Konrad Rootsawer

Il mana della terra tendeva verso il basso, cercando di rimanere coesa nelle sue parti. Per quanto si sbriciolasse non diventava mai liquida, in qualche modo tendeva sempre ad aggregarsi in grani. In mezzo ai granelli finissimi l'acqua tendeva ugualmente verso il basso, ma anche a riempire ogni spazio vuoto tra i grani. Potevo sentire un'altra forza che agiva sull'acqua, che la attirava verso l'alto e i lati. Io la favorivo, compattando i granuli e spingendo l'acqua verso l'esterno.

Aprii gli occhi, osservando Mertyn che stava estraendo l'acqua dall'ennesimo recinto che avevo sollevato, questa volta non per creare campi coltivati ma per allungare la strada. Avevo ormai perso il conto di quanti terrazzamenti avevamo creato da quando io e Wil eravamo arrivati qui ma pensai che fosse abbastanza per dare un appezzamento di terreno a tutti gli abitanti di un villaggio. Da quel che mi è parso di capire volevano creare un collegamento più diretto con il nord di Sapin, evitando la strada lungo la costa per Etistin e il passaggio difficile delle Grandi Montagne. Probabilmente volevano anche aumentare la produzione agricola strappando terreno agli acquitrini e fornire punti di riposo a chi faceva questa strada. Era ancora fresco il ricordo della traversata disagevole e capivo quanto sarebbe stata importante una strada del genere.

"Quand'è che finiamo?" chiese Wil, asciugandosi il sudore dalla fronte.

"Non lo so, ce lo diranno loro".

"Siamo molto lontani, non voglio rischiare di arrivare di notte"

"Ho paura che sia molto probabile".

Ormai la strada si estendeva così in là che ci volevano diverse ore di camminata per arrivare fino al campo, al punto che il pranzo lo avevano servito lì, senza farci tornare a mensa. Per diverse settimane il gruppo addetto alla costruzione della strada si era occupato di consolidare le sezioni già traccate, sia indietro che avanti, ma adesso si voleva continuare a estendere la strada in direzione degli altri campi di costruzione. Ben presto il gruppo si sarebbe diviso in tre parti, due che avrebbero costruito altri piccoli campi che si sarebbero occupati solo di allungare la strada senza estendere ulteriormente le coltivazioni e un terzo che avrebbe mantenuto quello che era stato costruito in attesa dei coloni.

Come avevo purtroppo previsto i controllori ci fecero lavorare troppo tempo e quando iniziammo ad andare versp il campo il sole iniziava già a calare. Eravamo ancora in cammino quando la luce iniziò rapidamente a svanire.

"Accidenti, ma il vecchio non aveva detto al nostro controllore di farci arrivare prima del buio?" si lamentò Mertyn.

Alla mia sinistra Wil incespicò, riuscendo a rimanere in piedi ma imprecando a mezza voce. Un luogo irregolare come la palude era molto pericoloso quando non c'era più luce. Purtroppo solo la guardia aveva una torcia e, anche se cercavamo tutti di rimanergli vicino, ben presto gli schiavi più deboli rallentavano, costringendoci periodicamente a fermarci e allungando ancora di più il cammino.

"Questa è davvero una seccatura, non vedo l'ora di finire e andarmene da questo postaccio" disse Wil.

"Manca ancora qualche giorno, abbi pazienza" provai a calmarlo, nonostante mi sentissi esattamente come lui.

Stavo per dire qualcos'altro, ma mi fermai quando mi parve di sentire una perturbazione nel mana atmosferico e mi girai. Scrutai l'oscurità, ma a parte gli schiavi rimasti indietro non mi parve di sentire nessun'altro.

"Cosa succede?" chiese Wil.

"Non lo so, mi è parso di sentire qualcosa".

"Una bestia di mana?"

"Potrebbe essere, un paio di settimane fa la precedente squadra è stata attaccata da una bestia di mana di classe D" intervenne la guardia.

"Davvero?" chiese uno degli schiavi, spaventato.

"Cercate di tenere il passo. Invece tu, ragazzino, cerca di stare attento a eventuali pericoli".

"Ehi, sono io l'avventuriero qui" disse Mertyn.

La guardia lo ignorò e continuò a camminare, ma gli schiavi fecero maggiori sforzi per stare più vicini possibile alla torcia. Alla fine arrivammo all'interno dell'abitato, dove gli altri lavoranti erano già andati nelle loro baracche. Entrammo in mensa dove i cuochi ci avevano tenuto il cibo, ma il meglio se l'erano già presi quelli che erano venuti prima e dovemmo accontentarci degli scarti, motivo per qui non mangiammo molto a cena quella sera.

