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22. Vigilia di Natale e vischio

«Will you stay by my side
Will you promise me»

Il giorno tanto atteso da molti era finalmente arrivato e l'aria natalizia si sentiva più che mai quel giorno al St. George Hospital. Avevano messo ad un volume abbastanza alto "Jingle bells" alle otto del mattino per poi continuare con un ampio repertorio di canzoni natalizie. Inizialmente i pazienti si erano irritati nel sentire quell'esplosione di musica a quell'ora ma dopo aver realizzato che giorno era arrivato avevano iniziato ad applaudire e cantare a squarciagola ogni canzone.

Avevano lasciato le porte aperte permettendo a tutti di raggiungere già dalla mattina la sala ristoro dove li attendeva una giornata all'insegna del divertimento, se così poteva definirsi. Il 24 e il 25 dicembre erano gli unici due giorni all'anno dove il signor Jung e tutto il personale sembravano tornare umani perché «a Natale si è tutti più gentili». A Jungkook aveva sempre fatto incazzare quel comportamento perché evidenziava ancora di più quanto fossero falsi e crudeli. Tuttavia non aveva mai detto niente.

La neve aveva iniziato a cadere abbondantemente già dalla notte precedente e in quel momento il giardino e tutta la strada davanti all'ospedale era imbiancata. Il corvino ridacchiò pensando ai cittadini che si lamentavano di aver trovato le strade bloccate a causa della neve.

Noi siamo bloccati qui da sempre brutti bastardi, un po' di neve non vi rovinerà la vita, aveva pensato spostando poi lo sguardo malinconico sul vaso vuoto sul davanzale. Aveva dovuto dire addio al fiore che c'era prima solamente quattro giorni prima e Taehyung non gli aveva regalato nessun altro fiore.

Che si sia stancato di regalarmeli? Pensò tristemente sbuffando di poco.

«Hey piccoletto, non raggiungi gli altri? Stiamo giocando ad indovinare il film solo mimando» Taehyung piombò nella camera con un gran sorriso avanzando verso il ragazzo.

Jungkook fece spallucce girandosi verso di lui con un'espressione annoiata. «Non mi piacciono molto queste merdate» rispose con un'altra alzata di spalle.

Taehyung si imbronciò facendo i miglior occhi dolci che avesse mai fatto. «Andiamo, ti prego! Almeno in questo giorno speciale potresti stare con gli altri e provare a divertirti. Non ti lascio da solo, promesso» congiunse le mani sbattendo le palpebre ripetute volte.

Jungkook sbuffò una risata rabbrividendo per il freddo pungente che quasi gli trapassava le ossa. «Non lo so Tae...mi sento a disagio».

«E se ti dicessi che facciamo i giochi in coppia?» tentò di nuovo Taehyung. Poi fece il labbruccio come un bambino battendo i piedi a terra. «Jungkookie ti prego, ti prego, ti prego. Se non vieni giuro che non ti rivolgerò la parola fino a domani» lo minacciò scherzosamente puntandogli l'indice contro.

Jungkook alzò gli occhi al cielo ridacchiando. «D'accordo andiamo, ma sappi che non è stata la tua minaccia a farmi cambiare idea» inarcò un sopracciglio seguendolo fuori dalla stanza.

«Certo, farò finta di crederci» rise Taehyung facendogli l'occhiolino. Quando arrivarono alla sala ristoro non ebbero neanche il tempo di sedersi a terra che Jimin li travolse battendo le mani.

«Dottor Taehyung ce l'hai fatta! Visto Yoon? E tu che dicevi che Taehyungie non aveva nessun effetto su Jungkookie» si girò facendo la linguaccia al suo fidanzato prima di abbracciare il rosso ringraziandolo.

«Scusatelo è un po' su di giri. Prima è passato un infermiere travestito da Babbo natale e ha distribuito un po' di caramelle. Diciamo che Jimin ha ingerito troppi zuccheri» si scusò Yoongi sorridendo mortificato ai due prima di prendere il ragazzo più piccolo per i fianchi.

«Quelle caramelle erano più buone di quelle che prendo sempre!» esclamò Jimin elettrizzato prima di liberarsi dalla presa di Yoongi. Infilò una mano in tasca e cacciò un vischio mettendolo sopra le loro teste. «Vischio, bacino!» esclamò e prima che Yoongi potesse realizzarlo Jimin gli diede un tenero bacio a stampo correndo via subito dopo.

