Chapter 1🌺
«MARINETTE!?»urla mia madre dal piano inferiore rovinando così quel poco di sonno che ero riuscita a fare.«MARINETTE SVEGLIATI!!»ripete bussando davanti alla mia camera.«PERDERAI L'AEREO COSÌ...!»continua sospirando rassegnata.«𝙼𝚊𝚛𝚒𝚗𝚎𝚝𝚝𝚎,𝚝𝚞𝚊 𝚖𝚊𝚍𝚛𝚎 𝚑𝚊 𝚛𝚊𝚐𝚒𝚘𝚗𝚎.𝚏𝚊𝚛𝚊𝚒 𝚝𝚊𝚛𝚍𝚒 𝚌𝚘𝚜𝚒̀!»dice Tikki sbucando dal nulla.«Mmm...»mugolo assonnata. "CHE HA DETTO??" Apro gli occhi di scatto imprecando:«CHEEE???? OH NO È UNA CATASTROFEE!!»grido scivolando giù dal letto.«aia, che botta!»dico massaggiandomi il fondo schiena.«𝙼𝚊𝚛𝚒𝚗𝚎𝚝𝚝𝚎 𝚜𝚝𝚊𝚒 𝚋𝚎𝚗𝚎?»chiede la mia kwami visibilmente preoccupata.«tutto okay»dico alzandomi poi dal pavimento gelido. "cervello in collegamento tra tre, due, uno..." «OHHHH CAZZO... L'ACCADEMIA!!!»urlo dirigendomi come un fulmine in bagno:faccio una doccia veloce, indosso l'intimo,un paio di jeans a vita alta e una felpa larga nera, metto le miei solite vans nere,lego i capelli in una crocchia disordinata e in men che non si dica sono pronta.«𝙼𝚊𝚛𝚒𝚗𝚎𝚝𝚝𝚎?»dice Tikki dirigendosi da me.«non ora Tikki. Ma dove l'avrò messo?»dico cercando disperatamente il caricabatterie. «𝙼𝚊𝚛𝚒𝚗𝚎𝚝𝚝𝚎!!?»mi richiama.«ahhh. Cosa?»dico sul punto di una crisi nervosa.«𝙷𝚊𝚒 𝚖𝚎𝚜𝚜𝚘 𝚕𝚊 𝚏𝚎𝚕𝚙𝚊 𝚊𝚕 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚛𝚊𝚛𝚒𝚘!»dice. "AHHHHH. SI PUÒ ESSERE COSÌ IMBRANATI?!?" «che disastro!scusami Tikki...non volevo arrabiarmi con te»dico facendola sedere sulle mie mani.«𝚗𝚘𝚗 𝚎́ 𝚗𝚞𝚕𝚕𝚊 𝙼𝚊𝚛𝚒𝚗𝚎𝚝𝚝𝚎. 𝙿𝚒𝚞𝚝𝚝𝚘𝚜𝚝𝚘 𝚍𝚘𝚟𝚛𝚎𝚜𝚝𝚒 𝚜𝚋𝚛𝚒𝚐𝚊𝚛𝚝𝚒...𝚕'𝚊𝚎𝚛𝚎𝚘 𝚙𝚊𝚛𝚝𝚎 𝚝𝚛𝚊 𝚙𝚘𝚌𝚑𝚒 𝚖𝚒𝚗𝚞𝚝𝚒.»dice semplicemente.«Hai ragione Tikki,andiamo»dico afferrando la mia valigia scendendo velocemente le scale:«Hai preso tutto tesoro?»domanda per sicurezza mia madre prima che - come al mio solito-dimentichi qualcosa.
«sì, stai tranquilla!»dico regalandole un ultimo abbraccio. «Fai la brava miraccomando,ti voglio bene tesoro mio»la sento singhiozzare."per quanto mi piaccia viaggiare una piccola parte di me invece la odia.Nel senso che...è sempre bello viaggiare, fare nuove esperienze, conoscere il mondo in generale... Ma la parte che odio profondamente è lasciare le persone che amo di più al mondo, non so se mi spiego." «Marinette?»mi richiama mia madre distogliendomi dai pensieri.«eh?»mi stacco da lei tornando con la testa al pianeta terra.«tuo padre ha già caricato i tuoi bagagli sul taxi...ti sta aspettando fuori...»dice trattenendo altre lacrime.Annuisco abbracciandola nuovamente:«ti voglio bene.»dico dandole un bacio sulla fronte.«prometto di ritornare per le vacanze di natale»continuo dirigendomi poi verso l'uscita di casa.«ecco qui la mia bambina!»esclama mio padre vedendomi arrivare.«papà!-lo richiamo-ti ricordo che ormai ho quasi 19 anni...non sono più una bambina»dico sentendomi in imbarazzo.«per me lo sarai sempre cucciola mia.»continua asciugandosi una lacrima. Corro ad abbracciarlo trattenendo le lacrime che cercano disperatamente di uscire, avevo detto niente lacrime e invece... Scoppio.
