto di ottone, dall'aria vagamente familiare.

Prima che potessi chiedere cosa fosse l'aria cambiò improvvisamente. Tutte le creature, che prima attaccavano a casaccio il villaggio o Elaine, improvvisamente puntarono verso di noi, una sequela musi deformi che ci guardavano con sguardi ferini.

Tutte insieme le bestie di mana partirono alla carica contro me e Konrad. Anche dalla foresta sbucarono bestie di mana che in uno stato di totale frenesia correvano incuranti dei loro arti storti.

"Cosa cazzo hai tirato fuori?" chiesi, senza in realtà attendermi una risposta.

Elaine tentò di intercettarne e ucciderne quante più possibili, senza tuttavia ottenere risultati dato che sbucavano da ogni direzione e nonostante l'attacco continuavano a correre verso di noi.

[Barriera di lance]

L'incantesimo si Konrad innalzò una selva di spine su cui molte delle bestie si infransero, ma quelle dietro, incuranti della carneficina, scavalcarono i corpi dei loro compagni per attaccare. Mi feci avanti e, caricando tutto il mana che potevo sulla lama, scatenai una mezzaluna incandescente che uccise alcune delle bestie più piccole e respinse quelle più grandi.

Un mostro più grosso degli altri, con la testa corazzata con delle placche di roccia, mi caricò, incurante di schiacciare i suoi simili . Provai nuovamente l'attacco ma stavolta la lama rimbalzò sul suo scudo e la bestia mi scaraventò indietro. Non ebbi neanche il tempo di rialzarmi, tutto quello che potei fare fu rannicchiarmi e usare tutto il mana che avevo per proteggermi mentre l'orda mi passava sopra nel tentativo di raggiungere Konrad. Potevo sentire gli zoccoli, gli artigli e qualunque altra cosa avessero nelle zampe strapparmi i vestiti e ferirmi mentre la pressione faceva uscire l'aria dal petto. 

Ci fu uno smottamento della terra e insieme a un gruppo di creature fui sollevato in aria. Incuranti della propria incolumità, le bestie si gettarono oltre la colonna, ignorandomi.

Con l'aria che tornava dolorosamente nei mie polmoni guardai sotto. Konrad aveva innalzato una colonna di terra del diametro di una grande sequoia che si innalzava ben oltre la portata dei mostri. Precauzione inutile, perché l'unica cosa che sembravano volere era proprio lui. Si trovava circondato dalle bestie che cercavano in tutti i modi di oltrepassare la barriera che aveva eretto tra lui e l'orda.Dalla sua protezione si alzava una frusta d'acqua simile a quella con cui mi aveva battuto pochi minuti prima, con cui tentava di uccidere quante più bestie di mana possibile. 

Ci fu un boato e l'aria si riempì dell'odore di ozono quando Elaine si schiantò contro l'orda come una meteora, aprendo un buco largo diversi piedi attorno a lei. La lama della sua arma divenne sfocata mentre dilaniava ogni bestia che incontrava nel suo cammino, sfoltendo rapidamente la calca che si era attorniata al nipote.

Provai ad alzarmi, ma il dolore al braccio sinistro mi fermò. Il camicione imbottito era lacerato in più punti e da alcuni trappi scorrevano rivoli di sangue che avevano colorato di rosso il tessuto altrimenti grigiastro. Grazie a tutto il mana che avevo usato per proteggermi mi sembrava di non essermi rotto nulla, ma non potevo scendere ridotto in quelle condizioni. Fui costretto di conseguenza a un umiliante attesa mentre Elaine li eliminava tutti.

Ci volle tempo, pareva che tutte le bestie del circondario si fossero fiondate su Konrad, ma alla fine non rimase altro che bestie fatte a pezzi e tanto, davvero tanto, sangue. Il fatto che la distesa di cadaveri assomigliasse molto al branco da vivo la diceva lunga su quanto fossero ripugnanti quelle creature.