Arrivati nelle nostre camere, nonostante l'ora, io e Wil rimanemmo un attimo fuori ad allenarci dato che la camminata ci ha permesso di accumulare un po' di mana con la meditazione animale. Chiusi gli occhi e iniziai a manipolare una sfera di fango grossa quanto il mio busto. Analizzai ogni singolo aspetto della terra e dell'acqua all'interno della sfera, le similitudini e le differenze dei due elementi. L'acqua legava le particelle di terra tra di loro, ma anche la terra forniva un sostegno all'acqua per non cadere giù. Quando la terra si scontrava con un altro oggetto solido non si attaccava ad esso, rimanendone distinto senza un intervento esterno, ma l'acqua invece tendeva a riempire ogni spazio vuoto e aderire entro un certo limite a ogni oggetto solido. Iniziai ad addensare la terra in granuli più grossi, separandolo dall'acqua. Potevo sentire nella bolla formarsi sempre più rocce mentre l'acqua diventava più pulita.

"Accidenti, è difficile" disse Wil, facendomi perdere la presa sull'acqua e facendone cadere un po' per terra.

Lo guardai. Sul suo dito si poteva percepire un accumulo di mana che si disperdeva nell'atmosfera, producendo volute di fumo bianco. A intermittenza si potevano vedere fiammelle che si accendevano e si spegnevano.

"Devi cercare di concentrarti di più, stai sprecando troppo mana. Direi che appena un quarto del mana che mandi nel tuo dito si trasforma in fuoco".

"Come faccio a concentrarmi di più?"

"Prova a ripetere 'fuoco' come fosse un incantesimo".

Wil mi guardò storto, poi iniziò a ripetere la parola 'fuoco'. Il mana iniziò a stabilizzarsi, producendo una fiamma più uniforme che pareva una candela, anche se potevo dire dal fumo che continuava a sprecare mana. Se avesse provato ad accendere l'intera mano probabilmente avrebbe esaurito le sue riserve di mana molto velocemente, anche perché non riusciva ancora ad usare la meditazione animale quando doveva concentrarsi in quel modo.

Dopo che Wil era riuscito a sfondare e a raggiungere lo stadio arancione scuro il suo mana è virato più chiaramente verso l'elemento fuoco, anche se la sua inclinazione stava iniziando a emergere già da prima. Anche con la meditazione animale aveva fatto qualche passo avanti, sebbene fosse ancora lontano dal padroneggiarla. Non avevo un metro di paragone con cui potermi confrontare perché ero l'unico che conosceva quella abilità, però se io potevo assorbire circa un quinto del mana che potevo assorbire con la meditazione, Wil poteva raccoglierne al massimo un ventesimo, forse meno quando sforzava troppo il mana e non riusciva ad utilizzarlo mentre esercitava la magia elementale. Considerando però che io l'avevo imparata sentendo sulla mia pelle una bestia di mana che la usava i suoi progressi erano davvero notevoli.

"È meglio tornare dentro" dissi dopo un po'.

"Già".

Wil spense la fiamma nel suo dito e insieme tornammo dentro, sdraiandoci nelle nostre brande. Ormai l'accampamento era completamente silenzioso e gran parte delle luci erano spente, lasciando solo quelle delle vedette. Nonostante la mia proposta, appena Wil sembrò dormire mi misi seduto a gambe incrociate e iniziai ad affinare il mio nucleo. Potevo sentire che mancava ormai molto poco perché esso salisse allo stadio arancione chiaro e volevo che avvenisse prima di tornare a Blackbend.

Nonostante il colpo subito sia io che Wil eravamo riusciti a crescere come maghi. Mi chiesi se fosse il caso di tentare di entrare nella Gilda degli avventurieri. Sapevo che sarebbe stato difficile senza qualcuno che garantisse per noi a causa della nostra età, in particolare la mia dato che molti si erano appena risvegliati alla mia età.

Ero concentrato verso di me quando all'improvviso mi si accese un campanello d'allarme, una sensazione dietro la nuca che avevo provato anche in quel giorno fatididico. Ritirai in fretta la scatolina con dentro il manufatto, una cosa che avevo fatto di rado da quando avevo lasciato il villaggio, e aprii il vetrino. Due sagome rosse si trovavano all'esterno delle stanze, nel breve corridoio che portava all'esterno. In quel momento riuscii a sentire due debolissime firme di mana, come di due maghi ce cercavano di ritirarlo per non farsi scoprire.

Una delle sagome era entrata nella stanza degli altri due maghi mentre la seconda aspettava appena oltre la soglia. La sagoma si fermò davanti a uno dei due letti, poi, con orrore, sentii la firma di mana di uno dei due maghi che lavoravano con noi spegnersi improvvisamente.

[Lancia di pietra]

Il mio incantesimo colse alla sprovvista la seconda sagoma, che non ebbe il tempo di reagire e dopo un guizzo il suo mana si disperse. La firma di mana dell'altro mago si agitò, ma l'assalitore abbandonò ogni prudenza e lo uccise con un colpo.

"Allontanati da lì!" gridai, ma Wil era intontito dal sonno e una spada insanguinata trapassò il muro sottile tentando di colpirlo.

Evocai un pilastro di terra che bloccò il colpo e sbalzò la branda con sopra Wil verso di me.

"Cosa cazzo sta succedendo?" chiese il mio compagno, che finalmente si liberò dalle coperte.

Ci fu un forte schiocco e l'assalitore scaraventò via la nostra protezione. Era un uomo alto e magro, vestito con gli stracci degli schiavi nonostante non l'avessi mai visto prima e brandiva una specie di spada corta che grondava sangue.

