Level 6
13 ottobre 2026
Piano 4
Urla, di rabbia e di dolore, riempivano le orecchie di Eaden. Non si era nemmeno reso conto di essere sdraiato a terra, una terra rocciosa, secca e dura. Oltre alle urla, riusciva a distinguere anche un altro suono: metallo che cozza col metallo e un rumore viscido, di carne che viene lacerata. Aveva gli occhi chiusi, non si era accorto neanche di questo.
Li aprii, e ciò che vide gli fece sospettare di essersi addormentato durante la sessione di gioco e di essere piombato in un sogno pazzesco. Era nel mezzo di un campo di battaglia. Migliaia di soldati, dalle armature nere e bianche, stavano combattendo strenuamente, senza esclusione di colpi, ma nell'area in cui lui era accasciato, che si allargava per poco più di due metri, non era finita nemmeno una goccia di sangue. La guerra si svolgeva tutta intorno a lui, ma quegli uomini non lo vedevano e non gli si avvicinavano.
Si alzò in piedi e ciò che gli si presentò davanti lo sorprese ancora di più: sopra le teste dei guerrieri, ai due estremi del campo di battaglia, erano visibili due enormi portali viola-blu. Da questi, stavano fuoriuscendo i guerrieri dall'armatura nera, che stavano circondando e massacrando quelli dall'armatura bianca. Alzò lo sguardo e vide orrende bestie alate che volteggiavano sopra la sua testa; queste sputavano getti di fuoco e veleno sopra i soldati candidi, sfoltendo ancora più velocemente i loro numeri.
Un guerriero nero ne decapitò uno bianco davanti ai suoi occhi, ma invece di ingaggiare battaglia con un altro soldato, volse la testa verso Eaden. Visto che l'NPC portava l'elmo, come tutti d'altronde, Il ragazzo non capì subito se lo stesse realmente vedendo, ma quando sulla testa del soldato apparve il nome "Cavaliere Gerandiano" insieme alla barra salute, seppe di essere in pericolo. Si accorse di avere ancora nella mano destra la foto che aveva recuperato dallo studio nella villa, la infilò velocemente in tasca e fece appena in tempo a estrarre la spada, che il mob gli si avventò contro.
< Freezing! >
La skill congelò il nemico, ma per meno tempo del previsto. Infatti, prima che Eaden potesse colpirlo, il Cavaliere liberò e vibrò un colpo con la lunga ascia da guerra. Il ragazzo fece una scivolata per evitarlo e ferì il nemico al ginocchio. Capendo che gli stati alterati non avevano effetto sull'armatura del nemico, il Mago Guerriero optò per un'altra tattica. Aspettò che il soldato portasse un altro colpo e attivò "Foulminating counterattack". Respinse facilmente l'attacco, fece un giro su se stesso e colpì l'avversario alla testa, facendogli volare via l'elmo.
Ciò che vide lo immobilizzò.
La pelle del mostro era verde scuro, la testa pelata con due orecchie appuntite e gli occhi rossi. Quando il Cavaliere Gendariano gli ringhiò contro, una lunga fila di denti marci e appuntiti fece la sua comparsa.
Il mostro attaccò di nuovo, vibrando un colpo dal basso, ma Eaden, seppur sbalordito dal suo vero aspetto, balzò all'indietro quel poco che bastava a evitarlo. Gridò: < Twist enchants, Fire blade! > La sua lama fu avvolta da caldissime fiamme vermiglie e la piantò in mezzo agli occhi del Cavaliere. Quello restò per un attimo come sbalordito. Poi esplose in mille pixel.
Eaden non ebbe nemmeno il tempo di riprendere fiato che vide un altro soldato sfrecciare davanti a lui, ma questo aveva l'armatura bianca e non lo degnò di uno sguardo. Guidato dall'istinto, lo seguì attraverso il mare di guerrieri bianchi e neri, che avevano di nuovo cominciato a ignorarlo. Davanti a lui, il misterioso cavaliere bianco si faceva strada a suon di colpi di spada.