Konrad fece scendere la colonna che aveva innalzato sotto di me e con passo claudicante mi riunii nuovamente a loro. Dopo aver guardato le mie ferite e averle giudicate non gravi, Elaine si diresse a passo spedito verso il villaggio. Una volta che si sono assicurati che non ci fosse più pericolo gli abitanti aprirono la porta a noi tre ed entrammo dentro, accolti dal capo villaggio che ci stava aspettando dietro il portone con aria sollevata.

"Sono contento che siate riusciti a scacciare quelle bestiacce. Siete molto più forti di quanto pensassi".

"Tagliamo corto, è normale quello che è successo là fuori? Nessun'avventuriero di classe B – figurarsi uno di grado inferiore – sarebbe potuto uscire vivo da una situazione come quella" chiese Elaine, guardandolo con uno sguardo affilato.

"In effetti no, non è normale quello che è successo. Normalmente quelle bestie raccolgono tutto il cibo che possono e dopo un po' vanno via. Sono anche scoordinati tra di loro, quindi per gli avventurieri non è troppo difficile ucciderne un po' prima che se ne vadano. È la prima volta che li vedo caricare in massa qualcuno in quel modo".

"E allora perché lo hanno fatto con mio nipote?"

"Potrebbe essere-"

Mi fermai, sentendo una mano afferrarmi il braccio dolorante. Konrad mi stava fissando con sguardo supplichevole, scuotendo la testa per chiedermi di non dire niente.

"Cosa?" chiese il capo Lindon.

"M-magari è perché hanno visto che Konrad è molto piccolo e avranno pensato che era una preda facile" dissi.

Elaine ci guardò entrambi, pensierosa.

"Potrebbe anche essere, ma mi sembra strano".

"Le bestie di mana cercano sempre di attaccare chi gli sembra più debole" aggiunse la zia di Konrad.

"Sarà. Comunque in genere diamo una piccola festa per salutare i nuovi avventurieri. Visto quello che è successo, possiamo anche festeggiare che nessuno ci ha rimesso la vita".

"Io adesso riporto a casa questi due e do un'occhiata alle ferite di Wil. Tu ricorda di portare molto alcool alla festa".

Il capo villaggio ebbe una mezza risata.

"Me ne ricorderò".

Noi tre ci dirigemmo verso la nostra casa e, solo una volta che fummo entrati tutti ed Elaine si fu assicurata che nessuno potesse sentirci, riprendemmo a parlare.

"Ok, cosa sta succedendo?"

Guardai Konrad e dopo qualche secondo in cui raccolse i suoi pensieri questi parlò.

"Credo che siano stati attirati dall'artefatto degli antichi maghi".

"Com'è possibile?"

"Io-"

"Woha, fermi un attimo. Tu hai un manufatto degli antichi maghi?" domandai, incredulo.

"Per favore Wil, non dirlo a nessuno".

"Come hai ottenuto una cosa del genere?"

"Ce l'ha portato Alice, la cugina di mio padre. A quanto ho capito però era di nonna".

"Cosa fa?"

"Permette di vedere le cose nascoste e evidenzia le cose importanti" disse, un po' troppo sbrigativamente.

"Comunque, come fai a dire che le bestie sono state attirate da quello?"

"L'ho tirato fuori dall'anello dimensionale per controllare se ci fossero altre bestie di mana nascoste nella boscaglia e in quel momento si sono voltate e hanno iniziato ad attaccarmi in massa".

"Si può usare per controllare i dintorni? Mi sarebbe tornato molto utile un paio di volte nelle Beast Glades. Se quei cosi però sono attirati dall'artefatto allora è meglio se lo lasci stare lì".

Mentre parlavano sentii la testa pulsarmi mentre i miei pensieri giravano vorticosamente. Ripensai alle sorprendenti e strane abilità di Konrad, a tutti i momenti in cui scompariva per tutto il giorno a Elwood e di come suo padre fosse sempre stato elusivo quando parlava di lui con mio padre. Poi mi ricordai di quel giorno, quando Konrad si era risvegliato. Me n'ero dimenticato, ma in quel momento avevo visto che teneva qualcosa nascosto tra le mani.

