Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 39:

Nessuno dei due aveva il coraggio di tornare in camera, avevamo paura di un'altra reazione improvvisa di Alis.
Presi l'ultima brioche e me la misi in bocca mentre seguii Claid.
Cercai di dire qualcosa, ma senza ottenere un risultato soddisfacente.
Lui mi guardò e rise. Salendo le scale arrivammo davanti alla nostra stanza e io stavo ancora finendo di mangiare.
<<Buongiorno ragazzi!>>, esclamò Claid come se niente fosse, quasi mi strozzai con l'ultimo pezzo di brioche per la sorpresa, <<Ehi,tutto a posto?>>, mi chiese Richy mentre mi batteva la mano sulla schiena, <<Si...sto-sto bene.>>, balbettai riprendendo a respirare, <<Mia, stai bene?>>, chiese Axel vedendomi piegata in due, annuii mentre feci respiri profondi per riprendermi il più possibile.
Mi passarono un bicchier d'acqua, e lentamente mi ripresi completamente.
Alis aveva la testa bassa e fissava il pavimento, <<Si dorme bene da Pierre?>>, chiese, io e Claid ci guardammo e trattenemmo le risate, <<Se con Pierre intendi dormire nell'aula comune all'una di notte, per poi svegliarsi alle cinque per colpa delle luci...beh si dormito bene.>>, disse freddo lui, lo stava rifacendo, dovevo andare in bagno così colsi l'occasione per togliermi da quella situazione.
Mi sciacquai la faccia e subito dopo riuscii.
Stavano facendo tutti colazione, mentre io e Claid li guardammo, avevo ancora fame, però mi trattenni.
<<Sentite mi dispiace per il mio comportamento di ieri sera...>>, iniziò Alis, vidi Claid aprire la bocca e prima che dicesse qualcosa di stupido gliela tappai con la mano. <<Non fa niente. Abbiamo provato il brivido di dormire quattro ore!>>, esclamai risultando sarcastica, <<Seriamente Mia mi dispiace.>>, continuò, Claid mi morse la mano, e io soffocai un urlo.
Poi ci passò la lingua sopra, volevo toglierla dalla sua bocca e andarmi a sciacquare la mano, ma non gli avrei permesso di parlare.
<<Lascia Claid, lascia che mi insulti ancora un po'.>>, aggiunse guardandomi negli occhi per la prima volta da quando eravamo arrivati. <<Lui? Oh no si sta divertendo.>>, risposi mentre mi morse ancora, tutti gli altri risero e anche lui in qualche modo. <<Dai poverino.>>, rise lei, Akira abbaiò facendomi saltare sulla sedia e lasciare Claid, <<Che c'è Akira?>>, chiese Edward, abbaiò ancora e ancora, <<Che gli prende?>>, sussurrò Andrè, mi alzai e andai verso di lui, ma mi ringhiò contro così indietreggiai.
<<Che gli sta succedendo?>>, chiesi rivolto a Richy che lo conosceva tanto quanto me, scosse la testa avvicinandosi al cane, ma ringhiò anche a lui.
<<Mia attenta prima che ti faccia male.>>, si intromise Edward, mi sedei a gambe incrociate in modo da guardare il mio cucciolo negli occhi.
<<Non senti niente?>>, chiesi girandomi verso Axel che scosse la testa. Allungai la mano verso il suo muso, ma ringhiò.
<<Mia, spostati. Ti farà male.>>, disse Richy mentre si metteva davanti a lui al mio posto, aprì la mano davanti al suo muso, <<Forza mordimi.>>, sussurrò, lentamente si avvicinò e dopo avergli annusato la mano tornò a scodinzolare, mi lasciai scappare un respiro di sollievo.
<<Come facevi a sapere che non ti avrebbe morso?>>, chiese Andrè andando ad accarezzarlo, <<Non lo sapevo. >>, rispose, mentre prese un bicchier d'acqua.
