Oggi non ho aperto bocca, in ufficio. Mi sembrava tutto così nero e scuro che, per un istante, ho temuto di poter essere inghiottita dalle tenebre.
I nuvoloni carichi di pioggia all'esterno, poi, non hanno aiutato affatto. Già mi immaginavo di venire sommersa dal diluvio universale una volta uscita dalla porta, alle sei in punto come al solito.
Ho anche pensato di fare gli straordinari, questo mese, ma il clima in quelle stanze mi ha fatta desistere. Come dicevo, attualmente posso essere solo un peso ed il capo sicuramente non mi perdonerebbe l'ennesimo errore.
Allora sono uscita, con la testa china e senza ombrello, sperando che l'acquazzone previsto dal meteo tardasse ad arrivare. Al di là delle mie aspettative, sono stata fortunata.

Il solo pensiero di rimettere piede dentro casa a fine giornata mi fa salire il cuore in gola. Ogni parete pare ancora intrisa del tuo profumo, delle tue parole, delle nostre risate e dei nostri gemiti. Devo fare un notevole sforzo per evitare che la mia mente torni a quei giorni, a quei brevi attimi in cui eravamo felici e nulla al mondo avrebbe mai potuto abbatterci. Mi si attorciglia lo stomaco quando penso che eravamo prossimi al matrimonio, che se avessimo retto saremmo convolati a nozze nel giro di pochi mesi.
"Se riusciamo ad uscirne, giuro che ti sposo" mi hai detto una sera ed io, come una stupida, ho creduto a quelle parole.
Ho stretto i denti e tenuto duro perché eri tu l'uomo con cui volevo trascorrere il resto della mia vita. Eri tu quello che volevo al mio fianco ogni mattina, coi capelli scompigliati e la voce roca, impastata dal sonno. Eri tu, sei sempre stato tu.

M'illudo che tu possa tornare. È l'unico pensiero che mi permette di affrontare le giornate non serena, ma quasi. Sono sicura tu sappia ancora quei dettagli del mio corpo, del mio viso, che io sto ormai scordando. Hai una memoria di ferro, tu, e se mi hai amato almeno un decimo di quanto dicevi, ti prego, non dimenticarti di me.
Custodiscimi, seppur nei meandri più nascosti dei tuoi pensieri, e spolvera il mio ricordo di tanto in tanto, quando le cose vanno a scatafascio e cerchi un motivo per continuare. O per ricominciare. Fa' che il nostro passato non sia stato scritto invano.