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Level 5

15 ottobre 2026
Piano 6

Da una chat su un forum di SAO 2.0:

Topic postato il: 11/10/23
Oggetto della discussione: The Seven Swords

Budin97: Vi dico che non possono essere normali giocatori.

Elias06: E perché no? Solo perché sono bravi?

Rickman: Questo va oltre l' essere bravi, hanno sconfitto cinque Boss in meno di due settimane ed erano solo in sette.

Elias06: Ok, forse sono MOLTO bravi...

Budin97: Io dico che sono dei cheater.

Darkpalm: O forse non sono dei giocatori, forse sono degli NPC di un evento segreto del server.

I_am_legendary: No, un mio compagno di gilda ne ha sfidato uno e non sono NPC.

ROXASÈILMIGLIORE: Approposito di glide, la mia sta arruolando! Chi vuole unirsi vada alla sede principale di Demerain!

Elias06: #ROXASÈILMIGLIORE questa discussione non è per l'arruolamento di gilde.

Budin97: Comunque si dice che abbiano intenzione a breve di sconfiggere anche il Boss del quarto piano.

Darkpalm: Quello è veramente tosto, ci sono volute tre gilde l'ultima volta.

Xandred: Io ho intenzione di sfidare il loro leader. Sono di due livelli superiore.

I_am_legendary: #Xandred è impossibile batterlo, ha sconfitto player di TRE livelli superiori!

Xandred: Erano nabbi.

Elias06: Guadagnano un botto di coin grazie alle scommesse sui duelli.

Budin97: Devono essere cheater per forza.

Elias06: #Budin97 basta con questa storia.

Budin97: #Elias06 io scrivo quello che cazzo mi pare.

Rickman: Per me sono solo dei montati troppo fortunati e #Elias06 #Budin97 smettetela, il forum non è fatto per litigare.

Elias06: #Rickman non sono cazzi tuoi.

Budin97: #Rickman non sono cazzi tuoi.

Dopo la sconfitta del boss del primo piano, il mito delle Seven Swords crebbe a dismisura: sette giocatori che, da soli, potevano battere tutti i boss di Aincrad. La loro bravura, già di per se incredibile, diede vita a voci che accrebbero ancora di più la loro immagine di palyer imbattibili: c'era chi diceva che la loro vita non calasse se venivano colpiti, altri erano dell'idea che avessero trovato armi leggendarie in un Dungeon sconosciuto e che fossero queste la fonte della loro potenza, alcuni erano convinti che fossero hacker così abili da poter ingannare l'intero server di Sword Art Online 2.0. Pochi accettavano la realtà dei fatti, vale a dire che le Seven Swords erano solo dei ragazzi molto bravi a giocare e che avevano studiato a fondo tutti gli schemi di battaglia e le regole di SAO, la maggior parte delle persone preferiva sparlare di loro per invidia, accusandoli di essere cheater e bari di ogni genere. Questo comportamento era anche incoraggiato dal fatto che, per quanto tantissimi ragazzi e ragazze avessero fatto richiesta di entrare nella loro gilda, le Seven Swords avevano sempre rifiutato ogni nuovo membro, provocando così la rabbia non solo dei neo-giocatori, ma anche di quelli più anziani che non si capacitavano di essere stati rifiutati da player di un livello fortemente più basso del loro. E fra invidia, ammirazione, rabbia, rispetto, realtà e leggenda, Eaden, Elizabeth, Sun Knight, Lace, Daryus, Sephrya e Ishtar avevano raggiunto il quarto piano di Aincrad e il livello 25, o 27 per quanto riguardava Eaden.

