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Capitolo 12

Questa è una fanfiction dilarrylarrylarry12 che mi ha gentilmente concesso di tradurre, tutti i diritti e complimenti sono riservati a lei.

Capitolo 12

Oscurità. È tutto quello che Harry riuscì a vedere mentre camminava lentamente dritto. L'oscurità lo fece deglutire. Mise le sue mani in avanti, provando a raggiungere, toccare qualcosa che potesse essere davanti a lui, ma le sue mani prendevano il vuoto nella cieca ricerca.

"Hey?" chiamò, "C'è qualcuno qui?"

Silenzio. Ed era orribile.

"Louis?" chiamò, la sua voce fece eco in mezzo all'oscuro silenzio."Sei qui?"

E allora Harry lo sentì, un brivido corse per la sua schiena appena un rude tocco di mano fece una presa stretta sulla sua spalla.

"Ciao, Harry." una voce roca parlò.

No. Non lui. Chiunque ma non lui.

"Robin," emise Harry, girandosi per guardare la faccia minacciosa del suo patrigno.

"Indovina un po' Harry?" le sue labbra screpolate formarono un sorrisetto maligno.

"Cosa?" replicò Harry, fissando l'uomo.

"So cosa hai fatto col tuo babysitter Harry," rise; malvagiamente e rumorosamente mentre camminava un lento, intimidatorio cerchio intorno al ragazzo.

"No."

"Si," respirò sul collo di Harry.

"No."

"Si, e non apprezzo molto. Non mi piace avere un figlioccio a cui piace succhiare cazzi," sibilò Robin. "Quindi, sai cosa sto per fare?"

Harry non rispose, semplicemente sgattaiolò via dall'orribile uomo, ma Robin lo prese il duo gomito in una presa stretta.

"Hmm Harry?" chiese, la sua faccia a pochi centimetri da quella di Harry.

Harry scosse la testa,stringendo gli occhi chiusi. Voleva niente di più che scomparire, risucchiato dal pavimento sotto i suoi piedi.

"Lo vuoi scoprire?"

"No. No, no, no!" protestò Harry, contorcendosi nella stretta di Robin, "Per favore, no. Louis!"

"Oh Harry," rise Robin. "Non essere cosi femminuccia."

"No. Louis!" Harry lo chiamò disperatamente per lui.

Ma non ci fu nessuna risposta mentre Harry cominciava a sparire nell'oscurità, le dita di Robin erano strette sul suo polso mentre lo trascinava attraverso ciò che ora era un corridoio buio fino-

WHACK!

Un pugno colpì il suo stomaco e lui si piegò in due, un colpo secco appena cadde a terra a riccio sul freddo, rigido pavimento.

"Louis," strozzò, stringendosi lo stomaco dolorante.

"Il tuo fidanzato non può salvarti ora," rise Robin, malvagiamente e calorosamente nelle orecchie di Harry mentre tirava su il ragazzo dai capelli.

"Aiuto!"pianse, le lacrime si formarono nei suoi occhi appena Robin alzò il suo pugno nall'aria, "Louis!"

"Harry?" la voce di Louis chiamò, tenue e tranquilla.

"Lou-OW!" Harry pianse appena un altro pugno colpì il suo corpo.

"Harry?" la voce di Louis domandò in mezzo all'oscurità di nuovo,"Harry."

"Lou," chiamò Harry, sentendo se stesso affondare nei pavimenti.

"Harry svegliati! Harry!"

Boccheggiando rumorosamente, Harry volò dal letto; il suo corpo ricoperto di uno strato di sudore, il suo petto si alzava e abbassava velocemente.

"Louis," sussurrò, raggiungendolo.

"Sono qui," disse Louis, la sua faccia entrò nella visuale di Harry,"Io sono qui."

Harry fissò quegli occhi blu; pieni di preoccupazione, prima di balzare in avanti verso lui, le sue braccia si strinsero attorno lalouis vita di Louis.

Il primo singhiozzo rotto venne fuori dalla bocca di Harry non appena la sua faccia si pressò sul petto di Louis. Un altro quando sentì la stretta di Louis che si intensificò, tirandolo incredibilmente più vicino. E presto tutto il suo corpo venne scosso, singhiozzo dopo singhiozzo devastando cosi il suo stanco e fragile corpo.

