10.
Tony's Pov
"Ho capito Connor. Sarà almeno la quinta volta, da quando ci siamo seduti al tavolino di questo caffè, che mi ripeti quello che mi sono perso ieri notte all'Aunt Filip's Club!
Adesso inizio a rompermi le palle!"
Mi dispiace arrivare a dire queste cose a Connor, ma sono da 10 minuti che siamo seduti al tavolino di questo Starbucks di Surry Hills, e non fa altro che ribadirmi che grandissima topa fosse Ramona, ieri notte, vestita nel suo abito da sera rosso fuoco, e quanto erano scopabilissime le sue tre amiche.
Mi ripete per l'ennesima volta che mi sono perso una trombata fantastica.
"Ok! Ok!" Connor antepone le mani come per volersi difendere dalla mia incazzatura che sta per esplodere come un vulcano.
Sono le 3 di sabato pomeriggio, ho studiato per l'esame tutta la mattinata, quindi sono già stanco, e la prospettiva è quella di un'altra serata di servizio nella pizzeria di mio padre; quindi già mi stanno girando come due trottole.
"Tony... Ascolta! Ti devi rilassare, capito? Per ieri sera passi... Ok?
Ma fortunatamente per te ho preso il numero di telefono di Ramona, e abbiamo deciso che faremo una bella serata tutti insieme... Hai capito?
Ci sarà da divertirsi.
E ci scappa anche... Dai... La scopata."
Connor ammicca e ridacchia. Lo sguardo è perfido.
Per la verità si presenta alla mia persona eccitato come un ragazzino al primo giorno di college.
Sbuffo mentre osservo l'espressione del suo volto, che è tra l'arrapato e il maniaco.
"Allora... Ricapitoliamo!" Connor ritorna all'attacco più eccitato che mai. Dovrò rovesciargli in testa il beverone di Starbucks per calmarlo.
"Questo è il piano, Tony. John torna da Singapore la prossima settimana."
"Si! L'ho sentito questa mattina, Connor.
Mi ha telefonato. Cioè... Mi ha messo in teleconferenza su Google Meet, mentre Craftava Criptovalute e commerciava in Stock options con un tizio di Hong Kong.
Ha detto che non aveva il tempo per una chiamata singola e diretta."
Sospiro e scuoto la testa.
"Non ho un solo amico normale... Mi chiedo perché?"
Non so se questa domanda sia uscita davvero dalla mia bocca o se l'ho solo pensata.
Penso di aver conversato con me stesso ad alta voce.
In ogni modo Connor non è per nulla stupito o irritato dalla mia esternazione; anzi sorride e fa spallucce.
"Tony... È perché tu stesso non sei normale!"
Annuisco. Probabilmente c'ha azzeccato.
"Allora Tony... Stavo dicendo. Quando John ritorna da Singapore l'aruoliamo insieme a quel desaparecido di Bryan e organizziamo una bella festa privata con i fiocchi.
Niente locali o roba simile dove troveremo sicuramente da discutere con altri poser e teste calde.
Un folto gruppetto di topine come quello non passa certo inosservato!"
Connor ridacchia ancora. Non voglio neanche pensare a quanto tempo è rimasto a rimuginare a questo suo piano sventra-papere.
Fatto sta che è un vulcano in piena a cui posso solo annuire.
"Mi capisci, Tony?"
"Sì! Copy right, Connor! Ti capisco!" Annuisco così lui continua. Bisogna lasciarlo scaricare.
"Per questo motivo ce le gestiamo in privato. Riduciamo al minimo gli imprevisti.
Troveremo un ambiente confortevole e gradevole.
Ramona mi ha accennato che si potrebbe fare in casa di una delle sue amiche.
Una certa Emma... Credo la bionda del gruppo.
A proposito Tony..."
"Sì Connor... Dimmi."
"Dopo Lara e il suo ritmo latino, su cosa ti vuoi buttare?
Come ti ho già spiegato, Ramona è mia!
Mi dispiace per te, ma se ti sei affezionato allo stile Latinos questo giro dovrai passare."
Alzo le mani in segno di resa verso Connor che mi fissa in cagnesco.
"Fai pure Connor! Guarda... Non ho preferenze questa volta.
A parte che neanche è detto che vada in porto qualcosa.
Sei troppo precipitoso!"
"Ma no!... Ma nooo! Vedrai che tutto andrà bene. Ti serve proprio una nuova love story per riprenderti!
Allora dicevamo... Puoi scegliere tra:
La rossa; una gran bella topina.