< Gushing fury! >
Eaden si chinò e il primo colpo lo mancò di qualche millimetro, ma il martello da guerra lo colpì poi alla guancia e al mento, facendolo volare via. L'impatto col suolo gli tolse l'aria dai polmoni. Il Cavaliere gli si avvicinò lentamente, preparando il colpo di grazia: < Alla fine, il grande leader delle Seven Swords non era niente di che > sogghignando levò la sua enorme arma al cielo, che cominciò a illuminarsi di verde chiaro.
< Foulminating counterattack! >
Eaden si rialzò di scatto, ruotando la spada a intercettare la skill dell'avversario. Appena le due armi si toccarono, il Mago Guerriero ruotò su se stesso, si piegò sulle gambe e squarciò l'addome del Cavaliere. Quello arretrò di qualche passo, ma Eaden lo scavalcò con una capriola e atterrò alle sue spalle. < Freazing! > l'avversario venne ricoperto di ghiaccio dalla testa ai piedi.
Eaden piantò bene i piedi a terra, sollevò la spada e disse: < Seal attack! >
Davanti a lui apparve un luminoso sigillo circolare, con motivi geometrici e lettere elfiche che si muovevano all'interno. Con un fendente, distrusse il sigillo. La scia del colpo si illuminò di luce bianca e volò addosso al Cavaliere congelato, che venne ridotto in mille pezzi.
La folla esplose in un applauso e il Mago Guerriero raggiunse Daryus.
< Stavolta hai rischiato grosso, ti erano rimasti solo 50 HP > disse l'Assassino.
< Se non mi faccio colpire un pò, la gente smetterà di scommettere contro di me >
< Ha ragione > intervenne Elizabeth, sopraggiunta da poco < Anche se vince sempre per un pelo, gli altri player stanno cominciando a capire che lo fa apposta >
< Come è andato il duello? > le chiese Eaden.
< Era un principiante, un Incantatore senza nemmeno una buona asta magica. Mi è bastato non dargli il tempo di attivare le skill >
< Quanto abbiamo guadagnato oggi? >
Daryus controllò velocemente l'inventario: < Cento coins >
< Solamente?! > sbottó Eaden < Solo io avrò fatto sette incontri e tu ed Eli altri due per uno! >
< La gente ha smesso di scommettere contro di noi >
Intervenne Elizabeth: < È inutile lamentarsi, in questo piano non faremo più soldi e, se ho ragione, nemmeno in quelli più prossimi. Prima di riorganizzare duelli a scommesse dovremo salire un bel pò.
Comunque, andiamo a vedere come se la sta cavando Sephrya >
I giocatori che avevano assistito al duello fra Eaden e il Cavaliere si stavano spostando qualche metro più in la, dove la Maga Guerriera stava combattendo contro un tizio stempiato armato di spada lunga.
I tre si avvicinarono al campo di battaglia.
< Di che classe è? > chiese Eaden.
< Spadaccino >
< Allora sarà una passeggiata per Sephrya >
< Cosa vorresti insinuare? > chiese offesa Elizabeth.
< Io? Niente > disse il Mago Guerriero con falsa innocenza.
La loro compagna danzava intorno allo Spadaccino, evitando con abilità i suoi colpi e centrandolo ogni volta con le sue frecce. Il duello era già cominciato da un pò, il tempo era infinito e i livelli di salute erano di 1020 HP per Sephrya e di 300 per il suo avversario.
< Electrified net! >
La freccia scoccata dalla Maga Guerriera si trasformò a mezz'aria in una rete elettrificata, che immobilizzò lo Spadaccino. Incoccò un altra freccia, tese al massimo l'arco e appoggiò la punta sull'occhio del nemico a terra.
L'arco cominciò a brillare di azzurro. < Seeped dart! >
Il dardo spaccò la testa allo Spadaccino, che si disintegrò in un mucchio di pixel.
Tra gli applausi di ammirazione, le grida di gioia di chi aveva scommesso sul membro delle Seven Swords e i lamenti di chi aveva perso i propri soldi, la calca si sciolse. Per quel giorno, i duelli erano finiti.
< Quelle sono Ishtar e Lace? > chiese Elizabeth.
Da lontano infatti, si intravedeva la chioma rossa di Lace e quella verde dell'altra Avventuriera. Quando furono abbastanza vicini, li salutarono con un gesto della mano. < SK dov'è? >
< Oggi non poteva loggarsi, aveva da fare con la famiglia > rispose Daryus.
< Quanto abbiamo fatto? >
< 120 coins >
Lace storse la bocca ed Eaden disse: < Si, anche noi pensiamo sia poco >
< Senza SK non possiamo affrontare il boss > si lamentò Ishtar < Che facciamo, allora? >
Eaden aprì il menù e premette l'icona "Missioni": < Ho accettato da poco una quest che mi sembra interessante > passò la schermata ai suoi compagni così che potessero vederla. La finestra recitava:

