Takeru: Iwaoi's #1 shipper
Il piccolo Takeru, sull'uscio della camera di suo zio Tooru, guardò il volto addormentato del ragazzo.
Sua mamma gli aveva detto di non disturbarlo, che Tooru era stanco, che doveva riposare, che doveva riprendersi...
Lo sapeva pure lui! Aveva visto la partita il giorno prima, aveva notato le lacrime negli occhi di suo zio, aveva capito che la sua squadra aveva perso; era piccolo, ma non stupido.
Ma lui voleva parlare con lo zio, voleva che giocasse insieme a lui, magari a pallavolo, per poi portarlo a fare un giro o a comprargli il gelato.
Certo... alcune volte era rumoroso, ma a Takeru piaceva averlo attorno. Di sicuro non voleva vederlo deluso o triste come il giorno prima: il sorriso di suo zio era bellissimo, e al bambino metteva sempre allegria. A detta sua, lo zio avrebbe dovuto sorridere sempre.
Delle voci al piano di sotto distolsero il piccolo dalla contemplazione del volto addormentato del ragazzo. Takeru iniziò a sentire il rumore di qualcuno che stava salendo le scale e, come un fulmine a ciel sereno, un pensiero colpì la mente del piccolo:
"E se fosse la mamma?" Il piccolo Oikawa cercò di appiattirsi il più possibile contro un mobile, spaventato dall'idea che il genitore lo trovasse nella camera dello zio dopo che gli aveva espressamente ordinato di non andarci.
Il rumore dei passi si fece più vicino, e Takeru chiuse agli occhi, pronto a una strigliata della madre. Strigliata che, fortunatamente per lui, non arrivò.
Tremante, il castano riaprì gli occhi.
Il piccolo, alzando lo sguardo, incontrò l'espressione accigliata dell'amico di infanzia dello zio Tooru.
Iwaizumi Hajime, alla vista del nipote di Oikawa rannicchiato vicino a una cassettiera, sorrise appena.
<Ehi campione,> disse <che succede?>
Takeru, ripresosi dallo spavento di poco prima, rispose:
<Mamma mi aveva vietato di venire qui a svegliare lo zio. Dice che deve riposarsi, che non è in forma...>
Gli occhi di Iwaizumi si incupirono, e il piccolo capì perché: il giorno prima anche lui aveva giocato con Tooru, e -sebbene avesse tentato di nasconderlo- il bambino aveva notato le lacrime del ragazzo e l'espressione affranta.
<Non ti preoccupare, Iwaizumi-senpai. Ora vado e...>
<No, no! Tranquillo.> l'espressione di Hajime, distesasi dopo aver sentito l'onorifico, si trasformò in un piccolo ghigno. <Perché invece, Takeru-chan, non vai lì e svegli quel dormiglione?> propose, indicando Oikawa.
<Ma mamma non mi sgriderà?>
<Nel caso mi prendo io la colpa, tranquillo.> gli fece l'occhiolino <Lo svegli allora?>
Takeru, un gran sorriso sul volto, si buttò sul futon dello zio (e, di conseguenza, sullo zio).
Oikawa mugolò infastidito; suo nipote, abituato ai suoi capricci e alle sue lamentele, non demorse e lo abbracciò da sopra le coperte.
<Zio, zio, zio... Svegliati, svegliati! Dormiglione svegliati!> urlò, felice, al suo orecchio.
Un altro mugugno, più forte di quello di prima, spinse il piccolo a scuotere con forza le coperte.
<Takeru-chan, smettila dai...> borbottò Tooru senza aprire gli occhi; così facendo, fece nascere sul volto del bambino un broncio adorabile che Iwaizumi, rimasto a guardare la scena in silenzio, non riuscì ad ignorare.
<Shittykawa, non ti facevo così cattivo con tuo nipote.> scherzò lui. <L'hai fatto intristire, guardalo!>
Non appena sentì quella voce, Tooru emise un verso sorpreso.
Finalmente, da sotto il groviglio delle coperte, fece capolino Oikawa, i capelli spettinati e le guance rosse.
<Iwa-chan!> cinguettò contento. <Vedo che non puoi fare a meno di me neanche la mattina.>
Iwaizumi arrossì: <Smettila scemo! Sono venuto qui per buttarti giù dal letto prima che ti ci fondessi.>
Con una risata cristallina, Tooru avvicinò il suo volto a quello imbarazzato dell'amico e sussurrò: <Iwa-chan, eri per caso preoccupato per me?>
<Smettila!>
<Iwa-chan era preoccupato per me!> affermò con uno strano luccichio negli occhi l'alzatore.
