Si credeva ormai che niente avrebbe superato l'anno in cui Simone era stato posseduto da Baby Killer.

Erano cambiate molte cose in cinque anni, da quando Wess mandò la lettera a Simone.

***
Paolo POV

"Giuseppe, dobbiamo preparare le valigie!" Io e Giuseppe eravamo stati chiamati per andare a Londra per un colloquio.

"La mia è già pronta..." Mi avvisò.

"Potevi dirlo prima, no?"

"E vabbè!" Alzò le mani, andandosene.

"Non cambierà mai."

***
Gabriele POV

"Okay...ragazzi, siete pronti?" Dissi.

"Oh yes!" Esclamò Melania.

"Potresti anche non usare questi 'inglesismi'..." Disse Dario virgolettando inglesismi.

"Why?"

"Finiscila Melania!" Urlai.

"Okay...volevo studiare inglese, ma vabbè."

"Comunque...abbiamo scoperto per ora..." mi avvicinai al tavolo "...che qualcuno nelle città di Palermo, Londra e Sydney, rapisce delle persone."
Sfogliai le immagini, trovando la foto col ragazzo che rapiva due bambine.

"E NOI DOBBIAMO TROVARLO." Affermai sbattendo la mano nel tavolo.

"Questa immagine è stata scattata all'aeroporto di Sydney. Ma il ragazzo ha due complici a Palermo e a Londra." Conclusi.

"E quindi...?" Chiese Dario.

"Mi sembra evidente! Dobbiamo catturarlo!"

***
Anna POV

"Speravo saresti rivenuta..." mi sorrise Jackson "Wess ti aspetta."

"Okay, andiamo."

Mi incamminai insieme a Jackson, sperando che 'sta volta Wess abbia notizie buone da darmi.

Arrivammo davanti la camera reale di Wess.

"Entra." Mi disse.

Entrai nella stanza, e trovo Wess ed Harry che mi guardavano.

"Anna." Mi salutò Harry.

"Harry." Ricambiai.

"Wess, hai buone notizie?"

"A dire la verità si."

Sorrisi.

"La prima notizia buona, è che io e Harry tra un mese torneremo nella terra per un po'."

Sorrisi.

"L'altra...è che in realtà Will è vivo."

"No, aspetta. Non capisco: che significa che Will è vivo?" Chiesi.

"Beh...te l'ha detto: è vivo." Mi rispose Harry.

"Però..."

"Però cosa, Harry?" Chiesi.

"Ancora non siamo certi di quello che stiamo per dirti, ma non dovrai lo stesso dirlo a nessuno."

***
Giuseppe POV

"Allacciarsi le cinture: L'aereo sta per atterrare.." Ci avvisò la voce metallica del conducente.

"Londra, arriviamo." Sorrisi.

Appena scesimo dall'aereo e uscimmo dall'aeroporto, cominciammo a camminare verso l'hotel.

"Giuseppe..."

"Che c'è Paolo?"

"Sento dei passi..."

Girammo improvvisamente l'angolo andando in un vicoletto buio.

"Non c'è niente Paolo..." Gli dissi.

Continuammo a camminare.

"Paolo, l'hotel dove si trovava di preciso?"

Nessuna risposta.

"Paolo?"

Silenzio.

"Paolo?!"

Mi girai.

"Cazzo, non c'è nessuno."

Cominciai a correre ritornando in quel vicoletto.

Trovai Paolo seduto per terra, svenuto, e più in profondità una figura nera in piedi.

"Chi sei...?" Chiesi.

"Non ti interessa."

Si avvicinò improvvisamente a me.

Poi il buio, più buio di prima.