23. Natale
«I got all I need when I got you and I
I look around me and see a sweet life»
«Auguri di buon Natale, auguri di buon Natale, auguri di buon Natale e felice anno nuovo!» fu quello che cantò il giovane medico quando entrò saltellando nella stanza di Jungkook.
Quest'ultimo sbuffò una risata spalmandosi una mano in faccia. «Tae, ci siamo dati gli auguri esattamente dieci minuti fa prima che tu andassi a prenderti il caffè» mormorò tornando a guardarlo.
«E allora? Non posso esprimere la mia gioia per questa grandiosa festività? Non ti sembra tutto più bello? Gli uccelli cinguettano, il cielo è azzurro, il sole splende» sospirò sognante.
Jungkook corrugò la fronte inarcando un sopracciglio. «Non sapevo di essermi teletrasportato in Australia durante la notte» disse ironicamente lanciando uno sguardo fuori dalla finestra vedendo che il clima era l'esatto opposto di come l'aveva descritto Taehyung.
«Oh sta' zitto ragazzino» sbuffò Taehyung guardandolo male prima di lasciarsi cadere sulla sedia.
«Sempre meglio essere un ragazzino che un quasi ventiseienne vecchio decrepito vicino ai suoi trent'anni. Come ci si sente?» lo prese in giro facendogli la linguaccia e scoppiando a ridere quando lo colpì su una coscia con lo sketch book del ventenne.
«Ti pare che io sia vecchio decrepito? Sono nel pieno della mia giovinezza e per tua informazione sono anche più bello di John Travolta» si vantò passandosi una mano nei folti capelli rossi che avevano già perso il loro colore fiammeggiante, anche se di poco.
«Lo sei» disse Jungkook mascherando il tono sincero con una risata che sperò risultasse il più credibile possibile. «Perché non hai fatto il modello hyung? Ti ci vedevo benissimo».
«Sorvolando sul fatto che mi hai appena chiamato hyung -urlerò più tardi-, non penso che in una cittadina del genere io potessi diventare modello. A meno che non sei ricco abbastanza da trasferirti a Seoul non puoi fare un bel niente» fece spallucce. «E poi mi ci vedi davvero a fare il modello? A posare mezzo nudo sulle riviste di Rolling stones? Perché io no, per niente. Ho sempre visto il mio futuro come dottore».
«Era un'idea. Tuo fratello Jin sicuramente avrebbe lasciato tutto se gli avessero fatto una proposta simile» pensò Jungkook sogghignando.
«Scherzi? Avrebbe dato le sue dimissioni nell'esatto momento che l'avrebbero contattato» rispose Taehyung alzando le sopracciglia e ridendo a sua volta.
«Oh lui sì che ama alla follia il suo lavoro» borbottò Jungkook facendo scoppiare a ridere a crepapelle Taehyung tanto che dovette mantenersi la pancia con le mani.
«E tu hai mai pensato di fare il comico?» ridacchiò poi il maggiore una volta che si fu calmato.
«Sarebbe un'opzione ma non penso che accetterebbero qualcuno che è stato in un ospedale psichiatrico» ci scherzò su il corvino alzando gli occhi al cielo.
Taehyung sorrise divertito rigirandosi tra le mani lo sketch book di Jungkook prendendo a sfogliare le pagine. Quando il minore se ne accorse spalancò gli occhi strappandoglielo di mano esattamente come aveva fatto Taehyung con il foglietto nella tasca del camice.
«Hey stavo guardando» protestò Taehyung facendo il labbruccio.
«Non puoi, non ancora. C'è una cosa che non puoi vedere» borbottò infilando velocemente il taccuino sotto al cuscino.
«Che c'è, disegni donne nude?» inarcò un sopracciglio il rosso. «Ti ricordo che non mi fa nessun effetto».
«Non disegno donne nude» gli lanciò un'occhiataccia. «Non sono un depravato» aggiunse
«E allora cosa c'è che non posso vedere?» sbuffò come un bambino provando a fare gli occhi dolci.
«Una cosa che non potrai vedere né oggi né domani né il giorno dopo ancora. Ma lo vedrai molto presto. Solo...aspetta» Jungkook inarcò l'angolo della bocca in un timido sorriso.
«Solo perché mi fido» brontolò il rosso facendogli la linguaccia.
«Jimin è l'unico ad avere la sindrome di Peter Pan?» scherzò di nuovo il corvino beccandosi un'altra occhiataccia.
«Non si scherza su queste cose Kook. Ora, non roviniamo l'atmosfera natalizia» batté le mani elettrizzato tornando a sorridere amabilmente. «Andiamo a giocare! Stanno per iniziare! Non senti già la voce di John Lennon?» si alzò di scatto dalla sedia saltellando di nuovo verso la porta.
Jungkook grugnì ma si fece scappare un sorriso divertito mentre rotolava giù dal letto per seguire il ragazzo dai capelli rossi.
[...]
Anche il Natale era passato come la viglia tra risate, giochi a premi e pasti più decenti del solito. Jungkook si era divertito molto con Taehyung e si era divertito ancora di più nel vederlo cercare di separare Jimin e Yoonie che avevano litigato quasi tutto il tempo. Quest'ultimo addirittura aveva pestato il piede a Taehyung ma la ciliegina sulla torta era stata una fetta di torta per niente deliziosa lanciata da Jimin contro Taehyung indirizzata originariamente a Yoonie. Jungkook aveva riso a crepapelle.