Attraversarono l'intero campo di battaglia ed Eaden poté vedere quanto i soldati bianchi fossero in inferiorità numerica, di almeno dieci a uno. Ma quale stratega avrebbe ingaggiato battaglia con così pochi uomini? Uscirono da quell'inferno di guerra e sangue e, ad aspettarli, c'era un'altra figura in armatura bianca. Il ragazzo pensò che quei due volessero scappare, ma il soldato che aveva seguito si fermò poco prima di raggiungere il compagno e sguainò la spada. < Finalmente potrò ucciderti, traditore! > la sua voce era modificata dall'elmo, ma sembrava... strana.
< Alima, puoi ancora unirti a me e sopravvivere a questo massacro >
Ignorando le parole del suo interlocutore, il guerriero con la spada sguainata si tolse l'elmo, rivelando la sua vera identità: la donna-fantasma. Però meno fantasma e molto più donna dall'ultima volta che Eaden l'aveva vista.
Non appena quella tentò di colpire l'altro cavaliere, il Mago Guerriero sentì la terra mancargli sotto i piedi e precipitò di nuovo nel buio.
Eaden sentiva freddo, molto freddo.
Quando riaprì gli occhi, si rese conto di essere sdraiato su uno spesso strato di ghiaccio. Si mise a sedere e si prese la testa fra le mani.
Cosa diavolo stava succedendo? Perché quel fantasma adesso sembrava essere tornato in vita? Cosa aveva fatto la donna a lui e ai suoi compagni in quella casa? I suo compagni... dov'erano finiti? Da quando avevano iniziato a giocare non erano mai stati divisi, almeno non per missioni tanto difficili. Avrebbe potuto farcela senza di loro?
Si rimise in piedi e studiò meglio il luogo in cui si trovava. Era una caverna di ghiaccio, con stalattiti e stalagmiti che spuntavano ovunque, riflettendo la sua immagine in maniera distorta, e le pareti cristalline, in diversi punti crepate, che risplendevano di luce propria. Poco lontano a destra, era stato scavato un buco nel muro di ghiaccio.
Eaden vi si diresse, entrando in un'altra sezione della caverna, più grande ma quasi identica alla prima. Lì c'era anche la donna, sempre in armatura, che minacciava con la spada un cavaliere che, dalla voce, il giocatore capì essere lo stesso del campo di battaglia, anche se adesso indossava un'armatura nera.
< Non sono riuscito a ucciderti alle Lande di Sangue, ma queste caverne saranno l'ultima cosa che vedrai. Non ho intenzione di offrirti ancora una volta la mia pietà; morirai qui, Alima! >
Il cavaliere misterioso si avventò contro Alima, sfoderando la sua lunga spada color carbone, ma Eaden non poté intervenire nel combattimento perché, dalla grotta da dove era venuto, spuntarono altri due Cavalieri Gerandiani.
Parò i loro primi due attacchi, ma quando tentò di sferrare un affondo, l'ascia di uno di loro gli ferì il braccio. Fece allora un passo a sinistra per mettersi fuori portata, ma l'altro Cavaliere era già dietro di lui. Eaden fu costretto ad arretrare sempre di più; i colpi dei suoi nemici erano veloci, forti, precisi e, comportamento strano per dei mob, si proteggevano a vicenda. Ormai spalle al muro, il giocatore fu costretto a un cambio di strategia; sollevò una mano verso il tetto e lanciò un "Twist enchants, Thunder". La saetta che lasciò la sua mano andò a colpire le stalattiti che pendevano sulla sua testa. Mentre queste cadevano, trapassando i due Cavalieri, Eaden si tuffò di lato nel tentativo di evitare quella pioggia di morte che lui stesso aveva causato. Sentì un dolore forte alla gamba, quando cadde sulla schiena: una stalattite si era conficcata poco sopra il ginocchio e, come se non bastasse, la spada gli era volata via di mano diversi metri più in la. Sfortunatamente, i due nemici, seppur feriti gravemente e rallentati dalle lancie di ghiaccio che gli sporgevano dalla schiena, erano ancora vivi e in grado di combattere. Cominciarono ad avanzare inesorabilente verso di lui. Eaden avrebbe potuto cercare di recuperare la spada, ma non sarebbe riuscito a raggiungerla prima che i mostri gli infliggessero il colpo di grazia; disarmato non aveva possibilità di combattere e un qualsiasi incantesimo non avrebbe avuto effetto sulla resistenza agli elementi delle loro armature.