Senza dire una parola provò ad attaccarmi, ma il colpo era dato quasi alla cieca e riuscii a schivarlo. In quel momento Wil, che era ancora disarmato, gli diede un pugno nello stomaco che riuscì ad allontanarlo. Nonostante il colpo riuscì a parare un secondo pugno con il braccio disarmato, ma questo mi permise di prendere il controllo dell'evocazione che avevo usato per proteggere Wil e lanciandoglielo contro come il masso di una catapulta, scaraventandolo fuori dal capanno e portandosi dietro il suo compagno caduto.

Uscii dal buco nella parete, ma ciò che mi trovai davanti mi raggelò. L'uomo che avevo colpito fuori aveva la punta della lancia di pietra conficcata tra il mento e la cima della testa ed era chiaramente morto, ma ancora più orribile era l'uomo che ci aveva assalito, che stava vomitando sangue e aveva due costole rotte che sporgevano dal petto come gli artigli di un mostro.

Incespicai indietro, totalmente orripilato dalla scena che io avevo causato, e questo per poco non mi costò la vita. Un uomo tozzo e barbuto si scagliò contro di me con una mazza che terminava con una pietra grossa quanto la mia testa e fu solo l'intervento di Wil che mi salvò da morte certa, intercettando il colpo con la sua ascia da lavoro e colpendolo in mezzo alla testa con l'ascia da combattimento che aveva nell'altra mano. L'uomo non era un mago e anche se Wil non aveva recuperato del tutto il mana ne bastò poco per ucciderlo e voltarsi nella mia direzione.

"Ma quello è un elfo" disse Wil, indicando i due maghi che avevo ucciso. Nonostante la riluttanza guardai i due ed effettivamente l'uomo che avevo ucciso con la lancia di pietra aveva le orecchie appuntite.

"Che ci fa un elfo qui?" chiesi, distogliendo subito lo sguardo.

"Pensi sia un attacco di Elenoir?"

"E che mi dici dei due umani?"

Wil stava per rispondere, ma mi spinse di lato e affrontò un altro assalitore armato di quella che sembrava una falce da giardino, sbarazzandosi velocemente anche di lui.

"Meglio tenersi le domande per dopo" disse.

In quel momento mi resi conto che l'accampamento era nel caos. Tre baracche degli schiavi erano andate a fuoco e si innalzavano altre due fiamme in direzione della casa del capomastro e della mensa. Una delle torri stava dando l'allarme suonando il corno, ma dalle altre si scagliavano frecce verso chiunque tentasse di allontanarsi invece che ai nemici che si stavano riversando dentro.

Afferrai il mio bastone con più forza, la paura di morire che aveva momentaneamente soppiantato l'orrore. Altri tre uomini si avventarono su di noi, sperando di coglierci alla sprovvista, ma presi il controllo della pietra in cima alla mazza dell'energumeno di prima e iniziai a farla roteare violentemente intorno a noi due. Uno degli uomini venne colpito in pieno e scaraventato via e un altro inciampò all'indietro, ma il terzo uomo riuscì a schivarlo e ad avvicinarsi, non riuscendo però a scampare all'ascia di Wil.

"Vattene, i due ragazzini non possono essere affrontati da un non mago" disse una voce melodiosa proveniente da uno dei vicoli.

Da esso comparve una donna minuta con lunghi capelli verdi, avvolta in pelli di un qualche rettile che le coprivano appena il seno e i fianchi e che portava sul capo una corona fatta di rami coperti di foglie. All'altezza del plesso solare aveva uno strano tatuaggio concentrico da qui ne partivano altri per lo più in direzione delle braccia e della faccia, formando disegni complicati.

Anche lei aveva le orecchie a punta.

L'uomo si fece da parte e le mani della donna iniziarono a vorticare di vento. In quel momento mi venne in mente che era la seconda volta che affrontavo un mago in combattimento e la prima era stata appena pochi minuti prima, anche se ero troppo agitato per rendermene conto.

La donna iniziò a cantare e Wil provò ad attaccarla prima che finisse, ma questa terminò più velocemente di quanto pensassimo il suo incantesimo e dalle mani lanciò delle palle di vento concentrate verso il mio compagno, che venne colpito e scaraventato indietro. Lanciai la pietra della mazza verso di lei ma il nostro avversario, stavolta senza neanche cantare, riuscì a deviare di lato la pietra con i vortici di vento che mulinavano nella sua mano.

Non era come il primo assalitore, che non era neanche riuscito a rafforzare le sue difese abbastanza velocemente da sopravvivere al mio colpo. Era una maga esperta e noi avevamo speso molto del nostro mana lavorando, in particolare Wil.

Per un momento mi chiesi dove fossero finite le guardie, ma non ebbi tempo di preoccuparmi perché la donna attaccò con due falci di vento incrociate. Riuscii a parare il colpo erigendo una barriera, ma dal modo in cui avevano penetrato per metà nella stessa potevo dire che se ci avesse colpito ci avrebbe tagliato a metà.

"Konrad, io provo ad attaccarla di nuovo, tu coprimi".

