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8. Smettila di provarci con me

No more, no more, don't try to change me
No voice, no voice, don't make me dizzy anymore”

«Sai, non mi è mai piaciuto l'autunno. Anche se mi piacciono i colori dell'autunno. In fin dei conti sono belli, no? Però mi mette tristezza. Le foglie che cadono dagli alberi...poi il pensiero che è da poco finita l'estate! L'autunno non lo sopporto. A te piace?» Taehyung come di consueto aveva iniziato a parlare a vanvera formulando frasi sconnesse che messe insieme non creavano un discorso pienamente logico.

Jungkook, da quando lo aveva conosciuto, si era chiesto se non ne sarebbe uscito ancora più pazzo con la parlantina di Kim Taehyung. Se avesse avuto un nastro adesivo glielo avrebbe appiccicato alla bocca. Le sue orecchie chiedevano silenzio.

Il corvino fissò Taehyung con l'occhio sinistro che tremava leggermente e le mani strette fortemente ai lati del proprio corpo. Taehyung sorrise nervosamente tossendo un paio di volte e muovendosi a disagio sulla sedia.

«Hai ragione, perdonami. In queste settimane ho parlato solo io, cioè sì parlerei solamente io perché tu non vuoi parlarmi» borbottò a bassa voce sistemandosi gli occhiali. «Quel che intendo dire è che ho parlato solo di me facendo dei monologhi senza senso. Ti andrebbe di conoscerci? Uhm, avevo anche portato qualcosa per aiutarti...ma dove caspita l'ho messo?» sbuffò alzandosi e tastando le varie tasche del camice e dei pantaloni.

Jungkook lo guardò stranito come se fosse lui quello fuori di testa e non Jungkook stesso. Beh effettivamente Taehyung poteva sembrare un po' svampito ma in realtà era solo il nervoso causato dalla soggezione che gli infondeva quel ragazzo. Sembrava un totale incapace a volte ma la verità era che sapeva cosa stava facendo. Taehyung doveva assolutamente trovare un modo per far migliorare la condizione di Jungkook prima della fine di quella settimana, come aveva detto pochi giorni prima a suo fratello.

«Eccolo!» esclamò felice tirando fuori dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni un piccolo taccuino ed una penna porgendoli a Jungkook. «Così almeno parteciperai alla conversazione e non rischierei di tornare a parlare a vanvera. Che ne dici?» propose con un raggiante sorriso sulle labbra.

Jungkook alternò lo sguardo dal taccuino al viso del dottore rimanendo fermo per un paio di minuti. Poi sbuffò e afferrò, obtorto collo, il materiale. «Potrai usarlo anche quando non ci sarò per scrivere, disegnare e molto altro. Tienilo...come un diario segreto, d'accordo? Quando avrai finito le pagine potrò procurartene un altro. Credo che potrà esserti molto utile per sfogarti e se vorrai, solo se vorrai, potrò leggere qualcosa» spiegò con calma Taehyung tornando al suo posto.

Jungkook storse le labbra e annuì piano rigirandosi tra le mani il piccolo taccuino aprendo sulla prima pagina dove trovò, con una calligrafia molto ordinata, la scritta "Proprietà di Jeon Jungkook" e poi in basso a destra in caratteri più piccoli "Non è una cosa da rammolliti". Il più giovane strinse le labbra per non farsi scappare una leggera risata nel leggere l'ultima frase. Abbassò il capo ringraziando silenziosamente Taehyung il quale fu piuttosto sorpreso dal gesto.

Sorrise ampiamente e scosse la testa avvicinandosi di più al letto. «Allora Jungkook, iniziamo con cose piuttosto banali. Ti piacciono i fiori? Ho notato che osservi spesso l'iris di Hoseok. E immagino che ti piacerebbe se gli infermieri non buttassero sempre via i fiori finti che ti porta Hoseok».

Jungkook fece spallucce guardando Taehyung il quale gli riservò un'occhiata severa. «Il taccuino Jungkook. Devi scrivere. Non te l'ho dato per appesantirti le mani».