Mi avvicinai e accarezzai Akira, che tutto contento scodinzolava, <<Mia, possiamo parlare? Ne ho veramente bisogno.>>, disse Alis venendo verso di me, scossi la testa, non ne avevo voglia. Perché? Ho pensato tutta la sera a cosa avrei potuto dirle per far si che avremmo potuto chiarire, e ora mi ritrovavo qua, da sola col mio cane a chiedermi che mi era saltato in mente.
<<Ne ho bisogno.>>, insistette lei, così mi ripresi e annuendo la seguii fuori, appena la porta fu chiusa lei mi saltò addosso.
Ma invece che ricambiare l'abbraccio rimasi immobile.
Ok stavo iniziando a preoccuparmi.
<<Mi dispiace veramente...>>, sussurrò al mio orecchio, <<Non puoi usarmi come straccio per poi tornare a chiedermi scusa.>>, risposi secca, lei si staccò subito da me, <<Cosa?>>, chiese incredula, <<Tu mi hai cacciata di casa insieme a Claid, potrei anche essere arrabbiata con te ma non ti chiederei mai di andartene.>>, continuai, quella non ero io, era la mia mini-me, quella che è sempre stata dentro di me, lei che faceva sempre battute stupide su tutti, quella che a volte odiavo perché riusciva a prendere decisioni migliori delle mie.
Mi tappai la bocca con la mano, ma subito dopo la tolsi.
<<E se credi che bastino delle semplici scuse per far si che tutto torni come poco fa...beh ti sbagli. >>, concluse la mia mini-me, riuscii a capirlo perché ora potevo finalmente parlare, <<Io..>>, iniziò lei con gli occhi lucidi, <<Non mi piace litigare con te. Alis mi dispiace per quello che ti ha, cioè ho detto. Ho solo bisogno di..tempo, credo.>>, aggiunsi e così la confusi e basta. <<Parla con Claid.>>, conclusi per poi aprire la porta e notare tutti lì vicino.
<<Ho bisogno di stare da sola.>>, sussurrai correndo verso le scale.
Che stai facendo Mini-me?
Io sono te. Quindi di conseguenza cos'hai fatto te?
Io? Non riuscivo neanche a dire quello che avrei voluto dire!
Ma se quello che ho detto, l'avresti voluto dire anche tu!
Non avrei mai parlato così ad Alis!
Dici bene, perché non hai il coraggio di risponderle, non hai il coraggio di far arrestare Roxy e non hai nemmeno il coraggio di dire a Richy di mollarti!
Non so perché ma ci rimasi male, erano i miei pensieri o sbaglio?
Parlare da sola era diventato snervante.
Che fai ora mi ignori? Continuò mentre cercai di ignorarla, aprii la porta e uscii in giardino, mi serviva staccare la spina, anche se per poco ma volevo farlo.
Appoggiai la mano sul gradino e aspettai, ad un certo punto il pavimento scomparve e trovai del morbido sotto di me.
Ero nella mia camera, nel mio castello e nel mio letto.
Mi sdraiai e chiusi gli occhi.

Richy

<<Ultimamente Mia è strana.>>, ammisi mentre io e Axel ci trovammo da soli. <<Sarà colpa di tutti questi cambiamenti all'improvviso. Il lavoro, la vita, e adesso pure litigare con la sua migliore amica.>>, rispose lui, aveva ragione, ne aveva passate troppe.
<<A te piace ancora?>>, aggiunse sedendosi davanti a me con una tazza di latte e biscotti, <<Non lo so.>>, mentii, per quanto lo trovassi simpatico non mi fidavo di lui. <<Dai ammettilo. Si vede che ti piace ancora!>>, continuò lui, <<Ok, si mi piace ancora. E anche tanto.>>, confessai, lo vidi rompere un biscotto ma non ci feci troppo caso, <<E a te?>>, riuscii a chiedere, <<A me? È mia amica e basta.>>, rispose e fui sollevato per quella risposta.
