Ehi, Elle.
T.O.T.I
THIRSTY: avido, assetato
ONLY : solo, unico
TRUE: autentico, fedele
IMMORTAL: immortale.
We are the kids of war and peace.
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Burlington, 16/06/2020
Francis Scott Fitzgerald diceva: "Quando ti viene voglia di criticare qualcuno, ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu".
Questa é stata la mia filosofia di vita per gli anni di scuola.
La scuola mi ha insegnato che un ragazzo non potrà mai valere quanto un voto o un giudizio. Certo, una volta finita ci sentiamo ancora incerti su cosa fare e alla domanda "ma tu chi vorresti essere tra un paio d'anni?", iniziamo a fare discorsi dettagliati per motivare le nostre scelte, come se volessimo con tutto il cuore essere quella persona che aspiriamo nel diventare. Ho capito col tempo, soprattutto arrivando ad un età consapevole, che i ragazzi come me vogliono solo essere felici.
È per questo che riflettiamo sugli anni di crescita con nostalgia, con rabbia e con rimorsi che ci fanno quasi pensare che finalmente siamo diventati adulti. Ma quando si diventa davvero adulti?
La mia mano scorreva sul tabellone pieno di nomi rifilato nella mia classe. Non ero per niente ansiosa nel scoprire il risultato al test. infondo la cosa importante era di essermi impegnata al meglio, evitando le numerose distrazioni che avrei potuto avere nel frattempo.
E finalmente eccomi li, su quel pezzo di carta che segna il mio nome, la mia data di nascita con affianco un 98 sbiadito.
"Ehi Elle. Ho preso 75, e tu?" Eccola. La mia ancora di salvezza dietro di me. Con entrambe le mani mi aveva stretto a se, petto contro schiena e aveva sporto la testa verso la mia, sorridendo, felice probabilmente del fatto che l' incubo di quel test che ci aveva fatte rimanere sveglie a tarda notte fosse finito.
Vicky, la mia migliore amica, era la ragazza più enigmatica che avessi mai incontrato. E lo era sul serio, un uragano che sapeva di esserlo, castana con due occhi verdi e con due gambe lunghissime che facevano invidia alle migliori modelle in circolazione.
Nonostante fosse riservata, lei amava essere guardata, essere al centro dell'attenzione le piaceva ma allo stesso tempo riservava la sua attenzione a pochi, probabilmente solo alle persone che davvero avrebbero meritato di conoscere ogni parte di lei.
Era così attenta a scrutare e a lasciar entrare nella sua vita le persone. Io ero divenuta con il tempo la sua eccezione nonostante la diversità caratteriale evidente, ma non solo.
Io ero mora, non avevo le gambe slanciate come le sue, non ero magra come lei e ragionavo decisamente in modo diverso, rispetto alle pazzie che le venivano in mente ogni tanto. Non ero riservata, mi piaceva parlare di me agli altri, ma non mi piaceva per niente stare al centro dell'attenzione.
Al contrario amavo essere estroversa, parlavo tanto ed ero troppo sensibile rispetto a lei, che dinanzi agli altri non ha mai voluto farsi vedere debole.
Forse, la cosa che ci accomuna, é che entrambe disponiamo di un carattere complicato e inspiegabile, che a spiegare infatti faccio fatica.
È per questo che ci siamo subito capite, dal primo istante. Questa ragazza dai grandi occhi e il sorriso smagliante ha subito occupato un posto importante nel mio cuore.
"Ehi Ví. Ho preso 98" finalmente dopo un periodo di tempo a fissarla parlai facendole lanciare un gridolino, felice forse molto più di me di aver concluso il test di matematica ed averlo finito con ottimi voti.
Ed in quel momento capii di essere fortunata. le amiche, quelle vere, sono le uniche persone a parte la vostra famiglia, che davvero gioiscono sui vostri successi e che vi supportino nonostante tutte le incongruenze caratteriali.
"Sei stata bravissima. Lo siamo state entrambe ed è per questo motivo che ho deciso che sta sera festeggeremo alla grande." La mia migliore amica era decisamente euforica, guardandomi con occhi sognanti di chi si aspettava una serata stupenda.
