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capitolo 5

Il giorno successivo Mikasa ed Eren arrivarono a scuola in anticipo , il cortile era deserto e settembre faceva perdere colore alle fogliei degli alberi vicino alle panchine.

-MIKASAAAAA!-

Erano le copagne di classe , nonché amiche di Mikasa.

-hey ragazzi all'ora siete pronti per la festa?-

-Veramente Eren non ha ancora acettato-

Mikasa stava spiegando a Christa le preoccupazioni di suo fratello, in quel momento, intento a leggere un libro seduto su una panchina molto lontano dalla loro.

Mikasa cominciò a chiacchierare con alcune compagne , non badando più ad Eren.

il castano era intento a leggere quandò sentì qualcuno sedersi accanto a lui. Essendo seduto al margine della panchina non si dovettero preoccupare di fare spazio.

-come mai così mattiniero?-

Il professor Levi si era seduto vicino a lui , Eren non poteva ne spostarsi a destra, perché altrimenti sarebbe caduto a terra ,ne andare a sinistra, perché avrebbe finito per annullato la distanza, già quasi inesistente, fra lui e l'uomo che tanto lo metteva a disagio.

-Mikasa mi ha svegliato troppo preso-

Il più giovane non alzò lo sguardo, non voleva incontrare le due tempeste quali erano gli occhi del professore.

-come ti trovi in questa scuola?-

Chiese il professore mentre si stiracchiava , per poi acavallare le gambe. Eren ormai non era più attento alla lettura , seguiva i movimenti di Levi tenendo lo sguardo basso.

-b...bene grazie-

Era terribilmente in imbarazzato, e non sapeva il perché. Dall'altra parte, Levi , pensava che la timidezza del ragazzo fosse la cosa più dolce che avesse mai visto, il modo in cui le guance di Eren si tingevano di un acceso rosso a causa sua , lo facevano sentire speciale .

-ne sono contento-

Ci fu un lungo periodo di silenzio, Eren era attento a tutto tranne il libro, mentre Levi guardava in direzione del cancello, stavano arrivando alcuni studenti .

-cosa stai leggendo? , non giri la paggina da un bel po-

Eren sgranò gli occhi imbarazzato.

-emh...due soldati ed un Gigante -

-interessante-

Questa volta Levi interruppe il silenzio quasi subito.

-sembri teso, tutto bene?-

Il tono dolce del maggiore sorprese Eren , abituato a quello freddo ed autoritario.

-emh si solo che fa freddo-

Era una bugia, settembre non era mai stato così caldo, e la felpa verde lo teneva al calduccio.
Levi sorrise pensando a quanto fosse tenero il fallito tentativo di mentire del più piccolo , era puro ed ingenuo , era sorpreso come un ragazzo tanto dolce non fosse avvelenato dall'ambiente in cui viveva , perché si, lui il freddo e distaccato Ackerman si era interessato della vita del ragazzo che aveva catturato la sua attenzione dal primo istante in cui lo vide.
Levi sapeva che quello che provava e pensava di Eren andava contro le regole, ma dopo tutte le delusioni della vita, in quelle due gemme verdi vedeva la pace e la tranquillità da lui tanto agognate.
Allungò una mano sull'altra spalla e cominciò a sfrecare le mani sulle braccia di Eren con l'intento di riscalrlo.
Il castano si sorprese del gesto del professore, ma ne fu felice, si lasciò cullare dalle forti braccia del corvino tanto da abbandonare la timidezza e poggiare la testa sulla spalla del maggiore. Ad un tratto le mani di levi si fermarono , rimanendo immobili sulle braccia del castano, girò la testa ed incontrò gli occhi di Eren ad un soffio dai suoi. I due colori si mischiarono in quel contatto durato un'infinitá, finché Levi non spostò lo sguardo dalle due verdi gemme alle sue labbra semischiuse.
Eren era immobile , voleva quello sguardo su di lui , e non capiva cosa il professore stesso guardando così insistentemente .
Il viso di Levi si avvicinava sempre più a quello rosso di Eren, che , data la posizione in cui si trovava , non aveva via di scampo.
Il castano non aveva mai dato il suo primo bacio, e voleva sucedesse con la persona speciale , che aveva sempre pensato fosse una ragazza, non certo un professore più vecchio di lui.
Ormai le labbra del professore erano ad un soffio dalle sue , erano sottili e leggermente arrosate , invitanti, ma , confuso più che mai, Eren si spostò fin troppo a destra e cadette per terra.