I tre spalancarono gli occhi separando le labbra. Yoongi divenne tutto rosso e si grattò la nuca in evidente imbarazzo mentre il dottore e Jungkook sorridevano divertiti. «Ha assunto una quantità spropositata di zuccheri» borbottò guardando il piccolo Peter Pan parlare con altri pazienti.

«Quindi voi due...» mormorò Jungkook fingendo un colpo di tosse.

«Vi prego non ditelo a nessuno, se dovesse venirlo a sapere qualcuno sarebbe la fine e-» Yoongi andò leggermente nel panico iniziando a parlare velocemente ma Taehyung lo fermò sorridendo amabilmente.

«Il vostro segreto è al sicuro con noi. A patto che tu prometti di non sperperare in giro che anche a me piacciono i ragazzi» ridacchiò Taehyung facendo rimanere di stucco i due.

Il maggiore spalancò gli occhi e le labbra assunsero la forma di una piccola "o". «Oh» disse scioccato cercando di riprendersi. «Sì, non preoccuparti. Io...ora vado» sorrise imbarazzato tornando da Jimin.

Jungkook era inspiegabilmente rosso quanto i capelli di Taehyung e sorrideva come un ebete guardando il pavimento. Taehyung gli lanciò un'occhiata e soffocò una risata domandandosi cosa stesse passando per la testolina di quell'adorabile ragazzo.

«Sei pronto a giocare? Dobbiamo vincere!» esclamò facendogli cenno di seguirlo. «Hey Chaeyoung, ci uniamo anche noi due!» richiamò l'infermiera che sorrise aggiungendo i loro nomi. La ragazza quella mattina aveva regalato a Taehyung una piccola collanina in argento e lui, completamente a disagio, aveva accettato ringraziandola gentilmente. Non aveva il coraggio di rifiutarla piuttosto aspettava che suo fratello potesse far colpo su di lei e, a giudicare da quel che raccontava Seokjin, ci stava riuscendo pian piano.

«Cosa vinciamo?» bisbigliò Jungkook sedendosi accanto a Taehyung lanciando uno sguardo a coloro che stavano giocando in quel momento.

«Al primo posto c'è un pandoro o un panettone, cambia a seconda dei gusti. Al secondo posto una cesta di frutta e al terzo posto delle buste di caramelle e bastoncini di zucchero» spiegò il medico indicando ogni oggetto posto sul tavolo accanto a Chaeyoung.

«Scommetto che Jimin punta al terzo posto» rise Jungkook portandosi una mano davanti alla bocca contagiando immediatamente Taehyung.

«Oh puoi dirlo forte Kook» gli rispose spostando lo sguardo sull'eterno bambino il quale stava scherzando con Yoongi in quel momento. Tornò a guardare Jungkook e aggrottò le sopracciglia. «Non coprirti quando ridi, sei bellissimo» sbuffò e in un gesto del tutto naturale, senza pensare a ciò che stava facendo, gli prese la mano spostandogliela dalla bocca.

Jungkook spalancò gli occhi e balzò indietro liberandosi immediatamente dalla presa di Taehyung. Sentì il battito accelerato e il polso bruciargli. Il tocco era stato delicato ed era sicuro che Taehyung non gli avrebbe fatto male ma improvvisamente tante immagini ricollegate al passato gli tornarono alla mente.

Una grande mano che lo strattonava per il polso, lui che veniva gettato a terra, dolore, dolore e altro dolore. Si premette le mani sulle orecchie cercando di combattere quell'attacco di panico che stava per prendere il sopravvento.

«Oddio Jungkook mi dispiace. Perdonami, non volevo. È stato istintivo» disse velocemente Taehyung mortificato sentendosi tremendamente in colpa. Dannato lui che non aveva pensato prima di agire.

Jungkook scosse la testa chiudendo gli occhi e prendendo respiri profondi, si tolse le mani dalle orecchie e si concentrò sulla voce del ragazzo accanto a sé. «Non importa, adesso passa. Non l'hai fatto di proposito» sussurrò cercando di pensare a qualcosa di felice, di bello. Aprì gli occhi e li puntò sul rosso accanto a lui.

«No sul serio perdonami non-».

«Sorridimi» lo interruppe Jungkook di punto in bianco.

«Come?» chiese confuso Taehyung inclinando la testa di lato.

«Sorridi per favore» ripeté Jungkook con più calma stringendo in due pungi il proprio camice.

