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Akumu,il vostro capitolo finale.

Lúthien
Se la ride quello là.
Indossa un lungo abito nero,dal quale spuntano filamenti che si allungano fino alle bolle scure dove sono quasi ibernizzati i professori.
I capelli blu scuro, scompigliati, gli occhi viola,vitrei senza un umano sentimento tranne che la malvagità.
La pelle è buia ed è come di un liquido denso.
Non sa ancora con chi ha a che fare.
Non con me,ovviamente,che ho mentito a tutti loro.
Il fatto è che...
Ahhh!

Higashi
No!
Ha appena afferrato con uno dei suoi tentacoli Lúthien!
-Bhuahahahaha!-
-Chi ti credi di essere?Chi è questo Akumu?-
-Oh,sono io. Non si era capito?Io sono quello che voi umani chiamate "l'uomo nero".-

...

...

...

-Sfigato.-
-Come osi,lurida...!-prima che finisca la frase mi lancio verso di lui con Hashibara versione falce.
Mi schiva.
Ride.
Con un tentacolo oscuro afferra la mia falce.
-Immergiti nell'oscuro regno dei sogni!-
Che vuole fare?
Stritola anche me con quella sua morsa letale.
Tento di liberarmi,mi dimeno,ma è tutto inutile.
Kuroi,nonostante sia ferito,spicca un salto e colpisce in pieno Akumu.
Vedo improvvisamente tutto buio.

Alice
Improvvisamente mi trovo in una stanza,buia.
Accendo la luce.
Davanti a me c'è un trenino giocattolo che gira su una ferrovia.
Il macchinista è stato investito,ma il trenino continua a girare senza sosta.
Dall'altra parte della stanza c'è una porta. Mi attira.
Piccola,anzi minuscola,ci passerebbe solo un topo.
Mi avvicino per osservarla meglio.
Man mano che mi avvicino divento sempre più piccola.
Ora sono grande quanto la porta.
È di legno,con grandi decorazione rosse e il pomello dorato.
Tiro giù la maniglia,ma la porta è chiusa.
Ora mi serve la chiave.
Ora che sono piccola come il trenino mi avvicino.
Non ha le finestrelle.
Tra i vagoni del treno si vede una grande chiave,appoggiata su due sedili.
Non è grande quanto la serratura,ma non importa.
Tiro fuori il macchinista dalle rotaie per far fermare il treno.
In mano ha una chiave.
Oh!Eccola.
La porta si spalanca.
Esce una matassa oscura,informe.
Comincio a capire cos'è:dopo essersi stabilita,capisco che quella cosa è mia madre,Elizabeth.
È immensa,o meglio,com'ero io prima di diventare piccola.
-Alice!-tuona per tutta la stanza-Cosa ci fai qui?Ti avevo detto perfettamente qual'era la tua missione!
-Ma...mamma!Io non posso far...!-
-Smettila!-
Questa voce mi spaventa.
Mi madre si gira e dove dovrebbe avere i capelli c'è la faccia di mio padre.
Indietreggio.
Cado sulla ferovia.
Il treno sta per passare.
Proprio mentre vengo investita mi veglio da quel mio strano sogno.

Hashibara
In un attimo,appena colpisco Akumu,mi ritrvo in un cortile.
Il cielo è sereno,ma diventa subito cupo e nuvoloso,senza più far passare un minimo raggio di sole all'arrivo di un gruppetto di ragazzi delle elementari,ora più grandi,nonostante la loro aria spavalda persista.
-Hey,tu!-esclama un ragazzo vestito di jeans e improvvisamente tutte le facce dei ragazzi prendono la sua forma.
Un naso aguzzino svetta su occhi plumbeie una bocca piccola e sottile dal quale sicuramente usciranno parole taglianti cone un rasoio.
Come immaginavo,le offese nob tardano ad arrivare.
-Ho sentito che puoi trasformarti in arma...Forza,voglio provare!-
-No!Lasciami stare!-
Alcuni ragazzi mi lanciano qualcosa.
Uno di loro mi colpisce il naso,in pieno.
Istintivamente lo tocco e noto che un rivolo di sangue scorre sulla mia faccia.
Maledetti!Cosa diavolo stanno tirando?
Osservo gli oggetti contundenti:sono piccole teste di maiale,con un naso enorme e le orecchie a sventola.
Poi combiano forma e diventano sassi.
Ora tornano maiali...
Mi trasformo in arma,l'unico modo per farli smettere.
Cado a terra e il ragazzo mi raccoglie.
Cado ancora.
Urla.
La sua mano è rossa e sembra sciogliersi.
-Che diavolo hai fatto??Cosa sei tu,lurido pezzente!Nessuno ti vuole.
Non servi a nessuno!-
La mano sgocciola e così anche la testa.
Si sta sciogliendo, così come tutti hli altri.
Si uniscono in una versione grande di lui e,con un calcio.
Mi spezzano in due.
-Sei debole e non servi a nulla!-
Queste sue parole mi rimbombano nella testa,in mezzo al caos in cui mi trovo.
Mi sveglio da quel brutto sogno.