Il paziente sbuffò alzando gli occhi al cielo per poi voltare pagina e scrivere un breve "sì". «Beh meglio di niente. È un buon inizio» sorrise fiducioso il maggiore.

«E quali fiori ti piacciono di più? Se ne conosci qualcuno». Jungkook fece per scrollare di nuovo le spalle ma lo sguardo deciso di Taehyung lo costrinse a ripensarci ed impugnare la penna. Diamine, se si comportava in quel modo come faceva a mettergli i bastoni tra le ruote? Per di più Taehyung aveva già intuito le sue intenzioni e sarebbe stato ancora più complicato riuscire nel suo intento.

"Conosco le margherite di prato, le rose e l'iris."

Hoseok gli diceva sempre il nome dei fiori che gli portava ma sfortunatamente non se li ricordava tutti. Quei fiori erano i più comuni per questo li sapeva e li sapeva riconoscere.

«Oh le margherite sono molto belle. Sai il significato che hanno dietro?» domandò inclinando la testa e Jungkook scosse la testa leggermente incuriosito. «Purezza di animo e spirito, molto bello vero? Potrei dire di poterle associare a te le margherite» sorrise adorabilmente.

Jungkook arricciò il naso indispettito e abbassò la testa sul taccuino scrivendo in fretta.

"Smettila di provarci con me."

Taehyung spalancò la bocca quando si ritrovò quella frase davanti agli occhi. «Non ci sto provando con te!» esclamò seccato. «Era solo una constatazione, mi ricordi le margherite. Ma non c'è bisogno di essere così sgarbati» sbuffò facendo una leggera smorfia. Jungkook fece spallucce rimanendo impassibile davanti a lui aspettando che parlasse.

«Bene, cambiamo argomento. Ti piace leggere?» domandò ricevendo una risposta positiva in cambio. «E cosa? Aspetta, provo ad indovinare. Mi sembri proprio un tipo da horror».

"Perché sono in un ospedale psichiatrico?" Jungkook inarcò un sopracciglio guardando Taehyung con un divertimento celato dietro la sua maschera neutra.

«No, ovvio. È che alla maggior parte delle persone attrae l'horror a dire il vero, ho solo sparato» fece spallucce leggermente imbarazzato. «A me piace di più il genere fantasy e un po' la fantascienza».

"Preferisco il fantasy per i libri."

«Uh davvero? E qual è il tuo libro preferito?».

"Il signore degli anelli."

«Scherzi? Io amo quel capolavoro!» esclamò Taehyung tutto elettrizzato tornando quasi un ragazzino. «Sembra che abbiamo qualcosa in comune» sorrise ampiamente.

"Mi sembrava di essere stato chiaro sul non provarci con me." Scrisse in fretta Jungkook rivolgendogli un'occhiataccia.

«Non ci sto provando con te, per l'amor del cielo! Sono solo felice di avere qualcosa in comune con un mio paziente. Potrebbe essere un buon argomento futuro» rispose Taehyung imbronciandosi lievemente.

"Nerd." Lo prese in giro il corvino rimanendo però a guardarlo impassibile, come sempre. L'unica emozione che mostrava nei confronti del medico era irritazione.

«Hai appena detto che è anche il tuo libro preferito» ribatté Taehyung aggrottando la fronte.

"Ti sembra la faccia di uno a cui importa la tua opinione?".

Taehyung separò le labbra profondamente ferito da quell'affermazione. Assottigliò lo sguardo incrociando le braccia al petto. «Stai mettendo a dura prova la mia pazienza, Jungkook. Ti stai rendendo irritante».

Bingo pensò il minore mentre dentro di sé sorrideva soddisfatto dell'effetto che era riuscito a suscitare nel suo dottore.

Taehyung rimase a guardarlo ancora per un po' con quello sguardo indispettito prima di controllare l'orario sull'orologio da polso. «È ora di prendere le tue pillole, Jungkook» sospirò tirando fuori il solito flaconcino di medicine insieme ad un altro identico ma con l'etichetta del nome diversa.