-stai bene?-

Levi si era svegliato dal stato di trans in cui quegli occhi lo aveva mandato, si alzò e aiuto Eren fare lo stesso.

-tutto bene?-

Chiese ammirando le rosse guance del ragazzo davanti a lui.

-s...si-

-bene , ci vediamo a lezione-

E così Levi entrò in classe.
Le lezioni passarono in fretta, tra battute ed argomenti seri, Mikasa riusciva a tenere il passo con la classe mentre Eren ogni tanto perdeva il discorso dei professori.

E così l'ultima ora arrivó , e come aveva detto il professor Levi, tutto gli studenti andarono nella palestra.

-buongiorno -

Salutarono in coro.

-salve ragazzi-

Petra era seduta su un tapettino.

-oggi il professor Levi si é preso un permesso, per cui vi farò io da insegnante di ballo-

Eren si sentiva stranamente deluso.
Petra lasciò che le coppie si formaserro senza intervenire, per cui Jean dovette lasciar andare Mikasa.
Anche l'ultima ora finì, e Petra ,con un'espressione più triste del solito, salutó gli studenti mentre andavano via.

-strano che oggi il professore sia manco , non trovi?-

Chiese Mikasa ad Eren lungo la via del rotorno.

- già -

Fu l'ultima cosa che si dissero prima di tornare a casa.

-io vado-

Eren si cambió la felpa e uscì di casa, oggi sarebbe stato il suo primo giorno di lavoro nel Bar in una zona , da lui considerata , da ricconi .
Sbagliò strada un paio di volte, dato che non era mai andato in quella parte della città, ma alla fine trovò il Bar. Nervoso varcó la soglia e si diresse alla cassa.

-salve sto cercando il signor Pixie, sono qui per il lavoro-

Una donna dai corti capelli biondi li indicò una porta vicino al bagno.
Eren bussò un paio di volte prima che il proprietario gli rispondesse.

-devi essere Eren , benvenuto-

L'uomo dai occhi neri lo analizzó , cosa che anche Eren fece. I folti baffi bianchi in quanche modo distraevano dalla testa priva di peli.

-piacere mio-

Il vecchio proprietario spiegò velocemente le regole al ragazzo, come ad esempio essere sempre cordiali e sorridente , in fine gli porse la divisa e gli indicó un piccolo stanziono.
Eren prese gli indumenti ed entrò nel piccolo ambiente, pieno di detersivi e scope , per potersi cambiare.

(Bye bye bye )

L'uniforme era composta da un pantalone nero come il gilet, quest'ultimo sopra una camicia bianca. Eren si guardó nel piccolo specchietto dell'ufficio del capo , non stava poi così male, e con un gesto veloce si sistemò i capelli.

-per qualsiasi cosa chiedi a Marco-

Fu l'ultima cosa che il vecchio disse prima di uscire dal Bar. Eren si guardò intorno, le mura erano di un candido bianco mentre i tavoli di legno con attorno le poltroncine marroni conferivano al piccolo Bar un'atmosfera rilassante. Il castano, titubante ,si diresse al bancone dove un ragazzo dal viso ricoperto di lentiggini lo stava aspettando.
Marco aiutò Eren a capire cosa fare ed il modo in cui comportarsi, verso la fine de turno erano diventati amici.

- anche questo é fatto-

Anunciò Marco pulendo uno dei tanti tavoli liberi, ormai mancava poco all'ora della chiusura ed il Bar cominciava a svuotarsi.

-oggi vado via prima, ci vediamo domani-

Marco salutó Eren ed uscì in fretta.
Il castano era solo, in attesa dell'ora di chiusura quando sentì il campanellino della porta , segno che era appena entrato qualcuno.
Eren stava pulendo un tavolo quando vide entrare una figura famigliare.
Una strana sensazione partì dallo stomaco e si espanse in tutto il corpo mentre andava incontro al suo professore.

Angoletto ><

IO AMO I DRAMA COREANI.

Chiedo scusa per il ritardo ^-^

(hahahahahahah)

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