"Aspetta non-"

Senza prestare ascolto ad eventuali obiezioni scavalcò la barriera e provò nuovamente a caricarla. Imprecando distrussi la barriera e iniziai a scagliarne i pezzi contro di lei. Senza scomporsi la donna indietreggiò e riuscì a schivare o deviare i miei proiettili. Quando Wil fu abbastanza vicino provò ad attaccarla con entrambe le asce, ma la donna evocò una corrente dietro di lui che lo fece incespicare, permettendo alla donna di scansarsi a sinistra. Ancora peggio, potevo sentire il suo mana che si stava condensando in un nuovo attacco.

Improvvisamente il mana ambientale si agitò violentemente, facendo voltare me e la donna. Troppo velocemente perché sia io che lei potessimo capire cosa stava succedendo, qualcuno si avventò su di lei con un pugno di pietra gigante, scaraventandola contro una delle capanne che crollò per la forza dello schianto.

"Scrag!" esclamai, riconoscendo il nano.

La donna si mosse sotto le macerie, ma Scrag modellò la terra del suo pugno in un martello gigante che abbatté sulla nostra nemica, facendo tremare il terreno e estinguendo la sua firma di mana.

"Tutto bene?" chiese.

"Sì, grazie. Se non fosse stato per te sarei morto".

"Cosa sta succedendo, Scrag? Perché un gruppo di elfi e umani ci sta attaccando?"

"Non ne ho idea, so solo che un tizio ha tentato di uccidermi nel sonno mentre un altro appiccava un incendio al tetto della baracca. Per fortuna vivere di fianco ai coccodrilli dai denti d'acciaio fa sviluppare un sonno leggero".

"È una fortuna anche per noi".

"Comunque questi sono mezzi elfi, non elfi puri".

"Come fai a dirlo?" chiese Wil.

"In questi anni da schiavo ho visto gli uni e gli altri, i mezzi elfi hanno orecchie più corte degli elfi puri".

"Ti prego..." sentimmo all'improvviso tutti e tre, voltandoci verso sinistra e vedendo uno schiavo che aveva preso la gamba di uno degli attaccanti.

"Portaci con te, libera-"

L'uomo non fece in tempo a finire la frase che il guerriero lo trafisse con la sua lancia. Si sentì un grido e notammo una donna che piangeva disperata. Presi nuovamente il controllo della pietra nella mazza e la scagliai contro il nemico che stava iniziando ad avvicinarsi alla donna. Lo colpii solo di striscio, ma fu sufficiente a farlo crollare a terra.

"Dobbiamo trovare le guardie" disse Wil.

"La loro caserma dovrebbe trovarsi lì" replicò Scrag, indicando un punto da cui si innalzava una colonna di fumo.

Ci dirigemmo verso la caserma e capimmo perché le guardie non erano ancora arrivate. L' edificio di legno era circondata da nemici e aveva il tetto in fiamme. I soldati erano accalcati sulla porta e su un buco nella pareteper provare a sfondare il cordone, senza però esserci ancora riusciti perché i passaggi erano troppo stretti e si intralciavano nei movimenti. Non potevano neanche aprire nuovi passaggi perché la struttura già danneggiata avrebbe rischiato di crollare.

"Dobbiamo liberarli" affermò Scrag prima di voltarsi verso di me. "Libera quelli asserragliati nel buco, io lo farò con quelli della porta. Tu rimani vicino a Konrad e proteggilo se qualcuno cerca di avvicinarsi".

Ci separammo. Alcuni nemici, notandoci, provarono ad attaccarci ma per fortuna i maghi erano impegnati con il buco nel muro e Wil è riuscito a occuparsi velocemente degli assalitori mentre io preparavo il mio incantesimo.

"Cosa stai facendo?" domandò Wil dopo aver ucciso l'ennesimo nemico.

Non gli risposi e continuai a concentrarmi. Per un gruppo di nemici così numeroso sarebbe servita una magia ad area, ma non avevo abbastanza mana per creare uno sbarramento di lance di terra. Per questo avrei dovuto tentare un incantesimo che non avevo mai provato prima in una situazione di pericolo. Scrag mi aveva insegnato come manipolare il fango ma rimaneva sempre un nano e poteva manipolare solo l'attributo terra. Io però ero umano, avevo una scelta più ampia a mia disposizione e potevo manipolare anche altri elementi che Scrag non poteva.

[Frusta dentata]

Dal terreno emerse una lingua di fango che si muoveva avanti e indietro come una specie di grande serpente. Altri nemici si girarono, ma non poterono nulla quando la frusta si abbatté su di loro. Mentre si muoveva ad incredibile velocità l'acqua alla base si schiariva mentre sulla punta si condensavano lame di roccia che ebbero un effetto devastante sul gruppo. Una quindicina di nemici cadde in un istante, compreso qualcuno che aveva una firma di mana che si trovava in mezzo a loro. La maggior parte dei maghi riuscì a proteggersi trovandosi oltre la portata del colpo, ma li distrasse abbastanza per permettere alle guardie di sfondare la loro linea e uscire ad affrontarli.