Jungkook chiuse il taccuino scuotendo la testa vivacemente e serrando le labbra.

«Jungkook» lo richiamò con tono deciso estraendo una pillola da entrambe i flaconi. Il ventenne si portò una mano alla bocca scuotendo di nuovo la testa aggrottando la fronte in un'espressione arrabbiata.

«Jungkook, vuoi davvero fare il bambino?» sbuffò il medico inarcando un sopracciglio. Jungkook non rispose ma non si tolse la mano da davanti alla bocca. «Lo vuoi capire che è per te? La settimana prossima avrai l'elettroshock e sto cercando di impedirti di andarci! Se prenderai queste maledette pillole magari potremmo evitare di farti soffrire ancora di più. Per favore».

Jungkook lo guardò indeciso. Non voleva provare quell'infernale dolore ma allo stesso tempo non voleva darla vinta a Taehyung.

Su Jungkook, forse è la volta buona che ti mandano in tilt il cervello ed il cuore con l'elettroshock. Non ascoltare Taehyung.

Ma sembra gentile nei miei confronti, perché io lo dovrei trattare così male? Vuole solo aiutarmi.

Aiutarti dici? Ci sta rendendo deboli. Lui vuole solamente lasciarti solo per poi calpestarti come un insetto.

È solo uno stupido e se tu gli darai ascolto sarai ancora più stupido.

Non sono stupido!

Jungkook strinse gli occhi cercando di combattere contro le voci che lo stavano devastando sempre di più. Erano tutte loro contro di lui rendendolo solo più debole e succube delle loro cattiverie. Ma Jungkook non era il ragazzo che mostrava di essere, quello era solo ciò che le voci lo costringevano ad essere. Jungkook era tanto altro e voleva dimostrarlo, almeno a Taehyung. L'unico che dopo tutti quegli anni aveva mostrato un briciolo di gentilezza e rispetto nei suoi confronti.

«Jungkook, adesso concentrati sulla mia voce» gli sussurrò Taehyung cercando di aiutarlo.

Jungkook prese un respiro profondo e cercò di focalizzarsi solo sul medico. «Sei più forte di tutte loro, non so cosa ti stiano dicendo ma so che hanno torto. Tu puoi farcela ed io sarò qui a tenerti la mano, figurativamente parlando. Credo in te, credo nelle tue capacità» lo spronò. Il corvino si aggrappò a quelle parole con tutte le sue forze cercando di scacciare via le sue voci.

È un bugiardo, non puoi farcela. Non ce l'hai fatta in tutti questi anni, come pretendi di potercela fare ora?

Cercò di non piangere, cercò di non darla vinta alle voci quella volta. Non poteva dar loro il gusto di vederlo crollare di nuovo. Dopo tre anni passati a sentirle urlare contro di lui si era stufato. Per un solo momento voleva pace.

Aprì gli occhi puntandoli su Taehyung guardandolo supplichevole. «Apri la bocca Jungkook» sussurrò il biondo abbozzando un sorriso.

Jungkook ci mise un po' ma alla fine riuscì a compiere quel piccolo gesto e Taehyung gli fece ingoiare la prima pasticca seguito subito dopo dall'altra. Gli porse in fretta il bicchiere d'acqua e Jungkook bevve un gran sorso.

«Bravissimo Jungkook, sei stato bravissimo» gli sorrise incoraggiante annuendo.

Ya, cut the useless thoughts, do everything as you like
Ya, don't get fooled, you know they're wrong, please do it your way


OHAYOO
Non so se l'avete letto sulla mia bacheca per chi mi segue ma ho deciso di stabilire per comodità e più organizzazione dei giorni in cui aggiornare anche per Talk. Dunque aspettatevi aggiornamenti il giovedì ed il sabato!

Spero che fino ad adesso la storia vi stia piacendo e grazie mille per tutti voti a capitolo. È davvero strano per me ricevere almeno una ventina di voti ogni volta che aggiorno, dato che sono sempre stata abituata a tre stelline al massimo e...nulla sono davvero felice. Grazie mille, vi amo tanto💗

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