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CHAPTER 37 || #you will be the godfather of his son

❝<<Ho bisogno di parlare col mio psicologo. E ho bisogno di prendere i miei antidepressivi. Dove cazzo sono i miei antidepressivi?!>>

Tadashi osservò Shōyō, seduto sul divano accanto a Kōrai e Keiji.
Shōyō andava avanti e dietro per l'enorme salone di casa Akaashi; stava per scoppiare il finimondo dopo quella rivelazione — il padre di Shōyō era sembrato abbastanza sorpreso, sembrava essere caduto dal pero — e Kageyama era stato abbastanza veloce da prendere Shōyō per un polso e portarlo via da lì, farlo calmare e portarlo a casa di Akaashi, che era quella più vicina da raggiungere.
Lev sospirò rumorosamente per poi avvicinarsi al migliore amico, cercare di farlo calmare ma Shōyō sembrava voler fare di tutto anziché calmarsi.

Lev si avvicinò a Tadashi indicando con il pollice di una mano il migliore amico alle sue spalle, che nel mentre stava cercando i suoi antidepressivi nelle tasche del suo cappotto bianco. <<Non è che puoi dirgli qualcosa tu? Io nel mentre cerco di contattare Kuroo-san — ruotò gli occhi al cielo reprimendo uno sbuffo stizzito. — A quanto pare è l'unico che riesce a far calmare e a far ragionare quella testa di merda>>

Tadashi annuì con diversi cenni della testa, alzandosi dal divano e avvicinandosi all'amico decisamente nervoso. <<Ehi, Shōyō perché non prendi un bel respiro profondo e->>

<<Non posso perché devo chiamare il mio psicologo di merda e dirgli che il problema non è il mio fottuto padre, sì, okay, è anche quel cazzone di mio padre il problema. Ma il vero problema, il mio trauma irrisolto- — qui ruotò gli occhi al cielo arricciando il naso. — -è la mia fottuta madre, lei e quella sua fottuta voglia di apparire. È tutta colpa sua. Io pensavo che fosse colpa di quello sciagurato di mio padre e della sua voglia di togliermi dalle palle facendomi sposare con il primo che passava, ma invece no, assolutamente no, è tutta colpa di mia madre se io sono così. È colpa di mia madre se odio il matrimonio, se odio la gravidanza e se sono un incasinato cronico, se odio avere legami seri e- — poi una consapevolezza lo colpì come uno schiaffo in pieno viso facendolo ritornare sulla terra dei vivi. Lui aveva detto che Tobio era il suo ragazzo. Tobio, il suo ragazzo. Si guardò attorno come se si stesse nascondendo da un serial killer armato d'ascia e, appena lo individuò, intento a parlare con Yaku e Atsumu, si sporse verso l'amico al suo fianco, alzandosi sulle punte per sussurrargli ad un orecchio. — È vero che ho detto a mio padre che Tobio è il mio ragazzo?>>

Tadashi annuì sorridendogli dolcemente.
Shōyō sbiancò, e Tadashi giurò di aver visto la sua anima abbandonare il suo corpo e raggiungere la luce divina.
Hinata si sbatté una mano in pieno viso imprecando mentalmente, si avvicinò ad Hoshiumi inchinandosi in segno di scuse e rispetto. I tre omega amici suoi, e lo stesso Lev che si trovava sullo stipite della porta della cucina a parlare telefonicamente con Kuroo, inarcarono un sopracciglio confusi.

<<Mi dispiace tanto aver detto quella cosa di Kageyama a mio padre. Non voglio giustificarmi perché non posso essere giustificato per avervi rovinato la serata, lo so, ma prendo le medicine e le medicine mi danno sbalzi d'umore e mi fanno comportare in modo strano. Quindi, davvero Kōrai, non volevo causare nessun problema alla vostra relazione e->>

Kōrai non ci stava capendo nulla di tutto quel discorso. Relazione?, di quale cazzo di relazione stava parlando? <<Relazione? Di che relazione parli?>>