<Zio, zio...> stanco di essere ignorato dai due amici, Takeru si era intrufolato sotto le coperte, sedendosi vicino al giovane. <Iwaizumi-senpai è stato tanto gentile prima con me! Mamma non voleva che salissi qui, e io prima credevo mi avrebbe sgridato, ma poi, fortunatamente, è arrivato Iwaizumi-senpai e...>
Tooru sorrise, alzando una mano e mettendo a tacere il discorso sconclusionato di suo nipote:
<Ti dirò un segreto, Takeru-chan: Iwaizumi-senpai è sempre gentile. Anche se non ci credi, è così.>
Hajime, assorto nei suoi pensieri, quasi si strozzò con la sua saliva nel sentire il discorso di Oikawa.
<Idiota! Smettila! Esci dal letto e vestiti, veloce prima che ti picchi!> urlò imbarazzato.
<Ma zio... a me non sembra che adesso sia gentile.> sussurrò leggermente spaventato il bambino.
<E invece lo è, fidati> poi, dopo aver tranquillizzato il nipote, il castano si voltò verso Iwaizumi. <Rude, Iwa-chan: hai fatto spaventare il mio fantasmagorico nipotino. E poi perché dovrei vestirmi? Non c'è scuola e posso poltrire in camera mia senza fare assolutamente...>
<C'è la partita della Karasuno contro la Shiratorizawa.>
Tooru, sentite queste parole, stette in silenzio:
<Non vengo a vederla.> decise alla fine. <Odierò chiunque vincerà, indipendentemente se sarà la Karasuno o la Shiratorizawa, quindi non vale la pena scomodarmi per una partita che non mi crea alcun divertimento e in cui giocano le mie due acerrime nemiche.>
Hajime alzò un sopracciglio.
<Va bene, Crappykawa. Io vado allora.> terminò alzandosi dal futon.
<Aspetta! Non rimani qui?> chiese leggermente confuso l'alzatore.
<Perché dovrei? Hai qui tuo nipote, puoi stare con lui.>
<IWA-CHAN!> strepitò lui, disperato, portandosi una mano sulla fronte. <Non lasciarmi, Iwa-chan. Ho ancora bisogno di te, della tua forza e del tuo coraggio.>
<Ma sei veramente un ragazzo di terza? Crappykawa sei più bambino tu che Takeru-chan.> Rispose, indicando il bambino. <Comunque vado.> ripeté.
Hajime si alzò dal letto, ma, tempo di fare due passi, si ritrovò Oikawa attaccato alla gamba.
<Iwa-chan, sei così fermo nelle decisioni, così inflessibile, così forte...> pronunciò drammaticamente.
Takeru, stato fino a quel momento in silenzio ad assistere al teatrino dello zio e di Iwaizumi, scoppiò a ridere e...
<Sembrate fidanzati!>
I due amici d'infanzia congelarono.
<Come scusa?>
<Takeru-chan stai scherzando vero?> chiesero contemporaneamente.
<Sembrate davvero una coppia.> il bambino non riusciva a smettere di ridacchiare. <Vi state comportando come due fidanzati che si devono lasciare.>
Oikawa fissò il nipote, lasciando andare la gamba di Iwaizumi che, d'altro canto, ne approfittò per allontanarsi dall'amico; entrambi erano scioccati da quello che il piccolo Oikawa aveva detto pochi secondi prima.
<Che sciocchezza.> borbottò Tooru.
<Allora... ehm... io vado.> ripeté per l'ennesima volta Hajime, le guance rosse e la voce tremante.
L'altro annuì, distratto.
Non appena l'asso fu uscito, Tooru guardò seriamente negli occhi il nipote:
<Takeru-chan non devi dire certe cose. Uno potrebbe restarci male.>
<Ma quello che ho detto è vero! Sembrate davvero due innamorati!>
<Okay, Takeru, smettila! Io e Hajime siamo solo amici.>
Il bambino stette qualche secondo in silenzio, assorto nei suoi pensieri. Poi lo sguardo gli si illuminò.
<Forse... forse non sembrate innamorati, forse lo siete.> e, prima che lo zio potesse ribattere, Takeru sgattaiolò fuori dal futon e uscì ridendo dalla stanza.
In camera, dopo essersi ripreso dal discorso del nipote, Tooru Oikawa arrossì e sorrise.
ANGOLO DELLA PSEUDO AUTRICE:
Bene, allora...
Non so esattamente cosa sia questa COSA: mi pare scritta male, sconclusionata e senza senso.
L'ho riletta non so quante volte, ma VI PREGO di dirmi se notate qualche errore (alcuni sfuggono sempre) o qualche imprecisione.
Detto ciò, passo alle cose importanti: come già detto nella descrizione, questa storia è nata dopo una conversazione con OcchiBlu2004 (che ringrazio anche per la scelta del titolo).
"Io credo che il nipote di Oikawa sia il primo ad accorgersi di Oikawa e Iwaizumi." Bene. Questa è la frase che ha fatto partire tutto il mio film mentale.
Poi vorrei ringraziare anche un'altra personcina bella e brava ( camillazerbi ), che è stata la creatrice della copertina che vedete anche a inizio capitolo.
Detto ciò, se siete arrivati fino a qui grazie e alla prossima.
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