"Non riuscirei ad ignorare una persona triste,ma un ladro sì."

Non avrebbe mai immagino che era capace di fare una cosa così brutta! All'inizio sembrava una persona sensibile che non avrebbe fatto male neanche ad una mosca,eppure...

La ragazza sospirò e decise di ritornare a casa. Lì la aspettava suo padre Mario seduto sulla scrivania: lì sopra c'era un computer,una tazza di caffè alla tua destra e un portapenne con delle stilo di ogni colore.
La figlia conosceva perfettamente la mania dell'ordine del corvino e ormai ci si era abituata.

- Ciao,papà - lo salutò sorridente.
Sembrò essersi accorto solo adesso della presenza della ragazza,poiché sobbalzò perché era concretato sullo schermo.
- Oh,ciao Eli! Sei ritornata adesso? -
La giovane annuì,appoggiò lo zaino sulla sedia e si avvicinò al padre dandogli un bacio sulla guancia.
Quest'ultimo sorrise:
- Com'è andata scuola? Qualche interrogazione o verifica? -
- Sono stata interrogata in storia e sono andata bene! mi ha messo otto - esclamò soddisfatta.

- Brava,tesoro - si complimentò - punta sempre più in alto. -
- Lo so,me lo ripeti sempre. A parte ciò, cosa stai facendo al computer? -
- Sto elaborando un power point per scuola,tanto per cambiare e non interrogare. Saranno molto felici di ciò - ridacchiò.
Mario era un insegnante di lettere che insegnava alle medie. Era abbastanza severo ma allo stesso tempo comprensivo con gli alunni.

Ad un certo punto dal portatile si udì un suono:
Divine!

- Ehm...cosa? - mormorò Elisa.

E altre frasi come:
Tasty,Sodalicious!

- Stai giocando a Candy Crush? - domandò la ragazza.
L'altro rispose vago:
- Noo...-
- Li interrogherai,vero? -
- Ovvio. -

La mora ridacchiò. Era sempre il solito. Andò in camera e decise di non pensare almeno per un po' ai biglietti.