Aveva bisogno di un'arma.
Resistendo al dolore, estrasse la stalagmite dalla gamba e lo lanciò contro uno dei mostri, attivò la skill "Storm" e usò il getto d'aria per dare più slancio a quel proiettile improvvisato. Questo colpì lo spazio fra l'elmo e il pettorale del Cavaliere, affondando nella verdognola carne del collo e riducendolo a tanti piccoli pixel multicolore... eccetto l'ascia, che cadde a terra come bottino. Non credendo alla sua fortuna, il ragazzo si precipitò a raccogliere l'arma, attento a non caricare troppo il peso sulla gamba ferita. Parò un colpo dell'avversario e ne vibrò uno con l'ascia. Fu la fine anche per il secondo Gerandiano.
Eaden recuperò velocemente la sua arma, si girò verso Alima e il suo misterioso nemico e assistè a questa scena: la donna, visibilmente stanca e ferita, stava perdendo terreno sotto i colpi dell'uomo in nero (nessuno dei due si era accorto di lui e del suo scontro con i Cavalieri Gerandiani); il cavaliere nero ferì Alima al fianco, ma lei sfruttò un'apertura nella difesa dell'avversario per colpirlo al volto.
L'elmo volò via. Eaden dovette trattenere un conato di vomito.
Per quanto fossero orribili le facce dei Gerandiani che aveva visto, quella del cavaliere davanti a lui era ancora peggio, sembrava in preda a una mutazione fuori controllo: vene nere risaltavano vicino agli occhi e alle orecchie, la pelle era di un leggero colorito verdognolo, vesciche piene di pus spuntavano ovunque e una lunga cicatrice partiva dall'orecchio sinistro fino alle labbra passando per il naso. Come se non bastasse, Eaden era sicuro di aver già visto quell'uomo, anche se la mutazione l'aveva cambiato così tanto che non riusciva a ricordare esattamente dove.
Colpito da un'intuizione, Eaden tirò fuori la fotografia e, quando la guardò, tutto gli fu chiaro.
Il cavaliere nero infilzò Alima trapassandole il cuore e tutto fu di nuovo avvolto dal buio.
Adesso conoscete la verità.
Una voce femminile svegliò Daryus, Eaden, Elizabeth e Ishtar, svenuti sul pavimento di marmo di un'enorme sala della Villa Maledetta. Era solo parzialmente illuminata: una debole luce filtrava da un lucernario sul tetto.
Non appena si accorsero di essere di nuovo insieme, si raccontarono subito delle strane visioni che avevano avuto. Tutti avevano fatto lo stesso "sogno" e avevano appreso la vera identità del fantasma e del tradimento del misterioso cavaliere nei confronti dei suoi alleati. Ma Eaden, che aveva con sé la foto, aveva capito anche chi era veramente l'assassino di Alima.
Da una porta vicino a loro entrarono anche Lace e Sephrya, quest'ultima portava sottobraccio un libro impolverato foderato di cuoio scuro. La gioia di rivedere le due compagne vive riempì i quattro ragazzi, e anche l'Avventuriera e la Maga Guerriera sembravano molto sollevate di essersi riunite al resto della Gilda.
< Dovete sapere una cosa: il fantasma non è cattivo! Ci ha fatto vedere... > cominciò Lace, ma fu subito interrotta da Ishtar: < Lo sappiamo, abbiamo avuto la stessa visione >
< Ma scommetto che non sapevate di questo > Sephrya mostrò a tutti il misterioso tomo < La donna ci ha portate in una biblioteca segreta della casa. Era enorme, piena di libri su ogni genere di magia, ma Alima voleva che vedessimo questo in particolare >
La copertina recitava "Incantesimi di prigionia, contenimento e controllo". Sephrya lo aprì a pagina 458, dove erano riportati simboli complicati che, secondo quanto scritto, se posti in un determinato ordine e con un certo rituale, potevano intrappolare una qualsiasi entità, viva o morta che fosse, in un qualunque luogo.
