Cap 4 - The Velvet club (🔙)
🙏🏼 Se vi piace questa storia e se desiderate che la continui, vi chiedo solo una stellina e un commentino 🙏🏼
Un anno prima,
21 Giugno 2022
Fino a qualche mese fa, se mi avessero parlato dell'esistenza di un luogo nascosto, lontano dalla frenesia della città, dove ogni dettaglio è pensato per avvolgerti e scaraventarti in un'altra dimensione spazio-temporale, non ci avrei mai creduto.
Soprattutto, non avrei mai creduto che ne sarei diventata assidua frequentatrice. Invece, eccomi qui, di fronte all'ingresso del Velvet.
Il Velvet è un club notturno segreto di Boston. Quasi nessuno ne conosce l'esistenza.
È il rifugio di mariti e mogli annoiati dalla vita coniugale, di uomini e donne con il cuore spezzato oppure, semplicemente, soli ed in cerca di compagnia. Poi, ci sono quelli come me, che sono qui esclusivamente per il piacere di esserci.
Siamo qui per non pensare, per evadere, per lasciarci andare al piacere più autentico e primordiale. Siamo qui per sperimentare, per conoscerci e per non essere giudicati.
«Buonasera signorina, scelga pure la sua carta.» mi accoglie la ragazza all'ingresso.
I suoi capelli, lunghi e lucenti, sono raccolti in un'acconciatura elegante, con qualche ciocca che sfugge e le incornicia il volto. Indossa un vestito aderente, di un colore scuro e brillante. I tacchi alti la fanno sembrare più alta, ma è il suo sorriso a catturare l'attenzione.
Gli occhi sono truccati con un ombretto scuro, ma è un trucco piuttosto discreto.
La sua postura è dritta, sicura, quasi come se conoscesse il potere che ha nel dirigere la serata.
Mentre mi accoglie, utilizza un tono di voce caldo e invitante. Poi, con un gesto elegante, indica entrambe le carte invitandomi ad effettuare una scelta.
Siamo qui per poter scegliere chi essere.
Ogni volta che si varca la soglia, si ha la possibilità di scegliere una tra due carte: la carta del dominatore, o la carta del sottomesso. Chiunque, uomo o donna che sia, ha libera scelta.
L'unica regola è che, una volta selezionata la carta, non si può più tornare indietro. In caso ci si penta della propria scelta, sarà necessario abbandonare il club e tornare la volta successiva.
«Stasera di nuovo sottomessa, grazie.» rispondo leggermente indecisa.
«Perfetto. Ecco qui. Tenga pure la sua maschera.»
«Grazie.» saluto avvicinandomi alla porta d'ingresso.
Ad ogni carta, corrisponde la rispettiva maschera. Una normale maschera dorata per coloro che hanno scelto la sottomissione, ed una seconda maschera dalle sembianze animali, per coloro che hanno prediletto la dominazione.
Entrambe le carte mostrate, sono quasi identiche: hanno sfondo nero e, sul retro di ambedue, è presente la scritta:
Chi scegli di essere stanotte?
Solo capovolgendole, appare l'unica differenza tra le due: la carta relativa alla sottomissione, presenta una normale maschera per coprire gli occhi. Mentre sulla maschera relativa alla dominazione, compare il contorno del volto di un lupo.
Perchè abbiano scelto proprio la figura del lupo, non so dirlo. Le maschere dei dominatori raffigurano un'infinita diversità di animali: tori, leoni, tigri, pantere, aquile e persino serpenti. Certo, non si può pretendere di trovare il volto di uno scoiattolino indifeso.
Comunque, sulla carta da gioco hanno optato per il simbolo del lupo. Effettivamente, il logo, se così si può chiamare, fa la sua scena.
Così come fa scena il fatto che l'intero mood del Velvet sia incentrato sulle tonalità del nero e del rosa. Proprio come le carte da gioco, infatti, anche gli esterni e gli interni del club godono di questi colori.
Per evitare spiacevoli equivoci e per non rischiare di ricevere possibili denunce, il Velvet si impegna a far sì che ogni ospite legga e firmi un contratto. Qui, vengono illustrate dettagliatamente le norme vigenti all'interno del club.