Taehyung, seppur confuso, lo accontentò mostrandogli il suo sorriso a scatoletta. E il corvino lentamente si calmò trovando la cosa, o meglio qualcuno, che riusciva a spazzare via i suoi attacchi di panico con un solo sorriso.

[...]

Il pomeriggio era passato in fretta tra risate e giochi piuttosto stupidi che però avevano intrattenuto medici e pazienti. Non si erano subito accorti del calar del sole dal momento che il cielo era ricoperto di pesanti nuvole grigie dalle quali cadeva la neve, ma l'orologio a cucù fisso sul muro aveva suonato non appena erano scoccate le nove di sera.

Avevano mangiato tutti nella sala ristoro abbuffandosi di zuppa, brodo, panettone extra comprato dagli infermieri e dolciumi vari fatti in casa. I due fratelli Kim avevano levato le tende poco prima di pranzo salutando loro fratello minore e promettendo a tutti gli altri che si sarebbero rivisti dopo le vacanze natalizie dal momento che Seokjin si era preso le ferie.

Si erano divertiti molto a giocare tutti insieme e Jungkook aveva dovuto ammettere che aveva adorato l'accoppiata Seokjin-Namjoon nei giochi poiché erano quelli che avevano fatto più ridere. Yoongi e Jimin avevano fatto addolcire quasi tutti, Chaeyoung e Hoseok li avevano fatti ridere a causa della poca alchimia che c'era tra i due –portandoli a sbagliare praticamente tutto- mentre Taehyung e Jungkook avevano sorpreso tutti.

«Non posso credere che hai lasciato tutto e dico tutto il bottino a Jimin» rise Taehyung asciugandosi le lacrime agli occhi mentre si chiudeva la porta della stanza 15B alle spalle.

«Volevo far impazzire leggermente Yoongi, lo ammetto. E poi non puoi negare che Jimin iperattivo a causa dello zucchero non è adorabile» ridacchiò il minore avvicinandosi alla finestra per vedere se stava ancora nevicando. Sfortunatamente aveva già smesso ma sperava che l'indomani avrebbe ricominciato.

«Lo è, e poi sembrava così triste quando ha visto che eravamo arrivati noi terzi. Hai fatto una buona azione. Sarà lo spirito natalizio che striscia nelle tue vene?» rise il rosso raggiungendolo.

«Spirito natalizio, per favore. È solo il mio animo gentile verso gli amici» alzò gli occhi al cielo poggiando il fianco sinistro al davanzale per poter fronteggiare Taehyung messo nella stessa posizione.

«Come vuoi, hai comunque fatto una buona azione coniglietto» sorrise felice il medico trattenendosi dallo scompigliargli i capelli soffici. «Quindi uhm...non hai alcun problema con il mio essere...gay?» domandò incerto grattandosi la nuca.

Jungkook scosse la testa sorridendogli gentilmente. Avrebbe tanto voluto confessargli che neanche lui era pienamente etero ma non era ancora sicuro sul raccontargli la sua storia, non era ancora il momento. «Sicurissimo, non c'è alcun problema Tae. Tanto sempre un medico rompicoglioni rimani».

«Hey intanto questo medico rompicoglioni ti ha fatto smettere di prendere i sonniferi e le pillole per il bipolarismo» Taehyung gli puntò un dito contro sorridendo divertito.

«Come vuoi» Jungkook alzò gli occhi al cielo ridacchiando ma quella volta lo sguardo si fermò su un ramoscello che pendeva sulle loro teste. Un leggero rossore si propagò sul suo viso e: «Oh...vischio» sussurrò.

Taehyung seguì la traiettoria del suo sguardo e abbozzò un sorriso osservando il vischio sopra la finestra. «Posso?» sussurrò poi tornando a guardare il corvino.

«Cosa?» domandò confuso ed in imbarazzo Jungkook facendosi piccolo piccolo contro la parete.

Taehyung sapeva di star rischiando con il gesto che stava per compiere ma sentiva di doverlo fare e sperava con tutto se stesso di non provocargli un attacco di panico. Pensò che magari prenderlo alla sprovvista ma facendolo lentamente non avrebbe recato danni. Così si avvicinò al viso del ragazzo e con una dolcezza disarmante premette le labbra sulla guancia morbida e ardente del più piccolo.

Jungkook sentì il respiro mancargli e il cuore martellargli fin troppo velocemente nel petto mentre gli occhi quasi uscivano fuori dalle orbite.