"Wil, stai bene?" chiese Konrad, preoccupato.

Sussultai e sentii una fitta al braccio.

"È meglio se medico quel braccio" disse Elaine, con tono pratico.

"Sì, forse è la cosa migliore" risposi di rimando.

Elaine mi portò di sopra dove prese dai nostri bagagli il kit di pronto soccorso che la nonna di Konrad aveva preparato e messo nella nostra valigia. Nonostante non fosse una emettitrice e il suo carattere irruento, l'essere stata cresciuta da una guaritrice e l'aver passato tanto tempo nelle Beast Glades le avevano dato una certa conoscenza e quindi mi medicò con mano ferma ed esperta.

Mentre l'avventuriera mi spalmava l'impiastro e mi fasciava il braccio continuai a pensare a quel manufatto. Più lo facevo e più mi convincevo che Konrad non stesse dicendo tutto e che quello fosse il vero segreto della sua forza impossibile. Dovevo assolutamente controllare di persona.

...

La festa si protrasse fino a tardi. Non era stata molto diversa da qualsiasi altra festa a cui avessi assistito a Elwood, una serie di mangiate, bevute e giochi rudi di gente semplice. Rimasi per lo più in disparte, il braccio dolorante significava che non potevo partecipare alla maggior parte dei giochi. Anche fosse non ne avrei avuto voglia, l'unica cosa che mi premeva era vedere quell'artefatto da vicino.

Quando finalmente la festa finì e tutti andammo a letto io rimasi vigile. Avevo dormito qualche ora dopo essere stato fasciato, quindi per me non fu così difficile attendere che Konrad si addormentasse. Aspettai finché il suo respiro non divenne regolare, poi mi alzai dal mio pagliericcio e mi avvicinai. Konrad era addormentato in posizione rannicchiata e la sua mano, con in bella vista l'anello dimensionale di suo padre, era poggiata sul cuscino vicino al suo viso.

Mentre avvicinavo la mano mi venne per un momento il dubbio che l'anello potesse avere una qualche forma di riconoscimento del mana, come a volte avevo sentito dire, ma poi mi venne in mente che se fosse stato così lui stesso non sarebbe riuscito a usarlo e lo sfilai con facilità. Essendo l'anello di suo padre era ancora grosso per lui e anche tenendolo al pollice capitava mentre dormiva che si sfilasse.

Scesi al piano di sotto, dove Elaine era crollata sul divano. Puzzava di alcool da fare schifo e probabilmente non sarebbe stata in grado di svegliarsi nemmeno se un'orda di quelle bestiacce l'avesse investita. Le riservai solo un occhiata prima di uscire nella notte fredda. Fuori non c'era nessuno e dalle finestre delle case non proveniva alcuna luce. Le uniche fonti di luce oltre alla luna e alle stelle provenivano dal recinto e dalle torri, da delle sentinelle che molto probabilmente il capo Lindon aveva posto a guardia per avvisare la popolazione di qualsiasi pericolo.

Girai un po' per il villaggio, cercando un posto appartato per poterlo testare, tuttavia, anche se racchiuso dentro delle mura, quello rimaneva un villaggio e quindi non c'erano vicoli dove appartarsi. Alla fine decisi che dato che erano tutti a dormire, finché rimanevo lontano dalle mura, nessuno mi avrebbe visto.

Ripensai alla giornata appena trascorsa e a cosa aveva detto Konrad, sul fatto che le bestie di mana potrebbero essere state attratte dall'artefatto. Era rischioso tirarlo fuori? Però Elaine ne aveva ucciso talmente tante quella mattina che probabilmente non erano rimaste bestie nell'area e probabilmente ci sarebbe voluto tempo perché ricomparissero, specie in quei numeri.