< Vi ricordando qualcosa? >
Eaden fu il primo a rispondere: < Sono gli stessi simboli che abbiamo visto all'entrata >
< Si, è vero > confermò Daryus < Ma significa solo che Genstain ha fatto in modo che lo spirito non potesse scappare...>
Elizabeth lo interruppe: < E questo è molto strano, una persona che vuole liberarsi di un fantasma non lo tiene imprigionato in casa sua... >
< A meno che non voglia distruggerlo, ed è per questo che ci ha chiamati > completò Eaden < Ora è tutto chiaro >
Notando gli sguardi perplessi dei compagni, il Mago Guerriero tirò fuori la foto e illustrò le sue deduzioni. Le emozioni dei giocatori passarono dalla sorpresa, all'orrore, alla rabbia, sentendo la verità di ciò che era veramente successo non solo nel sogno, ma anche quello stesso giorno.
< E adesso che si fa? > chiese Ishtar.
< Il fattore sorpresa è essenziale... > cominciò il leader della Gilda, ma si bloccò quando una porta in fondo alla sala si aprì, rivelando un trafelato e preoccupato Genstain che si precipitata verso di loro. < Allora siete vivi! Oh, ero in pensiero! Eravate dentro da così tanto tempo che ho deciso di venire a cervar... > la lama di Eaden sulla sua gola lo zittì.
< Alima. Questo nome ti dice qualcosa? >
Il viso dell'uomo si rabbuiò di colpo. Lo sgomento iniziale lasciò il posto alla rabbia. < E così lo avete scoperto...>
< Già > il ragazzo gli mostrò la foto, che ritraeva Genstain insieme ad altri quattro ragazzi. Avevano tutti all'incirca trent'anni e una di quelle persone era senza dubbio Alima. < Facevi parte del suo stesso battaglione > cominciò a raccontare Eaden < Ma avevi paura. Per te i Gerandiani erano troppo forti. Ti sei unito a loro, hai tradito tutti. Scommetto che è stato grazie a te se i cavalieri bianchi sono stati sterminati in quella battaglia...
>
< Archeiani > disse semplicemente Genstain.
< Cosa? >
< I cavalieri bianchi venivano da Archea. Sono Archeiani... e comunque si, sono stati distrutti grazie a me. Ma come avete fatto a scoprire tutto quanto? >
< Alima ce lo ha mostrato >
Genstain drignò i denti. < Quella bastarda riesce a mettermi i bastoni fra le ruote anche da morta >
< Ci ha mostrato quando l'hai uccisa. Era difficile riconoscere il tuo viso così trasformato, ma non c'è dubbio che fossi tu >
< Come hai fatto a tornare normale? > chiese Daryus.
< Non avete idea di quanto potere mi abbiano dato i Gerandiani. Qualche piccolo effetto collaterale potevo sopportarlo, soprattuto se temporaneo >
Mentre diceva questo, il suo corpo cominciava a cambiare: diventava più alto sfiorando i due metri e mezzo, i muscoli crescevano, gli occhi si coloravano completamente di nero. I vestiti che indossava, non potendo contenere la sua mastodontica figura, si spezzarono, ma sotto indossava una tunica con mantello e cappuccio che lasciava scoperte le braccia muscolose. La veste era rossa, con ricami dorati sulle spalle e due gambali cremisi.
< VI SPEDIRÒ ALL'INFERNO, VOI E QUEL MISERABILE FANTASMA! >
Quando Genstain estrasse una lunga spada nera da dietro la schiena, le Seven Swords si accorsero di un terribile particolare: tutto quello che avevano vissuto nel sogno era stato, in qualche modo, reale. Avevano riportato ogni danno ricevuto combattendo i Cavalieri Gerandiani e le loro barre di salute erano tutte sul livello arancione.
Per la prima parte del combattimento furono ridotti a una difesa accanita. Non potevano permettersi di perdere altra vita, tuttavia gli attacchi fulminei di Genstain il Traditore non davano il tempo di bere Elisir.
