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Capitolo 9. Scott


«Ti va un po' di caffè, tesoro?» Gli domandò dolcemente la donna che quel mattino si era alzata prima del solito, intenta a preparare una colazione che potesse essere all'altezza di tutti quei suoi ospiti.

Scott le rivolse un sorriso sincero. «Perché no? Grazie, mamma.» Le rispose, accomodandosi per bene sulla sedia in legno. Alzarsi la mattina non era mai stata una delle sue qualità; difatti, il ragazzo dal mento storto, aveva sempre odiato tutto quello che potesse ricordargli i suoi lunghi sonni solo sognati.
Ma, quella mattina, non aveva avuto alcun tipo di problema. D'altronde, non aveva chiuso occhio per tutta la notte. In quelle ore dove poteva sentire il respiro che pian piano diminuiva, in quella casa dove regnava il sonno, gli incubi si erano impossessati di lui. Scott li viveva ad occhi aperti.

Flash. Flash sfuocati del suo percorso, all'interno di quella casa e fuori da essa. I volti vicini di tutte gli esseri sovrannaturali a cui era andato incontro. Un sorriso sincero e tirato di quella che era stata il suo primo amore. Le risate vive di ogni singolo suo amico, di ogni singolo componente del suo branco.
E per concludere, uno sguardo pieno di paura e supplicante di aiuto, che aveva riconosciuto nel volto pieno di cicatrici del bambino che aveva soccorso.

Quel bambino. Quel bambino lo logorava dentro, gli tirava fuori quel suo lato che pensava fosse ormai sperduto. Avrebbe così tanto voluto conoscere qualcosa di lui, qualunque cosa. Quegli occhi che mai avrebbe potuto dimenticare, avrebbe così tanto voluto aiutarli. In lui si riconosceva, nonostante non conoscesse la sua storia.
Ma sentiva, dentro di sé, che qualcosa li accomunava. E le sue sensazioni, avevano sempre avuto un fondo di verità.

«Scott? Mi senti?» Sentì poi in lontananza, mentre pian piano ritornava alla realtà, lontano da quel suo incubo.

«C-Come?» Rispose poi, scuotendo la testa. Due occhi pieni di preoccupazione lo scrutavano da lontano, ma contemporaneamente da vicino. Melissa capiva ciò che turbava Scott, prima che questo capisse cosa gli provocasse tante preoccupazioni. Era sempre stata brava in questo, era sempre stata brava ad essere madre.

«Il bambino, vero? È lui che turba?» Gli chiese, nonostante la risposta fosse ovvia ad entrambi. Scott abbassò lo sguardo, quasi per paura di annuire. In risposta a quel gesto, Melissa tirò un sospiro forzato. «Scott, io sono tua madre, e come tale sono l'unica che possa dirti ciò che sto per dire. Sin dal tuo primo pianto, appena venuto al mondo, ho capito che saresti stato destinato a grandi cose. E così, è successo. Come quella volta che mi hanno chiamata a casa, quando frequentavi ancora le medie, perché eri stato preso a pugni per difendere un ragazzo più gracile, dal nome buffo. Sentendo le parole della preside, in quel momento, avevo pensato al peggio, ma confidavo in te, sapevo che eri dalla parte del bene. E non hai deluso le mie aspettative: avevi difeso Stiles, senza prendere a pugni l'altro ragazzo, ma semplicemente facendoti picchiare senza reagire. In quel momento, Scott, ho capito che saresti stato in grado, crescendo, di fare del bene per le altre persone. Sei sempre stato così, d'altronde. Hai sempre messo il bene degli altri prima del tuo. Con l'abbandono di tuo padre, sei stato più forte di tutti noi. Nonostante io sapessi tu stessi male, hai cercato in tutti i modi di non dimostrarmelo. Come un vero uomo, nonostante fossi ancora un bambino, hai preso in mano le redini e ci hai portati avanti, insieme.» Espresse la donna, mentre le si addolciva lo sguardo, continuando a parlare. «Ecco, Scott.» Continuò, facendosi più seria. «È questo che sei. Ed io sono sicura che quel bambino, ora, nelle tue mani, sarà finalmente al sicuro. Avrà finalmente un po' di pace, perché ci sarai tu a vegliare su di lui. Tu, e i tuoi amici, il tuo branco, avete sempre fatto grandi cose, e le farete anche adesso. E di tutto ciò che ho detto, posso metterci la testa. Perché conosco bene mio figlio, e mio figlio salverà la vita a quel bambino.» Terminò, mentre a tratti un sorriso sincero e spontaneo piegava le sue labbra.