Provai un altro colpo, ma la mia presa sull'acqua cedette e le lame di terra colpirono a casaccio il gruppo, riuscendo comunque a creare danno. Caddi a terra carponi, il nucleo che mi lanciava lampi di dolore per l'esaurimento. Avevo sprecato molto più mana del necessario per controllare quella quantità di acqua ma l'effetto era stato devastante e le guardie si stavano riversando fuori dall'apertura e iniziavano a sopraffare gli assalitori. Purtroppo, quando ancora molti di loro erano dentro, l'edificio crollò su se stesso, travolgendo anche assalitori e assaliti che si trovavano troppo vicini.

Ci fu un improvviso suono di corno, uno diverso da quello che aveva dato l'allarme, e gli assalitori iniziarono a scappare verso la palude. Le guardie, furiose e senza apparentemente più un comandante a guidarle, si lanciarono al loro inseguimento. Anche Wil sembrava sul punto di seguirli ma gli afferrai la mano e lo fermai.

"No, prima... dobbiamo trovare Scrag" ansimai.

"Ma-"

"Siamo senza mana... Entrambi".

Wil mi guardò in tralice per qualche secondo e per un momento temetti che sarebbe andato lo stesso. Alla fine emise un sospiro e dopo avermi aiutato a rialzarmi andammo verso la porta, scansando altre guardie che andavano nella direzione opposta. Quando arrivammo dove si sarebbe dovuto trovare Scrag però questi non c'era.

"Dov'è finito?" chiesi senza rivolgermi a nessuno in particolare.

"Andiamo a cercarlo vicino alla mensa" disse Wil, sorreggendomi.

Andammo in quella direzione, cercando di evitare i nemici. In quelle condizioni eravamo troppo vulnerabili ma per fortuna i nemici stavano andando via e anche loro stavano evitando scontri inutili. 

Alla fine lo trovammo, chinato su un ammasso di detriti fumanti di quella che era stata la casa del capocantiere e con accanto una serie di barattoli di conserve varie. Ci avvicinammo e vidi con una fitta di familiare orrore che stava cercando di sfilare un anello da una mano che sbucava dai detriti.

"Cosa stai facendo?" chiese Wil.

"Sto cogliendo un occasione che aspettavo da tanto tempo" rispose, riuscendo finalmente a sfilare l'anello dalla mano.

"Che occasione?" domandai.

"Per tornare a casa".

"Vuoi scappare?"

"Mi sembra ovvio".

Il nano tentò di mettersi l'anello al mignolo, maledicendo le nostre 'piccole mani umane'.

"Ma dovresti attraversare l'intero regno degli umani per arrivare a Darv" obiettò Wil.

"Io sono un tipo duro, me la caverò".

"Però ti daranno la caccia" aggiunsi.

Scrag riuscì finalmente ad infilarsi l'anello dimensionale al mignolo e dopo averlo svuotato di una serie di documenti ed effetti personali del precedente proprietario ci mise le sue provviste.

"Finché non mi mandano dietro un esercito sono sicuro di poter affrontare chiunque mi manderanno contro. Sempre che voi mocciosi non vogliate trattenermi" disse, guardandoci di sottecchi.

Io e Wil ci scambiammo uno sguardo, poi dissi: "Non abbiamo intenzione di fare nulla del genere".

"Io non ho visto niente" aggiunse Wil.

Gli angoli della sua bocca si sollevarono in un mezzo sorriso, poi il nano evocò una piattaforma di terra sotto i suoi piedi.

"Sapete, non è stato troppo spiacevole conoscervi, ma ora devo proprio andare. Addio".

Il nano spinse in avanti la sua piattaforma e, dopoaver oltrepassato le rovine delle baracche, corse a tutta velocità attraverso icampi distrutti fino a scomparire in mezzo alla boscaglia.

English version

Konrad Rootsawer

The mana of the earth tended downward, trying to remain cohesive in its parts. No matter how much it crumbled, it never became liquid, somehow it always tended to aggregate into grains. In the midst of the very fine granules, the water tended equally downwards, but also to fill any empty spaces between the grains. I could feel another force acting on the water, pulling it up and to the sides. I favored it, compacting the granules and pushing the water outwards.

I opened my eyes, watching as Mertyn was drawing water from yet another fence I'd raised, this time not to create fields but to lengthen the road. I had lost count of how many terraces we had created since Wil and I arrived here but I figured it was enough to give every villager a plot of land. From what I understand they wanted to create a more direct connection with the north of Sapin, avoiding the road along the coast to Etistin and the difficult passage of the Great Mountains. They probably also wanted to increase agricultural production by reclaiming land from the marshes and providing resting places for those traveling this route. The memory of the uncomfortable crossing was still fresh and I understood how important such a road would be.

"When do we finish?" Wil asked, wiping sweat from his brow.

"I don't know, they'll tell us."

"We are very far away, I don't want to risk arriving at night"

"I'm afraid it's very likely."

By now the road extended so far that it took several hours of walking to get to the camp, to the point that they had served lunch there, without making us return to the canteen. For several weeks the road construction team had been busy consolidating the already marked sections, both backwards and forwards, but now they wanted to continue extending the road towards the other construction fields. Soon the group would be divided into three parts, two that would build other small fields that would only lengthen the road without further extending the crops and a third that would maintain what had been built waiting for the settlers.

