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Capitolo 22

CAPITOLO 22: Alla ricerca di Yuno.

"Presto, dobbiamo muoverci" dissi io ad Ale, che era dietro di me di una decina di metri e stava sempre più rallentando, mi stava come studiando penso, non sapeva ancora cosa pensare di me, di tutto questo.

"Attenzione Kyle!" disse Ale mentre ero girato dietro per vedere dov'era. Davanti a me si trovavano ora una ventina di soldati armati fino ai denti. Tempo di girarmi la testa, e iniziarono a spararmi addosso tutti i proiettili che avevano in canna. Era una vera e propria pioggia di proiettili. Ma non ero io il bersaglio: era Ale. Venne colpito un po' di volte, ma col fatto del Gene Z, solo se lo beccavano in testa poteva morire e penso che questo loro non lo sapevano, perché continuavano a colpirlo ovunque meno che in testa.

Mi buttai tra Ale e il fuoco dei soldati. Venni colpito un sacco di volte, con proiettili calibro 50 da quanti male facevano al momento del contatto. Stavo perdendo un sacco di sangue quando decisi di fare la mia mossa. Scattai a gran velocità, talmente velocemente che mi ritrovai dietro a loro senza neanche rendermene conto. In un istante, il mio braccio si infuoco e colpi solo un soldato, ma quel colpo poi di diramò su tutti loro, come un ramo, il mio colpo riusci a diradarsi sempre di più fino a che non li ebbi colpiti tutti. Ero spettacolare, Ale rimase per l'ennesima volta a bocca aperta, non sapeva se essere entusiasta di sta cosa oppure avere paura. "Forza Ale, non rimanere li imbambolato! Yuno ha bisogno di noi, forza!"

Nel frattempo, mentre noi stavamo cercando di arrivare da Yuno a forza di botte, lei era messa davvero male. Era incatenata e tenuta sotto stretta sorveglianza. Si trovava in una stanza semi buia, l'unica luce che si trovava lì era diretta su di lei. Era messa in una posizione strana, al volo con 5 catene: una per ogni arto che la tenevano distesa e dritta e uno sul collo che non le permetteva di parlare o comunque di parlare in maniera potente, alzata di un metro d'altezza all'incirca. "Forza, dicci qualcosa dei PLL puttana!" disse una delle guardie sotto di lei in modo minaccioso, poi aggiunse: "O vuoi che ti faccia qualcosa di molto brutto" la faccia del soldato diventò quella di un pervertito, iniziando a giardare in posti strani. Yuno capendo quello che aveva intenzione di fare con lei, iniziò a piagnucolare, non voleva fare determinate cose, il suo sogno era quello di farlo con l'uomo che amava, mi aveva detto all'accampamento, mentre parlavamo di cose strane, senza neanche rendercene conto. Era terrorizzata al solo pensiero di quello che poteva accadere da un momento all'altro, ma un'esplosione fece allontanare la guardia. Yuno scoppiò ancora più in lacrime, ma erano in un certo senso lacrime di gioia.

L'esplosione era la nostra, o meglio era quella che avevo provocato io, esattamente al centro della prigione, tra l'ingresso di un'ala e un'altra. Fu un'esplosione davvero potente e molto rumorosa, perché dovevo far cadere una porta d'acciaio molto spessa per andare nell'ala di Yuno, l'ala il cui nome era: "Ala dei soggetti pericolosi".

Ci trovavamo tra i soggetti più pericolosi dell'intera prigione, si trovavano assassini, psicopatici e di conseguenze anche le guardie erano molto più pericolose, ma non ci facevano paura. Ci trovavamo esattamente in un corridoio e io, subito dopo l'esplosione caddi a terra, stremato per il grande sforzo fisico. Oramai erano più di 30 minuti se non 40 che ero in quella forma, era troppo tempo, non ero mai stato così tanto tempo in quella forma. Avevo perso le mie forze, Ale l'aveva capito, mi prese da sotto il braccio e iniziammo ad andare insieme, lui mi sosteneva come faceva un fratello: "Kyle, lascia che sia io a difenderti ora" disse Ale, prendendo una pistola da per terra, giusto per difendersi, da eventuali attacchi nemici, ma qualcosa di molto strano successe ad Ale. Proprio quando toccò quell'arma, questa si illuminò insieme a tutta la sua mano, per poi proseguire con il braccio. Era una luce molto intensa, di un colore argentato. Poi, ad un certo punto, tutto il suo corpo si illuminò, come d'incanto, per poi alzarsi da terra per un paio di metri. Cosa diavolo sta succedendo?

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