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Capitolo 8

Capitolo 8

-L’esplosione-

Oramai avevo deciso, ero deciso più che mai nel seguire questa misteriosa ragazza, volevo uscire insieme a lei, volevo andare via da questo posto. Eravamo due immortali dentro un posto pieno zeppo di soldati disposti a tutto pur di ucciderci, anche se sapevano che era molto complicato farci fuori.

Correvamo più veloci che potevamo, mano nella mano, come due fidanzati, alla sola idea di essere il suo ragazzo arrossivo come non mai, sembravamo due centometristi, ai quali gli mancava davvero poco per vincere una coppa del mondo o una qualsiasi medaglia. Ero cosi vicino a lei, Yuno, così tanto vicino che riuscivo a sentire nell’aria il suo profumo, era così dolce, oramai ce l’avevo dritto nelle narici; non riusciv a togliermelo dalla testa, era troppo buono.

La via d’uscita ci pareva così lontana, ma tutto stava procedendo dritto, quando un gruppetto di 4 soldati ci bloccò la strada in un’istante. I soldati erano abbastanza grossi, ma per fortuna disarmati. “Yuno, io mi occupo dei due a destra, tu quelli a sinistra” dissi io a lei, volevo prendere il controllo della situazione, per una volta volevo prendere il comando, “Va bene Kyle” ribadì lei, con un sorriso e le guance rosse. Ci scagliammo sulle guardie da me scelte. Lei usò una tecnica strana, tipo misto di arti marziali molto potente, infatti facendo un salto mortale con alla fine un calcio dritto in testa sconfisse il primo nemico, io invece rimanevo più sul classico, a modo di rissa, il primo dei due riuscì a sconfiggerlo abbastanza facilmente, lui abbassò un po’ la guardia e io in quel preciso momento gli sferrai un gancio di destro potentissimo. Mi sentivo un mostro, il Rocky Balboa della situazione, però il secondo era più complicato, infatti ero in serio svantaggio contro di lui. Nel frattempo Yuno si era sbarazzata dei due soldati in poco temp e mi stava osservando: sembrava incantata nel vedermi con quanta determinazione provavo a sconfiggere una persona che sulla carta era nettamente più forte di me. Stavo per venire sconfitto, ero esausto, quando Yuno con un aria molto ironica, come volesse prendermi in giro, mi disse: “Ti serve una mano Kyle? Ahahaha” la sua risata mi rimbombava nelle orecchie, era davvero bella, così dolce e così semplice, mi sembrava la risata di una dea. Però per colpa di quella risata mi ero dimenticato chi avevo davanti, e persi la concentrazione per un istante. La guardia se ne accorse subito e mi colpi ripetutamente in faccia e sul petto, non riuscivo a contrastare la sua forza e la sua tecnica, e con un ultimo colpo in piena pancia mi stese. Yuno, vedendo la situazione, si era catapultata verso la guardi e con un paio di colpi ben assestati, uno sul ginocchio e uno in pieno capocollo lo stese, facendogli perdere i sensi. Yuno appena sconfitto questa guardia mi disse con aria euforica: “Sono più forte di te! Ahahaha”, io gli rispsi sempre con aria un po’ euforica, un po’ anche ironica: “Guarda che era già stordito dai miei colpi ben assestati”. Mi rialzai molto lentamente e mentre mi rialzavo mi toccavo lo zigomo che era tutto insanguinato, perdevo molto sangue, però ero molto contento, perché l’aria che si respirava era molto bella, molto divertente, infatti lei continuava a ridere di continuo. Devo ammettere che quando rideva era molto bella, era bellissima.

Ci riprendemmo da questa dura lotta e ripresimo a correre verso l’uscita. Ci trovavamo al 4° piano e la strada davanti a noi si divideva in due: su una c’era scritto Exit, mentre nell’altra c’era scritto Laboratory. Proprio in quel momento la faccia di Yuno ritornò seria, seria come l’avevo vista solamente quando ci eravamo conosciuti e mi disse: “Dobbiamo andare nei laboratori, Kyle, dobbiamo distruggere o quantomeno fermare la macchina per l’immortalità altrimenti pensa se qualcuno di molto potente riesce a prendere questa macchina e diventare immortale, i guai aumenterebbero in maniera disastrosa”. Pensavo a quello che dovevo fare, da una parte mi dispiaceva distruggere il frutto del mio lavoro ma dall’altra parte non poteva essere altrimenti, aveva ragione lei, così le dissi con un espressione non molto convinta: “D’ accordo, hai ragione, dobbiamo fermare la macchina. Ho un piano Yuno”. La sua faccia, la faccia di Yuno, sorrise, era davvero molto contenta di vedere la mia risposta, prese la mia mano e iniziò a tirarmi fino ai laboratori.

Arrivammo dentro i laboratori senza guardie, in maniera molto semplice, mi sembrava molto strano, non solo che non c’erano guardie a proteggere la capsula, ma che l’aria che si respirava. Era un’aria molto pesante, e sentivo anche con la punta del nas un odore molto pungente, ma non riuscivo a capire cos’era, so solo che proveniva dalla capsula. “Dobbiamo andare là!” dissi a Yuno, non potevo più fermarmi oramai, “dobbiamo fermare la macchina con uno strano processo inverso, se la macchina dovrebbe esplodere, l’intera umanità sarebbe in serio pericolo. Lei annui con un piccolo su e giù di testa e sorrise ancora. Ora ero io che la trascinavo. Raggiungemmo in tempi molto brevi una porta che portava alla sala di controllo. Aprimmo la porta e trovammo una ventina di soldati pronti a farci fuoco da un memento o l’altro: “Diamine, siamo spacciati, non possiamo farli fuori tutti, sono troppi” dissi io con un’aria molto turbata. Il gruppo si divise in due, non riuscivo a capire lo scopo, quando dal centro sbucò una persona, era una persona strana, aveva addosso uno strano giubbotto, simile a quello di un astronauta e in testa un casco di vetro scuro, attraverso il quale non si riusciva a vedere il volto.

Questo applaudì di gusto e inizio a dire: “Bravi a tutti e due, siete stati molto bravi nel sopravvivere, al restare integri fino a questo momento” la sua voce si interruppe un momento, poi continuò “Ora, voi due vedrete la distruzione della capsula e la trasformazione della razza umana attraverso questo bottone”. “Cosa diavolo vuoi…?” dissi io, ma le mie parole non arrivarono al termine della frase che questo continuo il suo discorso: "Kyle, tu lo sai che se per casso dovesse esplodere la capsula cosa succederebbe alla razza umana?" in pochi secondi mi misi a pensare e non riuscì ad arrivare ad una soluzione, cosi scossi il capo terroriato. i girai verso Yuno che in quel momento mi stava guardando molto terrorizzata e quel pazzo azionò il bottone e pochi secondi dopo la macchina esplose. In meno di un micro secondo mi rigirai verso Yuno, era terrorizzata, tremava tutta e a dire la verità tremavo pure io, ma ebbi a forza dibalzarle adddosso. Volevo salvarla a tutti i costi, anche a costo di morire, mentre le saltavo addosso dissi a gran voce: “NOOOOOO!!!!! YUNOOOOO!!!”. Poi il buio. Non riuscivo più a capire niente, eravamo stati spazzati via dall'esplosone,  tutti noi, io, Yuno, i soldati e quel pazzo di un "astronauta". Mi svegliai nonn molto tempo dopo, solo perche dovevo vedere a tutti i costi le condizioni di Yuno. era un pò più lontano di me, era ferita, stava perdendo molto sangue, ma non ebbi la orzaa di andare verso di lei, infatti svenni di nuovo.

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