As I had unfortunately predicted, the controllers made us work too long and when we started to move towards the camp the sun was already starting to set. We were still on our way when the light quickly began to fade.

"Damn, didn't the old man tell our conductor to get us there before dark?" Mertyn complained.

To my left, Wil stumbled, managing to stay on his feet but cursing under his breath. A rugged place like the swamp was very dangerous when there was no light left. Unfortunately, only the guard had a torch, and although we all tried to stay close to him, the weaker slaves soon slowed down, periodically forcing us to stop and making the walk even longer.

"This is really annoying, I can't wait to get done and get out of this place," Wil said.

"It's still a few days away, be patient" I tried to calm him down, even though I felt exactly the same as him.

I was about to say something else, but stopped when I thought I felt a disturbance in the atmospheric mana and turned. I peered into the darkness, but aside from the slaves left behind, I didn't seem to hear anyone else.

"What happen?" Wil asked.

"I don't know, I thought I heard something."

"A mana beast?"

"Could it be, a couple of weeks ago the previous team was attacked by a D-class mana beast" the guard interjected.

"Really?" one of the slaves asked, frightened.

"Try to keep up. Instead you, little boy, try to watch out for any dangers."

"Hey, I'm the adventurer here" Mertyn said.

The guard ignored him and continued walking, but the slaves made greater efforts to stay as close to the torch as possible. Eventually we arrived inside the town, where the other workers had already gone to their barracks. We entered the canteen where the cooks had kept the food for us, but the best had already been taken by those who had come before and we had to make do with the scraps, which is why we didn't eat much at dinner that evening.

Once we got to our rooms, despite the hour, Wil and I stayed outside for a moment to train since the walk allowed us to accumulate some mana with animal meditation. I closed my eyes and began manipulating a ball of mud the size of my torso. I analyzed every single aspect of the earth and water within the sphere, the similarities and differences of the two elements. The water bound the earth particles together, but the earth also provided support for the water to prevent it from falling down. When the earth collided with another solid object it did not stick to it, remaining distinct from it without external intervention, but the water instead tended to fill every empty space and adhere within a certain limit to every solid object. I began to thicken the earth into larger granules, separating it from the water. I could feel more and more rocks forming in the bubble as the water became clearer.

"Damn, that's hard," Wil said, causing me to lose my grip on the water and spill some of it on the ground.

I looked at him. On his finger I could feel a buildup of mana dispersing into the atmosphere, producing curls of white smoke. Intermittently, flames could be seen flickering on and off.

"You need to try to concentrate more, you're wasting too much mana. I'd say just a quarter of the mana you send into your finger turns into fire."

"How can I concentrate more?"

"Try saying 'fire' like a spell."

Wil glared at me, then started repeating the word 'fire'. The mana began to stabilize, producing a more uniform flame that looked like a candle, though I could tell by the smoke that it continued to waste mana. If he had tried to light his entire hand he would probably have exhausted his mana reserves very quickly, also because he still couldn't use animal meditation when he had to concentrate like that.

After Wil broke through and reached the dark orange stage his mana veered more clearly towards the fire element, even though his affinity was starting to emerge even before that. He had also made some progress with animal meditation, although he was still far from mastering it. I didn't have a yardstick to compare myself with because I was the only one who knew that ability, but if I could absorb about a fifth of the mana I could absorb with meditation, Wil could only collect a twentieth of it at most, maybe less when he pushes his mana too much and was unable to use it while practicing elemental magic. However, considering that I had learned it by feeling a mana beast using it on my skin, his progress was truly remarkable.

"We'd better go back inside," I said after a while.

"Yeah".

Wil snuffed out the flame in his finger and together we went back inside, lying in our cots. By now the camp was completely silent and most of the lights were out, leaving only those of the lookouts. Despite my suggestion, as soon as Wil appeared to be asleep I sat up cross-legged and began honing my core. I could feel that it was very close to reaching the light orange stage and I wanted it to happen before we returned to Blackbend.

Despite the blow we had suffered, both Wil and I had managed to grow as magicians. I wondered if I should try to join the Adventurers' Guild. I knew it would be difficult without someone to vouch for us due to our age, especially mine as many had just awakened to my age.

I was concentrating on myself when suddenly an alarm bell went off, a feeling in the back of my neck that I had also felt on that fateful day. I quickly removed the small box containing the artifact, something I had rarely done since leaving the village, and opened the slide. Two red shapes were outside the rooms, in the short corridor that led outside. At that moment I could hear two very faint signatures of mana, as if two magicians were trying to withdraw it so as not to be discovered.

One of the shapes had entered the room of the other two mages while the second waited just inside the doorway. The figure stopped in front of one of the two beds, then, to my horror, I felt the mana signature of one of the two magicians working with us suddenly go out.

[Stone Spear]

My spell caught the second figure off guard, who didn't have time to react and after a flicker his mana dispersed. The other mage's mana signature flailed, but the assailant threw caution to the wind and killed him with one blow.