«ti voglio bene papà...Mi mancherete tantissimo.»dico singhiozzando.«te ne voglio anche io piccola mia. Andrà tutto bene vedrai,adesso però si sta facendo davvero tardi... È ora che tu vada.»dice asciugandomi le lacrime per poi darmi un bacio in fronte. Annuisco sorridendogli."ce la posso fare."Salgo dentro al taxi chiudendo la portiera salutando con un gesto della mano i miei ormai da lontano.
In pochi minuti arrrivo in aeroporto,scendo dal taxi,prendo la mia valigia e cerco - sperando di non perdermi-il mio volo:« Marinette Dupain-cheng credevi davvero di andartene senza prima averci salutato?»la voce della mia migliore amica risuona fra le miei orecchie,un piccolo sorriso spunta dal mio volto girandomi così dalla loro parte.«Alya! Ragazzi!»esclamo guardandoli uno a uno,come se cercassi qualcuno in particolare che ahimè non c'era.«va tutto bene?»chiede la mia amica affiancandomi per poi regalarmi uno dei suoi dolcissimi abbracci. Annuisco poco convinta.«se stai cercando lui non verrà...»sussurra Alya cercando di non farsi sentire dagli altri. "Immaginavo. D'altra parte come potevo ancora sperarci? Sta con Kagami adesso... Anzi da quando si sono messi insieme quel maledetto giorno,non ho avuto più il coraggio di vederlo in faccia. Mi ha distrutta. È come se quel giorno una parte di me si fosse persa...come se il mio cuore si fosse spezzato in tanti piccoli frammenti...mi sono sentita vuota." «posso rubartela?»chiede una voce familiare dietro di noi distogliendo così il mio deprimente monologo interiore.«ma certo Luka!»ammicca Alya staccandosi da me facendomi l'occhiolino;le regalo un'occhiataccia mentre la vedo allontanarsi ridacchiando per poi dirigersi verso i nostri amici.«hey...»dico guardando il pavimento.«va tutto bene Mari?»chiede fissandomi preoccupato.«si...»dico.senza dire nulla Luka si avvicina abbracciandomi forte,ricambio inalando il suo dolce profumo alla vaniglia."deve essere quello che gli ho regalato io quando abbiamo fatto quattro mesi..."sospiro.«qualcosa non va?»chiede alzandomi dolcemente con il pollice il mento:scaccio via i pensieri sorridendogli lievemente«nulla...»dico scuotendo la testa.sorride.«prima che tu parta ci tenevo a darti questo»inizia a dire tirando fuori dalla tasca una piccola scatolina nera«coraggio aprila»dice porgendomela fra le mani.«spero ti piaccia...»apro la scatolina rimanendo a bocca aperta.«Luka...non dovevi!»dico tirando fuori una bellissima collana con due piccoli ciondoli,uno a forma di chitarra e l'altro a forma di cappellino rosa.«ma perché due?»domando incrociando il suo sguardo.«me ne bastava uno...»continuo confusa.«infatti è uno»ridacchia Luka divertito dalla mia espressione accigliata.«continuo a non capire...»dico.«ricordi quando ci siamo incontrati per la prima volta?-annuisco-ti sei presentata a me in modo molto goffo,e dopo averti presa un pò in giro,mi scusai facendoti sedere accanto a me, esprimendomi con la mia chitarra...»dice,divento rossa.«cosa c'entra il ciondolo con tutto questo?»chiedo più confusa di prima.«vedi Marinette-si strofina la nuca-il ciondolo rappresenta le nostre passioni.la chitarra e il piccolo cappello rosa,siamo noi due.»continua portando i suoi occhi verde acqua nei miei azzurri.Un brivido mi percorre la schiena«forse non dovevo regalar...»lo interrompo abbracciandolo«stai scherzando? È il più bel regalo che potessi riceve»dico diventando subito rossa.
«IL VOLO P27M01 È IN PARTENZA.SI AFFRETTANO I GENTILI PASSEGGERI AD AVVICINARSI QUALORA NON LO AVESSERO ANCORA FATTO. IL VOLO P27M01 È IN PARTENZA.»urla ripetutamente la voce meccanica di una donna.«devo andare adesso»dico staccandomi dal suo abbraccio.
«appresto ragazzi!»dico incamminandomi verso il mio volo.
Salgo su esso sistemando la mia valigia sopra al posto assegnato,infilo le mie cuffiette e tra le note della musica sono pronta a lasciare il mio passato.
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