Avrebbe dovuto allontanarsi come se avesse preso la scossa, spingendo via Taehyung e rinchiudersi in bagno ma non lo fece e non voleva. Sentiva che poteva resistere un altro po', solo qualche secondo in più per bearsi della morbidezza delle labbra del rosso a contatto con la sua pelle.

[...]

«Jungkook» il corvino si sentiva chiamare in sogno da una voce profonda che stranamente non aveva dato il via a nessun incubo. «Kook alzati» continuava a sussurrare.

Il minore mugugnò qualcosa di incomprensibile portandosi la coperta fin sopra alla testa girandosi dalla parte opposta. Aggrottò la fronte e sospirò tornando a rilassarsi. Sobbalzò quando sentì la voce proprio dietro al suo orecchio facendolo spaventare a morte.

«Finalmente ti sei alzato! Stavo per puntarti la luce in faccia» sbuffò Taehyung osservando il ragazzo steso sul letto che sembrava più che confuso.

«Cosa...che ore sono?» domandò con voce roca e assonnata stropicciandosi gli occhi.

«È da poco passata la mezzanotte. Babbo natale è passato oh oh oh» cantilenò il rosso imitando poi la risata del sopracitato.

«Taehyung non credo a Babbo Natale da quando avevo dieci anni» biascicò il corvino provando a mettersi seduto. Spostò lo sguardo sul ragazzo accanto a lui e lo vide perfettamente illuminato dalla luce di emergenza che aveva in mano. Jungkook non poté fare a meno di notare come peccasse di difetti.

«Beh qualcuno deve pur aver portato questi regali» borbottò il rosso illuminando tre pacchi poco distanti da lui.

Jungkook ci mise qualche secondo a realizzare quello che stava vedendo con i suoi occhi poiché era ancora leggermente addormentato. Spalancò le iridi scure rese leggermente più luminose grazie alla luce artificiale e boccheggiò guardando Taehyung.

«Tu...Tae sei completamente fuori di testa. Non dovevi...i-io non so cosa dire» balbettò incredulo. Erano davvero regali? Per lui?

«Non ringraziare me, ringrazia Babbo natale» scherzò il rosso strizzandogli un occhio prima di afferrare i pacchi portandoli accanto a loro.

Jungkook lo guardò divertito per poi spostare di nuovo lo sguardo sui pacchi. «Porca puttana ma quanti sono!».

«Uno per ogni anno che sei qui dentro non ricevendo nessun regalo, più uno extra perché volevo» sorrise il medico facendo spallucce.

Il minore si portò le mani sul viso scuotendo la testa mentre un enorme sorriso faceva capolino sulle sue labbra piccole. «Avrai speso una barca di soldi per me...non c'era bisogno».

«Non preoccuparti per i soldi: sono riuscito ad organizzarmi settimane prima così da non spendere tutto di colpo e sì, c'era bisogno Kook. Tu ne hai bisognio» rispose dolcemente Taehyung.

«Grazie Tae, grazie veramente tanto» sussurrò quasi commosso facendo scivolare via le mani dal viso.

«Tieni, apri il primo» continuò Taehyung con un sorriso elettrizzato mentre gli porgeva una busta.

Jungkook sorrise e prese la busta scartandola. Strabuzzò gli occhi tirando fuori un bellissimo maglione verde acqua con delle trecce ricamate sulle maniche. «Tae è bellissimo!» esclamò felice sentendone la morbidezza.

«Ho notato che tremi di freddo ogni volta. Potrai indossarlo sotto al camice tanto le maniche lo nasconderanno bene» gli spiegò Taehyung.

Jungkook trattenne le lacrime rendendosi conto di quale cuore enorme avesse quel ragazzo. Era semplicemente stupendo. Provò a dire qualcosa ma Taehyung lo precedette notando i suoi occhi lucidi e sapendo che avrebbe parlato con la voce rotta.

«Ora il secondo, su!» gli agitò sotto al naso un pacco leggermente più grande e di forma rettangolare.

Jungkook tirò su col naso riponendo accuratamente il maglione nella busta per poi prendere il nuovo pacco. Scartò la carta regalo e aprì il pacco trovandoci dentro un pigiama pesante azzurro con tanti piccoli conigli bianchi.

«So che può sembrare infantile ma mi ha ricordato te e in più è-».

«No, no è stupendo. Finirai per farmi piangere questa notte brutto bastardo» borbottò passandosi le mani sotto agli occhi maledicendosi per essere così emotivo in quel momento.