< Di questo passo, moriremo! >
< Ha ragione Daryus, dobbiamo distrarlo! > aggiunse Elizabeth.
< Posso provarci io >
Eaden si lanciò verso il mostro, attivando una sequenza di skill di attacchi a distanza. Riuscì a distrarre il mob dai suoi compagni, ma cara gli costò la sua avventatezza. Genstain passò la mano sulla lama della spada e quella fu avvolta dalle fiamme. L' avversario calò la spada. Fu semplice evitarla per il ragazzo, ma il fuoco lo raggiunse comunque con tutta la sua potenza, scaraventandolo metri più in la, con gli HP ridotti a 100.
Intanto, il resto della Gilda era di nuovo pronto a combattere, ma il loro leader era troppo lontano per essere aiutato.
< Trap! >
< Electrified net! >
< Freezing! >
Una rete elettrificata calò sopra Genstain, che fu avvolto da funi evocate dalla skill di Lace e congelato dalla magia di Sephrya. Così immobilizzato, il mob non riuscì a finire Eaden, che ebbe il tempo di alzarsi, assumere la sua Pozione Curativa e riunirsi ai compagni.
Le Seven Swords stavano per lanciarsi al contrattacco, quando tutto il corpo del mostro si illuminò di rosso... e un'enorme esplosione distrusse ogni cosa.
Sennar uscì dalla sede dei Lions of the King in fretta e furia. L'esplosione che aveva sentito rimbombare per tutta la Città dell'Alleanza l'aveva scosso fin nelle ossa. Seguito da altri tre compagni di Gilda, si diresse verso le macerie di quella che un tempo era stata la Villa di Genstain. La quest legata a quell'area era stata creata solo una settimana fa e nessuno dei Lions Of The King ne era stato interessato: pensata per player di livello 30, la missione non aveva incuriosito la sua gilda e così era rimasta irrisolta.
Fino ad ora.
Presto, intorno alle rovine che un tempo erano state una delle più belle costruzioni di quel piano, si accalcarono non solo i Lions, ma anche NPC e giocatori in visita alla città. Tutti guardavano quei sei giocatori affrontare un colosso in rosso, armato di spada e magia del fuoco. Sarebbe stato semplice per Sennar o per molti altri componenti della sua Gilda sconfiggere quel mostro, ma nessuno poteva intervenire: coloro che non facevano parte della Gilda di quei misteriosi player erano tenuti lontani dall'area della Villa Maledetta da uno schermo invisibile, anche se ai sei non avrebbe certamente fatto male un pò d'aiuto. Sulle teste dei ragazzi e del mob fluttuavano le barre salute, e quelle dei giocatori erano quasi esaurite; tuttavia Sennar non poteva non essere colpito dal loro valore. In una situazione del genere, dove un mostro quasi alla pari di un Boss non lasciava spazio alla cura o alla fuga, quei player stavano dando una grande prova di grinta e di lavoro di squadra. Una ragazza dai capelli rossi sfrecciava intorno al mob, distraendolo da due arciere che utilizzavano skill di immobilizzazione per dare l'occasione agli ultimi tre rimasti, due ragazzi di cui uno armato di lancia e una ragazza dai lunghi capelli biondi, di colpirlo con tutte le abilità a loro disposizione.
Sennar sapeva però che quella strategia avrebbe avuto vita breve: se anche i PM a loro disposizione fossero bastati, non avrebbero retto a lungo sotto le sfere infuocate e le colonne di fiamme che uscivano dai palmi del loro avversario.
Voci seccate si levarono dietro di lui. Quando il ragazzo si girò, vide un altro giocatore, armatura pesante, capelli castani e spadone appesso alla schiena, che si faceva largo a spintoni fra la folla. Sempre correndo, raggiunse il muro invisibile e lo attraversò come se fosse fatto d'aria. Non appena gli altri sei giocatori lo videro, i loro visi si illuminarono di nuova speranza, < Sun Knight! > urlarono e si misero in formazione, spalla a spalla a fronteggiare quel terribile nemico.