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INGRESSO CONSENTITO A:
a. Coloro che abbiano raggiunto la maggiore età
b. Coloro in possesso di un perfetto stato di salute (è richiesto un certificato medico che lo accerti)
c. Persone di ogni genere e con ogni tipologia di orientamento sessuale
d. Coloro che accettino di rispettare ogni norma vigente all'interno del club (le singole norme sono riportate nella parte sottostante del contratto)
NORME VIGENTI:
a. Ogni socio ha l'obbligo di pagare una quota, suddivisibile in un massimo di tre rate, di 1200$ annui
b. Per effettuare l'iscrizione, è necessario firmare questo contratto e saldare almeno la prima rata
c. Ogni socio ha il diritto di portare un nuovo ospite per una prova gratuita
d. Ogni volta in cui si varca la soglia del club, è necessario scegliere una carta e la rispettiva maschera. Si potrà scegliere se interpretare il ruolo del dominatore/dominatrice oppure del sottomesso/sottomessa. Una volta compiuta la propria scelta, non sarà più possibile cambiare idea. Si dovrà, eventualmente, abbandonare il club e presentarsi la sera successiva.
d. E' possibile svolgere l'attività sessuale nel modo in cui si desidera: a due, a tre oppure in gruppo.
e. Le pratiche sono decise in comune accordo tra le vari parti. Qualora, durante il rapporto sessuale, una delle parti desiderasse tirarsi indietro, dovrà limitarsi a pronunciare la seguente safeword : LUCE.
Nel caso in cui una parte non dovesse rispettare la safeword, verrà bandito dal club e sarà passibile di eventuali sanzioni penali.
Nel caso in cui una parte non dovesse pronunciare la safeword, non avrà poi alcun diritto di lamentarsi dei vari avvenimenti.
ACCORDO DI RISERVATEZZA:
a. Una volta varcata la soglia del club, è severamente vietato scattare fotografie o video
b. Nel caso in cui si dovesse riconoscere un ospite presente, è severamente vietato farne parola con chiunque
c. E' caldamente sconsigliato rivelare la propria identità ad altri soci ed ospiti del club
ORARI: Il Velvet club è aperto tutte le sere della settimana, fatta eccezione per i giorni festivi, dalle 00.00 alle 06.00 del mattino.
Accetto i termini e le condizioni,
in fede ...............................................
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Mentre lascio la mia giacca leggera all'hostess presente all'ingresso, il mio sguardo si perde tra le luci al neon presenti sull'imponente insegna. Sopra, regna una scritta che recita:
Welcome to VELVET CLUB.
Appena varco la porta, un soffuso gioco di luci mi accoglie. L'illuminazione, delicata e stratificata, proviene da lampade incassate nel soffitto e da luci a parete che disegnano un'atmosfera intima e avvolgente. I colori predominanti, come detto, sono il velluto nero e il rosa antico. Essi si intrecciano in un equilibrio perfetto tra passione e delicatezza.
Musica soft e discreta riempie l'ambiente, alternando tracce elettroniche minimaliste e suoni jazz. Il pavimento è realizzato in un marmo lucido e scuro. Riflettendo le luci, crea l'effetto di un ambiente quasi sospeso nel tempo. Le superfici sono lucide e levigate, ma mai fredde: l'atmosfera è calda, grazie alla combinazione di toni ricchi e illuminazione a bassa intensità.
Il bar, il cuore pulsante del club, è posizionato in una zona centrale, con un bancone in marmo lucido e dettagli in ottone e vetro. Dietro il bancone, le bottiglie di liquori pregiati sono illuminate da piccole luci sottostanti, creando un effetto scenografico degno di nota.
Decido di accomodarmi e di attendere, in compagnia di un Cosmopolitan, l'arrivo di qualche corteggiatore.
«Buonasera.» sento una voce profonda alle mie spalle.
L'attesa è stata decisamente più breve del previsto.
«Buonasera.» rispondo voltandomi appena.
Entrambi, con nostro malgrado, notiamo di indossare la stessa maschera. Questo significa che, purtroppo, questa sera siamo in cerca dello stesso genere di divertimento e, dunque, non siamo compatibili.
Galantemente, mi bacia la mano per poi allontanarsi.
Mentre sorseggio il mio Cosmopolitan, mi guardo attorno. Chissà se ci sarà il Lupo di cui parlavamo io e Mare. Dio mio, sarebbe un sogno. Raramente ho provato un'intesa sessuale simile con qualcuno.
«Cosa ci fa una ragazza così bella e, soprattutto, così giovane?» una nuova voce irrompe alle mie spalle.
Mi volto e, questa volta, il match potrebbe funzionare. Il mio potenziale partner indossa una maschera con corna da toro. Entrambi, sorridiamo.
«Sta dicendo che questo club si addice solo a donne vecchie e brutte?», domando ironicamente io.
«No, affatto. Ma mi permetta di dire che è questa è una vera sorpresa.»
È un uomo non giovanissimo, sulla quarantina credo, ma affascinante. Indossa dei pantaloni neri a costine in velluto e una camicia bianca. È un uomo elegante e distinto, si percepisce subito. Il fisico è atletico, le spalle sono larghe e gli occhi di un azzurro ghiaccio. La sua voce è profonda. Mi piace.