Mi misi l'anello dimensionale all'indice e lo attivai. Era la prima volta che usavo un anello dimensionale e mi sentii strano mentre cercavo di raggiungere ciò che stavo cercando.

Tirai fuori un piccolo parallelepipedo di metallo, con uno strano fosso al centro. Dopo essermi guardato attorno ed essermi assicurato che nessuna guardia stava gridando l'allarme iniziai a esaminare il manufatto. Non mi sembrava nulla di speciale e non riuscivo a vedere nulla di particolare sulla sua superficie. Forse avrei visto qualcosa di più specifico osservandolo alla luce di una torcia, ma in quel momento mi dovevo accontentare di quella della luna.

Provai a immettere mana nel manufatto e sentii qualcosa di strano sotto i polpastrelli, come se un pezzo che non avevo notato si stesse muovendo. Assecondai quel movimento e dal manufatto uscì quella che, in mancanza di un paragone migliore, sembrava una finestrella. Dentro la cornice coperta di simboli si trovava una sorta di cristallo violetto e trasparente. Provai a guardarci attraverso, puntandolo in varie direzioni: per terra, in cielo, verso la casa in cui alloggiavamo e anche verso il castello, illuminato da uno strano alone a causa della luna che gli stava sopra.

"Che ci fai sveglio?" domandò all'improvviso una voce dietro di me.

Sobbalzai per lo spavento, facendo cadere l'artefatto che si chiuse mentre cadeva per terra.

"Mi hai spaventato!" esclamai, cercando di regolarizzare nuovamente il battito.

"Scusa" disse il capo villaggio, alzando le mani.

Mi piegai e rimisi il manufatto nell'anello dimensionale.

"Cos'era?"

"Niente, una cosa per guardare meglio gli oggetti lontani" affermai, sperando che associasse il leggero tremito della mia voce allo spavento di prima.

"Stavi guardando il castello?" chiese, puntando gli occhi nella stessa direzione in cui stavo guardando io.

"Sì, ho incontrato il lord questa mattina e mi ha dato un impressione davvero sinistra".

In quel momento stavo parlando a ruota libera, cercando di allontanare il più possibile il discorso dal manufatto che avevo preso.

"Vero. Non ho mai avuto un colloquio con lui ma una volta in cui sono andato a parlare con il signor Krane l'ho visto di sfuggita mentre camminava per il castello. Mi ha fatto venire i brividi".

"Come mai vive in quel castello? È troppo grande ed è praticamente una rovina".

"Nessuno lo sa. Di certo la sua casata vive lì da un tempo immemorabile. Forse è per questo".

"E gli altri membri della sua famiglia? Non ho visto nessuno in quel castello a parte lui, il signor Krane e quella vecchia domestica".

"Da quel che ne so solo loro tre vivono nel castello. Un tempo pare ci fossero altri membri della famiglia, ma ora è rimasto solo lui".

"Cosa è successo agli altri?"

"Pare che molti nascessero malati, storpi, o comunque poco sani. Si dicono cose orribili, di incesto e di tentativi di mantenere il sangue puro per ottenere un qualche potere superiore".

"È disgustoso" affermai, sentendo un brivido scendermi lungo la schiena.

Avevo sentito tante storie del genere su esperimenti orribili compiuti dai nobili nel tentativo di ottenere più potere, ma sentire questo dopo averlo visto rende questo tipo di storie ancora più reale.

"Da quello che ho sentito dovrebbe esserci un membro della famiglia ancora vivo, una ragazza. Si racconta che fosse nata insieme a una gemella, un essere deforme morto pochi giorni dopo il parto. Ma tanto la gemella era nata malata quanto lei invece era una ragazzina bella e vivace. Tuttavia crebbe in quel castello solitario mentre sempre più parenti morivano attorno a lei. Lord Bartimus ordinò ai suoi genitori, due cugini, di fare un figlio maschio da dare in sposa alla bambina, dicendo che sarebbe stata la salvezza della casata. Eppure non ebbero altri figli e la madre morì, seguita dal padre.