Mi sembra molto estroversa e disponibile, ma il mio occhio lungo l'ha vista un po' frigida.
Sembra una tipa facile ma sono sicuro che sia tutta apparenza.
È una che non la dà senza un anello e senza un ti amo.
Fidati."
"Se lo dici tu Connor! Mi fido del tuo sesto senso in fatto di donne."
"Benissimo, Tony! Lasciala a Bryan o a John. Tu ti puoi orientare verso la bionda, Emma, oppure verso l'asiatica molto taciturna.
Ti và di cambiare, Tony? Mai stato con un asiatica? Alla fine siamo a Sydney... Chi non è mai stato con un asiatica? Sono dappertutto!"
Dalla bocca di Connor sta uscendo un po' di bavetta. Le labbra si sono leggermente seccate e tinteggiate di filettatura bianca.
"Connor... Fatti un goccio di caffè e calmati!" È tutto quello che mi viene da dire.
Il mio amico trangugia la brodaglia nera ma questo non frena la sua eccitazione.
"Allora... Dove eravamo rimasti?"
"L'asiatica. No, Connor; non sono mai stato con un'asiatica.
A proposito..."
Quella tipa mi ha fatto venire in mente mio fratello e la ragazza della moto di ieri notte.
"Ieri notte sono riuscito ad incrociare mio fratello. È rientrato a casa molto tardi ed era con una ragazzina."
"Interessante!... Continua!" Ho catturato l'attenzione di Connor. Quando si parla di topa!
"Sono arrivati in moto. Era più tardi delle 3 della mattina e stavano facendo un casino terribile proprio sul vialetto di casa nostra.
In un primo momento ho pensato ad una bravata dei ragazzini del quartiere..."
"Invece?" Domanda Connor avvicinando la testa.
"Invece quando si sono tolti il casco erano mio fratello con una ragazza asiatica.
Molto graziosa, devo dire.
Almeno sono riuscito a scambiare due parole con Frank e a sincerarmi che sta bene.
Poteva dircelo che usciva con una. Io e mio padre iniziavamo a pensare che fosse finito nel tunnel della Crystal Meth.
Con tutta la gente che si fa in questa città!"
Finalmente posso sospirare di sollievo. La sola idea di ricevere un giorno una telefonata dal dipartimento di polizia di Sydney, dove mi invitano a passare a raccogliere mio fratello in preda a delirio da metanfetamina, davvero mi toglie il fiato.
"Tony... Non preoccuparti per tuo fratello, Frank. So tutto! Va tutto bene!"
Fortunatamente Connor sa tutto e mi conferma che va tutto bene... Aspetta un attimo! Come Connor sa tutto e va tutto bene?
Scuoto la testa incredulo.
Come cazzo fa Connor a sapere che va tutto bene?
"Connor come cazzo fai a sapere che va tutto bene?"
Il mio amico ridacchia. Lo sto guardando in cagnesco.
Cosa mi sta nascondendo?
"Connor... Adesso mi dici tutto quello che sai e soprattutto come cazzo fai a sapere?"
È mai possibile che il mio migliore amico Connor ne sappia più di me e mio padre riguardo mio fratello Frank?
È da un paio di anni che mio fratello è diventato un fantasma in casa nostra.
Mio padre sta perdendo i suoi ultimi capelli a causa dell'incazzatura che gli provoca e ultimamente anche io comincio a risentire della situazione.
"Ok... Amico! Calmati!" Esclama Connor ridacchiando. "Ti dirò tutto. Ma non saltare subito a conclusioni affrettate....ok!?"
"Ho il contatto di tuo fratello."
"Cosa!?" Sono incredulo.
"Si!... Ci siamo scambiati i numeri!" Ridacchia ancora Connor.
"L'ho incontrato una sera, un po' di tempo fa, davanti al takeaway dei cinesi.
Ero con una tipa che dopo il sesso diceva di avere una voglia matta di spaghetti piccanti con i fagioli.
Valle a capire alcune donne!"
Lo sguardo del mio amico vaga senza meta lungo le pareti dello Starbucks.
Più che di capire cosa pensa profondamente Connor riguardo l'universo femminile, sono più curioso di comprendere come sia riuscito ad avere un rapporto stretto con Frank.
Certo; il mio amico è un tizio decisamente carismatico.
Ritorna con lo sguardo su di me che lo sto fissando con lo sguardo da pesce in attesa di maggiori chiarimenti.
Capisce subito le mie sensazioni.
