1.13
Melania POV
Riuscimmo ad uscire, sani e salvi, dalla botola.
Però Gabriele era ancora lì.
Era evidente che avevamo tutti un'aria triste: Gabriele si era sacrificato per noi.
Ma oggi uccideremo Simone.
"Ragazzi, seguitemi!" Urlò Dario.
Lo seguimmo, e ci portò nella casa.
"E che cazzo dobbiamo farci qui?" Chiesi.
"Un piano. Ecco che dobbiamo farci." Rispose.
***
Gabriele POV
Mi posi di fronte tra Baby Killer e gli altri. Il mio nemico aspettò che se ne andassero, poi iniziò a parlare.
"Che coraggioso!" Mi prese in giro.
"Sicuramente più di te, bambinetto."
Lo provocai.
"Non ho sentito bene..." Disse lui, avvicinandosi a me, lentamente.
"No, hai sentito benissimo invece. Ho detto proprio bambinetto." Dissi sorridendo.
Poi mi fiondai su di lui, facendolo cadere a terra. Lo presi a pugni, e dopo avergliene sferrato uno in faccia, gemette per il dolore.
Con una forza sovrumana, mi lanciò, e poi mi cominciò a prendere a calci.
Con il braccio bloccai un suo calcio e lo feci cadere: Ne approfittai per alzarmi, e gli diedi un pugno nel naso, facendolo sanguinare.
"Hai osato?" Mi chiese pulendosi il naso dal sangue, e prense un coltello.
"Ora che ho completato la mia trasformazione, potrò ucciderti facilmente usando il teletrasporto..."
Mi avvertì.
"Si...peccato che non hai studiato gli esorcismi dei demoni..." La mia passione segreta. Non so come, il mio sesto senso mi disse tempo fa di interessarmi a questo mondo.
"E perché dovrei studiarli? Sono un demone!"
"Beh, perché quando un demone raggiunge la trasformazione completa non può più usare il teletrasporto?"
Gli dissi con aria interrogativa.
Lui provò a teletrasportarsi, invano.
"Accidenti!" Urlò.
Cominciò a correre verso di me, e io corsi anche, verso l'uscita.
Cinquanta metri circa mancano per uscire, posso salvarmi.
Quaranta metri.
"Ti prenderò, tranquillo!" Mi disse.
Trenta metri.
Venticinque.
"Ti ho quasi raggiunto!"
Mi girai, ed era vero: bastava che mi fermassi solo un secondo, e avrebbe potuto prendermi.
Corsi più velocemente che potei, e raggiunsi la scala, che salii in fretta.
Lui era ancora giù.
Chiusi velocemente la botola e corsi verso la casa, dove con questo buio si notava la luce accesa.
Arrivai velocemente davanti la casa, afferro la maniglia e aprii, entrai e chiusi a chiave.
"Oddio Gabriele!"
Mi corse incontro Samuele.
Lo abbracciai per poi dirigermi verso Dario e Melania.
"Gabriele!" Mi urlò Dario, Melania invece fece un sorrisone.
"Domani, andiamo!"
***
Fecimo velocemente colazione, e uscimmo per andare al covo.
Appena arrivammo, notai subito le carcasse di Anna, Paolo, Giuseppe e Mattia. Arrivò nel frattempo Baby Killer da dietro un angolo lanciandomi il coltello in pieno petto.
Caddi in ginocchio, nel frattempo Melania mi guardò e cominciò ad urlare.
"No! No! No!"
Samuele guardò infuriato Simone, Dario venne verso di me per vedere se fosse grave, ma si allontanò abbassando la testa.
Baby Killer nel frattempo, era davanti a me che mi guardava felice.
"Non posso più teletrasportarmi, ma ho sempre la mira perfetta."
Respirai profondamente, poi gli dissi.
"...Simone."
"Baby Killer. BABY KILLER!"
"...sei ingenuo." Conclusi.
Tolsi il coltello dal petto e cacciai un urlo, per poi piantarlo con forza nello stomaco di Simone, che urlò.
Mi misi sdraiato per terra.
"...terminate il lavoro voi...e portatemi li con gli altri. Vi voglio bene."
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