Un giorno, quando non era molto più grande di te, riuscì ad ascoltare una conversazione che la atterrì completamente. Lord Bartimus in persona l'avrebbe sposata, così da generare un figlio dai poteri immensi, pari a quelli degli dei. La ragazzina, orripilata, riuscì a fuggire dal castello e di lei si è persa ogni traccia. Da allora in quel castello vivono solo loro tre, circondati da rovine".

"Sembra una storia di quelle che si raccontano intorno al fuoco mentre si viaggia" dissi, nonostante dentro di me sentissi un profondo disagio.

"Probabilmente hai ragione tu e sono soltanto storie" concesse lui, guardando lontano davanti a sé.

"Io... credo che andrò a dormire" dissi.

"Buonanotte".

Lo lasciai lì, a guardare in lontananza il castello, e mi diressi verso l'alloggio. Prima di entrare mi fermai e guardai l'anello che tenevo al dito. Ancora non ero riuscito a capire cosa facesse il manufatto. Forse serviva davvero per trovare le cose nascoste – la strana finestrella sembrava confermarlo – eppure non potei fare a meno di pensare che Konrad ed Elaine mi stessero nascondendo qualcosa. Fui tentato dall'idea di riprovarci , ma non sapevo se ci fossero altri che potevano vedermi e non era detto che riuscissi a capire come funzionava nell'arco di quella notte.

Sospirai e rientrai dentro.

English version

The three of us were running through the forest, jumping over branches, roots and rocks. Another creature came out of a bush but Elaine slashed it to death without stopping running, so we followed her. When we arrived outside the woods we found the doors of the wooden wall closed and the inhabitants armed with bows and long pikes who were trying to kill as many beasts as possible with their limited means. Below them the scene was revolting: it seemed as if a mountain of butcher's waste was trying to attack them. No two beasts were alike, but they all looked like an amalgam of different beast parts sewn together by a madman, just as the ship's captain had told me. Even Elaine turned pale with horror, but her experience allowed her to recover quickly and she turned to me and Konrad.

"I will charge and try to kill them all. You, Konrad, stay behind and kill those who flee. Wil, stay close to him and prevent the beasts from approaching him."

Elaine charged her weapon with the deviant lightning attribute and headed towards the horde. A mana beast that had a snake's head on its side shot a jet of water at Konrad's aunt, but she dodged it easily and with one swing of her sword she killed it and three of it's companions.

Another mana beast burst out of the brush and attempted to attack us with its burning wolf jaws. I raised my battle axe, only to be preempted by Konrad who impaled the beast with a stone spike. With the water element he was still slow and clumsy, but with the earth attribute he was incredibly fast and precise. Despite the situation, I once again felt that burning sensation of having fallen behind him, the same one I had felt at the moment of defeat.

Two more creatures, one with six insect-like legs and a goat's head growing out of its back and the other with two pig's heads fused onto the body of a large dog, attacked us from two different directions. I had no problem getting rid of the one with the pig heads while Konrad crushed the one with the insect legs with a rock. Meanwhile, Elaine, without the slightest difficulty, killed the animals barricaded in front of the gate one after another.

"These creatures are rather weak" I commented, watching Elaine crush the head of a strange bastard under the heel of her boots.

"True, but there are a lot of them," added Konrad.

"Do you think there are more in the vegetation? It's hard to tell with all these mana fluctuations."

Konrad looked thoughtful for a moment and later at his dimensional ring. He looked up at the village where the inhabitants had stopped using arrows and limited themselves to cutting down anyone who approached with pikes.

"Maybe it's best to look."

A brass object appeared from his dimensional ring, looking vaguely familiar.

Before I could ask what it was the air suddenly changed. All the creatures, which before randomly attacked the village or Elaine, abruptly headed towards us, a succession of deformed faces looking at us with feral gazes.