Stare lontano da lei mi aveva distrutto. Distrutto completamente. Sapere che lei mi odiava per qualcosa che non era nemmeno successo e mi faceva male, non si fidava più di me, e io non ero nemmeno riuscito a convincerla che non era mai successo niente fra me ed Elena. Ma sappiamo tutti quanto possa essere testarda quando vuole.
Sì eravamo rimasti amici, ma non era mai come quel bellissimo rapporto che avevamo in precedenza; eravamo unici, facevamo invidia al mondo. Ma si sa tutto ciò che è bello prima o poi finisce. Tutto quello che esiste scompare, però siamo riusciti a rimanere amici, per quando sia difficile accettarlo le ho fatto troppo male per meritare un suo ritorno.
L'altra volta quando è uscita dalla doccia sono con indosso l'asciugamano non ho fatto altro che ricordare i nostri momenti più belli, non li scorderò mai, sono i nostri momenti e rimarranno sempre i migliori.
In quel momento avrei voluto saltarle addosso, era bellissima come ogni altro giorno; e poi la mia collana...chi l'avrebbe mai detto che l'avrebbe tenuta? Pensavo l'avesse buttata subito dopo esserci lasciati, come avrebbe fatto una qualunque persona normale, ma lei era diversa da loro. Non ho mai avuto il coraggio di chiederle come ha passato gli ultimi mesi, troppa paura di sentirmi dire che li ha passati di merda per colpa mia.
<<Richy? Ehi, ci sei?>>, chiese sventolandomi la mano davanti agli occhi, scossi la testa per riprendermi, <<A cosa stavi pensando?>>, chiese lui alzandosi e mettendo a lavare la tazza, <<A niente.>>, mentii di nuovo, presi un respiro profondo e mi alzai anche io buttandomi il letto. La giornata era appena cominciata e già non vedevo l'ora che finisse.

La porta si aprì facendo entrare Mia, <<Dov'eri andata a finire? Io e Alis ti abbiamo cercata.>>, disse Edward, mentre entrava con Alis, lui era sempre il più gentile di tutti come se fosse il nostro papà, manteneva la calma in qualsiasi situazione, riusciva sempre a far ragionare tutti ed era semplicemente il nostro Edward.
Assomigliava tanto ad un certo Liam di una famosa band di cui non ricordo il nome.
<<Ero da Pierre.>>, rispose semplicemente sedendosi sul divano, perché adesso questo Pierre è ovunque? Sarà anche il suo amichetto, ma stava veramente esagerando ad apparire per ogni cosa. Credo che l'abbiamo capito tutti che sia un bel ragazzo, ma ora potrebbe tornare nel mondo dei sogni e restarci lasciando in pace la mia principessa. Potevo definirla ancora mia? O l'avevo semplicemente persa per sempre?
<<Mia, mi dispiace veramente, non so che altro fare per farmi perdonare da te!>>, esclamò Alis con gli occhi lucidi, lei la guardò e sorrise per poi scuotere la testa, <<Ti sono stata vicino in tutto! Perfino quando hai tentato il suicidio! Tutto Mia. Si lo so ho sbagliato, ma ero arrabbiata, lo so che non dovevo prendermela con te...>>, si interruppe capendo di aver detto qualcosa, che forse non doveva dire.
<<Suicidio?>>, balbettai deglutendo rumorosamente, <<Lo so Alis, ma...ho bisogno di tempo, non ti sto chiedendo tanto. Solo un giorno per pensare. È ovvio che ti perdono ma dovrei riflettere su delle cose collegate.>>, rispose ignorando la mia domanda che ripetei ancora, entrambe la evitarono e continuarono a parlare.
<<E cosa ci vuole a perdonarmi adesso?>>, continuò la bionda, <<Ok, ti perdono, contenta?>>, rispose scocciata la mora, e Alis le saltò addosso. Però Mia aveva qualcosa di diverso, magari aveva bisogno di parlare con qualcuno.
<<Scusate ma ho sonno, quindi vado a dormire.>>, concluse per poi buttarsi sul letto e chiudere gli occhi.