Caricarono tutti e sette insieme, le loro urla rimbombarono per tutta la Città dell'Alleanza, le loro armi brillarono di ogni colore, rosso, blu, giallo, arancione, verde, viola... colonne di fuoco fuoriuscirono dal terreno, Sun Knight fu colpito in pieno, ma nemmeno questo fermò la sua corsa. I sette ragazzi si confusero in un turbine di lame, luci e suoni quando raggiunsero il loro avversario. Per il potere generato dalle loro abilità, le macerie della Villa volarono da ogni parte, schiantandosi contro il muro invisibile e facendo arretrare gli spettatori, impauriti.
Al centro del campo di battaglia era calato il silenzio, ogni cosa era ricoperta da un manto di polvere, così fitto che era impossibile capire chi fosse uscito vincitore.
< Io conosco quei tipi >
A parlare era stata una ragazza vicina a Sennar, anche lei con gli occhi incollati a quel magnifico spettacolo che si era appena consumato davanti a loro.
< È vero, devono essere proprio loro >
Ora le parole erano state pronunciate da un Evocatore a destra della ragazza. Anche Sennar sospettava l'identità di quei player, ma la prova inconfutabile l'avrebbero avuta fra poco.
Come volevasi dimostrare, quando il polverone si depositò di nuovo a terra, del mob non c'era più traccia. Al suo posto, le Seven Swords.
< Quell'armatura ti sta troppo bene, Eaden! >
< Tecnicamente è una veste >
< Si, ma in SAO vale come armatura >
< In effetti piace molto anche a me... >
Grazie al Last blow, per la sconfitta di Genstain, Eaden aveva ricevuto la ricompensa aggiuntiva della Veste del Piromante, la stessa che indossava il mob. Aveva le statistiche molto più alte di qualsiasi altra protezione il Mago Guerriero avesse indossato fino a quel momento e potenziava tutte gli incantesimi del fuoco.
< Credo che non la cambierò più > disse Eaden.
< Ma ne troverai altre molto più potenti > notò Sephrya.
< Si, ma nessuna bella come questa. Mi basterà potenziarla regolarmente >
< Spenderai un sacco di soldi e di materiali > disse dubbiosa Elizabeth, storcendo le labbra.
< Un sacrificio necessario >
In quel momento, sopraggiunse Daryus tutto di corsa. < Ragazzi, non potete capire quanta gente c'è davanti le rovine della Villa Maledetta >
< Ti sei goduto gli ammiratori, eh? >
< Forse un pò... quella gente ci ama! >
< Dobbiamo ringraziare SK, se non fosse arrivato lui saremmo morti >
< Figuratevi, anzi, mi è dispiaciuto non essere arrivato prima >
< Ma non eri fuori con i tuoi? Come mai sei tornato? > chiese Ishtar.
< Un colpo di sfortuna, o fortuna, dipende dai punti di vista. Mia sorella non si è sentita bene e siamo tornati a casa. Niente di grave, ma così ho avuto l'opportunità di fare un salto online e ho visto sul menù della Gilda che avevate accettato una quest >
< Approppsito della quest! > aggiunse Sephrya < Dobbiamo ancora decidere a chi andrà la ricompensa secondaria >
< Il Bracciale della Polvere di Stelle? > Eaden aprì l'inventario e lesse la descrizione dell'item < A quanto pare può essere indossato solo da Spadaccini, Avventurieri o Maghi Guerrieri. Aumenta la velocità e l'agilità >
< Io passo > disse Lace < C'è gente che ha fatto molto più di me per quel boss >
Anche Ishtar rifiutò la ricompensa, poi fu il turno di Sun Knight: < Che me ne faccio della velocità e dell'agilità? Sono un tank, per me quell'oggetto è inutile >
< Io le ho già alte di mio > aggiunse Sephrya.
Elizabeth ed Eaden si squadrarono a lungo.
< Credo che tu non abbia intenzione di rinunciarci, eh? > le chiese lui, sogghignando.
< Dovrai meritartelo >
La Spadaccina aprì il menù, spinse qualche tasto e una richiesta di duello apparve davanti a Eaden:
"Elizabeth (level 25) ti ha sfidato.
Vittoria: 1 HP
Tempo: 5 minuti
Accetti?"
< Perché solo cinque minuti? > chiese il ragazzo.