"Shh, va bene Harry," tubò Louis, le sue mani disegnavano cerchi sulla schiena di Harry, "Stai bene, shh shh."

"L-lu-lui era lì...e-e tu non c'eri- I- Io non potevo," singhiozzò Harry, la sua voce rauca e rotta.

"Shh. Shh, non parlare," disse dolcemente Louis, "solo respira, respira piccolo. Calmati, shh è tutto okay."

Harry mugolò sulla maglia di Louis, stringendo i suoi pugni sul materiale. "A- aiutami Louis, per favore aiu-aiutami."

"Okay," sussurrò Louis nei capelli di Harry, "okay" Louis si liberò gentilmente dalla presa di Harry, facilitandolo ad andare indietro fino a che non fu sdraiato sulla schiena con Louis sopra di lui.

Harry mugolò, le sue mani si aggrapparono alle spalle di Louis.

"Hey, shh," sussurrò Louis, baciando il naso di Harry, "shh, mi prenderò cura di te okay? Ti farò sentire meglio."

Harry annuì con la testa, rilasciando un respiro vacillante mentre Louis baciò a lungo la sua mascella, fin sotto il collo.

Piazzando soffici, leggeri baci sulla morbida, umida pelle di Harry, Louis fece correre le sue dita giù per le costole prima di afferrare delicatamente l'elastico dei boxer; tirandolo giù per le cosce.

Il corpo di Harry rabbrividì appena il caldo respiro di Louis soffiò sul suo inguine, i suoi occhi ancora bagnati di lacrime appena li chiuse, aspettando di sentire Louis fare altro, qualcosa che lo avrebbe fatto sentire meglio. Era triste e spaventato e voleva solo dimenticare tutto. Voleva dormire. Dormire e mai svegliarsi salvo una promessa di una vita differente, una vita migliore, era garantita. "Louis," piagnucolò, le sue mani strinsero le lenzuola."Per favore."

"Okay," disse Louis lentamente, il suo respiro era di nuovo su Harry, causandogli una scia di vibrazioni per la schiena. "Okay."

E allora la testa di Harry cominciò a girare appena Louis prese il suo pene e succhiò la punta, la sua lingua girava delicatamente attorno ad essa. Un rumoroso lamento si udì appena Louis scivolò più in basso sull'asta di Harry, i suoi movimenti erano gentili ma bastavano per vedere Harry merdersi il labbro screpolato per trattenere i gemiti e i mugolii che minacciavano di uscire fuori dalla sua gola.

Harry non capiva. Non capiva come Louis, un ragazzo che ama dipingere e la pizza ai peperoni, potesse farlo sentire meglio. Farlo sentire bene per la prima volta dopo tanto tempo. Mentre Harry fissava il ragazzo dai capelli piumati fare su e giù, lui dimenticò. Ad un tratto dimenticò tutto il dolore provato. Non sentiva il bisogno di pressare una lama sulla sua pelle. Dimenticò il suo sogno. Dimenticò la storia di merda col patrigno e i suoi amici che non lo volevano più vedere. Dimenticò l'argomento e i colpi che ne seguirono. Dimenticò come si sentiva abbandonato. Harry Styles dimenticò veramente. Louis lo aiutò a dimenticare e lo fece sentire fantasticamente. Ma Harry si avvicinò al culmine, lui realizzò che quella sensazione...quella pacifica sensazione dentro lo stomaco gli faceva dimenticare tutte le cose brutte che provava e faceva e ricordava, sarebbe venuto presto e tutto sarebbe ritornato indietro. Quando questo momento tra Louis e lui sarebbe finito, la sensazione, il dolore, i ricordi, le parole, la voglia di sentire il sangue scivolare giù dalla sua pelle, sarebbero tornati indietro. E Harry non lo voleva, cosi cominciò a piangere di nuovo; grosse lacrime scendevano giù dalle guance mentre si liberava nella gola di Louis.

Louis baciò l'interno coscia di Harry; le sue labbra erano sulla pallida pelle. Si aspettava che stesse meglio- per Harry che stesse almeno un po' meglio. Ma appena alzò lo sguardo e vide le lacrime di Harry rigare le guance, seppe che non era cosi. C'era qualcosa di sbagliato in quel ragazzo. Aveva bisogno di aiuto; Louis sperò che glielo potesse dare.

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