"Quando si é innamorati, si inizia con l'ingannare se stessi e si finisce con l'ingannare gli altri. Questo é ció che il mondo definisce una storia d'amore"

Sono rimasto solo, con un mazzo di ricordi che stringo avidamente al cuore. Sono settimane che non mi concentro in qualcosa che non abbia a che fare con la tua figura, caro YoonGi.

"Inizio veramente a preoccuparmi, Taehyung." Disse Jimin mentre mi fissava amareggiato, avendo compreso che non lo stessi ascoltando. "Non so a cosa pensi cosí intensamente ma, la cosa inizia ad irritarmi. Sei costantemente in un altro universo."

Ed ecco come quel bar cosí tanto spazioso, fosse tutto d'un tratto divenuto stretto ed angosciante. Il mio sguardo cadde sulle loro mani intrecciate le une alle altre riducendomi il fiato ad un fioco sospiro. Lo aveva notato. Li stavo guardando e lui, lo aveva percepito. Si voltò verso di me, e posò quei suoi occhi color cenere in contrasto ai miei.

Ho sentito una scarica di brividi percorrermi tutto il corpo, mi mancava sentirmi i tuoi occhi addosso.

La sua pelle era pallida, come era sempre stata. Le labbra sembravano secche, a causa del freddo che anelava all'esterno dell'edificio. I capelli color menta, rispetto all'ultima volta che li vidi, erano sbiaditi ma lucevano in lui eterei, gli donavano.

Volevo esserci io al tuo fianco. Faceva sempre piú male. Faceva malissimo.

Distolsi lo sguardo, controvoglia, per prestare attenzione al biondo che continuava a chiamare il mio nome.

"Taehyung, dovresti vederti mentre lo guardi. I tuoi occhi cambiano, splendono." Mi confidó il ragazzo, provocando in me un lieve imbarazzo.

Infondo era cosí, mi miglioravi la vita, YoonGi.

"Dovresti smettere di dire stronzate, Park" Risposi, mentendo, molto bene del resto.

Non volevo essere da meno, perché mostrarmi interessato quando tu non provavi nulla nei miei confronti?

Resto pur sempre un bugiardo, che illude continuamente se stesso.