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3. Mi stai parlando


"Quindi, perché te ne sei andata due giorni fa?"

Non rispondo.

"Sono così insopportabile?"

Silenzio.

"Oppure ti faccio paura?"

Ma se sembri un coniglietto sperduto sul ciglio della strada!

"Deduco che le giornate passate in questo parco saranno sempre così quindi: io che parlo al muro."

"Sei inquietante."

Mi lascio sfuggire. Merda! Se fossi stata zitta probabilmente avrebbe lasciato perdere, invece ora comincerà a blaterare come se fossi la sua migliore amica.

È quel momento della giornata che precede di poco il tramonto, con la sua luce calda, che ti fa venire i brividi sulla schiena e la voglia di fare un sacco di respiri profondi, come se potessi respirarlo quel giallo fuso che colora il cielo finalmente libero da nuvole. Milano è limpida, chiara, luminosa. Milano sta urlando di essere vissuta, in queste giornate che regalano all'inizio di Dicembre un sospiro. È come se per tutto l'inverno, durante le sue giornate cupe e anonime, trattenessi il respiro e poi, improvvisamente, apri gli occhi una mattina e dalla finestra che dà sulla strada dove sei inciampata quella volta che ti sei rotta tutte le calze, entra una luce intensa. Allora salti in piedi e guardi fuori, e vedi che il grigiore dell'inverno si è preso una piccola pausa, e finalmente lasci andare tutta quell'aria che stavi trattenendo. E torni a respirare.

Oggi io sono tornata a respirare.

Il ragazzo dai capelli scuri inizia a ridere sommessamente.

"Che c'è?" chiedo.

Smette di ridere a poco a poco e continua a scarabocchiare sul suo blocchetto. Dalla mia angolazione non riesco a vedere cosa sta effettivamente facendo su quei fogli.

"Davvero, che c'è da ridere?" insisto.

Dio, perché sto abbassando la guardia?

"Mi stai parlando."

Silenzio. Lascio che quelle parole e il peso del loro significato aleggino qualche istante tra le nostre due altalene.

"Mica sono muta."

"A volte mi piacerebbe che ti sforzassi di esserlo per un minuto."

Lo fulmino con i miei occhi blu. Sono sempre state la mia unica fortuna, queste iridi limpide, sono sempre state l'unica cosa interessante del mio piccolo volto.

Come se si sentisse i miei occhi bruciargli addosso, mi rivolge uno sguardo e scuote la testa, cambiando subito argomento perché il suo silenzio prolungato implica sempre una mia frecciatina.

"Che hai da leggere oggi?" chiede come se conoscesse ogni dettaglio della mia vita, ma a quanto pare è solo un buon osservatore e una ragazza solitaria, che legge sempre in un parco, con i piedi nudi immersi nella sabbia nonostante sia inverno; non passa certo inosservata. Non che io sia una modella, chiariamo il punto. Semplicemente in un'era in cui o si sta al telefono o si è circondati da amici, una ragazza sempre sola attira l'attenzione e, se legge tanto come faccio io, finisce per incuriosire chi incrocia più di una volta la sua strada. E, non so se definirla una sfortuna o altro, sembra che la mia strada e quella di questo ragazzo invadente finiscano sempre col terminare il percorso giornaliero su queste due altalane vicine.

"Sempre 'Delitto e Castigo'. Mi manca un capitolo e poi posso archiviarlo per la.." mi blocco perché mi accorgo che sto per dire ad un perfetto sconosciuto, che per di più non mi sta particolarmente simpatico, che leggo e rileggo più volte dei libri, cosa alquanto inquietante, soprattutto se ci si ricorda ogni singola frase importante come faccio io.

Occhi-scuri capisce che mi stavo aprendo troppo, ma non mi permette di rintanarmi ancora nel mio stupido guscio da tartaruga. Sì, mi lascia qualche secondo per nascondere la testa nel mio confortante riparo, ma subito dopo lancia l'amo, sapendo già di incuriosirmi. E ci riesce, ci riesce proprio bene.

"Incontriamo a volte persone che non conosciamo affatto, ma che destano in noi subito, fin dal primo sguardo, e per così dire, di colpo, un grande interessamento, sebbene non si sia scambiata ancora una sola parola."  cita, come se si trattasse di una lista della spesa.

Non so cosa impedisca alla mia mandibola di finirmi sui piedi. Non faccio nulla, lo guardo solo con gli occhi strabuzzati, perché santo cielo è un ragazzo. Un ragazzo che, per quanto anonimo, sicuramente ha una vita fuori da qui, e i ragazzi che leggono esistono solo negli stessi libri, o nei film che ti impacchettano una realtà di fronte agli occhi completamente diversa da quella in cui poi ti ritrovi a vivere ogni giorno della tua vita. Un maschio, proprio un vero maschio, con tanto di spalle larghe e voce profonda, che cita Dostoevskij ad una ragazza, seduto su un'altalena nel 2016.

