Elisa non vide più quella ragazza in biblioteca dopo quella volta.
Era una grande sfortuna per lei,voleva provare a parlarle e capire il motivo di quei messaggi così tristi,magari si sarebbe sfogata con lei e sarebbero diventate amiche.

Perché era questo il suo obiettivo: rendere felici tutte le persone che la circondavano,sia quelle più gentili con lei,sia con quelle con intenzioni sgradevoli.

Era successo più di una volta che,quando frequentava l'asilo fino alla prima elementare,si facesse del male per far sorridere i bulli che la prendevano in giro. Eppure la ragazza soffriva,perciò decise di confidarsi con Stefano che le spiegò che non tutti meritavano la sua compagnia.

La mora era certa che ci fosse qualcosa che non andava nella rossa,magari una situazione familiare difficile? Subiva bullismo? Non lo sapeva,ma voleva scoprirlo il più presto possibile.

Ed era di nuovo lì,a cercare un nuovo biglietto,che puntualmente trovò:

" 'Com’è amaro guardare la felicità attraverso gli occhi di un altro.'

Perché non hai risposto al mio messaggio precedente? Mi hai lasciato in sospeso per circa un giorno intero,speravo in una tua risposta.
A volte spero troppo e ricevo poco."

Giusto! Si era dimenticata di risponderle troppo presa in altre cose che non pensò assolutamente a ciò.
Prese dunque la decisione di scriverle in risposta:

"Sono stata molto occupata nel fare altre cose. Perdonami,anonimo.
Inoltre vorrei dirti che per me sarebbe bello incontrarci di persona,non trovi?"