"Get away from there!" I shouted, but Wil was groggy with sleep and a bloody sword pierced the thin wall trying to hit him.

I summoned a pillar of earth that blocked the blow and threw the cot with Wil on it towards me.

"What the fuck is going on?" asked my companion, who finally freed himself from the covers.

There was a loud crack and the attacker threw our protection away. He was a tall, thin man, dressed in slave rags although I had never seen him before and he was brandishing some kind of short sword that was dripping with blood.

Without saying a word he tried to attack me, but the blow was delivered almost blindly and I managed to dodge it. At that moment Wil, who was still unarmed, punched him in the stomach which managed to push him away. Despite the blow he managed to block a second punch with his disarmed arm, but this allowed me to take control of the summon I had used to protect Wil and launched it at him like a catapult boulder, throwing him out of the shed and taking his fallen comrade.

I came out of the hole in the wall, but what I found in front of me froze me. The man I had shot outside had the tip of the stone spear lodged between his chin and the top of his head and was clearly dead, but even more horrific was the man who had attacked us, who was vomiting blood and had two broken ribs that protruded from his chest like the claws of a monster.

I stumbled back, totally horrified by the scene I had caused, and it nearly cost me my life. A stocky, bearded man lunged at me with a mace that ended in a stone as big as my head and it was only Wil's intervention that saved me from certain death, intercepting the blow with his work ax and hitting him in half his head with the battle ax in his other hand. The man wasn't a mage and even though Wil hadn't fully recovered his mana, it didn't take much to kill him and turn in my direction.

"But that's an elf" Wil said, pointing to the two mages I'd killed. Despite my reluctance I looked at the two and indeed the man I had killed with the stone spear had pointed ears.

"What is an elf doing here?" I asked, immediately looking away.

"Do you think it's an attack from Elenoir?"

"And what about the two humans?"

Wil was about to reply, but he pushed me aside and tackled another assailant armed with what looked like a garden scythe, quickly dispatching him as well.

"Better save the questions for later," he said.

At that moment I realized that the camp was in chaos. Three slave cabins had burned down and two more flames were rising in the direction of the foreman's house and the mess hall. One of the towers was sounding the alarm, but arrows were being fired from the others at anyone who tried to move away rather than at the enemies who were pouring in.

I gripped my staff tighter, the fear of dying momentarily supplanting the horror. Three more men rushed at us, hoping to catch us off guard, but I took control of the stone on top of the brute's mace and began swinging it violently around the two of us. One of the men was hit directly and thrown away and another stumbled backwards, but the third man managed to dodge him and get closer, but was unable to escape Wil's axe.

"Go away, the two kids cannot be dealt with by a non-magician," said a melodious voice coming from one of the alleys.

From it appeared a small woman with long green hair, wrapped in the skins of some reptile that barely covered her breasts and hips and who wore on her head a crown made of branches covered with leaves. At the level of the solar plexus she had a strange concentric tattoo, from here others started mostly in the direction of her arms and face, forming complicated designs.

She also had pointy ears.

The man stepped aside from her and the woman's hands began to swirl with the wind. At that moment it occurred to me that this was the second time I had faced a mage in combat and the first had been just a few minutes before, although I was too nervous to realize it.

The woman began to sing and Wil tried to attack her before she finished, but she finished her spell faster than we thought and launched concentrated wind balls from her hands towards my companion, who was hit and thrown back. I threw the stone from her mace towards her but our opponent, this time without even singing, managed to deflect the stone aside with the vortices of wind swirling in her hand.

She wasn't like the first attacker, who hadn't even managed to build up his defenses fast enough to survive my strike. She was an expert mage and we had spent a lot of our mana working, especially Wil.

For a moment I wondered where the guards had gone, but I had no time to worry because the woman attacked with two crossed crescents of wind. I managed to parry the blow by putting up a barrier, but from the way they were halfway through it I could tell that if she hit us she would cut us in half.

"Konrad, I'll try to attack her again, you cover me."

"Wait don't-"

Without heeding any objections he climbed over the barrier and tried to charge she again. Cursing, I destroyed the barrier and began throwing pieces of it at her. Without losing her composure, the woman stepped back and managed to dodge or deflect my bullets. When Wil was close enough he tried to attack her with both axes, but the woman summoned a current behind him that caused him to stumble, allowing the woman to dodge to the left. Even worse, I could feel her mana condensing into a new attack.

Suddenly the ambient mana stirred violently, causing the woman and me to turn around. Too quickly for either she or I to understand what was happening, someone lunged at her with a giant stone fist, throwing her against one of the huts which collapsed from the force of the crash.

"Scrag!" I exclaimed, recognizing the dwarf.

The woman moved beneath the rubble, but Scrag shaped the earth of his fist into a giant hammer that he brought down upon our foe, shaking the ground and extinguishing her mana signature.

"Everything ok?" he asked.

"Yes, thank you. If it wasn't for you I would be dead."

"What's happening, Scrag? Why are a group of elves and humans attacking us?"

"I have no idea, I only know that one guy tried to kill me in my sleep while another set a fire to the roof of the shack. Luckily, living next to steel-toothed crocodiles makes you develop a light sleeper."