"Quest di gruppo: Dolore mai dimenticato.
Genstain ti ha incaricato di uccidere uno spettro che da tempo infesta la sua casa.
Ricompensa: 500 coins, 1000000 xp.
Ricompensa secondaria: bracciale della polvere di stelle"

< Perché non ce lo hai detto prima?! > esclamò Daryus < Sono tantissimi coins! >
< È per questo che avevo dei dubbi. Da quando in qua, per sconfiggere uno spettro, si offrono tutti quei soldi e una ricompensa secondaria? >
Lace mugugnò sospettosa.
< Io dico di provarci comunque. In fondo, siamo le Seven Swords, no? > disse Elizabeth.
< Ok, allora andiamo! >

L' NPC di nome Genstain li aspettava in una città poco lontana. I vari edifici che la adornavano erano tutti quasi completamente bianchi, adornati da bandiere di ogni colore con vari stemmi araldici. La parte più esterna comprendeva diverse piccole dimore in legno, mentre la città vera e propria era circondata da gigantesche mura, anch'esse bianche come la neve. In tutto quel candore, spiccavano due palazzi: uno rosso e nero, alto come un grattacielo e una sontuosa villa di marmo, con colonne e stucchi d'oro e d'argento.
Le Seven Swords procedevano per le strade acciottolate, ammirando gli elaborati stendardi che pendevano da ogni parte.
< Questa è la Città dell'Alleanza > disse Eaden dopo un pò.
< Quella dedicata alle Gilde? > chiese Sephrya.
< Si esatto, quando finalmente costruiremo la Sede della Gilda dovremo richiederla qui >
< A quanto pare qualcuno qui ha già deciso di fare le cose in grande > con la sua lancia, Daryus stava indicando il grattacielo rosso e nero < Quanto costerà fare una Sede così grande, in una città così importante? >
Una risata amara uscì dalla bocca di Eaden. < Molti più coins di quelli che vedremo in tutta la nostra vita >
Sephrya svoltò a sinistra su una strada più grande, quella che portava alla Sede. < Visto che siamo qui diamogli un occhiata, chissà di chi è >
Le bandiere che pendevano dalle finestre del grattacielo erano divise in quattro riquadri, rossi e neri, con l'emblema di un leone rampante.
Ishtar mugugnò pensierosa: < Credo di conoscere lo stendardo... >
< Anche io avevo già sentito parlare di una Gilda che aveva costruito la Sede nella Città dell'Alleanza > disse Daryus.
Ishtar schioccò le dita ed esclamò: < Giusto! Sono i Lions of the King! >
< Quelli che hanno sconfitto per primi il boss del quarantesimo piano? >
Ishtar annuì. < Esatto, sono stati onneggiati per una settimana sui forum >
Eaden li interruppe: < Sono già le due e mezza. Se vogliamo finire la quest per le sei, dobbiamo darci una mossa >
< Si, andiamo > disse Lace.
Raggiunsero la villa dopo altri due minuti di camminata. Genstain stava all'ingresso, con la freccia blu della missione sulla testa che faceva su e giù. Quando vide i sei ragazzi, l'NPC gli corse incontro, urlando: < Mago Eaden, siete tornato! Chi sono i vostri compagni? >
< Ti da del voi? > sussurrò Elizabeth all'orecchio del Mago Guerriero, trattenendo a stento una risata.