All together the mana beasts charged at me and Konrad. Mana beasts also emerged from the forest and in a state of total frenzy ran around regardless of their crooked limbs.

"What the fuck did you bring up?" I asked, not actually expecting an answer.

Elaine tried to intercept and kill as many as possible, but to no avail as they came out from every direction and continued to run towards us despite the attack.

[Spear Barrier]

The Konrad's spell cast a forest of thorns upon which many of the beasts crashed, but those behind, heedless of the carnage, leapt over the bodies of their comrades to attack. I stepped forward and, charging as much mana as I could onto the blade, unleashed a glowing crescent that killed some of the smaller beasts and drove the larger ones back.

A monster bigger than the others, with its head armored with rock plates, charged at me, regardless of crushing its peers. I tried the attack again but this time the blade bounced off its shield and the beast threw me backwards. I didn't even have time to get up, all I could do was cower and use all the mana I had to protect myself as the horde passed over me in an attempt to reach Konrad. I could feel their hooves, claws, and whatever else was in their paws tearing at my clothes and hurting me as the pressure forced the air out of my chest.

There was a landslide of the earth and together with a group of creatures I was lifted into the air. Careless of their own safety, the beasts threw themselves over the column, ignoring me.

With the air painfully returning to my lungs I looked below. Konrad had raised a column of earth the diameter of a large redwood that rose far beyond the reach of the monsters. A useless precaution, because the only thing they seemed to want was him. He found himself surrounded by the beasts who were trying in every way to overcome the barrier he had erected between him and the horde. From his protection rose a whip of water similar to the one with which he had beaten me a few minutes earlier, with which he attempted to kill as many mana beasts as possible.

There was a boom and the air filled with the smell of ozone as Elaine crashed into the horde like a meteor, tearing a hole several feet wide around her. The blade of her weapon blurred as she tore through every beast that crossed her path, quickly thinning out the mob that had surrounded her nephew.

I tried to get up, but the pain in my left arm stopped me. The padded shirt was torn in several places and streams of blood flowed from some of the holes, coloring the otherwise greyish fabric red. Thanks to all the mana I had used to protect myself, it seemed like I hadn't broken anything, but I couldn't go down in that condition. I was consequently forced into a humiliating wait while Elaine eliminated them all.

It took time, it seemed that all the beasts in the surrounding area had rushed towards Konrad, but in the end there was nothing left but beasts torn to pieces and a lot, a lot of blood. The fact that the mass of corpses looked so much like her living pack spoke volumes about how repulsive the creatures were.

Konrad lowered the column he had raised beneath me and with limping steps I rejoined them. After looking at my wounds and judging them not serious, Elaine walked briskly towards the village. Once they made sure that there was no longer any danger, the inhabitants opened the door for the three of us and we went inside, welcomed by the village chief who was waiting for us behind the door with a relieved look.

"I'm glad you managed to chase those beasts away. You're much stronger than I thought."

"Let's cut it short, is what happened out there normal? No B-class adventurer – let alone one of a lower rank – could have made it out of a situation like that alive" asked Elaine, looking at him with a sharp gaze.

"Actually, no, it's not normal what happened. Normally those beasts gather all the food they can and after a while they go away. They are also uncoordinated among themselves, so it's not too difficult for the adventurers to kill a few first let them go away. It's the first time I've seen them mass attack someone like that."

"Then why did they do it to my nephew?"

"Could be-"

I stopped, feeling a hand grab my sore arm. Konrad was staring at me pleadingly, shaking his head to ask me not to say anything.

"What?" Chief Lindon asked.

"M-maybe it's because they saw that Konrad is very small and thought he was easy prey" I said.

Elaine looked at us both thoughtfully.

"It could be, but it seems strange to me."

"Mana beasts always try to attack those who seem weakest to them" added Konrad's aunt.

"Maybe. However, we usually throw a small party to greet new adventurers. Given what happened, we can also celebrate that no one lost their lives."

