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Passò una settimana senza più rivederlo, non vide neppure Navajo e la ragazza andava avanti come sempre.
Era un mattino di metà settembre quando usciva finalmente dal suo capanno com'era solita fare tre ore prima del pranzo, erano anni di reciproca tolleranza con gli Europei e onde per cui erano abituati a quello stile di vita alimentare ormai.
Girato l'angolo, prese la strada che conduceva alla tenda di Nadie e di nuovo il fitto bosco appariva sovrano di fronte alla sua figura tanto esile e indifesa qual era ma lei non aveva una minima paura, perchè mai doveva averne?
Gli alberi erano alti ma inermi, cosa mai potevano farle se non proteggerlo e da chissà cosa?
Da grande temeraria si addentrò in quella selva che pareva essere senza fine, ella sapeva dove portava e forse era l'unica a non disconoscere di ciò.
Andava svelta e leggiadra, pareva stesse danzando una farfalla.
Era una libellula e cadeva improvvisamente nella rete, era ancora quella di Navajo.
Si sentì sfiorare, toccare e poi infine afferrare con destrezza, si smuoveva senza speranze.
"Eccoti, finalmente... sono giorni che non ti vedevo, che fine hai fatto?" chiedeva tranquillo l'uomo e solo ora la giovane poteva riconoscerne la voce.
"Navajo, mi hai fatta spaventare... sei tu, non lo sapevo e comunque che fine hai fatto tu!" faceva spallucce.
"No, niente... tranquilla, non ti ho vista al campo ed ero solo preoccupato, tutto qui... sappi solo questo..." si schiariva la voce, poi si approssimò di più a lei.
"Ah, ok... a dopo adesso devo andare..." riprendeva il passo quando quello la strinse più forte, poi a sè e si sentì uno schiaffo deciso sulla pelle "Navajo ma che cos'è? Sei per caso impazzito?" aggrottava la fronte, non riusciva più a sottrarvisi.
"Ah, non mi vuoi e allora adesso vieni qua! Sei per caso innamorata dell'inglese senza sapere nulla di lui? Io ti ho aperto gli occhi e tu ancora niente, ti deluderà... non vorrai per caso questo? Si, eh... e allora, bene... meglio così, ecco..." lei era ormai bloccata da quella stretta alquanto malvagia, cercava ancora in qualche modo di chiarirsi e sfuggire al tempo stesso da quella presa.
"No ma io..." continuava, poi iniziava ad urlare.
Le sue labbra delicate venivano rinchiuse dalla mano dell'altro, le lasciava così un morso e quello ringhiava sempre più forte.
"Ah, sì... allora è così che stanno le cose, ancora meglio allora..." quella stessa mano finiva sotto il suo vestito, la toccava e strattonava da cima a fondo, la ispezionava sempre più e cercava di possederla "Vieni qua, puttana..." sillabava, le tirava i capelli e poi arrivava quel pugno che di più la stordiva.
Le slegava le bretelle del candido vestito che finì ai suoi piedi, gli sguardi avidi e senza cuore al tempo stesso dell'uomo non ammettevano tregua.
Quelle membra abili in quel lavoro tanto lurido quanto meschino, poi le labbra e i denti, la sua lingua che la levigava e rideva quando non lo faceva.
Iniziava a baciarla, a morderla e poi a divorarla, la povera donna era ormai alla sua mercè.
Era bella anche in quello stato ed era proprio per questo che quell'uomo non poteva fare altrimenti o almeno secondo lui.
"Lei è mia!" replicava ancora ridendo sempre più a squarcia gola e non era solo, c'erano quattro altri con lui e li distraeva dall'accidia che li ricolmava "Ehi, voi che Aspettate... ci siete, ne ha bisogno... allora, se stanno proprio così le cose... lei necessita di questo, dai... venite anche voi, su..." non era più nemmeno in sé stesso, a uno a uno titubanti si apprestavano anche quei a presenziare nel loro lavoro "Ma prima, aspettate... iniziate a prepararvi, intanto lasciate fare prima a me e poi entrate in scena voi... ok?" solo poi aggiungeva e ordinava.
Era tornato su quel corpo ormai scomposto e immobile, dopo aver indietreggiato verso loro l'aveva fatto.
La stava per agguantare di nuovo quando quella iniziava a mugolare.
"Devi stare zitta, hai capito? Ah, altrimenti ci scopriranno anche se... vabbè, non importa tanto tutti sanno che eri già destinata a me da sempre... sin dalla nascita..." sentenziava sussurrando a denti stretti e la scuoteva fermamente più che mai, la ragazza lo fece di nuovo "Ah, ti piaccio? Bene!" la stava per urtare e avvicinare con il membro ancora una volta quando una presenza si rivelò alle sue spalle.
I Viaggi di Mrs Fogg:
Beh?
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