< Gli NPC hanno un comportamento molto... variabile > rispose lui, poi si rivolse a Genstain < Sono i miei compagni di Gilda, anche loro desiderano aiutarla >
< Bene, più siete, meglio è >
Genstain sembrava avere all'incirca quarantacinque anni, era quasi completamente pelato, con solo una lieve peluria sulla testa ed era vestito alla moda dei nobili del Seicento. La sua veste di seta blu e marrone, ricca di pizzi e merletti, era lunga fino a sopra le ginocchia, dove lasciava posto a un paio di scuri pantaloni che si infilavano negli stivali di cuoio nero.
< Qual è il problema? > chiese Lace.
Genstain prese un respiro profondo. < La mia casa è infestata >
Davanti allo sguardo dubbioso delle Seven Swords, l'uomo si affrettò a continuare il suo racconto: < È cominciato tutto dieci anni fa, quando sono tornato dalla guerra. Dopo poco tempo cominciai a notare diversi strani fenomeni in casa mia > così dicendo, accennò alla splendida costruzione alle sue spalle < Gli oggetti non erano dove li avevo lasciati, sentivo strani rumori tutto il tempo, le porte e le finestre sbattevano quando passavo... >
< Allora perché ha aspettato così tanto per chiedere aiuto? > lo interruppe Ishtar.
< Credevo... credevo fosse tutto uno scherzo della mia mente. La guerra che avevo combattuto mi aveva lasciato diversi traumi e pensavo dipendesse da ciò. Non volevo di certo andare in giro a urlare di avere gli spettri in casa ed essere rinchiuso in un manicomio, quando in realtà era tutto nella mia testa >
Stavolta fu il turno di Elizabeth fermare il racconto dell'uomo: < Però deve essere successo qualcosa, altrimenti non si sarebbe deciso a chiedere aiuto >
< Esattamente > rispose Genstain, annuendo con foga < Per la precisione, già da tempo avevo cominciato a contattare diverse persone, sempre con molta discrezione, per chiedere il loro consiglio; quegli strani avvenimenti si stavano facendo sempre più frequenti, ma nessuno sembrava capire. Poi... >
< Poi? > lo incalzò Lace.
< Poi, due settimane fa, è successa una cosa. Stavo cenando e tutt'a un tratto il coltello che avevo in mano ha cercato di uccidermi > Daryus soffocò una risata con un colpo di tosse < Mi sono alzato da tavola e sono corso via, ma a casa ho anche un'armeria e, svoltando l'angolo, mi sono ritrovato davanti spade, asce e lance di ogni genere.
< Mi sono chiuso in una camera degli ospiti e sono fuggito dalla finestra. Da allora alloggio da un mio amico e non sono più entrato in casa, ma devo risolvere questa questione; quel fantasma potrebbe rifarsi vivo da un momento all'altro >
< Quindi il nostro compito è... > iniziò Lace, ma fu interrotta da Genstain: < Uccidetelo >
Eaden riflettè solo per qualche secondo. < Beh, non vedo dove sia il problema. Ragazzi? > tutti si dissero d'accordo.
< Bene, accettiamo la missione >
Appena il ragazzo ebbe pronunciato queste parole, il cancello del giardino si aprì e le Seven Swords entrarono nella Villa Maledetta.

Superato il sentiero di piastrelle bianco latte che passava per il cortile ben curato, delimitato da un alto muro di siepi, si giungeva alla porta di legno, aperta, che dava accesso alla dimora. La differenza fra l'ambiente soleggiato e arioso dell'esterno e quello ombroso e stantio dell'interno non poteva essere più marcata. Nonostante una finestra sopra il portone dovesse illuminare completamente il corridoio d'entrata, la luce si limitavava a un piccolo raggio che a stento bastava per i primi tre metri. Il resto del corridoio era avvolto nel buio.
Eaden alzò lo sguardo verso la finestra. < È strano: non c'è polvere, ma la luce non passa comunque >
< Credi sia opera del fantasma? > chiese Sephrya.
< Certamente...>
< Ma avete visto quel tizio? > finalmente Daryus poteva ridere di gusto, senza rischiare di offendere i "sentimenti" dell' NPC < E vuole farci credere che ha combattuto in una GUERRA? Trema così tanto che non potrebbe tenere in mano neanche una tazza di camomilla! >
Le due arciere furono conteggiate dalle risa dell'Assassino e Lace disse: < Forse dieci anni fa era un abile guerriero... > ma l'assurdità di quell'affermazione fece scoppiare a ridere anche lei.
Eaden stava esaminando degli strani segni sul pavimento vicino alla porta, sembravano essere stati fatti con il gesso.
Il rumore di qualcosa di metallico che cade a terra rimbombò per tutta la Villa.
I capelli biondi della Spadaccina ondeggiarono veloci, quando si voltò verso il buio corridoio. Eaden estrasse la spada dal fodero sulla schiena, Elizabeth fece lo stesso da quello sul fianco sinistro e la sua katana proiettò bagliori inquietanti sulle pareti, riflettendo quella poca luce che li circondava.
La katana che la ragazza aveva acquistato un giorno prima da un mercante di articoli rari a Veterainomill era molto lunga e con una rosa di rubino incastonata lì dove l'elsa incotrava la lama. L'acciaio di quest'ultima era inciso con immagini di rami e foglie.
I guerrieri restanti si sbrigarono anche loro a tirare fuori le armi e si avviarono tutti attraverso il corridoio. Camminarono piano, le orecchie tese a captare ogni minimo rumore, finché le tenebre non si fecero troppo fitte per avanzare. Sephrya gridò: < Light's bath! > e una sfera di luce apparve sopra il gruppo.
< Ma questa non è una skill da Mago Guerriero > disse Eaden.
< Lo so, ma pensavo sarebbe stato utile poter avere una fonte di luce a portata di mano e quindi ho comprato una Pergamena Incantata da un mercante. Potrò usare questo incantesimo altre due volte >
< Le Pergamene costano un sacco... > notò dubbioso Daryus.
< Avevo fatto un pò di soldi con una quest semplice e... > Sephrya si interruppe quando la fredda luce spettrale da lei creata illuminò una porta scardinata alla loro destra. Eaden entrò nella stanza buia al di là, seguito da Sephrya che gli fece luce. La stanza sembrava vuota come il corridoio che si erano lasciati alle spalle, anche se la sfera non era abbastanza potente da illuminarla tutta. Il ragazzo fece un veloce giro del perimetro e trovò solo un'altra porta, chiusa a chiave. Stavano per tornare nel corridoio, quando questo franò.
Un pezzo del tetto si staccò improvvisamente, le Seven Swords urlarono dallo spavento e l'uscita rimase bloccata dai detriti. Quando il crollo si fu fermato, tutti si presero qualche secondo per calmare il battito cardiaco.
< Certo che come casa stregata è... > cominciò a dire Daryus, ma la sfera luminosa si spense d'un tratto e l'urlo di Sephrya rimbombò nella stanza buia.
Eaden si girò, sulla sua testa apparve "Fire" e la sfera di fuoco lasciò il palmo della sua mano. Le fiamme volarono attraverso i compagni, illuminandone i visi spaventati... e tutti poterono vedere la figura pallida di una donna stringere Sephrya, un braccio intorno al collo e una mano sulla bocca.
L'incantesimo raggiunse la porta bloccata, che Eaden aveva precedentemente trovato, e la distrusse. La luce della stanza accanto si riversò sulle Seven Swords, che furono costretti a ripararsi gli occhi. Quando li riaprirono, della donna e della Maga Guerriera non c'era più traccia. I giocatori scattarono immediatamente verso la nuova sala, decisi a ritrovare la compagna.
Un lungo tavolo era posto in mezzo a quella che doveva essere la sala da pranzo. Sopra erano esposti tutti i tipi di cibi immaginabili e la luce proveniva da tre enormi lampadari dorati che pendevano dall'alto soffitto.
I ragazzi cominciarono a chiamare a squarciagola il nome della loro amica, ma non ricevettero risposta.
< Credete sia morta? > chiese Ishtar preoccupata e spaventata.