<<Della tua relazione con Kageyama>>

<<Ma io e Kageyama non stiamo insieme>>

<<E tutte quelle notizie?, quegli avvistamenti?, e quella vacanza ai Caraibi? Di certo, non è passato inosservato il tuo succhiotto e->>

Hoshiumi scoppiò a ridergli in faccia. E Shōyō inarcò entrambe le sopracciglia perché sapeva di essere stramaledettamente divertente, ma non capiva che cosa avesse detto di così tanto divertente da farlo ridere così tanto.
Akaashi gli sorrise dolcemente alzandosi dal divano e scompigliandogli i capelli con una mano, avvertì Tadashi che sarebbe andato in cameretta a controllare che Reiki stesse ancora dormendo e non si fosse svegliato a causa del frastuono, chiedendogli di fare attenzione a Shōyō e a qualche suo comportamento strano.  Gli antidepressivi rendevano le persone emotivamente instabili, il più delle volte.
Tadashi annuì lasciando i due amici da soli a chiarire il fraintendimento ma sempre controllando che Shōyō non combinasse nulla; lo aveva sotto il suo attento controllo. Si avvicinò a Tsukishima, intento a parlare con Kageyama, Atsumu e Yaku.

L'alpha biondino abbassò leggermente lo sguardo quando sentì un braccio cingere il suo e la testolina del suo ragazzo poggiarsi sulla sua spalla. <<Tutto okay? Si è calmato?>>

Tadashi gli sorrise dolcemente come suo solito; Tsukishima non lo aveva mai visto arrabbiato o triste o adirato per qualcosa, lo aveva sempre visto sorridente e cordiale con tutti. <<Più o meno. Credeva che Hoshiumi e Kageyama stessero insieme — ridacchiò voltandosi verso l'alpha preso in causa. — Davvero non gli hai detto che quella tra te e Hoshiumi era solo una farsa per nascondere la vera frequentazione di Hoshiumi?>>

Kageyama scrollò una spalla ritornando a guardare l'oggetto dei suoi pensieri perenni — Shōyō ascoltava interessato il racconto dettagliato di Hoshiumi, di quella sua farsa con Kageyama perché il suo nuovo ragazzo era membro di una nuova boy-band emergente e per il suo agente non sembrava il caso ufficializzare la cosa e creare scompiglio prima ancora che la band facesse il suo debutto e acquistasse un po' di notorietà. E poi Kōrai era di qualche anno più grande di lui.
Lev si avvicinò al marito, poggiandogli il mento sulla testa e sospirando pesantemente. La chiamata non era andata assolutamente bene.

Morisuke alzò leggermente la testa all'indietro in modo da poter guardare il marito e lasciargli un bacio sotto il mento. <<Kuroo ha risposto? — Lev annuì con un cenno della testa. — Ha detto che non gli importa perché Shōyō l'ha scaricato senza dirgli nulla e adesso è incazzato a morte con lui? Ti ha anche detto che devi chiamare il suo nuovo manager perché non sono cazzi suoi ora?>>

<<Wow!, vieni dal futuro?>>

Yaku sorrise e gli lasciò un altro bacio sotto al mento. Lev confuso era la visione più bella che potesse esistere al mondo.
Poi Shōyō urlò, e tutti si voltarono verso di lui preoccupati che fosse successo qualcosa di grave. Tadashi rise di cuore quando Shōyō si avvicinò a Reiki iniziando a coccolarlo e a giocare con lui. Akaashi rise a sua volta e lo stesso fece Hoshiumi.

Lev guardò il marito; un sorriso dolce disegnato in viso nel vedere il suo migliore amico essere ritornato ad essere finalmente e più o meno il suo vecchio migliore amico. <<Tu che leggi nel futuro cosa prevedi per il mio adorato migliore amico d'ora in poi?>>

<<Non sarai il suo testimone di nozze. Ma sarai il padrino di suo figlio>>

<<HUH? EHI, PEZZO DI MERDA CHE VUOL DIRE CHE NON SARÒ IL TUO FOTTUTO TESTIMONE DI NOZZE???>>

Finalmente, le acque si erano calmate.
Forse. Più o meno.

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