"I'll take these two home now and take a look at Wil's injuries. You remember to bring plenty of alcohol to the party."

The village chief half-laughed.

"I'll remember."

The three of us headed towards our house and only once we were all inside and Elaine had made sure no one could hear us did we start talking again.

"Okay, what's going on?"

I looked at Konrad and after a few seconds of him collecting his thoughts he spoke.

"I believe they were attracted by the artifact of the ancient mages."

"How is it possible?"

"I-"

"Woha, stop a minute. Do you have an ancient mage artifact?" I asked, incredulous.

"Please Wil, don't tell anyone."

"How did you get something like that?"

"Alice, my father's cousin, brought it to us. From what I understand, however, it was my grandmother's."

"What does it do?"

"It lets you see hidden and highlights important things" he said, a little too hastily.

"Anyway, how can you say the beasts were attracted to that?"

"I took it out of the dimensional ring to check if there were any more mana beasts hiding in the bush and that's when they turned and started attacking me wholesale."

"Can it be used to check the surroundings? It would have come in very handy a couple of times in the Beast Glades. But if those things are attracted to the artifact then it's best if you leave it there."

As they talked I felt my head pounding as my thoughts whirled. I thought about Konrad's amazing and strange abilities, about all the times he would disappear all day in Elwood, and about how his father had always been elusive when talking about him to my father. Then I remembered that day, when Konrad had awaken. I had forgotten, but at that moment I saw that he was holding something hidden in his hands.

"Wil, are you okay?" Konrad asked, worried.

I jumped and felt a twinge in his arm.

"It's best if I doctor that arm" said Elaine, matter-of-factly.

"Yes, maybe that's for the best" I replied back.

Elaine took me upstairs where she took from our luggage the first aid kit that Konrad's grandmother had prepared and placed in our suitcase. Despite her not being an emitter and her fiery nature, having been raised by a healer and having spent so much time in the Beast Glades had given her some knowledge and so she treated me with a firm and expert hand.

While the adventuress spread the poultice on me and bandaged my arm, I continued to think about that artifact. The more I did it, the more I became convinced that Konrad wasn't telling everything and that this was the real secret of his impossible strength. I absolutely had to check it out in person.

...

The party went on until late. It hadn't been much different from any other party I'd attended in Elwood, a series of eating, drinking and rough games by simple people. I mostly stayed on the sidelines, my sore arm meaning I couldn't participate in most games. Even if it were I wouldn't have wanted to, the only thing I wanted was to see that artifact up close.

When the party finally ended and we all went to bed I remained vigilant. I had slept a few hours after being swaddled, so it wasn't that difficult for me to wait for Konrad to fall asleep. I waited until his breathing became regular, then I got up from my pallet and approached. Konrad was asleep in a curled up position and his hand, with his father's dimensional ring in plain sight, rested on the pillow near his face.

As I brought my hand closer I had a momentary doubt that the ring might have some form of mana recognition, as I had sometimes heard, but then it occurred to me that if that were the case he himself wouldn't be able to use it. and I took it off with ease. Since it was his father's ring, it was still big for him and even when he held it on his thumb it happened while he was sleeping that it slipped off.

I went downstairs, where Elaine had collapsed on the couch. She smelled like alcohol and she probably wouldn't have been able to wake up even if a horde of those beasts had hit her. I only spared her a glance before heading out into the cold night. There was no one outside and no light came from the windows of the houses. The only sources of light other than the moon and stars came from the enclosure and the towers, from sentries that Chief Lindon had most likely placed on guard to warn the population of any danger.

I wandered around the village a bit, looking for a secluded place to test it, however, even if enclosed within walls, it was still a village and therefore there were no alleys to retreat to. In the end I decided that since everyone was asleep, as long as I stayed away from the walls, no one would see me.

I thought about the day before and what Konrad had said about the mana beasts being attracted to the artifact. Was it risky to take it out? But Elaine had killed so many that morning that there were probably no beasts left in the area and it would probably take time for them to reappear, especially in those numbers.

