Capitolo 9
Capitolo 9
-Il risveglio-
"Dovrebbe essere passata una mezzoretta presumo" pensai appena riacquistai conoscenza. Mi sentivo stanco affamato, senza forze, non riuscivo ad arire completamente gli occhi talmente ero stanco, però provai a farlo lo stesso. I miei occhi si aprirono piano piano, non riuscivo a mettere bene a fuoco, ma quanto basta per vedere le nuove condizioni di Yuno.
Adesso che riuscivo a capire meglio cos'era successo, vidi persino meglio Yuno. Yuno era ancora ferma, non si era ancora svegliata, o almeno pensai. Non era una cosa tanto positiva se non si svegliava, anzi, poteva essere anche molto grave. Provai varie volte ad alzarmi, ma non riuscivo, qualcosa mi bloccava per terra. Mi girai e vidi la mia gamba bloccata sotto le macerie. Mi girai verso le macerie, e provai a ssollevaarle, solo che non ebbi la forza, allora decisi ddi aspettare un momento e guardarmi intorno, dovevo trovare assolutamente un oggetto che poteva aiutarmi a sollevare quell pezzo di maceria che avevo sulla gamba.
Il paesaggio intorno a me non era dei migliori, era tutto distrutto, mecerie ovunque, le luce tutte distrutte. Per fortuna si era attivato il generatore di riserva, il quale prevedeva una luce poco potente ogni 25 metri. Il territorio era molto tetro, si sentivano rumori molto strani, insieme al tintinni dell'acqua che cade. Ero pietrificato dal terrore. Ma a cosa più sttrana e che eravamo solo io e Yuno, infatti dissi a bassa voce: "Ma... dove sono finiti tutti? Le guardie? E quel pazzo? Dove diavolo sono?" nessuna risposta. Abbassai lo sguardo a terra e trovai un asta di ferro, l'ideale per farmi forza e sollevare il masso sopra alla gamba.
Mi allungai più che potevo e la presi con molte difficoltà e iniziai a spingere. Riuscì al primo colpo a sollevare il masso, mi alzai anche se avevo qualche difficolà per mancanza di forze e anche per il tremendo dolore alla gamba che mi ritrovavo. Barcollavo da una parte e dall'altra, non riuscivo a stare in piedi, così decisi di appoggiarmi al muro. Nell'appoggiarmi al muro vidi che mentre andavo avanti, lasciavo una striscia di sangue sul muro. Raggiunsi uno specchio e il mio sguardo incrociò il mio stesso sull'immagine riflessa. Ero completamente ricoperti di sangue: i miei indumenti, che erano una semplice camica era bucata sui gomiti, pancia e qualche pezzo di schiena senza contare le maccchie di sangue che ricoprivano la maggior parte del corpo.
Con non poche difficolta e sforzi riuscì ad arrivare da Yuno, che era ancora addormentata. Mi misi in ginocchio di fianco a lei e iniziai a sstrattonarla da una parte all'altra, mentre facevo questo stavo iniziando a scoppiare in lacrime, avevo paura di perderla cosi le dissi: "Non puoi farmi questo, non puoi lasciarmi così, devi dirmi ancora molte cose!". Le mie lacrime scesero sul suo dolce volto, forse per quello o forse perchè iniziava a riacquisire le forze, fatto sta che i suoi occhi si aprirono molto lentamente. Appena mi vide, fece un breve sorriso, penso perchè era felice di vedermi, e mi disse con molta fatica: "Kyle, dobbiamo andarcene da qui. Subito fuori da questo posto troveremo una macchina, la quale ci prenderà e ci porterà in un posto sicuro". Ero molto determitato nell'uscire, volevo adarmene da questo inferno. Yuno con le sue ultime forze mi provò a dire un'ultima cosa: "Kyle... io... ti...." e in quel momento svenne. Potevo immaginare cosa voleva dirmi, ma non potevo risvegliarla, cosi decisi di alzare la testa e mettermi ad urlare per toglier molta della tensione che avevo in quel preciso momento.
Riabbassai lo sguardo e vidi una lacrima scendere da uno dei suoi occhi. Ero senza parole, avevo il cuore a mille, sembrava che volesse uscire dal mio petto, avevo paure, ero terrorizzato perchè non sapevo cos'era successo ali altri, ma allo stesso tempo ero anche furioso, perchè per colpa di quel pazzo adesso dovevamo uscire il prima possibile da queso posto, dato che stava crollando su se stesso, senza contare che aveva ferito Yuno con la sua esplosione.
Rimassi chinato ancora per qualche istante, volevo recuperare bene le forze, mentre ero inginocchiato, avevo le mani che formavano de pugni dalla rabbia, rabbia che mi ribolliva nelle vene. "Ok, penso che possiamo iniziare ad andare" dissi tra me e me, cosi, mi alzai e presi Yuno sulle mie spalle: era leggerissima. Sentivo il suo respiro affannoso sul collo, ero emozionato, non riuscivo a ragionare correttamente. Mentre proseguivamo, sentì una parola uscire dalla boccca di Yuno, overo: "Kyle". Lo disse con un'espressione molto dolce, rimasi sconvolto per questa parola. Avevo solo un obbiettivo, ovvero uscire per portare fuori Yuno e salvarla.
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