«Spero in positivo.» sussurro mordendomi il labbro e giocando con una ciocca di capelli.
«Non immagina quanto.» Il suo sguardo è incredibilmente intenso. Sembra stia cercando di spogliarmi con gli occhi.
Un brivido di eccitazione attraversa la mia schiena e gioca un brutto scherzo sotto alle mie mutandine.
«Come mai ha scelto di dominare, questa sera? Sono curiosa.» domando continuando a sorseggiare il mio drink.
Nonostante non riesca a vedere interamente volto del mio interlocutore, noto un movimento delle sue labbra che denotano una certa perplessità.
«Questa sera? In che senso?», domanda infatti lui, «Io scelgo sempre la carta del dominatore, madame.»
«E non lo trova noioso?»
«Nient'affatto. Lei è solita cambiare?»
«Assolutamente, monsieur.» sussurro accenando un sorriso, «non permetterai mai alla routine di insediarsi anche qui»
«Lei è una vera sorpresa.» percepisco la sincerità nel tono della sua voce.
«E mi dica», prosegue incuriosito, «Cosa prova nel sottomettersi a qualcuno?»
«Non è tanto quello che provo nella pratica in sè, signore. Piuttosto, è quello che provo durante la mia intera serata qui. Quello che sto provando durante questa conversazione, per esempio.»
Percepisco la sua eccitazione. Si avvicina e, sfiorando la mia coscia, domanda:
«E cosa sta provando?»
«La consapevolezza di poter dire tutto ciò che mi passa per la mente. La consapevolezza che, stanotte, sarò la sua puttana, signore. Mentre domani notte, potrei costringere un uomo a leccare il mio clitoride fino a farlo soffocare. Chissà.»
A questo punto, credo che il mio partner abbia raggiunto il limite. Come biasimarlo. Si avvicina a me e, senza alcun tipo di esitazione, infila la sua lingua calda nella mia bocca.
«Hai un buon sapore.» commenta iniziando a darmi del tu. Capisco che i convenevoli sono terminati.
«Non ti ho chiesto cosa sta bevendo...» sussurra continuando a baciarmi.
Ora sono io a non reggere più l'attesa: «Cosmopolitan. Ma può aspettare.»
Lasciandomi prendere per mano, abbandono il bancone e lo seguo verso la zona privata. Qui, le varie postazioni, grandi e comode, sono dominate da eleganti divani rotondi e chaise longue in velluto.
Gli spazi sono suddivisi da tende di velluto che, a seconda della necessità, si aprono e si chiudono.
La nostra, dopo pochissimi istanti, si chiude.
Così come si chiude la porta a tutti miei pensieri, preoccupazioni, delusioni e incertezze.
Dicono che molte persone affoghino il proprio dolore nell'alcool o nelle droghe. Nei casi più gravi, altre persone, forse più responsabili e razionali, domandano aiuto ai medici. Questi, solitamente, prescrivono loro pillole di Prozac o psicofarmaci vari.
In entrambi i casi, il dolore non scompare, ma si placa. Alcool, droghe e psicofarmaci fungono da anestetico, da palliativo. E, credetemi, quando ci si sente soffocare dalla sofferenza, qualsiasi cosa sia in grado di alleviarla, è una vera benedizione.
Io ho scelto, o meglio ho trovato, una soluzione alternativa: affogo il mio dolore nel sesso. E, per quanto strano e insolito possa sembrare, funziona. O almeno, funziona con me.
Durante l'atto sessuale senza implicazioni sentimentali, ho il privilegio di poter mettere da parte tutto quanto. Tutto quanto, tranne il puro ed effimero piacere.
Non esistono paure, incertezze o delusioni. Niente di niente.
Inoltre, qui al Velvet grazie alla maschera, non esiste nemmeno la seccatura di essere associata ad un volto reale.
Qui non sono la giovane ragazza che ha perso sua madre, non sono la giovane studentessa o la commessa della cartoleria.
Sono soltanto io. Chiunque scelga di essere.
Non sono più sicura che sia qui al Velvet che ci si nasconde. Anzi.
La vera maschera, forse, la indossiamo tutti i giorni.
SPAZIO AUTRICE 🖊️
Cari lettori e care lettrici...
Questa storia mi sta prendendo moltissimo, ho sempre voglia di continuare a scrivere!
Non so, spero non esca una cazzata 🙈
Ps: le maschere in oro dalle sembianze animali le immagino simili a quelle dei mega Boss di Squid Game 😂 Avete presente??
Vi abbraccio,
Azzurra
❤️
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