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Un anno prima,
21 Giugno 2022

«Pronto?»

Riesco ad afferrare il mio smartphone e a rispondere per un soffio.

«Ciao Rob!»

«Ciao Mare.» riconoscerei la voce di America Porter ovunque. «Come mai mi chiami con lo sconosciuto?»

«Ah, davvero? Non me ne ero accorta! Per fortuna che me lo hai detto!»

Scuoto la testa sorridendo. America è la mia migliore amica dai tempi dell'asilo. Non conosco nessuno di più sbadato e sconclusionato.

Inoltre, io e lei non potremmo essere più diverse. Sia mentalmente che fisicamente.

Mare è socievole con tutti, ama stare in mezzo alla gente ed è innamorata dell'amore dai tempi della scuola media. Ha trovato il suo principe azzurro e se lo tiene ben stretto. È una ragazza piuttosto pudica, tranquilla e infinitamente dolce. Odia lo sport e ama il cinema.

I suoi capelli sono lunghi, lisci e color nocciola. Così come i suoi occhi, dal taglio leggermente a mandorla. La sua carnagione olivastra funge da sfondo perfetto per i suoi colori. Più alta di me, leggermente in carne e con la fortuna di portare una quarta di seno alto e sodo. È oggettivamente molto bella.

Io? Esattamente l'opposto. In tutto e per tutto. Fatta eccezione per le dimensioni del seno, diciamo che entrambe non ci possiamo lamentare.

Ad ogni modo, penso che Mare sia la persona più buona e genuina che esista sulla faccia della terra. Una di quelle ragazze a cui l'espressione È un pezzo di pane calza a pennello. Non so se mi spiego.

Penso di non aver mai voluto bene a nessuno come ne voglio a lei.

«Sei proprio sicura di andare anche stasera?» domanda con una cantilena lamentosa.

«Perché non dovrei andare? Sabato scorso sono stata da D-i-o!» esclamo.

La sento sbuffare e, con non troppa immaginazione, la vedo alzare gli occhi dall'altra parte del telefono.

«Sta per arrivare il rimprovero?» domando sarcastica.

«Ma no, no... Quale rimprovero.» risponde subito lei.

«È solo che mi sembra assurdo che tu, a soli diciotto anni, abbia iniziato a frequentare questi club scambisti!»

Scoppio a ridere.

«Ma quali club scambisti?! Guarda che nessuno si scambia con nessuno, te l'ho già spiegato.»

«Fa lo stesso. Club dove si fa sesso con sconosciuti.»

«Adesso suona già meglio.» rispondo divertita.

«Non fare la spiritosa, Rob. Non voglio che tu ti possa cacciare in qualche guaio.» si lamenta Mare, mentre sgranocchia qualcosa sotto i denti.

«Sai quando mi sono cacciata nei guai? Quando mi sono fidanzata con Daniel e, poi, con Christian. Quelli sì che sono stati due guai seri», commento mentre trucco le mie labbra con un rossetto rosso acceso.

«Su questo non posso darti torto. Però, credimi, non sono tutti così. Dovresti solo ...»

«Trovare un uomo come il tuo Sebastian?»

«Esatto!» esclama Mare. La voce colma di ottimismo e speranza.

«Troppo tardi, già preso! Da te!» ironizzo nuovamente io.

Mare sbuffa di nuovo. «Ne esisterà un altro a questo mondo, o no?!»

«Forse. Ma forse non voglio scoprirlo.»

Mi rendo che, sebbene abbia pronunciato anche quest'ultima frase con tono scherzoso, essa contiene un enorme fondo di verità. Non credo che innamorarmi e trovare l'anima gemella sia più un mio desiderio. Non più.

Ho capito che non occorre fuggire dal dolore, occorre imparare a prevenirlo. Occorre imparare a difendersi, per tempo. In guerra e in amore, non vince chi fugge. Vince chi sa difendersi. Sempre e comunque.