La porta si aprì ed entrarono Claid e Andrè, ora c'eravamo tutti.
<<Andiamo a giocare a carte?>>, chiesi in modo da lasciare Mia da sola, loro annuirono così andammo nell'aula comune. Prendemmo le carte da uno e giocammo due partite stranamente in silenzio.
<<Ehi, scusate avete visto Mia?>>, chiese una ragazza coi capelli biondi ad Axel, <<Sta dormendo.>>, rispose lui sorridendole, <<Quando si sveglia potreste dirle che la cerca una certa Claudia?>>, rispose gentilmente lei, e appena Axel annuì lei se ne andò.
<<Chi era?>>, chiese Andrè, alzammo tutti le spalle, <<Magari una che aveva incontrato in "prigione".>>, mimai le virgolette, <<Ma cosa voleva dire quello che le hai detto prima?>>, aggiunsi mentre Alis mi guardò negli occhi, <<Che cosa?>>, chiese facendo finta di non ricordarsi, <<Il suicidio Alis.>>, risposi, lei rimase zitta, <<Uno.>>, disse Axel rimanendo con una carta in mano, <<Non posso dirtelo è un segreto mio e suo.>>, concluse buttando il cambia-colore, <<Beh ma ormai l'hai detto davanti a tutti!>>, esclamò Edward, <<Si ma cosa posso farci? Chiedetelo a lei se volete saperlo. Io non posso dirvelo punto.>>, aggiunse per poi chiudere il discorso, <<Tocca a te Richy.>>, mi riprese Claid, buttai la prima carta blu che avevo in mano e aspettai. <<Vinto!>>, esclamò Axel mentre tutti noi ci lamentammo; <<Che sonno.>>, ammise Claid, <<Ma dove avete dormito?>>, chiesi curioso, <<Vedete quei divani dietro di noi. Ecco lì.>>, rispose, sembravano veramente comodi, <<Comunque dobbiamo smetterla di fare i bambini. >>, si intromise Edward, quanto era saggio quel ragazzo? Cioè era il migliore veramente. <<Lo so Ed mi dispiace.>>, si scusò ancora Alis, <<Basta non farlo più. Siamo qua tutti insieme e dobbiamo rimanere tali.>>. Troppa stima.
<<Lo so.>>.
Mettemmo via le carte poi tornammo in camera, tutti avevamo fame e dovevamo cucinare.
<<Lo so, si, manca meno di una settimana mamma. >>, si zittì vedendoci entrare ma poi continuò, <<Si che sono con Alis! Perché non dovrei essere con lei?!>>,quasi urlò, <<Adesso te la passo. Un secondo. È mia madre, vuole parlare con te.>>, disse passandole il cellulare, <<Ancora non si fida? >>, chiesi mentre mi veniva da ridere, <<No, pensa che sono da qualche parte per il mondo a balzarmi la scuola.>>, rispose e scoppiammo a ridere, <<Ah perché in realtà dove sei?>>, chiesi mentre continuai a ridere, <<Io sono una persona seria. Vado sempre a scuola!>>, esclamò dandomi un leggero pugno sul braccio, <<Tieni.>>, le ripassò il telefono Alis, <<Contenta? Ora devo andare. Ci vediamo tra quattro giorni.>>, disse per poi chiudere la chiamata.
<<Dici che se chiedo i compiti a qualcuno me li passano, o mi mandano a quel paese?>>, chiese a me, scossi la testa, <<Opterei per la seconda.>>
<<Grazie per il supporto!>>. Andrè ed Edward avevano iniziato a cucinare così io e Axel preparammo la tavola, mentre Claid, Mia e Alis parlavano seduti sul divano.
Axel dopo aver finito entrò in doccia, io rimasi a fissare quei tre parlare, Andrè mi appoggiò la mano sulla spalla, <<Forza amico, o fai qualcosa adesso o mai più.>>, disse, mi girai verso di lui ed Edward approvò, <<Ha ragione.>>, ammise Ed, scossi la testa, <<Rovinerei ancora una volta la nostra amicizia, e se lei non vorrebbe...beh sarebbe finita.>>, ammisi, era vero se lei non avrebbe accettato quello che provavo...tutto sarebbe finito.