"It's lucky for us too."

"Anyway, these are half-elves, not pure elves."

"How can you say that?" Wil asked.

"In these years as a slave I have seen both, the half-elves have shorter ears than the pure elves."

"Please..." all three of us suddenly heard, turning to the left and seeing a slave who had grabbed the leg of one of the attackers.

"Take us with you, free-"

The man didn't have time to finish the sentence before the warrior pierced him with his spear. A scream was heard and we noticed a woman crying desperately. I took control of the stone in the mace again and hurled it at the enemy who was starting to close in on the woman. I only hit him grazingly, but it was enough to make him fall to the ground.

"We need to find the guards," Wil said.

"Their barracks should be there," Scrag replied, pointing to a spot from which a column of smoke rose.

We headed towards the barracks and understood why the guards hadn't arrived yet. The wooden building was surrounded by enemies and had the roof on fire. The soldiers were crowded on the door and on a hole in the wall to try to break through the cordon, but they had not yet succeeded because the passages were too narrow and hindered movement. They couldn't even open new passages because the already damaged structure would have risked collapsing.

"We need to free them" Scrag stated before turning to me. "Free those barricaded in the hole, I'll do it with those in the door. You stay close to Konrad and protect him if anyone tries to approach."

We separated. Some enemies, noticing us, tried to attack us but luckily the mages were busy with the hole in the wall and Wil was able to quickly deal with the attackers while I prepared my spell.

"What are you doing?" Wil asked after killing yet another enemy.

I didn't answer him and continued to concentrate. For such a large group of enemies, an area spell would be needed, but I didn't have enough mana to create a barrage of earth spears. For this I would have to try a spell that I had never tried before in a dangerous situation. Scrag had taught me how to manipulate mud but he was still a dwarf and he could only manipulate the earth attribute. But I was human, I had a wider choice at my disposal and I could also manipulate other elements that Scrag could not.

[Toothed Whip]

A tongue of mud emerged from the ground and moved back and forth like some sort of large snake. Other enemies turned, but were powerless as the whip fell upon them. As it moved at incredible speed the water at the base cleared while blades of rock condensed at the tip which had a devastating effect on the group. About fifteen enemies fell in an instant, including someone with a mana signature who was among them. Most of the mages managed to protect themselves by being beyond the blow's range, but it distracted them enough for the guards to break through their line and come out to face them.

I tried another swing, but my grip on the water gave way and the land blades hit the group randomly, still managing to do damage. I fell to the ground on all fours, my core shooting out flashes of pain from exhaustion. I had wasted far more mana than necessary to control that amount of water but the effect had been devastating and the guards were pouring out of the opening and starting to overwhelm the attackers. Unfortunately, when many of them were still inside, the building collapsed on itself, also overwhelming attackers who were too close.

There was a sudden blast of a horn, a different one from the one that had raised the alarm, and the attackers began to flee towards the swamp. The guards, furious and apparently without a commander to guide them, launched themselves in pursuit. Wil looked like he was about to follow them too but I grabbed his hand and stopped him.

"No, first...we need to find Scrag," I gasped.

"But-"

"We're out of mana... Both of us."

Wil looked at me sideways for a few seconds and for a moment I feared he would go anyway. Finally he let out a sigh and after helping me up we went towards the door, dodging other guards going in the opposite direction. When we got to where Scrag was supposed to be, however, he wasn't there.

"Where did it go?" I asked, addressing no one in particular.

"Let's go look for him near the canteen" Wil said, holding me up.

We went in that direction, trying to avoid the enemies. In those conditions we were too vulnerable but luckily the enemies were going away and they too were avoiding unnecessary clashes. 

Finally we found him, bent over a pile of smoking debris from what had been the foreman's house and with a series of jars of various preserves next to him. We got closer and I saw with a pang of familiar horror that he was trying to pull a ring from a hand that was sticking out of the debris.

"What are you doing?" Wil asked.

"I'm getting an opportunity I've been waiting for a long time" he replied, finally managing to slip the ring off his hand.

"What occasion?" I asked.

"To go back home".

"Do you want to run away?"

"It seems obvious to me."

The dwarf tried to put the ring on his little finger, cursing our 'little human hands'.

"But you would have to cross the entire human realm to get to Darv," Wil objected.

"I'm a tough guy, I'll be fine."

"But they'll hunt you down," I added.

Scrag finally managed to put the dimensional ring on his little finger and after having emptied it of a series of documents and personal effects of the previous owner he put his supplies inside.

"As long as they don't send an army after me, I'm sure I can take on whoever they send against me. Unless you brats want to hold me back," he said, looking at us sideways.

Wil and I exchanged a look, then I said: "We're not going to do anything like that."

"I didn't see anything" Wil added.

The corners of his mouth lifted in a half-smile, then the dwarf conjured a platform of earth beneath his feet.

"You know, it wasn't too unpleasant meeting you, but I really have to go now. Goodbye."

The dwarf pushed his platform forward and, after passing the ruins of the barracks, ran at full speed through the destroyed fields until he disappeared into the bush.