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Capitolo 10. Branco


Non passò molto altro tempo, prima che il gruppo di amici si sentì pronto ad affrontare ciò che quella giornata aveva in serbo per loro.
Dopo l'abbondante colazione, piena di risate e vecchi ricordi, ognuno era tornato alle proprie stanze, per prepararsi.

L'ultima a scendere era stata la ragazza dai capelli rossi, che era stata trattenuta a lungo dalla scelta dello stile per quella giornata, e per un problema assai più grosso.
Alexander.

«Ripetimi cosa dovrei fare, qui, da solo.» Sbuffò il ragazzo dagli occhi scuri, contrariato dalle parole che la fidanzata gli aveva appena rivolto con poca cura e fretta.

Lydia chiuse gli occhi, mentre rivolgeva la schiena ad Alexander. «Ecco, sai, dobbiamo organizzare quella festa per il liceo... preferiremmo essere solo noi, giusto per tenere quell'atmosfera di ricordi.» Mentì, mandando giù il groppo che le si era formato in gola, mentre la bocca le diveniva asciutta.

Alexander sembrò pensarci qualche attimo, a quelle parole sospese su un filo tremolante. Poco dopo, abbassò la testa, mentre si metteva una mano sulla nuca, intento a grattarsela. «Hai ragione. Scusami, hai perfettamente ragione. Solo che non saprei cosa fare, non conosco nulla e nessuno di Beacon Hills.» Pronunciò, con voce quasi insicura.

In quel momento la ragazza dai capelli rossi si girò, e si perse a fissarlo. Avrebbe tanto voluto raccontargli la verità, ma sapeva bene che non sarebbe stato corretto nei confronti di nessuno delle persone che in quel momento le erano vicine. «Ecco, in quel cassetto dovrebbe esserci un vecchio libricino per una visita completa della città. Non che abbia grandi cose da vedere, Beacon Hills, ma in questo modo potrebbe passare il tempo.» Comunicò Lydia, dopo essersi ricordata di come Melissa amasse quei libricini turistici.

La ragazza dai capelli rossi si cinse il collo con una piccola sciarpa, mentre legava i capelli da due lati, sopra le orecchie. Dopodiché, prese la piccola borsetta e ci inserì tutto quello di cui pensava di poter aver bisogno, sotto lo sguardo curioso ed attento del fidanzato.

Una volta terminato, si avvicinò come per dargli un bacio veloce sulle labbra, ma fu prolungata dalla passione che al contrario Alexander sembrava metterci. «Alexander, Alexander, lo sai che devo andare.» Biascicò tra qualche risata e l'altra. Doveva riconoscerlo. Per quanto male potesse stare, il ragazzo dagli occhi scuri che da otto anni le era accanto, non aveva mai perso tempo nel farla ridere, anche nei piccoli gesti.

A quelle parole lui si allontanò piano piano, sorridendo.
La salutò con un nuovo bacio sulla fronte, per poi lasciarla andare.

Lydia si allontanò da Alexander, per poi uscire il più in fretta che poté dalla stanza. Non voleva far aspettare i suoi amici ancora un attimo. Aveva già perso abbastanza tempo, e ricordava quanto Scott fosse preoccupato sul tempo che avevano a disposizione.

«Eccomi, eccomi!» Esclamò poi, mentre scendeva velocemente le scale con il sottofondo del rumore dei tacchi.
Scott, Malia e Stiles erano vicino al tavolo, pronti già da un po', in attesa della ragazza.

Alla vista, Malia sbuffò felice che fosse arrivata dato il ritardo, Scott le rivolse uno sguardo per chiedere se fosse tutto sistemato con Alexander, e Stiles, Stiles abbassò la testa, nonostante l'impulso di perdersi nei particolari per cui era rimasto affascinato da sempre fosse più forte del dovuto.

«Bene, andiamo allora.» Annunciò con voce autorevole il capo di quel branco, che in quel momento mancava di membri. «Stiles, prenderemo la Jeep, dato che è la più spaziosa.» Continuò poi, sotto le risatine del ragazzo dall'animo sarcastico. I suoi amici non sapevano, difatti, quanto quel veicolo fosse ricoperto di nastro adesivo, ormai.

I quattro lanciarono un urlo di saluto a Melissa, che aveva deciso di andare a prepararsi per raggiungere l'uomo che occupava le sue giornate, per poi uscire a data distanza.

Attimi di silenzio fecero da atmosfera fino al tragitto verso l'auto, che era a distanza dalla casa data la paura che lo sceriffo la riconoscesse. Gli argomenti che erano sempre ricchi di contenuti che un tempo li accompagnavano, in quel momento sembravano solo un lontano ricordo alle loro menti. Mettersi a pianificare un piano, o comunque iniziare a pensare a come agire era totalmente fuori discussione. Il gruppo sapeva bene quanto le persone, a Beacon Hills, fossero curiose e pettegole, e il fattore della piccola cittadina non aiutava di certo.

Uno più distante dell'altro, stavano Stiles e Lydia, che ancora non erano riusciti a guardarsi negli occhi per davvero, e non per sfuggita. Le domande del ragazzo erano troppe, e le risposte della ragazza erano troppo poco realistiche. Si erano giurati un per sempre, perché allora si mostrava un altro, in mezzo al loro?
E perché aveva deciso di portarlo con sé, in quell'impresa?
Queste domande frullavano nella mente di Stiles, cercando di riempire delle lacune senza risposte.

«Siamo arrivati.» Sussurrò poi il ragazzo stesso, mentre con un dito indicava il luogo dove aveva parcheggiato.
Come se niente fosse cambiato, i ragazzi si disposero come sempre. Stiles alla guida, e Scott al suo fianco, per poi ritrovarsi le ragazze dietro.

Qualcosa, infondo, sembrava essere rimasto sempre uguale.

«Allora, qual è il piano?» Domandò poi Malia, attenta e dall'aspetto serio. I ragazzi si rivolsero degli sguardi spaesati, in attesa che uno di loro aprisse bocca.

«Ormai il motivo per cui vi ho chiamato, lo sapete bene tutti. Il bambino che ho aiutato ora è al sicuro, a casa mia. Ecco, dovrei avere delle foto di come l'ho trovato.» Iniziò Scott, mentre faceva passare il telefono con le fotografie del bambino. Alla vista, i tre non poterono non abbassare lo sguardo e provare ribrezzo verso chi aveva fatto ciò che era raffigurato. «Mia madre oggi è con Argent, quindi parlare con lui è fuori discussione. Penso che l'ideale sia andare alla clinica, dove l'ho trovato. Non ci sono ancora tornato, quindi dovrebbe essere ancora tutto come l'ho lasciato. Lì decideremo poi come agire.» Continuò poi, mostrando finalmente a lui stesso e gli altri che il Vero Alpha che era in lui era tutt'ora presente.

A quelle parole, Stiles mise in moto la Jeep, e partì a tutta velocità, sulle strade piene di buche della loro città natale.

Spazio Autrice:
Salve Teenwolfniani! 💋
Come state?

Il capitolo è un po' corto.. ma pensavo che comunque da adesso non baderò più alla quantità di parole... giusto per essere anche più libera, no?😅😴🙇🏻‍♀️

Comunque, cosa ne pensate?
Ormai sapete quanto io mi dilunghi nei minimi particolari.. perciò le cose le verrete a sapere piano piano, con continui giri di parole! 😂

Fatemi sapere cosa ne pensate! :)
Vi ringrazio di essere passati a leggere questo capitolo!💖💚
-Rebecca☀️

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