"Fammi vedere il telefono" dico, sicura che abbia qualche particolare abilità nel cercare una delle frasi più belle di quest'opera che tanto mi piace. Google ha citato Dostoevskij, mica Occhi-scuri.

"Immaginavo una risposta del genere" dice, tra una risata e l'altra. Non so come mai ma ride sempre quando parlo. Il problema è che ride di me, non con me, non che io muoia dalla voglia di ridere con lui, sia chiaro.

Toglie il cellulare dalla tasca del giubbotto di pelle, lo sblocca e apre l'icona di Safari: la schermata è fissa su YouTube. Mi scoccia ammettere che no, è stato proprio lui a citare uno dei miei libri preferiti. Ovviamente non mi scuso per aver dubitato di lui, al contrario resto zitta e afferro con entrambe le mani le catene dell'altalena, cominciando a dondolare piano e scrutando la distanza che si allunga di fronte a me.

Occhi-scuri si alza. È assurdo il fatto che ancora non mi abbia detto il suo nome, dopo tutti i suoi tentativi di instaurare una conversazione. Si incammina dietro le altalente, dietro le mie spalle, verso l'uscita del parco.

Ormai il sole è calato e l'aria è sempre più pungente, perché anche se oggi pareva un'illusione primaverile, è ancora inverno. Continuo a dondolare, cullandomi e pensando a quanto è bello stare qui, sospesa, come in una bolla di sapone, che fluttua lenta mentre il tempo inesorabilmente passa.

"La frase, quella sull'incontro, non è la mia preferita del romanzo. Nemmeno me la ricordavo fino a quando non ti ho vista la prima volta seduta su quest'altalena. È lì che mi è tornata in mente e che ho capito che poteva essere una frase vera, sulla vita reale, e non solo una frase da libro."

Parole che arrivano da dietro le mie spalle. Parole che hanno immediatamente bloccato il mio oscillare. Parole che non hanno nessun peso nella vita di tutti giorni eppure qui, nella parentesi surreale che è questo parco, pesano tanto. Tanto da farmi fermare. Tanto da riportare l'altalena giù. Tanto da farmi voltare verso il punto in cui devono esser state pronunciate queste parole. Ma l'unica cosa che vedo è la schiena di quel ragazzo che sembra far parte del parco stesso, che è sempre lì anche quando non lo vorrei. Vedo la sua schiena che si allontana, mentre le sue parole stanno ancora aleggiando nel silenzio che mi circonda, punteggiato dai rumori di una città che non dorme mai.

nessaspace

Bentornati! Eccomi qui con un nuovo capitolo!

Mi piacerebbe tanto tanto spiegare una cosa a chi mi segue, perchè me ne sono resa conto poco dopo aver pubblicato l'Avviso che trovate precedentemente a questo capitolo. 

Avevo promesso un capitolo, ma non sono riuscita a mantenere la promessa. Perchè, vi starete domandando, perchè promettere una cosa che poi non si può mantenere? 

Bene, perchè volevo regalarvi una cosa che non ero pronta a scrivere. Sono sempre stata una ragazza che scrive in ogni momento libero, ma ho sempre scritto per me, per mia passione personale. Non ho mai scritto per altri. Quindi mi risulta difficile scrivere e aggiornare una volta a settimana, per esempio. Scrivo quando sono ispirata, e mi scuso se per molto non lo sono stata. Detto questo, oggi è stata una buona giornata, quindi ecco un nuovo capitolo. 

Ho deciso che d'ora in poi tornerò a scrivere per me, perchè solo così le cose mi verranno dal cuore e non saranno studiate e banali. Spero apprezziate questa scelta, e che capiate che lo sto facendo principalmente per dare del buon materiale da leggere a chi mi segue. Tralasciamo il fatto che tutto quello che scrivo mi fa comunque schifo e non mi soddisferà mai completamente ahah

Comunque sono tornata, e sembra un buon periodo perchè ho tirato un sospiro di sollievo e mi sono allontanata dalla mia quotidianità. 

Una mente rilassata, un cuore ferito e un bel temporale possono fare miracoli quando si tratta di scrittura. 

Quindi nulla, spero vi piaccia il capitolo e che mi facciate notare le vostre impressioni e i vostri consigli nei commenti qui sotto. Non dimenticatevi di lasciare un voto, vi voglio bene

vostra V

Lasciate un voto ed un commento, leggere i vostri pareri sarebbe gratificante e stimolante.

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