<<Mhm probabilmente le piaci ancora!>>, esclamò Andrè, <<Hai detto bene, probabilmente, non lo sa nessuno. Quindi basta parlarne.>>, dissi sicuro di me chiudendo lì il discorso.
Appena fu pronto mangiammo, poi scendemmo in aula magna dove si doveva tenere un'assemblea a minuti.
Mia si sedette in mezzo a me ed Axel. Era più silenziosa del solito, e questo mi stava iniziando a far preoccupare. <<Mia tutto bene?>>, chiesi, lei abbassò lo sguardo, <<Sono solo stanca.>>, rispose con poca convinzione.
L'assemblea durò poco più di un'ora, non sapevo sinceramente di cosa parlava e nemmeno Mia. Continuava a guardare il pavimento e ad un certo punto si era pure appoggiata alla mia spalla chiudendo gli occhi per un paio di minuti.
Pian piano riuscimmo ad uscire da quella stanza, ma il capo mi fermò.
<<Volevo solo accertarmi di persona che voi tutti steste bene. Sa con la storia di Roxy in libertà...>>, iniziò ma lo fermai, <<Se ne sarà già andata di questo passo. >>, lui mi guardò male, <<Abbiamo visto delle riprese, di qualche giorno fa. Perché la sua collega l'ha lasciata andare?>>, mi chiese e io rimasi senza parole, <<Non lo so. Magari...>>, iniziai senza sapere esattamente cosa dire, <<Sta collaborando con Roxy, non è vero?>>. Rimasi a bocca aperta, <<C-cosa? No! È stata pure torturata e secondo lei...no! Lei non c'entra niente con Roxy.>>, conclusi per poi andarmene senza ascoltare la sua risposta. La porta della camera era chiusa, entrai e trovai tutti in pigiama.
<<Abbiamo un problema.>>, ammisi rimanendo in piedi a guardarli, loro mi guardarono preoccupati, <<Lambey pensa che Mia stia collaborando con Roxy, perché ha visto il video di sorveglianza della palestra.>>, confessai iniziando a camminare avanti e indietro davanti a loro.
<<Pensiamoci domani.>>, disse Edward, annuimmo mentre Mia scosse la testa, <<Pierre ed Ice mi hanno chiesto...se volessi andare a stare da loro...con voi, risolverebbe un paio di problemi che abbiamo ultimamente...>>, rispose lei giocando col la collana che le avevo regalato, <<Possiamo tornare quando vogliamo, e...se voi non volete, troveremo un altro modo per scappare.>>, aggiunse, rimanemmo tutti zitti. <<Ho visto il castello e credo che sia perfetto per stare un po' lì. Lo useremo solamente come nascondiglio. E poi sono molto simpatici!>>, si intromise Alis e Mia annuì.
<<Per me andrebbe bene.>>, risposi senza pensarci più di tanto, non mi fidavo di quel Pierre perciò dovevo conoscerlo meglio, e accertarmi di persona che non ci stesse provando con lei. <<Anche per me.>>, rispose Claid, <<Anche io sono d'accordo. Non li conosciamo, ma sarebbe un'ottima opportunità per prenderci una pausa da tutto.>>, si aggiunse Axel e anche Andrè subito dopo.
Mancava solo Ed. <<Io credo che scappare di fronte alle difficoltà sia sbagliato...però in questo caso, io dico di si. Come dice Axel potremmo staccare la spina per qualche giorno, voi potreste andare a scuola e noi al lavoro. Mentre la sera ci ritroveremmo a casa loro.>>, concluse saggiamente.
Poco dopo eravamo tutti sotto le coperte, e dopo esserci dati la buonanotte chiusi gli occhi. Domani avremo dovuto fare le valige finalmente.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro