Partendo dai due testi analizzati e facendo riferimenti precisi alle poesie lette in classe (per chi è interessato erano "Versicoli quasi ecologici" di Giorgio Caproni e un passo di  "Lettera al figlio" di Nazim Hikmet), quali valori, ideali o piccoli/grandi piaceri rendono la vita degna di essere vissuta o, almeno, piacevole? (notare quel "almeno piacevole". Chiaramente anche la prof ha capito che le nostre vite sono un mainagioia continuo) Con quali immagini ti sei trovato più in sintonia, con quali in disaccordo?

Non credo che la vita vada vissuta per la gioia stessa di vivere, come in "Canta la gioia" di D'Annunzio, poichè lo trovo piuttosto semplicistico per non dire banale.

Certo, l'amore per la natura, l'impegno per preservarla, entrambi racchiusi nella sopracitata poesia e in queste ultime due può rendere la vita di qualcuno più piacevole, degna di essere vissuta, ma non la mia.

Non perché non mi stia a cuore il nostro pianeta: anch'io sono preoccupata, come tutti immagino, delle sorti della Terra, ma non è la natura a spingermi a vivere.

Credo infatti che ciò che rende piacevole la nostra vita siamo noi stessi, noi e la nostra quotidianità, i nostri sogni e ideali e le nostre passioni.

Se infatti non troviamo le piccole gioia nella vita di tutti i giorni come possiamo pensare di avere una vita felice e degna di essere vissuta?

Spesso basta davvero poco: la risata di un bambino, il cielo cristallino macchiato qua e là da nuvole bianche, una serata al cinema o vedere la luna, solitaria nel cielo notturno; c'è sempre, da sola, anche dove l'illuminazione dell'uomo spegne tante stelle intorno a lei.

Personalmente non c'è nulla che mi possa far amare la vita come la mia play-list musicale, appena tornata a casa da scuola.

Ma naturalmente non basta soltanto questo, anche se sicuramente aiuta.

L'uomo è fatto della stessa sostanza dei sogni e vide di ideali. È grazie a questi che si possono combattere le ingiustizie e i soprusi; anche questo può dare senso a una vita e non solo.

Mirare alto non fa male e al massimo si rimane delusi, ma se si raggiungono i propri obiettivi si può trovare un valore alla vita diverso, aggiunto: un valore di infinito che continua anche oltre la vita stessa.

Infine credo che il valore davvero fondamentale della vita sia fare semplicemente quello che si vuole fare.

Non importa quanto sacrificio sarà necessario. Se si ha una passione - che magari può diventare mestiere - è giusto che ci si dedichi anima e corpo.

Per tutti questi motivi scrivere rende migliore la mia vita: perchè è qualcosa che fa ormai parte della mia routine ed è qualcosa che mi rilassa e mi stimola a cercare di migliorarmi.

Attraverso la scrittura lascio nero su bianco i miei sogni e i miei ideali. Scrivere è il mio sogno.

Potrebbe sembrare un hobby come un altro, ma non è così: non desidero altro dalla vita che fare della scrittura il mio lavoro.

Mi sento realizzata quando scrivo e quando riesco a concludere un lavoro, avverto un desiderio di riprendere al più presto, come il richiamo di una sirena che mi spinge ad andare oltre.

Spesso mi sento come l'Ulisse di Saba, anche se potrei peccare di ὕβϱις, così dicendo.

Ho lasciato tempo fa la terra ferma, la monotonia per così dire, per cercare qualcosa per cui vale la pena dire che la vita è bella.

E tra le difficoltà, le onde, i mostri e gli ostacoli, aspetterò anche molto prima di tornare a Itaca.

Prima troverò qualcosa da raccontare e poi forse farò ritorno in patria con la prova che la mia vita è stata vissuta a pieno e a modo mio.

Author's Corner:
Questi sono il genere lavori che mi escono durante le analisi di testo poetico, probabilmente perchè mi sento molto più ispirata che durante un normale tema.

Comunque sia, cosa ne pensate? Tenendo conto del sito, immagino che non siano pochi quelli che potrebbero facilmente trovarsi d'accordo con me.

Alla prossima