Il ragazzo, a quelle parole, non rispose. Sapeva che qualsiasi cosa avesse potuto dire, non sarebbe stata all'altezza delle frasi che la madre gli aveva appena donato. E in quel momento, dal nulla, fece per abbracciarla. Le loro braccia si intrecciarono, mentre i loro cuori battevano paralleli. Non c'era alcun tipo di bene che potesse superare il loro, e lo sapevano bene.
Grazie alle parole di Melissa, Scott aveva saputo cacciare ogni sua preoccupazione, ogni suo pregiudizio su tutto ciò che ancora lo aspettava. Si sentiva pronto, e lo avrebbe dimostrato a tutti coloro che si fossero messi in mezzo tra lui e quel bambino, tra il suo branco e quel bambino.

Non avrebbe perso altro tempo; che i suoi amici fossero pronti o no, a lui non importava. Sapeva benissimo che quel tipo di mondo ormai non apparteneva più a nessuno di loro, ma li conosceva bene, nonostante gli anni passati. Tutto ciò che speravano di aver cacciato rimaneva dentro di loro. E mai li avrebbe abbandonati.

Improvvisamente, dal nulla, Scott sentì tre paia di occhi scrutarlo. Girandosi, annuì alle sue aspettative. I suoi amici lo stavano osservando, facendogli capire che avevano sentito tutti tutto. E ogni parola pensata, giusto un attimo prima, svanì. Erano pronti, tutti loro. Dal primo, all'ultimo.

«Beh, io direi di gustarci questa fantastica colazione che mamma Melissa ha preparato, no?» Esclamò dal nulla la voce ancora assonnata di Stiles. «Sul serio amico, preferisci continuare a guardarci come muli, o mangiare questi.. BISCOTTI AL CIOCCOLATO FUMANTI?» Continuò osservando la faccia stupida di Scott, che scuoteva la testa. L'occhio si era spostato durante quel discorso improvvisato verso il tavolo, ed un odorino di cioccolato al latte si era impossessato della sua attenzione. Nulla l'aveva fermato, dalla sua corsa piena di ostacoli per arrivare al posto davanti ai biscotti ancora fumanti.

A quella vista, gli amici presenti non poterono scoppiare a ridere, nel ritrovare il solito e vecchio Stiles.
Solo in quel momento, però, i presenti si accorsero. A quelle risate, mancava una persona, che fino ad un attimo prima era proprio al loro fianco.
Lydia doveva essere salita quando nessuno la vedeva. Ma d'altronde, non poteva lasciare il fidanzato che si era portata dietro da solo. E unirlo a quei discorsi, era decisamente fuori da tutti i loro pensieri.
Alexander non avrebbe scoperto niente, questa era la promessa che Scott aveva fatto a Lydia, prima che la ragazza la notte prima ritornasse nella sua stanza.
Nonostante ciò, tutti loro sapevano che con il ragazzo di mezzo, sarebbe stato tutto più difficile. Alexander avrebbe fatto molte domande, sulle uscite che il gruppo di amici avrebbe dovuto fare. E loro non sapevano ancora che risposte dargli.

Ma in quel momento, in quell'insieme di risate, tutti i problemi sembravano essere svaniti. Per qualche secondo, sembrava essere tornato tutto come al tempo del liceo.


Spazio Autrice:
LA LA LAAAA, SONO TORNATAAAA! 🌟🌟

Come state Teenwolfniani?💋

Dopo l'avviso di qualche giorno fa, mi sono sentita davvero male. Perché io a questa storia credo molto, e lasciarla così, mi sembrava proprio l'ultima cosa da fare! 😴
Perciò, eccomi qui, con un nuovo capito! 💋
Mi rendo conto che questo non sia dei migliori, anche perché è veramente corto! Ma appena arrivato il weekend, ho sentito la voglia di scrivere qualcosa! ✍🏻✍🏻

Non assicuro che da adesso gli aggiornamenti torneranno frequenti come prima, ma voglio metterci tutto il mio impegno per far si che questo accada! 💗

Ma tralasciando tutte queste parole da vera eroina (🙄😏), come vi sembra il capito? Consigli, commenti?

Cosa pensate del fatto che Lydia se ne sia andata, proprio nel momento in cui sembrava essere tornato tutto come prima? E del momento madre-figlio, tra Scott e Melissa? (Io amo il loro rapporto haha💋)
E Alexander, cosa pensate succederà con l'andare avanti della storia? Quante bugie il nostro branco dovrà raccontare?

Non vi resta che aspettare per leggere e scoprire! 💗🙋🏻

Detto ciò, buon weekend a tutti! 💋
-Rebecca🌻

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