Taehyung sorrise dolcemente accennando una lieve risata. «Oh piccolo Kook, non commuoverti. Poi se piangi tu piango io e non la finiremo più» scherzò facendolo ridere.

«Sei incredibile. Posso indossarlo da domani sera?» domandò curioso il corvino.

«Anche da ora se vuoi» fece spallucce Taehyung. Jungkook arrossì e mise nella scatola il pigiama.

Non se la sentiva di rovinare il momento mostrando a Taehyung tutte le ferite che costellavano il suo corpo come se fossero tanti tatuaggi. Beh le cicatrici rimanevano marchiate sulla sua candida epidermide esattamente come essi d'altronde.

«Magari domani sera» sussurrò mettendo di lato anche quel pacco.

Taehyung annuì senza perdere il sorriso e gli porse il penultimo regalo e forse quello più costoso.

Jungkook si rigirò tra le mani quella scatola quadrata di dimensioni medie e corrugò la fronte non riuscendo ad immaginare cosa potesse celarsi al suo interno. Decise di scartare in fretta la carta per cibare la sua curiosità e, quando gli occhi si posarono sulla confezione, quasi gli cadde la mascella.

Taehyung rise alla scena.

«No, no, no Tae. Non posso accettarlo. Sei matto per caso? Questo è...questo è veramente troppo!» scosse ripetutamente la testa porgendogli la confezione che racchiudeva una polaroid nuova di zecca.

«Non lo accetto indietro Kook. Non sai che è cattiva educazione riconsegnare i regali al mittente?» il rosso inclinò di lato la testa mordicchiandosi il labbro inferiore.

«Ma...Taehyung una polaroid? Come...come ti è saltato in mente! Costano un occhio della testa e le cartucce ancora di più! Tu-tu sei completamente matto» sbraitò Jungkook con gli occhi spalancati scuotendo la testa.

Taehyung sorrise amabilmente lasciandosi sfuggire una risatina. «Kook per favore non pensare ai soldi, l'ho fatto col cuore. Vedi, con questa potrai fotografare qualsiasi cosa ti piaccia e potresti innamorarti di nuovo del mondo anche stando qui dentro».

Il corvino si passò una mano nei capelli scuotendo di nuovo la testa mentre sorrideva ampiamente. «Tu» sussurrò girandosi a guardarlo dritto negli occhi. «Sei un ragazzo dal cuore d'oro» continuò facendo sorridere Taehyung. Avrebbe tanto voluto abbracciarlo ma non ci riusciva, sentiva come delle corde che lo trattenevano e faceva dannatamente male.

«Hey hey, che abbiamo detto? Se piangi tu piango io ed è una catena che non avrà mai fine» Taehyung inarcò un sopracciglio vedendo una lacrima rigare la guancia di Jungkook. Avrebbe tanto voluto catturarla tra le sue dita ma sapeva che non poteva.

«Sono lacrime di felicità, coglione. Sei il primo che dopo tanto tempo ha fatto così tanto per me» sussurrò tirando su col naso.

«Oh Jungkookie» sorrise dolcemente, poi si voltò verso la finestra puntandoci la luce. «Manca l'ultimo regalo» asserì sorridendo fiero.

Jungkook si asciugò le lacrime e spostò lo sguardo sulla finestra dove nel vaso –una volta vuoto- troneggiava un bellissimo mazzo di fiori che il ragazzo non era riuscito a riconoscere.

«È un mazzo di Nontiscordardime. Uno dei suoi significati è l'amicizia vera» spiegò il rosso prendendo il vaso e porgendolo a Jungkook il quale non perse tempo ed annusò il fiore.

«Grazie Taehyung, grazie, grazie, grazie» sussurrò non riuscendo a smettere di sorridere.

«Non c'è bisogno di ringraziarmi. È questo quello che fanno gli amici» Taehyung fece spallucce ignorando la strana sensazione provata non appena aveva pronunciato la parola "amici", esattamente la stessa strana sensazione che aveva provato Jungkook nello stesso istante.

«Ma io non ti ho fatto nulla...non potevo comprarti nulla e mi sento in-» iniziò Jungkook ma il medico lo bloccò portando avanti una mano.

«Sei felice?» gli domandò con tono dolce.

Il corvino non ci pensò due volte e annuì con forza sorridendo. «Come non mai».

«Allora questo è il regalo  più bello che potessi farmi».

E di nuovo i loro cuori persero un battito per poi iniziare a battere velocemente all'unisono.

«If I let go of your hand, you'll fly away and break
I'm scared scared scared of that»

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