Capitolo 29
Mattia fissava da un'ora intera le foto che erano appese nella vecchia camera di Mario - in particolare l'ultima, che inquadrava Stefano - come se potessero dargli la risposta al suo più grande dubbio: come poteva dichiararsi alla sua cotta?
Era quella la domanda che lo affliggeva da tanto tempo.
Era solo in quella stanza - la sua amica era fuori casa con i suoi amici a fare shopping, finché non sentì la porta aprirsi lentamente.
- Ciao, caro - lo salutò dolcemente l'anziana - ti disturbo? -
- Oh, no, non si preoccupi - rispose il sedicenne, mettendosi seduto sul letto di Elisa.
- Stai bene? - a quel interrogativo il ragazzo rispose con poca disinvoltura:
- Sì, e lei? -
- Non sei molto convincente, caro, lo sai, vero? - affermò la donna. A quel punto il giovane sospirò e si scusò per aver mentito:
- In questi giorni non sono dell'umore giusto per festeggiare il Natale. - ammise, grattandosi la nuca.
- Questioni di amore? - provò ad indovinare lei, con un sorrisetto furbo in volto.
- Ad essere sinceri, sì - confessò, leggermente rosso in volto, non volendo mantenere il contatto visivo.
- Aw, è una lei o un lui? - domandò lei, come se purtroppo l'argomento "omosessualità" non fosse più un tabù o una cosa da disprezzare.
- È una lei - rispose, in imbarazzo. Doveva necessariamente parlare di cotte proprio con la nonna della persona di cui era innamorato?
- Com'è lei? Descrivimela -
- È come un uccellino in primavera che sogna di volare via e vivere la sua vita con spensieratezza e felicità, ma che non riesce a spiccare il volo a causa di un'ala rotta. Gli altri uccellini la prendono in giro per questo, dicendole che non riuscirà mai a inseguire il suo sogno. Ecco, io vorrei essere quel bambino che, dopo aver trovato questo uccellino per strada, decide di prendersene cura lui stesso, perché sa come ci si sente ad esser bulizzati ingiustamente. Dopo averla curata e protetta dagli altri animaletti crudeli, però, il bambino ha paura di perderla, perché si è affezionato a lei. Capisci cosa intendo? -
- Come sei poetico, Matty. Elisa è davvero fortunata ad avere un pretendente così dolce e intelligente. -
- Non ho mai citato il nome di Eli - balbettò il ragazzo.
- Sesto senso - l'anziana gli fece l'occhiolino. - hai provato a dichiararti? -
- È questo il problema - gemette il biondo. - non ho il coraggio di dichiararmi. Non ho neanche idea di come farlo! -
- Non è molto difficile dire tre paroline, non credi? tu fallo e basta, non avere paura del rifiuto: se ricambia è bene, se ti vede come un amico non sa che bel bocconcino si è fatta sfuggire. -
Okay, Mattia era diventato decisamente un peperone.
- La ringrazio infinitamente, signora Minutillo. Ha qualche altro consiglio che mi potrebbe proporre? - domandò il giovane, osservandola con curiosità.
- Qualche consiglio su come preparare il discorso che farai? -
Lui annuì.
- Beh, potresti iniziare dal luogo e la circostanza in cui vi siete conosciuti. -
Improvvisamente il suo sguardo si posò sul libro che Mario aveva regalato alla figlia. Idea!
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