"Ho fatto due chiacchiere con tuo fratello. È un bravo ragazzo! Non devi preoccuparti!"
Sbuffo. Speriamo bene!
"È solo che come tutti gli adolescenti è arrabbiato.
Vostro padre gli fa girare le palle.
Abbiamo conversato del più e del meno per un oretta buona mentre le nostre tipe divoravano avidamente cartoni e cartoni di quella robaccia cinese.
Alla fine ci siamo scambiati i numeri di telefono.
Gli ho detto che per qualunque cosa può contattarmi.
Biglietti gratis per i concerti... Pass per i migliori night clubs di Sydney.
Alla fine chi è il magnifico?... Io è ovvio! E chi puoi chiedere consigli o favori per la migliore night Life della città?
Ah! Ah!... A me, è logico!"
Connor si è gonfiato come un canguro che si alza su due zampe.
Altro che doppio petto di spavalderia.
Se lo faccio continuare rischierà di esplodere.
Lo interrompo.
"E quindi Connor... Hai deciso di dare una mano alla famiglia e vegliare su mio fratello.
Non pensavo proprio ti trovassi a tuo agio nella veste di protettore!"
"No, Tony! Te lo devo! Lo devo a te e alla tua famiglia".
Connor stringe i denti e i suoi occhi diventano lucidi e vitrei.
So cosa sta per dire.
Antepongo le mani perché vorrei fermarlo.
So che ciò che sta per uscire dalla sua bocca è molto doloroso.
Vorrei davvero evitare, per me e per lui di ricordare eventi molto spiacevoli della sua infanzia, ma il mio amico è già partito a cometa nella direzione del dolore.
"Quando ero bambino tuo padre mi diede rifugio nella tua casa.
Mio padre tornava a casa ubriaco ed alterato.
Ricordo ancora il terrore di quando saliva le scale, la notte tardi.
Io lo aspettavo nella mia cameretta, tremante e con il cuore in gola, non sapendo quale persona avrebbe aperto quella porta.
A volte entrava una persona quasi normale, anche se alticcia.
Controllava se ero ancora sveglio, scambiava due parole su come era andata la mia giornata, annuiva e se ne andava.
Altre volte apriva la porta e cominciava ad urlare accusandomi con pretesti senza senso.
Quando non riuscii più a sopportare quella situazione scappai a casa tua.
Tuo padre mi accolse e dopo una settimana andò a parlare con mio padre".
"Fu la prima volta che vidi tornare a casa mio padre con un labbro spaccato, la camicia logora e una guancia tumefatta." Sorrido amaramente.
"Si... Tony. Riuscì a farlo ragionare per almeno un paio di anni, dopo quella famosa chiacchierata.
Almeno per quel tempo smise di svegliarmi in piena notte urlandomi addosso".
Sbuffo. "Uno dei risultati migliori di mio padre. Il vecchio non è che ne abbia azzeccate troppe in vita sua".
L'adolescenza di Connor non è stata tra le migliori.
Un giorno, a 16 anni tornò a casa, e mentre suo padre gli stava urlando contro ubriaco trovò la forza di zittirlo.
Così l'ubriacone non gli parlò più.
Dico proprio nemmeno una parola o un saluto.
Zitto per sempre.
A Connor davvero la cosa non dispiacque, allora come adesso.
"Capisci Tony... Da allora è mio dovere vegliare sulla famiglia Grella.
Ve lo devo."
"Grazie Connor! Sei un vero amico!"
Sorrido soddisfatto.
"Ma adesso basta con le storie tristi, Tony!
Torniamo a parlare di fica!
Dov'ero rimasto?
Ah! L'amica di Ramona..."
Connor mi parla della topa e dei suoi piani ancora una mezz'ora abbondante.
Io l'ascolto senza pesare troppo i suoi vaneggiamenti.
Emma... Emma... Ma chi diavolo è questa Emma?
Spazio autrice: ciao ragazzi! Ebbene sì, sono tornata a scrivere e pubblicare.
Non posso stare senza scrittura. È la mia passione, la mia valvola di sfogo, il mio modo di diffondere amore.
Con la scrittura mi tuffo nel fantastico mondo della fantasia, per nuotare nell'oceano di possibilità della mia mente.
💓 😘 Ah! Cosa dirvi di più? Non so se vi piacerà mai questa storia e non so se la leggerete.
Ma non mi interessa!
I miei personaggi sono vivi... Respirano.
Respirate anche voi insieme a loro.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro