Tanto tempo fa anche se non è una fiaba bensì un racconto di avventura.

Una storia, quella che vi sto per raccontare, di amori storici.

Una novella preregency, se così la possiamo considerare ma al tempo stesso dal ciclo tardogotico-bretone.

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Ribelle come una fanciulla che corre, come le stesse foglie che si inseguono nel vento e suonano a ogni suo sempre più cadenzato abbraccio nascente quando arriva la quiete dopo un'imminente tempesta monsonica scampata.

Selvaggia e sublime al tempo stesso come le stesse storie e parole pronunciate o ancor di più mai dette perchè è là che si fondono, in un'aria di fine estate.

Solstizi di passione, ardono ai preludi del bosco, la coda del cavallo dondola e danza alla penombra di un falò.

Notti selvagge che resistono e prima o poi andranno eppure qualcosa di loro resterà, quell'agrodolce ricordo che non avrà mai epilogo come l'acqua del torrente e delle cascate.

Sole e luna sempre si cercano e mai si incontrano, la pelle liscia e vellutata come l'ambra si fonderà con la neve che prima o poi incontrerà.

Settembre è alle porte e lo è pure la primavera, è là che hanno origine gli amori, i più veri ovvero ardenti che mai si possano assaporare.

Sotto una pioggia di salsedine, la barca va ed è salva.

L'avventuriero scende tra la ghiaia, la pivella corre ancora tra mille fiori di girasoli e lavanda e altrettante spighe di grano.

Lo stesso oro che spicca sulla tiara imperiale, il regno è ormai tutto e mai nessuno lo scettro e il mantello leverà.

Ma intanto continua a correre, a danzare e a saltellare, i suoi capelli di onice e ossidiana, di castagno notturno accarezzati da una tiepida brezza marina.

L'erba oscilla ancora, sventola come uno stendardo, i legnosi sentieri si popolano di vite crepuscolari tra albe e tramonto che sono gli unici orologi, naturali e il tempo si ferma.

Tutto intorno è pace, sensazioni di libertà.

Sembra un sogno eppure lo chiamiamo: vivere.

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Ambientata in un secolo buio, bianco e nero ma al tempo stesso a colori.

Le tonalità delle lande verdeggianti ricche di fitte foreste, quelle delle fragranze fresche al volgere di fine stagione.

Le stesse aggraziate tinte chiare dei fiumi e dei laghi, dell'oceano che arriva e che va portando con sè la sua storia nuova o vecchia che essa sia e i suoi amori altrettanto.

I viaggi di Miss Fogg:
Eccomi di nuovo con un'altra storia.
Che ne pensate?