3. Harry
Leonida, Louis e gli altri capi dei contingenti greci presenti alle Termopili scesero dall'altura su cui si trovavano e ricevettero la delegazione persiana.
I nemici erano circa una dozzina e, dal gruppo che costituivano, emerse un giovane riccamente vestito e sontuosamente armato.
I Greci capirono subito che si trattava del figlio di Serse, Harry, e lo capirono dalla corona che, nonostante l'armatura che indossava, portava sulla testa.
Louis si disse che difficilmente aveva visto nella sua vita un giovane più bello di quello e ciò che lo colpì, a parte il corpo perfettamente modellato, furono gli occhi, verdi e limpidi, circondati da una riga sottile di kajal.
Il ragazzo guardò i Greci con serietà e poi parlò, dimostrando di conoscere perfettamente l'idioma ellenico.
" Parlo a nome di mio padre Serse, io sono suo figlio, il suo unico figlio ed erede.
Se desisterete dal combattere e vi arrenderete senza impugnare le armi, noi vi offriremo la libertà, l'onore di essere chiamati amici del popolo persiano e terre più grandi e più fertili di quelle che già possedete "
Leonida scrutò a lungo il giovane, dopo che aveva smesso di parlare e replicò con compostezza:
" Rispondi pure a tuo padre, principe, che i Greci non accettano le proposte dei barbari invasori "
Harry fece un sorriso ironico ed esclamò :
" Abbiamo un esercito di 300.000 uomini, come speri di poter vincere? Abbandona le armi, è una scelta più saggia "
" Noi non abbandoneremo le armi...se le volete, venite a prendervele !" sibilò Leonida, prima di voltarsi e di tornare presso la Porta di Mezzo.
Harry fece un ghigno sprezzante e ritornò presso il suo accampamento per riferire al padre ciò che i Greci avevano deciso.
Louis, nel frattempo, afferrò un braccio dello zio e disse concitato:
" Hai sentito quanti sono i nemici? Non ce la faremo mai !"
" Invece cacceremo quei barbari da dove sono venuti perché noi siamo Greci, ricordatelo, Louis!" rispose Leonida.
Il ragazzo rimase colpito dalle parole del re spartano e il suo cuore si riempì di nuovo coraggio, anche se sotto sotto temeva la disfatta totale del suo esercito.
Serse lasciò passare quattro giorni e poi attaccò.
La guerra era iniziata.
Ciao a tutti e buona domenica!
Tra poco pubblicherò sul mio profilo una storia diversa dal solito.
Si tratta di un concorso, un concorso creato da morgandelleombre e da me e a cui vi invito a partecipare.
Vi anticipo che si tratta di scrivere una Os Larry di non più di 3000 parole e che avrà premi molto belli e particolari.
Se anche non volete iscrivervi, andate a leggere e, magari, se potete, fate un po' di pubblicità a questo concorso.
Vi ringrazio tanto!
Il concorso si intitola " Il morso dei Larry ".
Baci piccicati!
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