< Sono già le sei, io devo andarmene fra poco, quindi facciamo una cosa veloce >
< Aspettate, fermi un secondo > Daryus si mise fra i due, le braccia stese a dividere i giocatori e gli occhi fuori dalle orbite < Avete intenzione di combattere? Voi due? ORA? >
< Esattamente > rispose decisa la ragazza < Il vincitore si prenderà il Bracciale >
< Ci sto > rispose Eaden e spinse il tasto di conferma.
Mentre il conto alla rovescia iniziava, i due sfidanti estrassero le armi e i compagni fecero spazio. Lì, fuori le mura della Città dell'Alleanza, stava per avvenire il duello fra i due componenti più forti della Gilda più forte.
I due guerrieri si lanciarono all'attacco. Erano così veloci che le loro spade si confondevano in lampi di luce quando il sole si rifletteva sulle lame e le loro figure erano forme sfocate di rosso della veste di Eaden e di giallo della chioma di Elizabeth.
Paravano, schivavano, affondavano, volteggiavano, colpivano, piroettavano e paravano di nuovo.
< Perché non usano le skill? > chiese Sephrya.
< Sai anche tu quanto difficilmente trovino avversari al loro livello. Probabilmente, vogliono far durare il più possibile il duello, per gustarlo appieno> rispose Sun Knight.
Eaden si stava divertendo un mondo. La frenesia della lotta era così tanta che scoppiò a ridere, mentre affondava di nuovo contro la sua avversaria. Anche Elizabeth era eccitata, ma cercava di contenere il sorriso che le stava allargando le labbra. Il risultato era una strana smorfia che faceva ridere ancora di più il Mago Guerriero.
Improvvisamente, la katana della ragazza si illuminò di giallo. Il colpo fu così veloce che Eaden non lo vide nemmeno arrivare. Di punto in bianco, sul suo fianco destro, si era aperta una profonda ferita. Arretrò, ma Elizabeth non gli lasciò tregua: quando sulla sua testa apparvero le parole "Savage fulcrum", la katana saettò ed Eaden fu colpito in pieno da tre fendenti. Quando tentò di contrattaccare, si accorse però di muoversi molto più lentamente. La skill aveva lasciato un taglio a forma di "4" sul suo addome e sentiva uno strano intorbidimento nei muscoli. Elizabeth schivò facilmente il suo attacco e lo colpì ancora una volta al fianco.
Eaden capì di aver commesso un errore a sottovalutare la sua avversaria... un errore che gli stava costando la vittoria. < Thunder blade!
>
Come era prevedibile, la Spadaccina non ebbe problemi a evitare il colpo, ma quella del ragazzo era solo una finta. Cambiò velocemente skill quando Elizabeth scartò a sinistra e la colpì in pieno con la spada avvolta dalle fiamme.
La ragazza cadde a terra, Eaden ne approfittò per colpirla nuovamente. In pochi secondi la situazione era tornata in equilibrio, con 640 HP per entrambi. Elizabeth si rialzò in piedi e si rimise in guardia allo scoccare dell'ultimo minuto. Dopo aver parato due veloci attacchi del Mago Guerriero, la sua spada si illuminò di giallo per l'ultima volta; quando "Vertical square" venne attivata, quattro luminosi colpi volarono verso Eaden. Lui fu così abile da pararli tutti e quattro... o almeno così credette: l'ultimo attacco scivolò sulla lama della sua spada e gli ferì impercettibilmente la mano. Un taglio del genere non comportò nulla, se non una riduzione dei suoi punti vita, così minima che che passò inosservata persino agli altri compagni di Gilda spettatori.
Finita la combo, Eaden scivolò alle spalle dell'avversaria. Quella non fece nemmeno in tempo a girarsi, che in aria apparve il luminoso sigillo della "Seal attack". Il Mago Guerriero sapeva che un attacco del genere, di spalle, avrebbe comportato l'immediata vittoria del duello.
La spada calò. Il sigillo esplose rilasciando il fendente di luce.
Il tempo finì.
Un secondo prima che la skill potesse colpire Elizabeth, il combattimento terminò.
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