Eaden aprì il menù e andò alla schermata della Gilda. < È ancora viva > disse < La sua vita non è mai scesa >
< Ma allora dov'è finita?! > dalla frustrazione, Daryus tirò un calcio a una delle tante sedie dall'alto schianale disposte intorno al tavolo < E chi diavolo è quella donna?! >
< Probabilmente è il fantasma che... >
< Questo lo so! > Daryus interruppe il tentativo di Eaden di calmarlo < Ma voglio sapere CHI è! Uno spirito non decide di infestare una casa perché non ha nulla da fare! >
< Calmati, Daryus! > Elizabeth si mise davanti a lui e gli pungolò il petto con un dito < Ricordati che è solo un gioco! >
L'Assassino prese un respiro profondo. < Si... hai ragione >
< L'idea di Dar è buona > intervenne Eaden < Se capiamo chi è quella donna, capiremo anche cosa vuole e come sbarazzarci di lei >
Le Seven Swords esplorano la villa, alla ricerca di un qualunque indizio che potesse metterli sulla pista giusta per capire chi fosse stato il fantasma. Decisero di evitare le zone in ombra e ispezionarono tra camere da letto, una cucina e l'armeria; le uniche parti dell'edificio ancora inesplorate erano la cantina, due stanze al piano di sopra e un altro salone, tutti e tre avvolti dalle tenebre. Sapevano che probabilemte le risposte che cercavano si trovavano lì, ma non avevano intenzione di rischiare di perdere un altro della squadra.
Mentre stavano attraversando per la terza volta il largo corridoio del secondo piano, Ishtar domandò: < So che è pericoloso... ma non credete che covenga cercare anche nelle sale buie? In fondo, Sephrya potrebbe essere proprio lì... >
Eaden si fermò e con lui il resto della Gilda. Si girò verso i compagni e stava per rispondere, quando il suo sguardo fu attirato da uno specchio appeso alla parete. Rifletteva la sua figura... e quella di una Sephrya pallida come un fantasma dietro di lui.
Si girò di scatto e le lampade a olio che illuminavano il corridoio si spensero.
Il ragazzo sentì qualcosa di gelido attigliarli il braccio sinistro. Lo scosse con foga e riuscì miracolosamente a liberarsi. < Scappate! > gridò e, senza sapere dove andare, cominciò a correre con tutta la velocità di cui era capace.
L'urlo di Lace squarciò l'aria, lui si fermò, ma qualcuno lo prese per il braccio e lo costrinse a continuare a correre. Nel buio riusiciva a intravedere solo la sagoma di colui che lo stava trascinando via. < Cosa diavolo fai?! Dobbiamo aiutarla! >
La voce apparteneva a Daryus: < Eaden, se prende anche te, siamo spacciati. Non possiamo combattere al buio! >
Eaden, a suo malincuore, dovette dargli ragione.
I ragazzi si rifugiarono nella prima stanza che trovarono e che scoprirono essere una delle due che non avevano ancora visitato. Dopo l'oscurità quasi totale del corridoio, la debole luce che filtrava dalla finestra, in fondo a quello che sembrava uno studio, bastò a rassicurarli.
Si guardarono intorno e, benché della donna-spettro non ci fosse più traccia, le loro peggiori paure trovarono conferma: Lace era sparita.
Mentre Elizabeth controllava il menù della Gilda per capire se le due ragazze fossero ancora vive, Daryus e Ishtar sembravano troppo scossi per fare qualsiasi cosa e si sedettero sulle poltrone davanti alla scrivania che occupava il centro della stanza. Questa era molto piccola se paragonata alle altre e, avvicinandosi ai muri, Eaden poté vedere che erano tappezzati di libri. < Deve essere lo studio di Genstain > Ma nessuno rispose.
Esaminò il tavolo, che sembrava vuoto eccetto che per un portapenne e un fermacarte. Stava per aprire i cassetti, quando il suo piede urtò contro qualcosa, che fece il rumore del vetro che si rompe. Si chinò a raccoglierlo e scoprì che era una piccola cornice scheggiata. Estrasse la foto sbiadita, ma con così poca luce non riusciva a capire chi, o cosa, raffigurasse.
< Ragazzi, forse dovremmo cercare un posto più ill... > le parole gli morirono sulle labbra, quando sulla soglia apparve il fantasma.
Indossava un'armatura candida come la neve, con mantello dello stesso colore drappeggiato sulle spalle e un grosso buco macchiato di sangue all'altezza del cuore, aveva i capelli lunghi fino alle spalle, neri come il carbone e tutta la pelle aveva in inquietante sfumatura azzurra ghiaccio.
Daryus strinse con mano tramante la lancia e si scagliò contro quell'essere, ma una forza invisibile lo catapultò indietro addosso alla scrivania, che si spaccò sotto il suo peso.
Il fantasma sollevò una mano e i quattro ragazzi furono avvolti dal buio.

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