Louis trascorse le poche ore che ancora gli erano concesse tenendo in braccio il suo bambino.

" Non si chiamerà più Leonida come mio zio, vero?" chiese indicando il piccolo.

" No, prenderà il nome di suo nonno...Serse " rispose Harry.

Louis bació la piccola testa di suo figlio e sussurrò:

" Avrai un nome, importante, tesoro, un nome da re. Chissà come sarai da grande, se somiglierai un po' a me..."

Gli schiavi portarono in silenzio il cibo per la cena e Harry e Louis, sempre con in braccio il bimbo, mangiarono per la prima volta insieme, sullo stesso tavolo, non come padrone e schiavo, ma come due amici.

" Come è stata la tua infanzia a Sparta, Louis?" chiese Harry.

" Nella mia città il concetto di infanzia è molto particolare. Fino a sette anni sono stato nella mia famiglia, poi sono stato mandato nell'edificio in cui tutti i ragazzi nati liberi vengono educati e istruiti.
Da quel momento non ho più avuto una madre o un padre e sono diventato figlio di Sparta! " rispose Louis.

" E non hai più rivisto i tuoi genitori?"

" Sì, prima che morissero, qualche anno fa, li ho rivisti qualche volta, ma li ho trattati come dei conoscenti, non come i miei genitori.
Comunque il mio caso era un po' diverso dagli altri ragazzi di Sparta, perché io ero nipote del re e suo erede, quindi a lui potevo rivolgermi come zio "

Harry mangiò svogliatamente delle olive e chiese:

" Avevi molti amici?"

" Sì " rispose Louis sorridendo con rimpianto " tutti i ragazzi che sono cresciuti con me e che, purtroppo, sono morti alle Termopili "

Harry annuì e osservò con sguardo perso il lusso della stanza in cui si trovava.

" E la tua infanzia come è stata?" chiese Louis timidamente.

Il principe persiano sorrise e cominciò a giocare con alcuni degli anelli che portava alle dita.

" La mia infanzia è stata una gabbia dorata. Sono cresciuto nel lusso più totale, qualsiasi cosa volessi mi veniva data, ma sono cresciuto senza quasi mai vedere mio padre.
Sono stato allevato da un gruppo di tutori che mi hanno insegnato ogni disciplina e ogni forma di arte e di uso delle armi, ma non mi hanno mai abbracciato o cantato una ninnananna "

" E tua madre?"

" È morta quando ero piccolo e non mi ricordo nemmeno il suo viso..." sussurrò Harry con malinconia.