In entrambe le relazioni precedenti, sono certa di aver dato tutta me stessa. Ogni singola fibra del mio corpo e ogni dannato pezzo della mia anima. Cosa intendo? Intendo che, in entrambi i casi, sono stata innamorata persa. Intendo che, sia per Daniel che per quel coglione Christian, avrei fatto di tutto. Avrei rinunciato a tutto.

Risultato? La prima volta sono stata lasciata per la sua migliore amica.

La seconda, sono stata tradita con circa tutte le ragazze con i capelli rossi di Boston, tra cui la cugina di America. Christian aveva un vero fetish per le rosse. E pensare che io credevo di essere l'unica. A distanza di un anno, fa quasi ridere.

«Per quanto pensi durerà questo tuo mood?»

«Rob? Ci sei?!» la voce di America mi riporta alla nostra conversazione telefonica.

«Mare, ascoltami. Non sono in un periodo di vita negativo, anzi. Mi sono fatta seguire dalla psicologa e, lo sai, mi è servito. Sono semplicemente giunta a una nuova consapevolezza. Io non sono fatta per l'amore. Non lo siamo tutti e, spoiler, non è obbligatorio!»

«Semplicemente, ora so quello che voglio.» aggiungo rassicurandola.

«E cosa vuoi, Robbie?» domanda Mare con una non troppo velata disapprovazione.

«Voglio iniziare i corsi ad Harvard, realizzarmi dal punto di vista lavorativo, coltivare le mie amicizie e, sì, voglio scopare! C'è qualcosa di male? Tutti fanno sesso, Mare.»

«Su questo non ci piove. Dipende con chi, però.» borbotta lei.

«Ah, io non ne ho idea. Ed è proprio questo il bello! Dovresti provare.» la stuzzico.

«Non potrei mai andare a letto con qualcuno che indossa una maschera! Dietro potrebbe esserci un mostro.»

«E allora? Fidati che, se ti ha fatta venire tre volte, la forma del suo naso ed il colore dei suoi occhi sarà l'ultima cosa che ti chiedi!»

Mare, rassegnata, scoppia a ridere insieme a me.

«Ma sabato scorso, invece? Mi hai detto che quel ragazzo fighissimo si era tolto la maschera. Come si chiamava?»

«Ah, sì. Anders, mi pare. Mai visto qualcuno di più sexy, Mare. Me lo sogno ancora la notte. Ad essere sincera, spero con tutta me stessa che stasera si ripresenti.»

«Ma perché se l'era tolta?»

«Mi ha detto di aver fatto la scopata più bella della sua vita. Per me è stato lo stesso. Mi ha proposto di toglierci le maschere ed io ho accettato.»

«Lui aveva la maschera da lupo, giusto? Che trash!» ridacchia divertita Mare.

«Già.» rido anche io.

«Quanti anni avrà avuto?»

«Mmm, non saprei», rispondo, «non molto più grande di noi, credo.»

«Ed era così bravo? Che ha fatto?» mi incalza curiosa.

«Vedi che ti ispira? Potresti venire con Sebastian!» la prendo in giro.

«Sicuramente, Rob. Poi gli chiedo di guardarmi mentre interagisco con il lupo.»

«Beh, potrebbe essere divertente!»

Nel frattempo, sono pronta. Indosso un crop - top nero, abbinato a dei leggings in pelle, anch'essi neri. Ai piedi ho un paio di decoltè, nere e lucide, con un vertiginoso tacco a spillo.

I miei capelli sono, come sempre, sciolti e leggermente mossi.

«Mare, ora ti saluto.»

«Va bene. Mi raccomando. Domattina mi chiami?»

«Sarà fatto, boss», la saluto io, «Ti voglio bene.»

«Te ne voglio anche io.».

Riaggancio e, osservandomi le labbra, decido di dare una seconda passata di rossetto. La bocca è l'unica parte del viso che trucco. Il resto non serve. Stanotte non è necessario.

Indosserò la mia maschera.

SPAZIO AUTRICE 🖊️

Ciao amici e ciao amiche! Cosa dite? Ho il vostro via libera per continuare?
Prime impressioni sulla nostra protagonista? :)

Vi abbraccio,
Azzurra
❤️