I put the dimensional ring on my index finger and activated it. It was my first time using a dimensional ring and I felt strange as I tried to achieve what I was looking for.

I took out a small metal parallelepiped, with a strange ditch in the center. After looking around and making sure that no guards were shouting the alarm, I began to examine the artifact. It didn't seem anything special to me and I couldn't see anything special on its surface. Maybe I would have seen something more specific by looking at it in the light of a flashlight, but at that moment I had to settle for that of the moon.

I tried to put mana into the artifact and felt something strange under my fingertips, as if a piece I hadn't noticed was moving. I followed that movement and what, for lack of a better comparison, looked like a small window emerged from the artifact. Inside the frame covered with symbols there was a sort of violet and transparent crystal. I tried to look through it, pointing it in various directions: on the ground, in the sky, towards the house where we were staying and also towards the castle, illuminated by a strange halo due to the moon that was above it.

"What are you doing awake?" a voice suddenly asked behind me.

I jumped in fright, dropping the artifact and it closed as it fell to the floor.

"You scared me!" I exclaimed, trying to regulate my heartbeat again.

"Sorry" the village chief said, raising his hands.

I bent down and placed the artifact back in the dimensional ring.

"What it was?"

"Nothing, just something to look at distant objects better" I stated, hoping that he would associate the slight tremor in my voice with the previous scare.

"Were you looking at the castle?" he asked, pointing his eyes in the same direction I was looking.

"Yes, I met the lord this morning and he made a very sinister impression on me."

At that moment I was speaking freely, trying to distance the conversation as much as possible from the artefact I had taken.

"True. I never had a conversation with him but one time when I went to talk to Mr. Krane I caught a glimpse of him walking around the castle. It gave me the shivers."

"How come he lives in that castle? It's too big and it's practically a ruin."

"No one knows. Certainly his house has lived there since time immemorial. Maybe that's why."

"And the other members of his family? I didn't see anyone in that castle except him, Mr. Krane, and that old maid."

"From what I know only the three of them live in the castle. There used to be other members of the family, but now only he is left."

"What happened to the others?"

"It seems that many were born sick, crippled, or otherwise unhealthy. Horrible things are said, of incest and attempts to keep one's blood pure in order to obtain some higher power."

"It's disgusting" I stated, feeling a shiver run down my spine.

I had heard many stories like this about horrible experiments carried out by nobles in an attempt to gain more power, but hearing this after seeing it makes these types of stories even more real.

"From what I heard there should be a member of the family still alive, a girl. It is said that she was born together with a twin, a deformed being who died a few days after giving birth. But the twin was born sick as much as she was a beautiful and lively girl. However, she grew up in that lonely castle while more and more relatives died around her. Lord Bartimus ordered her parents, two cousins, to produce a son to marry the little girl, saying that she would be the salvation of the house. Yet they had no other children and the mother died, followed by the father.

One day, when she wasn't much older than you, she overheard a conversation that completely terrified her. Lord Bartimus himself would have married her, so as to produce a son with immense powers, equal to the gods. The horrified girl managed to escape from the castle and all trace of her has been lost. Since then only the three of them have lived in that castle, surrounded by ruins."

"It sounds like a story like the ones you tell around the campfire while travelling" I said, despite feeling a deep unease inside me.

"You're probably right and they're just stories" he conceded, looking far ahead.

"I...I think I'll go to sleep," I said.

"Good night".

I left him there, looking at the castle in the distance, and headed towards the accommodation. Before entering I stopped and looked at the ring on my finger. I still couldn't figure out what the artifact did. Maybe it really was to find hidden things – the strange little window seemed to confirm this – and yet I couldn't help but think that Konrad and Elaine were hiding something from me. I was tempted to try again, but I didn't know if there were others who could see me and I didn't necessarily understand how it worked during that night.

I sighed and went back inside.