"Non posso, più tardi passo in quella casa per restituire quel diario, sai quanto ci tengo." Parlai colpevole di averle rovinato tutti i piani per la serata.
"Sei ancora alla ricerca dei proprietari di quel diario? Non so Elle, ma è molto rovinato ed è da settimane che sei in cerca di persone che non conosci. Sei sicura sia la scelta giusta? Magari se lo hanno dato via un motivo ci sarà." La mia migliore amica mi guardò con gli occhi di chi semplicemente aveva ragione, ma la curiosità mi avrebbe mangiata viva prima o poi se non avessi portato a termine la mia missione e quindi decisi di ignorare il suo sguardo, con l'intenzione di portare quel libro a chiunque esso sia.
"Non ti darò ascolto Ví. Sai che mi c'è voluta una vita per trovare quelle persone senza nemmeno il loro cognome. Questa è l'ultima casa che ha come proprietari i due nomi nella lettera. Ho bisogno di sapere la loro storia, di conoscere la donna che ha scritto quella lettera." Sospirai, parlando tutto d'un fiato, probabilmente per convincermi anche io della pazzia che stavo per fare.
"Come vuoi Elle, siamo una squadra, qualsiasi cosa farai ti appoggerò. Anche inseguire nomi di case senza un minimo di logica e andare all'avventura come Dora l'esploratrice." Vicky parlò in modo derisorio, regalandomi un sorriso sarcastico.
"Sei simpatica, davvero. Mi chiedo quando inizierai a prendere sul serio il fatto che devi viverti la vita, senza pensare al fatto che i desideri più strambi siano tutte assurdità." parlai alzando gli occhi al cielo, sorridendo.
"Ah senti questa. Tu che dici a me di vivermi la vita. Sei rimasta chiusa in casa per 2 settimane prima di questo test. E poi io me la vivo la vita, solo che non sono un' incosciente." Mi guardò per un po' di tempo negli occhi in modo serio e poi iniziò a ridere di gusto.
Poi parlò ancora, "E comunque dobbiamo sbrigarci. Raffaelle ci sta aspettando con Nicky fuori scuola, torniamo a casa con loro. I miei torneranno a casa a breve e dovrò andare a trovare i nonni, sarà un lungo viaggio." Ví mi mise un braccio sulla spalla e iniziò a camminare con me verso l'uscita. Poi mi parlò ancora, "come si chiamano i proprietari dell'ultima casa?"
"Da quanto ho capito sono i signori Styles. La casa si trova a un po' di isolati dalla mia, devo comunque prendere il treno per raggiungerli." Sospirai, affranta dal fatto che avrei dovuto prendere i mezzi pubblici a tarda sera.
"Styles. Il nome promette bene. Sai quanto ami la moda! Ad ogni modo mi suona familiare, hanno qualche figlio della nostra età?" Vicky mi guardò dubbiosa.
"Nella lettera datata nel 1996 la donna parlava di un bambino appena nato, dubito abbiano un figlio della nostra età."
"Beh, Elle, 17 anni sono l'età giusta per trovarti davanti un bel tipo di 24."
"Possibile che pensi solo ai ragazzi? E poi questa estate niente distrazioni, sai come la penso." parlai, storcendo il naso.
"Prima o poi magari dovresti divertirti un po." Vicky poggiò una mano sulla mia spalla e mi strattonò quasi per farmi cadere.
"A cosa mi serve soffrire ancora se ho te e le altre? E poi mi basta sentire le tue avventure con i ragazzi che mi passa la voglia" sta volta risi di gusto guardando la sua espressione accigliata.
"Lo sai che sei una stronza, Elle?" Mi sorrise, spingendomi col bacino.
"Tecniche di sopravvivenza, Ví", la guardai e risi, ammiccando.
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Spazio autrice:
Cosa ne pensate?
Avete un'amicizia come quella tra Lux e Vicky?
Fatemi sapere.
All the love, Lux. X
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