Le parole che non ti ho detto
Dopo tanto tempo, torno finalmente ad aggiornare anche questa raccolta di Drabble. Questa volta la scena che mi ha ispirato proviene dalla serie Slayers evolution, più precisamente dalla puntata "Il ragazzo padre" dove Gourry si ritrova a fare da padre a due pesciolini. Eh si, avete capito bene.
Ovviamente per ricoprire questo ruolo sarà costretto a lasciare Lina la quale, come da copione, non la prenderà molto bene.
In questa prima parte ho deciso di dare voce ai pensieri di Gourry, seguirà poi una seconda parte ma con il punto di vista di Lina.
Vi lascio dunque a questa nuova drabble.
Commenti e critiche sono sempre ben accetti.
Le parole che non ti ho detto.
Il suono del martello che si abbatte sul ferro caldo tintinna nelle mie orecchie, fa eco tra le piccole mura della fucina.
Fa caldo qui, dannatamente caldo in questa piccola prigione in cui, da una settimana, ho trovato rifugio per...riflettere...credo.
Non sono mai brillato per intelligenza, e di certo il riflettere non è il mio maggiore hobby, eppure sento che c'è qualcosa che non va in tutta questa storia.
Un settimana è passata da quando quella strana donna pesce si è presentata davanti a me, annunciandomi che ero diventato padre di due pestiferi e amorevoli pesciolini.
Non potevo crederci, come non ci credo nemmeno adesso, so come vanno queste cose e, a parte Lina e Amelia, negli ultimi tempi non credo di aver mai visto un'altra donna sul mio cammino.
Di certo in questo momento si staranno facendo tutti delle grosse risate pensando a fare da padre a due pesciolini, ogni tanto scappa da ridere anche a me. No, forse non tutti staranno ridendo. Amelia sicuramente ci starà ricavando sopra un qualche storia d'amore da romanzetto. Zelgadis, per lui l'unica cosa che conta è l'urna di Rezo, così come per Pokotà.
Lina..
Lina.
Cosa starà facendo lei?
Sono andato via senza dirle nulla, senza darle una spiegazione e lei, come sempre, non ha battuto ciglio semplicemente mi ha detto: "Se è quello che vuoi".
Ma è davvero questo quello che voglio?
È davvero questa al vita che voglio vivere?
Essere un padre, occuparmi di una famiglia.
Smettere di viaggiare, di combattere, di stare con lei.
Alzo la spada su cui sto lavorando, ormai la lama ha trovato il suo giusto bilanciamento e la vedo, nel riflesso dell'acciaio ancora caldo. Il suo volto sorridente compare davanti a me. Vedo i suoi occhi rossi carichi di vita e di luce. Vedo i suoi capelli infuocati come il fuoco che arde nelle braci della fucina. Vedo lei, solo lei, da sempre.
Non è qui con me ma ovunque sono, ovunque io mi trovi, lei è sempre vicino a me.
È nell'aria che respiro, nel fuoco che brucia, nei miei pensieri e nel mio cuore.
Lina.
"Gourry"
Il suono della sua voce raggiunge le mie orecchie.
Sto forse sognando o davvero.
Mi volto e la vedo.
Oh Lina.
"Ma non sei stufo di questa storia? Andiamo tu non sei il loro vero padre".
Lo so perfettamente Lina.
So bene che tutto questo non è vero ma sono un uomo e, per quanto non sia vincolato a nessuna promessa, sento che non posso lasciare la vita che ora conduco.
Non guardami con quegli occhi delusi, non farlo.
Non possono sfuggire al tuo sguardo che mi chiede di tornare insieme, perché è quello che voglio anche io ma...non posso più starti accanto.
"Oh deciso ormai, voglio dedicarmi alla mia famiglia perciò vi devo lasciare amici, mi dispiace"
Dire queste parole è come un pugno allo stomaco.
Forse è per questo che abbasso lo sguardo, cercando di evitare quello di tutti.
Cercando di evitare il tuo.
Non voglio leggere nei tuoi occhi la mia sconfitta.
Ti vedo allontanarti.
Il tuo passo e lento e incerto mentre un angolo del mio cuore urla di tornare.
Voltati, guardami, corri e torna da me.
"Sei innamorato di tutte e due? Suppongo di no, quindi riprenditi la donna che ami e vattene!"
La donna che amo.
Parole vere, parole che non riesco a dire nemmeno a me stesso, perché come potrei mai ammettere che la amo?
Come potrei mai permettermi di dirle che sono innamorato di lei, da sempre, da quando l'ho vista in quel bosco anni fa, quando l'ho presa in braccio per la prima volta ed ho sentito il calore del suo minuto corpo.
Che amo ogni filo dei suo capelli, ogni sfumatura del suo volto.
Che vorrei urlare adesso, ora, le parole non sono mai riuscito a dirle.
Le mai ascoltate, Lina?
Hai mai ascoltato le parole che non ti ho detto?
Quelle parole che ho dentro al cuore.
Forse un giorno riuscirò a dirtele, forse mi riderai in faccia ma non importa. Potrai anche scappare, potrai anche dimenticare il mio nome, ma per adesso guardami negli occhi, leggi quello che sento. Lungo è il silenzio che ci avvolge in questo momento mentre siamo l'una di fronte l'altro, mentre i nostri occhi si riflettono come specchi dell'anima ed esprimono quello che da sempre sentiamo ma che non riusciamo a dirci.
Perché, da sempre, le parole non servono tra di noi.
Ascoltale, Lina, le parole che non ti ho detto.
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