1.5
Gabriele POV
La perdita di Giuseppe e di Anna è dolorosa.
Io, Samuele e Dario ci stiamo riposando...Melania e Paolo invece sono in cucina a giocare a carte.
Evidentemente Simone si sarà stancato per oggi.
O forse...oh no.
Cominciai a correre verso la cucina.
"Che fai?" Mi urlò Dario.
"Devo...devo prendere Mattia."
Poi continuai a correre.
Arrivai in cucina, e presi Paolo.
"Che cazzo combini?!"
"Zitto e accompagnami da Mattia."
Salimmo in macchina e andammo.
***
Arrivammo in un palazzo alto, molto alto. Di almeno 15 piani. Mattia stava al decimo, anche se non ho mai capito perchè affittare un appartamento in questa "parte costosa" della città. Non è mai in casa.
Fortunatamente ho le chiavi, perciò io e Paolo salimmo ed entrammo a casa sua.
"Bene...aspettiamo." Dissi.
***
Dario POV
Andai fuori casa, nel bagno esterno.
Avevo sentito qualcosa, perciò mi nascosi lì dentro.
Sentii dei passi, poi un botto.
"Ma che cazzo...?"
Dissi a bassa voce.
Mi presi di coraggio e uscì.
Vidi Simone per terra: era svenuto.
Era la mia occasione, potevo ucciderlo e liberarci di lui.
Presi un cacciavite, che avrei usato come pugnale.
Lo guardai, e cominciai ad avvicinare la mano verso il suo petto.
Cominciai ad andare più veloce, ma mi fermai in un nano secondo.
Non potevo ucciderlo, è pur sempre un bambino.
***
Simone POV
Mi svegliai...dove mi trovo?
Non ricordo niente...perchè sono in questo posto?
Cercai di muovermi, ma non ci riuscivo.
Guardai bene, ed ero incatenato.
Apparì davanti a me un ombra.
"Chi...chi sei tu?"
Dissi spaventato.
"Non ricordi? Sono l'ombra che è venuta a casa tua...quella che ha quasi ucciso tua madre, tua cugina Anna e Giuseppe."
No...no no no no.
Non può essere vero tutto questo.
"Liberami subito!"
Cominciai a muovermi, cercando di rompere le catene.
"Eh no, ragazzo."
Disse, per poi cominciare a ridere.
Poi scomparì.
Cominciai ad urlare, così tanto che mi cominciò a far male la testa.
Poi non sentii più niente.
Non vidi più niente.
***
Mattia POV
Dopo una giornata a non fare niente, come al solito del resto, tornai a casa.
Un po' di libertà non fa mai male a nessuno. Mio fratello mi critica sempre per questa parte della mia vita, ma cosa gliene importa? Certe volte non lo capisco proprio.
Apro la porta e-
"Mattia, finalmente sei a casa."
"Fantastico, parlo del diavolo e spuntano le corna. Cosa vuoi, Gabriele?" Chiesi a mio fratello.
"Devi venire con noi in campagna, sei in pericolo. Siamo tutti in pericolo." Disse.
"Cosa c'è, di preciso, di pericoloso?"
"Ti spiegherò tutto, ma andiamo." Disse Paolo, che mi prese per il braccio e mi trascinò via.
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