Avevano giocato molto, fino alle nove di sera come il giorno precedente. Quella volta però non si erano classificati né terzi, né secondi, né primi e di conseguenza non avevano vinto nessun premio. Ma a loro andava bene così, d'altronde avevano dato il premio della vigilia a Jimin per cui non c'era stata molta differenza.
Jimin e Yoonie, al contrario, si erano classificati secondi e ai due si erano illuminati gli occhi di una luce nuova quando avevano visto la cesta di frutta.
Prima di rintanarsi ognuno nelle proprie stanze avevano cantato insieme varie canzoni natalizie scoprendo tra i pazienti dei promettenti cantanti, certo se non fossero stati rinchiusi lì dentro.
Taehyung era rimasto stupito dalla bellissima voce intonata che possedeva Jungkook e aveva desiderato rimanere ad ascoltarlo per altre ore.
Il suo desiderio era stato esaudito solamente cinque giorni più tardi quando si svegliò con i timpani accarezzati dalla dolce voce del minore.
«Tanti auguri a te, tanti auguri a te, Tanti auguri Taehyung, tanti auguri a te» mormorò seduto al bordo del letto, coperto dal suo pigiama nuovo con i piedi che sfioravano il pavimento.
Il rosso sfarfallò le palpebre un paio di volte prima di aprire gli occhi definitivamente mettendo a fuoco l'immagine davanti a sé. Un pigro sorriso si fece largo sulle sue labbra e accennò una roca risata.
«Te ne sei ricordato» sussurrò stiracchiandosi sentendo male alla schiena per aver dormito ancora su quella scomoda sedia. Ma avrebbe fatto di tutto pur di non lasciare Jungkook da solo rischiando di farlo sprofondare nei suoi remoti incubi.
«Come potevo dimenticarmene, scemo» sbuffò divertito mordicchiandosi il labbro inferiore. Attese pazientemente che Taehyung si riprendesse dalla sua dormita prima di afferrare lo sketch book estraendo un foglio piegato accuratamente tra le pagine. «Hyung chiudi gli occhi» era diventata ormai un'abitudine chiamarlo in quel modo.
Ancora ricordava le urla di gioia del ragazzo non appena aveva realizzato l'accaduto. Erano quasi più forti di quando gli aveva rivolto la parola per la prima volta, quasi. Le urla di quella volta erano irripetibili e avevano segnato dentro Jungkook in un modo positivo e profondo.
Quando Taehyung riaprì gli occhi si ritrovò davanti un magnifico disegno, ma non era un disegno qualsiasi, no. Era il suo ritratto fatto a mano da niente meno che Jungkook. Sul piccolo spazio lasciato in alto troneggiava la bellissima scritta Buon compleanno Tae e all'angolo del foglio c'era scritta in piccolo la data.
«Purtroppo non posso darti molto, questo è il minimo rispetto a tutto quello che fai per me ma il massimo che potessi fare. Se solo potessi ti regalerei la stella più brillante nel cielo».
Taehyung sorrise dolcemente prendendo il foglio tra le mani ed ammirando quel bellissimo disegno che ritraeva se stesso sorridente con gli occhi socchiusi. «Credevo che volessi regalarmi la luna» scherzò alzando per un attimo lo sguardo sul corvino.
«Non diciamo cazzate e siamo realisti, se ti regalassi la luna saremmo avvolti solo dalle tenebre. Una stella non uccide nessuno» rispose Jungkook con un sorriso divertito.
Taehyung rise poi accarezzando il foglio con il polpastrello del pollice. «È meraviglioso, grazie Kook. Quando l'hai fatto?».
«In realtà tanto tempo fa. Ho solo aggiunto la scritta e la data» ammise imbarazzato giocherellando con le proprie dita.
«Oh quindi mi ritrai di nascosto?» sorrise malizioso il rosso ammiccando con le sopracciglia.
Jungkook spalancò impercettibilmente gli occhi e arrossì lievemente. «Mi annoiavo in quel momento, finiscila stupido» bofonchiò abbassando di scatto la testa.
Taehyung si liberò in una sincera risata per poi mettere il disegno nella tasca del camice. «Lo incornicerò appena possibile e lo metterò in camera mia, promesso».
Jungkook aveva annuito sorridente.
Susseguirono attimi di silenzio rotti solamente dal loro respiro rilassato. Jungkook aveva iniziato a torturarsi labbra e dita indeciso se dare voce ai pensieri che gli ronzavano in testa o meno.
La verità era che dalla vigilia di Natale non riusciva a togliersi dalla mente la sensazione delle labbra di Taehyung contro la sua guancia e gli aveva procurato una strana e piacevole sensazione all'altezza del cuore. Ci aveva pensato così intensamente che era arrivato ad una conclusione.
«Tae» lo aveva richiamato facendo un colpo di tosse.
«Mh?».
«Puoi darmi un bacio sulla guancia se vuoi» bisbigliò timidamente non azzardandosi a guardarlo negli occhi.
L'espressione di Taehyung era sorpresa e incredula. «Come? S-sei sicuro?».
«Sicuro» e non stava mentendo. Voleva davvero provarci. Voleva davvero provare a tornare ad essere una persona normale.
Taehyung sorrise ampiamente e senza farselo ripetere una terza volta si sporse in avanti e, con la stessa delicatezza della prima volta, poggiò le labbra sulla guancia destra del ragazzo minore mentre sentiva le proprie guance tingersi di rosso.
Jungkook prese un respiro profondo e chiuse gli occhi beandosi di quel misero contatto che per il momento bastava e avanzava e Taehyung se lo sarebbe fatto bastare di certo.
«I'm stuck in the dark but you're my flashlight
You're getting me, getting me through the night»
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