Presi l'autobus quella mattina, perchè chissà quale motivo la mia bella macchina ha deciso di fare i capricci e non partire.
Dopo una buona mezz'oretta, l'autobus si fermò proprio davanti l'entrata del liceo e scesi da esso, quasi inciampando. Due ragazzine che mi avevano visto, si misero a ridacchiare.
Oh, fantastico!
Mi guardai attorno e mi sistemai la maglia, per poi andare verso l'entrata del liceo.
Sospirai e attraversai quest'ultima trovandomi davanti chissà quanti ragazzini seduti sulle moto a limonare o a fumare.
Abbassai lo sguardo e affrettai il mio passo, salendo le scale che conducevano all'interno del liceo.
Stavo per inciampare, di nuovo, ok, perfetto.
Dopodichè mi scontrai con un uomo più alto di me e alzai lo sguardo.

"Tomlinson?" Puntò un indice verso di me, scrutandomi.

"S-si, sono io." Balbettai in imbarazzo, improvvisando un sorriso -che più che un sorriso sembrava una smorfia-.

"Oh, benvenuto, Tomlinson, sono il preside Barney." 


"Grazie mille." 

Il preside Barney era un uomo abbastanza alto e un pò robusto, più o meno sulla cinquantina.
Aveva capelli di un biondo schiarito con qualche ciocca bianca e occhi azzurrissimi.
Mi ricordava vagamente Niall. 

"Mh, per quest'anno lei ha solo la seconda classe. Deve salire le scale e svoltare a destra. La prima classe che vede è la sua, è la 2a C." Mi sorrise gentilmente e io ricambiai, annuendo e ringraziandolo con un cenno della mano. 
Saliì velocemente le scale e mi ritrovai difronte alla classe in cui sarei dovuto entrare.
La porta era chiusa, così bussai, ma senza ricevere un feedback.


Perfetto.
Ok, ho detto "perfetto", troppe volte.

Così entrai e notai tutti gli studenti seduti per terra in cerchio in un angolo spazioso della classe che ridevano, ma non schiamazzavano. Mh, forse mi sarei potuto adattare.

"Bonjour" dissi ad allta voce, cercando di richiamare l'attenzione degli studenti, i quali si voltarono verso di me con il capo e si alzarono velocemente, andando ai loro posti e sedendosi.
Bofonchiarono il "Bonjour" sconnessamente pronunciandolo in un "Bungiù" osceno.
Aggrottai la fronte e posai la mia cartella sulla cattedra.
Mi voltai verso di loro e li scrutai; Chissà quanti bocciati.

"Io sono Louis Tomlinson e sarò il vostro insegnante di francese, almeno per quest'anno."


"Quindi l'anno prossimo non c'è qui con noi?" Disse una ragazzina con voce civettuola, fingendo un broncio.

Le sorrisi falsamente e feci spallucce. "Non saprei dirtelo."

Lei sbuffò roteando gli occhi, mentre abbassava di poco la scollatura della sua maglia, fissandomi.

Ok, no, forse non mi sarei potuto adattare.

"Adesso chiamo l'appello così inzio a conoscervi." Dissi leggendo di sfuggita i nomi sull'elenco.

E iniziai a chiamare all'appello, fin quando, mentre continuavo a leggere l'elenco e guardare man mano tutte le date di nascita, non trovai un ragazzo con la data di nascita del "01 02 1994". 
Sbarrai gli occhi. Quel ragazzo aveva come minimo vent'anni e si trovava in questa classe? In una Seconda?
Aveva due anni in meno di me ed era ancora in seconda. Allucinogeno.
Così pensai che forse avessero aggiunto il suo nome per sbaglio, e per evitare di fare brutte figure, non lo nominai e saltai il suo cognome, pronunciando quello che veniva subito dopo. 

"E a me non chiama? Per caso non vuole conoscere anche me?"
Sentiì una voce roca, diversa dalle altre tutte molto sottili, mentre pronunciavo altri cognomi. Mi fermai per un attimo e sollevai lo sguardo, trovando un ragazzo con una stravagante bandana ai capelli stravagantamente ricci e gli occhi stravag..no, aspettate, quello era Styles, il vent'enne...con delle enormi palle verdi smeraldo al posto delle pupille.
Rimasi a fissarlo per un attimo e lo vidi sorridere.
Avvampai-sicuramente perchè avevo una brutta figura e non perchè quel ragazzo fosse strafotutissimamente bello, no, no.- e ricambiai il sorriso. 

"Scusa, Styles, ti ho saltato." Gli dissi mentre continuavo a guardare i lineamenti del suo viso e le spalle larghe che spuntavano dal banco.

Fece un cenno con il capo e ammiccò in mia direzione. 
Sbattei più volte le palpebre e poi ritornai a pronunciare tutti i nomi dell'elenco, fino a terminarli.

"Bene, adesso che più o meno so i vostri nomi, vorrei inizare facendovi alcune domande."


"Ma come prof, non abbiamo ripassato!" Urlò una ragazzina con il viso visibilmente spaventato e gli occhi sgranati che quasi uscivano dalle sue orbite.

Mi scappò una risata e scossi la testa, sorridendole.


"Non sto per interrogarvi!" dissi io ancora scosso dalle risate. "Voglio farvi altre domande."

"Se siamo stati bocciati?" improvvisò Styles alzando una mano, con un viso visibilmente divertito.

"No, non questo." gli risposi, guardandolo, mentre mi grattavo il mento.

Lui sorrise e annuì come se fosse quasi sollevato dalla mia risposta.

"Se io vi dico "Francia", a cosa pensate?" dissi lentamente, congiungendo le mani in grembo mentre mi sedevo sulla cattedra con le gambe a penzoloni.


"Moda!" Esclamò una biondina.

"Ragazzi!" disse una ragazza con lo stesso entusiasmo della prima.

"Froci." disse un ragazzo all'ultimo banco che se ne stava appartato.

Lo fulminai con lo sguardo per il termine scorretto che aveva appena utilizzato e lui sgranò gli occhi, per poi abbassare lo sguardo. Si sentiva in colpa?

"Tour Eiffel." Proseguì un ragazzo.

"Notre Dame."

"Coco Chanelle."

E tutti continuarono così, dicendo la propria, fin quando non abbassai lo sguardo su Styles che non aveva detto nulla.

"E tu, Harry?" gli chiesi, mentre sentivo bruciare la pelle dal suo sguardo.

"sensualità." mormorò.

Deglutiì profondamente dopo che tutti gli studenti facero un "uuh" in coro e Harry si inumidì le labbra, guardandomi.

"Oh, mh, perchè sensualità?"

Domandai, ma fu inutile, perchè la campanella suonò, creando una massa di studenti che si alzarono velocemente e corserò oltre l'uscita della porta urlando.


Tutti, tranne Harry.