Capitolo 26
- Quella felpa è tua? - domandò il biondino, guardando la sua migliore amica indossare un maglione di qualche taglia più grande della propria. Era nera con una scritta in rosso che diceva:
"That's life"
- No - rispose Elisa - l'ho trovata nell'armadio di papà e me la sono rubata, mi piaceva - concluse ridacchiando.
- È più grande di te quella felpa, lo sai? - commentò Mattia.
- Per questo mi piaceva -
- Capisco -
Il meteo prevedeva pioggia e temporali per quel freddo pomeriggio di dicembre, per questo i due decisero di rimanere in casa sotto le coperte, con Netflix e pop corn. Mario e Stefano erano fuori casa e non sarebbero ritornati per cena; avrebbero passato una serata romantica, senza figli e preoccupazioni: era da tanto che non passavano del tempo solo loro due e quello era il momento perfetto per passarlo insieme.
- Cosa vuoi vedere? - chiese lei buttandosi sul divano su cui era seduto il ragazzo, che la fulminò con lo sguardo.
- Mi piacerebbe guardare una serie tv, scegli tu il genere. - affermò il sedicenne, pentendosi subito dopo aver sentito Elisa esclamare:
- Bene, vedremo un anime! -
- Ma io ho detto-
- Ho detto che vedremo un anime - Disse con tono minaccioso. L'altro non replicò e sospirò, annuendo.
- Spero che sia un bel anime - aggiunse un po' annoiato.
- Lo sarà, te lo assicuro. -
~~ו×~~
-Hai esagerato, Mario - commentò Stefano, lusingato ma allo stesso tempo imbarazzato. Non avrebbe mai pensato che suo marito lo avrebbe mai portato in un famoso ristorante a cinque stelle che si affaccia al grande centro di Roma. - Sì, hai decisamente esagerato. -
- Perché pensi ciò? - chiese il corvino, di fronte a lui. - è da sedici anni che non dedico tempo solo ed esclusivamente a te, senza lavoro e figli. Volevo farti una sorpresa. -
- Mi bastava una semplice serata a mangiare kebab dal marocchino sotto casa tua - confessò divertito il rosato.
- Volevo fare qualcosa di speciale, per una persona speciale - ammise sorridendo Mario. L'altro arrossì violentemente e borbottò alcune parole incomprensibili, in imbarazzo.
- Allora, che cosa ordini? - gli domandò dopo un po' l'uomo. - ricordati che non bado a spese, possiamo ordinare tutto quello che vogliamo. -
- Mario! -
- Vuoi del sushi? - lo stuzzicò il classicista.
- Lo sai che non posso cedere al sushi -
- Lo so bene, caro, puoi comprarne quanto vuoi -
- Mi stai viziando, Marietto? -
- Forse -
Quando il cameriere si avvicinò alla coppia per annotare sul suo taccuino le loro ordinazioni, Stefano decise di lasciarsi andare e ordinò circa quattro porzioni differenti di sushi, che tanto amava. Mario, invece, ordinò del semplice salmone e...
- Cameriere, mi porti il vino più costoso che avete. - ordinò con nonchalance. Quest'ultimo annuì e andò via dopo aver segnato tutto.
- Sei impazzito per caso? - Stefano aveva assunto un'espressione talmente scioccata e buffa che il romano non si trattenne dal ridere.
- Te l'ho detto, non vado a spese - ripeté facendogli l'occhiolino.
Così passarono la serata i due: pesce, vino, baci, ma soprattutto coccole.
- Secondo te assomiglio ad un toast? - domandò ridacchiando Stefano, ubriaco marcio.
- Non lo so, tesoro - sussurrò entrando dentro casa, mantenendo in braccio suo marito a mo' di sacco di patate.
- Ma come non lo sai! - esclamò offeso il rosa, incrociando le braccia al petto - sono sicuro al centro per cento che assomiglio ad un toast -
I ragazzi, sentendo le voci dei due uomini, misero in pausa l'ennesima puntata dell'anime che stavano continuando a vedere senza sosta. Erano arrivati all'ultimo episodio della seconda stagione e non avevano intenzione di andare a dormire per il momento.
- Zitto un attimo - a bassa voce la giovane ammutolì l'adolescente che stava sgranocchiando dei pop corn.
- Ste, sono le tre di notte, se continui ad urlare sveglierai i miei, Elisa e il suo amic- bisbigliò il corvino dirigendosi verso il corridoio del secondo piano.
- Elisa e il suo ragazzo vorrai dire - lo interruppe bruscamente.
- Il suo ragazzo? -
- Non fare il finto tonto, Marietto, è palese: si amano reciprocamente . - sputò con tono stranamente serio.
Per un attimo Eli e Mattia si guardarono negli occhi per un breve istante, per poi distogliere lo sguardo, rossi.
- Sei ubriaco, Ste, andiamo a letto - affermò il classicista, accarezzandogli i capelli.
- Portamici tu - sbottò con malizia, iniziando a baciare il collo del suo ragazzo.
- Mi farai impazzire, Stefano Bellissimo. -
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