Yuni
Mi sveglio.
Il sole illumina la stanza,passando attraverso le tende color giallo senape.
La sveglia sta suonando, incessantemente.
La guardo con un'occhiataccia e questa si spegne.
Figa questa sveglia.
Apro la porta e,passando per il lungo corridoio con 13 porte,arrivo in cucina.
Apro la credenza e mi osservi le pantofole:due faccie di topi in cui infilo il mio piede.
Le pantofole poi si sciolgono, diventando due veri topi giganti,che credo si chiamino capibara.
Se ne vanno via trotterellando.
Istintivamente mi metto una mano al collo,per controllare che la mia collana sia al suo posto.
Non c'è.
Urlo.
Metto a ferro e fuoco la casa per trovarla.
C'è una tela in camera mia.
Fluttua.
Sopra vi è dipinto un cane con la lingua fuori, a penzoloni,forse per il troppo caldo che c'era il giorno del dipinto.
È l'husky di Lúthien.
Io disegnerei meglio del pittore sfigato che l'ha fatto.
Impugno un pennello comparso sulla scrivania rossa accanto alla finestra.
La radio si accende con una canzoncina inquietante.
La porta sbatte.
Le tendine si spalancano, mostrando i raggi di un sole ora tetro e spaventoso.
Diventa sempre più buio...
Avvicino il pennello alla tela,ora diventata bianca e pronta per essere dipinta.
Senza la collana non ci riuscirò.
Mi trema la mano,quindi il pennelo mi scivola.
Per terra una grande bocca nera apparsa sul pavimento di legno della mia stanza sta per inghiottirlo.
Apro gli occhi,tornando indietro da quel sogno sfigato del quale ero nettamente superiore.

Lúthien
È notte fonda.
Come al solito degli urli si levano dal salotto di sotto.
Sento il sordo rumore di uno schiaffo
Chiudo gli occhi,per riaddormentarmi.
Ora sono seduta sulla poltrona del salotto.
O meglio,rannicchiata sperando che mio padre non mi trovi...
Una bottoglia vuota di gin piomba in salotto,diffondendo quell'odore che era solito in casa mia,sebbene non la considerassi veramente una casa.
L'ombra di mio padre incombe sulla poltrona,dietro di me.
Sento il suo respiro affannato e il suo alito puzzolente.
Rimango immobile.
La mano di mio padre mi afferra.
Tutto finito.
Torna la luce e il sogno scompare.

Higashi
Perché sono qui?
Questo significa che anche io ho dei pensieri che mi angosciano?
Sono in un bosco.
Gli uccellini cantano e ho un tasso sopra la testa.
Mi sta mordendo e un rivolo di sangue sgorga dalla ferita.
Due alberi in lontananza,neri e bucati perché marci,cadono a terra con un fragoroso rumore.
Si trasformano in una sostanza densa,che prende forma diventando una coppia di persone con in braccio un bambino.
Non hanno un volto.
Appogiano il bambino per terra e scompaiono.
Non una sola parola,niente.
Così mi hanno abbandonato i miei genitori.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime,ma non piango.
Scomppaiono.
Il tasso cade a terra,stecchito.
Esplode.
Le palpebre so schiudono e mi ritrovo...

Kuroi
Cosa diavolo succede?
Gli altri sono stati inglobati in bolle nere,come i professori.
Anche Jodie ha fatto la stessa fine.
-E tu,ragazzo?Non subisci alcun effetto con i sogni di Akumu?-mi chiede il tizio col mantello-In te...nei tuoi sogni,nel tuo passato...c'è del sangie nero,con l'emarginazione, la pazzia...perché sorridi,giovincello?-
Ghigno.
-Non c'è nulla di più sbagliato che tu possa pensare... È vero,sì,in me è presente del sangue nero...Ma i miei sogni non si riducono ai tuoi incubi!-
Sorrido ancora.
-Ora vedrai cosa penso la notte!
Black blood mode:Rigeneration!-
Mi curo le piccole ferite provicate dal mio breve ma intenso scontro con la bestia grazie al sangue nero.
Se sarebbero più grandi,non servurebbe a nulla e morirei,ma sono molto più forte di quanto quel pazzo pensi.
In effetti,il pazzo dovrei essere io,ma non mi causa più alcun disturbo il sangue nero:ne sono abituato,per questo sono leggermente fuori.
-Non è giusto!Se tu puoi curarti,allora io chiamo un mio amichetto!-
Fa un fischio.
Si sentono passi pesanti e goffi,che rimbombano nel silenzio della foresta.
Da un passaggio tra gli alberi si avvicina un'immensa ombra.
Corre,poi salta.
Atterra vicino a quel coso col nome strano.
Non è possibile!
Con la luce lunare riesco a vedere meglio quella che prima era solo una figura indistinta:la bestia.
-Come...come lo hai resuscitato?Higashi l'aveva ucciso per ben benino!-
-Achille-e accarezza la testa del mostro-é un lupo mannaro,perciò è praticamente invincibile con la luna piena...!-
-A meno che non usi il sangue nero!
Letal Claw!-

~~~
Ciao gente!
Ora arriva il momento epico per Kuroi.
Quei sogni sono inquietanti,perché privi di ogni logica...
Prendono decisioni senza un motivo sensato, ma dopotutto si chiama essere realisti.
Dopotutto chi decide cosa fare nei propri sogni?
Alla prossima.
Gowther04.

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